Quanto sto per dire non è né di destra né di sinistra: parlerò infatti del futuro del Paese, di ciò che serve per prevenire la crisi delle finanze pubbliche, riuscire finalmente a rispettare i parametri di Maastricht, permettere alle nuove generazioni di pagarsi pensioni dignitose e recuperare competitività e dunque margini di crescita economica.
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Pietro Monsurrò Libertà , Mercato del lavoro, debito pubblico, finanza, fisco, liberismo, macroeconomia, previdenza, spesa pubblica
La protesta francese è alle corde, dopo che per settimane il Paese è stato sull’orlo del blocco totale. Oggi è in programma l’ennesimo sciopero generale, ma Sarkozy sembra aver riportato una vittoria, dopo che la legge della riforma delle pensioni è passata al Senato e ieri all’Assemblea.
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Andrea Giuricin previdenza, welfare Francia, pensioni, riforme, Sarkozy, sciopero, studenti
Riceviamo da Kevin Dowd e volentieri pubblichiamo:
Il miglior contributo al dibattito parlamentare sulla “finanziaria” d’emergenza del regno Unito è quello dato da Steve Baker, deputato eletto nella circoscrizione di Wycombe. Avvalendosi di un’analisi impeccabile e di fonti universalmente rispettate (ONS – Office for National Statistics – e Banca dei regolamenti internazionali) per i dati che ha citato, Baker ha dipinto un quadro spaventoso: le politiche fiscali dei governi dei paesi occidentali sono insostenibili, e lo erano anche prima che si verificasse la crisi delle ultime settimane.
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Guest finanza, liberismo, previdenza, welfare debito pubblico, gran bretagna, pensioni, welfare
Il governo si è dunque dovuto adeguare al diktat della Commissione Europea. Ieri, il Consiglio dei ministri ha innalzato l’etĂ pensionabile di vecchiaia delle pubbliche dipendenti da 61 a 65 anni dal 1 gennaio 2012, in un’unica soluzione. Ne deriveranno risparmi per 1,4 miliardi in 7 anni. E’ una soluzione che ai sindacati non piace, innanzitutto per la fulmineitĂ con cui Bruxelles l’ha imposta in una settimana, minacciando altrimenti sanzioni, dopo che per mesi si era sperato che approvasse il meccanismo molto diluito precedentemente approvato dal governo, che sarebbe entrato in pieno vigore solo 6 anni dopo. E’ una misura strutturale, utile e opportuna. mentre gli interventui sulle finestre di anzianitĂ e vecchiaia diposti in manovra non lo sono. Al massimo sono dilazioni di pagamento. Forse, perchè i 5 miliardi potrebbero pure sfumare, se tutti coloro che nels ettore pubblico maturano l’0anzianitĂ decidessero di approfittarne comunque al piĂą presto. Qui una batteria di numeri, per dimostrare che è miope e sbagliato non intervenire strutturalmente sulla previdenza, continuando a dire che è tutto giĂ risolto dalla Dini e dai coefficienti automatici di trasformazione recentemente agganciati – a regime, tra anni - all’allungamento delle aspettative di vita. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino previdenza, welfare INPS, pensioni, sindacato, spesa pubblica