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Archivio per la categoria ‘tv’

Agenda digitale per l’Italia

31 gennaio 2011

Sono tra i cento sottoscrittori del manifesto per dare all’Italia un’agenda digitale, pubblicato a pagamento proquota a nostro carico sul Corriere della sera a pagina 8 stamane. E’ un’idea che alcuni di noi hanno maturato a fine anno scorso, di fronte allo stallo in cui reiteratamente si era bloccato ogni tentativo di adottare una direttrice nazionale condivisa per superare uil gap di infrastruttu8re e investimenti sulle reti di nuova generazione e sulle ITC. Al di lĂ  dell’agenda per la digitalizzazione della PA propugnata dal ministro Brunetta, in realtà  tresta del tutto irrisolto il contrasto d’interessi tra il piĂą lungo possibile sfruttamento residuo della rete in rame Adsl dell’incumbenti Telecom Italia, rispetto alla maggior rete in fibra ptresente tra tutti i Paesi europei, quella di Fastweb, che giocoforza in questi ultimi anni ha proceduto a rallentare gli investimenti. Il memorandum of understanding sottoscritto da tutte le maggiori aziende telefoniche e di TLC operanti in Italia lo scorsop novembre lascia del tutto irrisolto il problema. E si continua a con fondere l’obiettivo minimale di colmare in qualche modo il digital divide che ancora grava su vasta parte del territorio italiano e che offre a cittadini e imprese che vi risiedono 70 o 150 kbps – cosa che per scaricare un video o megtterlo in rete comporta decine di minuti – rispetto a come impostare il problema di promuovere bandaultralarga al piĂą presto. Non si tratta di chiedere allo Stato di sostituirsi al mercato e agli operatori – almeno dal mio punto di vista, ma tra i firmatari ci sono tuitti i CEO= delle maggiori aziende di settore italiane e non possono che pensarla così, al netto degli incentivi che naturalmente ai loro occhi non guasterebbero. Ma resta il fatto che ancora una volta la questione televisiva – specificamente la transizione al digitale terrestre – ha finito per bloccare e ritardare ogni altra prioritĂ  per questioni politiche, stnte la natura proprietaria dei due maggiori competitor, uno di Berlusconi e l’altro pubblico con Sky terzo incomodo in crescita.  Sul sito www.agendadigitale.org trovate oggi approfondimenti e particolari dell’iniziativa e dei sottoscrittori. Terremo un primo incontro il 9 febbraio a Roma, partiranno in qyuesti giorni circa 10 milioni di mail e contatti sulla rete, verranno lanciati vide virali con alcuni artisti sottoscrittori del manifesto. Berlusconi oggi nel suo articolo sul Corriere – il mio giudizio secco sulla proposta di un copinvolgimento offerto all’opposizione per una comune strategia di crescita fondata sulle liberalizzazioni è: non avrĂ  seguito, vista l’atmosfera politica pressochĂ© totalmente compromessa – avanza la proposta di un sottosegretario a Internet. ma qui si tratta di tutt’altro, non di un sottosegretario in piĂą o in meno. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino telecomunicazioni, tv

Viva la Rai

30 novembre 2010

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Antonio Sileo:

Con l’approssimarsi della fine dell’anno arrivano puntuali, tra le altre, le pubblicità che ricordano di pagare il canone per la gloriosa Radiotelevisione italiana. Con queste, regolarmente, divampano commenti pro e contro e non mancano le proposte per risolvere la non poca “evasione”.

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Guest Diritti individuali, fisco, telecomunicazioni, tv , , , ,

RAI: il monopolio mai abolito – Daniele Venanzi

22 ottobre 2010

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Daniele Venanzi:

Nello stato sociale il cittadino è costretto a cedere parte del suo guadagno alle istituzioni in cambio di servizi di cui non ha mai richiesto l’usufrutto e per i quali non è stato messo in condizioni di pattuire il prezzo. Lasciando da parte le convinzioni liberomercatiste, bisogna ammettere che esiste una scala gerarchica basata sull’utilità sociale nella lunga lista dei servizi erogati dallo stato al cui vertice vi sono sicurezza, sanità e istruzione.

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Guest informazione, tv , , , , , , ,

Tutti i conti, sponsor e diritti tv dei mondiali

13 giugno 2010

Dedicato a chi oltre ad appassionarsi oltremodo alle vicende di quella singolare sfera un tempo a esagoni, e a trascurare l’effetto che questo mese di mondiali avrĂ  sulle loro relazioni con mogli e fidanzate, vuole anche dare un’occhiata a cosa costa, come si finanzia e cosa genera in spillover l’evento-mondiali dal punto di vista dell’economia. In una sola infografica, eccola. Attenti a concluderne che è meglio organizzarli in Paesi avanzati, perchĂ© in termini comparati costa meno: altrove bisogna costruire gli impianti ex novo, ma sono Paesi in cui potrebbero risultare cattedrali nel deserto e monumenti agli sprechi negli anni a venire assai meno di quanto sia avvenuto da noi con Italia ’90 e la banda Montezemolo, quello che oggi annuncia che “vuole entrare sul ring”…

Oscar Giannino sport, tv