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Archivio per la categoria ‘spesa pubblica’

L’Italia ha ripreso a ballare sul debito, ed è giusto così

26 luglio 2011

Lo spread BTp -Bund è tornato a sfiorare quota 300. Ed è giusto così. AndrĂ  peggio, nel prossimo futuro, anche se il Tesoro ha annullato oggi le aste previste per agosto, quando occorreva rifinanziare una trentina di miliardi di BTp in scadenza ( e a settembre ce ne sono altri 36).  Non faccio il gufo. E’ OVVIO che i mercati si comportino così. E se la politica italiana vuole illudersi del contrario, o sperare che l’accordo sul debito federale USA la notte del primo agosto allenterĂ  le nostre e solo nostre tensioni, allora vuol dire che la politica italiana è completamente fuori di testa. E i fuori di testa vanno messi in condizione di non nuocere, se è possibile. Prosegui la lettura…

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La manovra finanziaria e la sanitĂ : riduzione non implica razionalizzazione

21 luglio 2011

L’articolo 17 della manovra finanziaria (“Razionalizzazione della spesa sanitaria”) prevede una riduzione della spesa sanitaria pari a 7.950 milioni di euro: il livello di finanziamento sarĂ  incrementato dello 0,5% nel 2013 e dell’1,4% nel 2014, una misura non sufficiente a coprire l’inflazione. Per raggiungere tale obiettivo sono previsti tagli sulla spesa per farmaci, dispositivi medici e assistenza protesica; saranno ridotti i salari del personale, oltre a venire introdotti nuovi ticket (per esami e visite specialistiche), che serviranno a pagare 381 milioni. Tale riforma è stata criticata soprattutto per la riduzione della spesa, il blocco di turn over del personale, i ticket e il tetto sulla spesa farmaceutica. Prosegui la lettura…

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Il ritorno di Gianfranco Miglio: tra 150mo e crisi di sistema

19 luglio 2011

La lettura del Corriere della Sera, stamattina, offriva un curioso succedersi di fatti e commenti. Mentre molte delle prime pagine erano ovviamente dedicate al progressivo sgretolarsi del welfare State nazionale (sfiancato da decenni di democrazia in deficit, per usare l’immagine di Buchanan e Wagner) e anche dal rianimarsi di uno spirito “anti-politico” prigioniero dell’illusione che basti ridurre i privilegi della casta parlamentare per evitare il fallimento del sistema redistributivo, le pagine sempre un po’ piĂą atemporali consacrate ai temi culturali focalizzavano l’attenzione su quello che, senza dubbio, verrĂ  ricordato come il maggior scienziato politico di secondo Novecento: Gianfranco Miglio. Prosegui la lettura…

democrazia, diritto, federalismo, LibertĂ , spesa pubblica, teoria , ,

Il rischio Italia, la colpa della politica e chi ci guadagna

19 luglio 2011

Dal prossimo numero di Panorama Economy

Domanda delle mille pistole, per alcuni. Dei mille “pistola”, alla milanese, per altri. Ma qualcuno ci crede davvero, all’ipotesi concreta di un default italiano? La mia risposta è secca: no. Con un ma e tanti puntini che seguono, e che ai miei occhi spiegano quel che sta avvenendo sui mercati. Un’ultima premessa: non sono un complottista, derido ed esecro chi descrive i mercati come un cieco strumento nelle mani di cupole di gnomi irresponsabili dediti solo al greed, e a mettere nel mirino oggi un Paese domani una corporation ordendo oscure trame di potere. I mercati sono “fatti” letteralmente dalla scelta quotidiana di milioni di operatori, ed effettivamente seguono la logica del bandwagoning, ma si comportano così  laddove intravvedano delle concrete finestre di opportunitĂ  per far soldi. E i soldi, in tempi di crisi, si fanno al ribasso e su botte di volatilitĂ , cioè di realizzo, quando dal ribasso per un giorno o un’ora un prezzo o un premio al rischio torna a guadagnare qualche punto, prima di risprofondare. Prosegui la lettura…

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Ok il saldo è giusto (tutto il resto invece no)

15 luglio 2011

Pagellino sintetico della manovra di Tremonti.

Aspetti oggetto di valutazione: quantitĂ , qualitĂ , timing, metodo (esposti in ordine decrescente di valutazione)

QuantitĂ : voto 8

E’ l’unico aspetto con voto sufficiente. L’importo complessivo è rilevante: si tratta delle seconda manovra nella storia della Repubblica dopo quella presentata nel lontano 1992 dal governo Amato; inoltre, se sommiamo la manovra di quest’anno, pari a regime a 48 miliardi, con la manovra di soli 14 mesi fa, pari a 25 miliardi, otteniamo un valore quasi identico alla manovra Amato:  90 mila miliardi in vecchie lire 1992 per le due manovre Tremonti contro 92 mila miliardi per quella dell’epoca. Si può quindi dire OK IL SALDO E’ GIUSTO, dopo la manovra che punta a conseguire il pareggio del bilancio. In realtĂ  l’obiettivo è persino eccessivo, dato che per indirizzare la finanza pubblica sul sentiero che porta all’obiettivo richiesto da Maastricht di un rapporto debito/pil al 60% è sufficiente che il fabbisogno annuo non superi il 60% della crescita del pil nominale. Nel 2010 il pil nominale è cresciuto di 29,1 miliardi di euro (da 1519,7 a 1548,8) e se il fabbisogno fosse stato pari al 60% di 29,1 miliardi, quindi 17,5 miliardi, l’obiettivo sarebbe stato perfettamente conseguito nell’anno trascorso. Nel 2011, invece, se ipotizziamo una crescita del pil nominale pari al 2,5, piĂą prudente rispetto al 2,9% indicato dal MEF, avremmo un valore nominale del pil di circa 1588 mld, piĂą alto di 39 mld. rispetto al 2010. Nell’anno in corso, pertanto, il sentiero del 60% ci permetterebbe un fabbisogno sino a 23,5 mld. La mia prima domanda è pertanto la seguente:

(1) Perchè puntare al pareggio di bilancio quando l’economia italiana continua a crescere poco o nulla e un fabbisogno di 20-25 miliardi all’anno possiamo permettercelo senza derogare da Maastricht?

Ad essa si aggiunge la seguente:

(2) Se l’obiettivo del pareggio di bilancio è così importante (come in effetti è) perchè Tremonti non lo ha perseguito all’inizio del suo primo mandato quando era effettivamente alla portata  del nostro paese e non vi era nessuna grande recessione alle spalle, davanti e neppure di fianco? (Nota: nel 2000 il disavanzo era sceso al di sotto dell’1% del pil) Prosegui la lettura…

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Flamenco sketches – La strada verso la prosperitĂ : deregolazione, meno stato e piĂą societĂ 

12 luglio 2011

Quali sono i problemi economici della Spagna e come risolverli in modo da favorire la crescita? Questi i principali temi del corso “El camino a la prosperidad” del campus FAES, tenutosi a Navacerrada dal 1 al 9 luglio. Prosegui la lettura…

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Antonio Martino diventi il leader dell’attivitĂ  riformatrice della maggioranza

12 luglio 2011

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gionata Pacor.

Ho avuto solo una volta l’occasione d’incontrare il Prof. Antonio Martino, ad un evento organizzato da Daniele Capezzone il 29 settembre 2007 a Milano, nel quale si parlava, guarda caso, di flat tax al 20%. Dopo 4 anni il tema è tornato attuale e sia Martino che Capezzone parlano di flat tax sulla stampa. Prosegui la lettura…

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Tasse: acqua pura, acqua chiara, voglio finalmente bere

8 luglio 2011

Il bilancio complessivo degli ultimi due giorni è disastroso, per il governo. Lo scambio di epiteti tra ministri nella confertenza stampa di presentazione della manovra, l’effetto degli atti giudiziari provenienti da Napoli sull’onorevole Milanese collaboratore di Tremonti, l’intervista odierna a Repubblica di Berlusconi nella quale Tremonti è descritto come un vero e proprio nemico interno, le dichiarazioni ai magistrati del titolare dell’Economia in merito a lotte di potere tra due cordate della Guardia di Finanza una delle quali farebbe capo a Palazzo Chigi e che alimenterebbe gli attacchi ai suoi danni, l’annuncio del premier che la norma salva-Fininvest è stata scritta dal Tesoro e dalla Giustizia e verrĂ  ripresentata in Parlamento. Tutto ciò fa ulteriormente perdere anche la parvenza di credibilitĂ  a un esecutivo sempre piĂą minato, nel giudizio pubblico e nei sondaggi, da una crisi che è personale del premier, politica della sua compagine, e morale dell’intero orizzonte di valori e comportamenti che vengono posti in essere dal centrodestra mentre agli italiani si chiedono nuovi sacrifici impegnativi. Per chi, come noi, crede in mercato e concorrenza, in uno Stato piĂą agile e concentrato nel poco che dovrebbe fare meglio, in un fisco meno oppressivo e dunque in meno spesa pubblica bruciata a vanvera, non è possibile ragionare in nome del “gli altri sarebbero peggio”.  Peggio di tutto è chi rende col suo operato impresentabile per anni a venire ciò in cui noi crediamo.  E poichĂ© non siamo fatalisti ma crediamo nella forza dell’individuo e della societĂ , bisognerĂ  adoperarsi perchĂ© dal basso nasca nei prosismi mesi qualcosa che risponda sul serio all’esigenza di dare rappresentanza credibile a ciò che non può e non deve essere confuso con interessi personali, meschine compromissioni ed evidenti incompetenze, quali quelle che riempiono le cronache politiche in questa fase.  Io, almeno, la penso così. Ma non impegno alcuno che scriva qui, e m’interessa capire come la pensate voi, qualunque sia il vostro giudizio: non ne faccio questione di politica, qui tentiamo di evitarlo sempre, ma di concreti spartiacque sulle misure economiche da assumere per dare soliditĂ  alla finanza pubblica e far ripartire la crescita.         Prosegui la lettura…

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Monitoraggio Debito Pubblico – aprile 2011

1 luglio 2011

Anche questo mese, pubblichiamo il nostro monitoraggio del debito pubblico, usando i dati di fonte  Banca d’Italia.

A fine aprile 2011 il debito ha ripreso a crescere toccando soglia 1.890 mld, il valore più alto nella storia della Repubblica. Il dato è in crescita del 1,2 per cento rispetto al mese precedente (contro una media degli ultimi 14 anni pari a + 0,54 per cento) e + 4,1 per cento rispetto ad un anno fa.

La situazione non è rosea e occhio al futuro (hat tip Aldo Lanfranconi, Michele Boldrin e Mario Seminerio): l’effetto dei tagli del refi della BCE non compenserĂ  ancora a lungo l’aumento degli spread e gli effetti delle manovre sono inutili se non si fa ripartire la crescita e non si taglia la spesa.

Good night and good luck

Bankitalia, debito pubblico, Draghi, spesa pubblica , , ,

I ticket sanitari per ridurre “la schizofrenia del sistema”

30 giugno 2011

La bozza della nuova manovra finanziaria prevede la reintroduzione del ticket sanitario – così come giĂ  stabilito dalla Finanziaria 2007 – pari a  10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e a 25 euro per i codici bianchi di pronto soccorso. Dal 2014 è però possibile che siano estesi anche ad altre prestazioni. Prosegui la lettura…

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