Oggi sul Wall Street Journal trovate l’ennesimo editoriale di Sally Satel sulla possibilità di stimolare schemi di compensazione per i donatori d’organi. Satel ne scrive da anni, vox clamantis in deserto. Per ora il massimo cui si è arrivati (in Paesi diversi come Singapore e la Repubblica Ceca) è una compensazione delle spese in cui il donatore dovesse incorrere per compiere il suo gesto generoso: giornate di lavoro perse, spese di viaggio, eventuali spese perché altri si occupino dei suoi figli, eccetera.
Capisco bene che il tema non sia dei più gradevoli da affrontare, e mi sono trovato un po’ spiazzato dal doverne parlare intervenendo a Radio Anch’io, alcuni giorni fa.
Tuttavia, per una riflessione non banale sul tema bisogna considerare alcuni argomenti. Il primo, e il più forte, è l’autoproprietà. Se un individuo è proprietario del suo corpo (e almeno qui, credo che su questo siamo tutti d’accordo), allora lo è anche delle singole parti che lo compongono. Impedirgli di alienarle secondo il suo desiderio è una violazione del principio dell’autoproprietà. Prosegui la lettura…
Alberto Mingardi liberismo, welfare autoproprietà, organi, proprietà, reni, sally satel, sanità
Dove finisce l’ambiente e dove comincia il protezionismo? Sabato scorso ho partecipato alla giornata sull’energia della Scuola di politica di Michele Salvati e Salvatore Vassallo, nell’ambito della quale Ricardo Hausmann - economista e direttore del Centro per lo sviluppo internazionale dell’università di Harvard - ha svolto un interessante ragionamento sulle prospettive dei biocarburanti. Hausmann ha in particolare suggerito di stare molto attenti a distinguere le politiche ambientali da quelle industriali, perché - pur potendosi sovrapporre - hanno obiettivi e sfruttano mezzi diversi. Poiché la riflessione mi sembrava molto sensata, gli ho chiesto un commento sulla scelta dell’Unione europea di imporre dazi sui biocarburanti importati. Contrariamente a quello che mi aspettavo, Hausmann si è detto favorevole.
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Carlo Stagnaro energia, liberismo Cina, clima, Krugman, pd, protezionismo
Reduce da un numero improbabile di ore per andare e tornare da un dibattito che dovevo fare alla Versiliana, solo per colpa delle immonde code autostradali arrivo in ritardo per proporvi di unirci in un ideale urrah ad Anna Schwartz, autrice con Milton Friedman della fondamentale storia monetaria degli Usa da cui tutti hanno imparato “la” vera lezione della Grande Depressione. Il suo editoriale di oggi sul NYT su Ben Bernanke, personalmente lo condivido dalla prima all’ultima parola, insieme all’auspicio di un successore diverso: ma perderemo, temo.
Oscar Giannino mercato Crisi, Fed, politica monetaria