Mi pare che ultimamente il mondo giri intorno alla Germania. Se i titoli di Stato italiani, spagnoli, francesi (finalmente!) vanno male, deve aiutarci la Germania permettendo la nascita degli Eurobond; se le bilance dei pagamenti di tutta Europa sono negative, deve metterci una pezza la Germania alzando i suoi stipendi; se la Bundesbank si permette di acquistare titoli di Stato sul mercato primario, allora deve farlo la BCE; se la Germania ha tassi bassi, allora deve pagare gli interessi degli altri paesi, anzi speriamo che si trovino nei guai così il denaro torna sui titoli degli altri Stati…
Io nutro una naturale simpatia per i teutonici – se non altro per la qualità della cultura filosofica letteraria e musicale che hanno realizzato, e questo nel recente ’800 fino all’inizio del ’900, non nel non più ripetuto ’400 italiano – ma non per questo li difenderei ad oltranza: non sono perfetti, però al momento sono semplicemente l’esempio migliore, e dovremmo averne cura. Prosegui la lettura…
Leonardo Baggiani commercio mondiale, debito pubblico, Draghi, euro, finanza, fisco, Grecia, macroeconomia, mercato, pensiero, Senza categoria
Tra venerdì e sabato scorso, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha organizzato, nella persona del suo proattivo direttore per la comunicazione e la stampa, Cristina Corazza, con la Rappresentanza della Commissione e l’Ufficio del Parlamento europei in Italia, un bel seminario rivolto a giornalisti, addetti stampa, comunicatori e anche (al limite) studenti. Tema: capire e comunicare i nuovi scenari dell’energia.
Chi scrive avrebbe voluto fare una domanda-test alla platea, e anche a qualche giornalista relatore, ma l’idea è venuta in mente fuori tempo massimo.
Ora, poiché su Chicago-Blog ogni tanto si scrive di energia – non di rado con competenza e visto che Voi lettori dimostrate sempre sensibilità e particolare attenzione alla materia, mi permetto di porre a Voi tutti la suaccennata domanda:
Qual è la differenza tra cliente e utente?
Perché, sempre che questa differenza ci sia, è importante in mercati (più o meno) liberalizzati?
La cosa, a mio modesto avviso, non è di poco conto e sarebbe un peccato trascurala, specie quando si scrive di energia. E dovrebbe esserlo, per esempio, anche nel trasporto ferroviario, ma questo è un altro discorso…
A Voi dunque la risposta, e
grazie per l’attenzione
Antonio Sileo energia, liberalizzazioni, mercato
Uno degli argomenti preferiti dai benpensanti moralizzatori dell’ordine economico – a partire dal popolo di Seattle fino agli attuali Indignados e Draghi Ribelli, passando per le voci dell’ultimo esaltato quindicenne in piazza, del politico anti-politico emergente, e dell’economista (o sedicente tale) santificato dai giornalisti – è quello dell’ipertrofia della finanza, ormai diventata un terribile multiplo del PIL mondiale.
Non è contestabile l’affermazione in sé (la confermo) quanto l’analisi delle cause, dal vulgo rintracciate semplicisticamente nell’avidità e nello strapotere della finanza ma austriacamente riconducibili all’inflazionismo delle Banche Centrali in quanto agenti monetari degli Stati; l’errore di analisi fa pensare che questo rapporto Finanza/PIL possa venir ridotto all’unità se non addirittura a meno… Ma ha senso? Che aspetto ha un mondo “equilibrato”? Prosegui la lettura…
Leonardo Baggiani banche, credito, finanza, macroeconomia, mercato
Come ha già scritto, Nicolò è un po’ angosciato dall’orologio del debito che, sul sito dell’Istituto Bruno Leoni, scandisce l’inesorabile crescita delle tasse che dovrà pagare solo per rimediare ai danni prodotti da chi lo ha preceduto. Ed è alla ricerca di un meccanismo che fermi la giostra impazzita. Anche se non ha ancora compiuto gli otto mesi di vita, non gli riesce difficile comprenere che i politici hanno una evidente convenienza a spendere soldi, che creano consenso, senza imporre tasse, che invece il consenso lo fanno perdere. Prosegui la lettura…
Nicolò D. debito pubblico, mercato debito pubblico, mercato
Dopo quello degli avvocati, anche l’ordine dei medici si oppone alle offerte low cost. Secondo il presidente dell’Ordine, Giancarlo Piazza, non si può approfittare delle offerte di Groupon perché “il codice deontologico vieta l’apparentamento di un medico, l’associazione del proprio nome a soggetti commerciali”. Quali i reali motivi per contrastare le nuove proposte e chi davvero viene danneggiato da tali cambiamenti? Prosegui la lettura…
Lucia Quaglino Antitrust, liberalizzazioni, mercato Groupon, medici, ordini
Albert Dess, l’europarlamentare della CDU che ha steso la bozza il cui testo costituisce il cuore della nuova Politica Agricola Comune, è titolare di una fattoria didattica in Baviera, una di quelle attività agricole che hanno perso completamente il legame con la produzione e con il mercato diventando piuttosto uno strumento divulgativo di come è (o era, o dovrebbe essere, a seconda della propria personalissima scala di valori) la vita in campagna.
Se il perseguimento dei cosiddetti “public goods” è diventato il cardine della riforma, se l’erogazione di una bella fetta di sussidi sarà ancor più condizionata all’adozione di pratiche agricole ecosostenibili (ma sarebbe meglio dire “all’antica”, dato che non vi è nulla di sostenibile nell’agricoltura biologica, nell’agricoltura di prossimità, nella salvaguardia di un modello produttivo inefficiente) per la sua attività questo non costituirà certo un grosso problema, anzi.
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Giordano Masini ambiente, mercato, ue agricoltura, pac, produttività, sussidi
Il 12 ottobre la Commissione Europea ha ufficialmente presentato il pacchetto di iniziative volte a riformare la Politica Agricola Comune (PAC) da qui al 2014, quando la riforma entrerà in vigore. E’ una serie di misure molto complesse, che merita migliore approfondimento. Intanto vorrei dedicare alcuni brevi post alle contraddizioni più evidenti della proposta appena approvata, seguendo il canovaccio dell’efficace sintesi riportata sul periodico online “Agronotizie”.
Quarta puntata: i “piccoli”
In un’ottica di semplificazione dal punto di vista amministrativo, i piccoli agricoltori saranno oggetto di alcune facilitazioni: non dovranno sottostare alle regole del greening e riceveranno un pagamento fisso (tra 500 e mille euro), indipendentemente dalla dimensione dell’attività, azzerando così ogni onere burocratico
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Giordano Masini mercato, ue agricoltura, pac, sussidi
E’ uscita l’edizione 2012 del rapporto “Doing Business“, nel quale la Banca mondiale censisce, attraverso dieci indicatori, l’attrattività dei diversi paesi rispetto all’iniziativa imprenditoriale. Secondo voi l’Italia sale o scende in classifica?
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Carlo Stagnaro mercato doing business, giustizia, liberalizzazioni, pubblica amministrazione, semplificazioni, tasse
Il 12 ottobre la Commissione Europea ha ufficialmente presentato il pacchetto di iniziative volte a riformare la Politica Agricola Comune (PAC) da qui al 2014, quando la riforma entrerà in vigore. E’ una serie di misure molto complesse, che merita migliore approfondimento. Intanto vorrei dedicare alcuni brevi post alle contraddizioni più evidenti della proposta appena approvata, seguendo il canovaccio dell’efficace sintesi riportata sul periodico online “Agronotizie”.
Terza puntata: “l’Agricoltore attivo”
La futura Pac conterrà una nuova definizione di ‘agricoltore attivo’: per escludere coloro che non hanno un reale impatto sulla produzione, d’ora in poi la percentuale degli aiuti dovrà rappresentare almeno il 5% del reddito globale del beneficiario degli aiuti.
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Giordano Masini mercato, ue agricoltura, pac, rendita, sussidi
Il 12 ottobre la Commissione Europea ha ufficialmente presentato il pacchetto di iniziative volte a riformare la Politica Agricola Comune (PAC) da qui al 2014, quando la riforma entrerà in vigore. E’ una serie di misure molto complesse, che merita migliore approfondimento. Intanto vorrei dedicare alcuni brevi post alle contraddizioni più evidenti della proposta appena approvata, seguendo il canovaccio dell’efficace sintesi riportata sul periodico online “Agronotizie”.
Seconda puntata: il “Tetto agli aiuti”
Per la prima volta nella storia della Pac, i contributi saranno sottoposti a un tetto massimo di 300mila euro. “Se la logica dei pagamenti diretti è sostenere il reddito di chi lavora la terra, allora finanziare un’azienda con un milione di euro non è giustificabile”, così il Commissario Dacian Cioloş ha spiegato questo provvedimento. Gli aiuti verrano inoltre ridotti a partire da 150mila euro (cosidetta “degressività”). Per non penalizzare la componente lavoro, però, i salari (comprese tasse e contributi) saranno dedotti dal calcolo.
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Giordano Masini mercato, ue agricoltura, Commissione Europea, dacian ciolos, pac