Mi pare che ultimamente il mondo giri intorno alla Germania. Se i titoli di Stato italiani, spagnoli, francesi (finalmente!) vanno male, deve aiutarci la Germania permettendo la nascita degli Eurobond; se le bilance dei pagamenti di tutta Europa sono negative, deve metterci una pezza la Germania alzando i suoi stipendi; se la Bundesbank si permette di acquistare titoli di Stato sul mercato primario, allora deve farlo la BCE; se la Germania ha tassi bassi, allora deve pagare gli interessi degli altri paesi, anzi speriamo che si trovino nei guai così il denaro torna sui titoli degli altri Stati…
Io nutro una naturale simpatia per i teutonici – se non altro per la qualità della cultura filosofica letteraria e musicale che hanno realizzato, e questo nel recente ’800 fino all’inizio del ’900, non nel non più ripetuto ’400 italiano – ma non per questo li difenderei ad oltranza: non sono perfetti, però al momento sono semplicemente l’esempio migliore, e dovremmo averne cura. Prosegui la lettura…
Leonardo Baggiani commercio mondiale, debito pubblico, Draghi, euro, finanza, fisco, Grecia, macroeconomia, mercato, pensiero, Senza categoria
E’ venuto il momento di allargare il punto di osservazione sulla crisi in corso, ora che il governo Monti con la fiducia parlamentare entra nella pienezza delle sue funzioni, salutato e sostenuto dal consenso esplicito dei vertici europei, di Germania e Francia tanto per sottolineare ancora una volta l’attenzione tutta particolare riservata al potenziale di instabilità sistemico rappresentato dal debito pubblico e dalla bassa crescita del nostro Paese. Ora che l’Italia si pone in condizione di rassicurare i mercati- se farà e se farà bene, se la politica non si mette troppo per traverso, sde si conferma dopo mesi il sorpasso al ribasso sullo spread spagnolo di stamane – è tempo anche da noi di aprire il dossier della crisi vera, rispetto alla quale l’Italia non deve fungere da detonatore, ma che rischia comunque di investire tutto il continente. Diciamolo chiaramente. Nel 2012 è l’euro in quanto tale, a rischiare di saltare. Prosegui la lettura…
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Più sono passati i mesi, più abbiamo deciso di mantenere sul wall di Chicago-bog il video che trovate immutato praticamente dalla nostra nascita, dedicato all’illusione dell’eurosalvataggio. Non si è trattato di pigrizia, ma del fatto che fossimo ragionevolmente certi che l’euroarea si avviasse a una lunghissima serie di duifficoltà crescenti. Perché nei grandi Paesi fondatori – Germania in primis, l’euroleader, ma per ragioni diverse anche Francia e, naturalmente, Italia – la politica avrebbe stentato molto a dire la verità ai propri elettori. Sia a dire verità amare, come nel nostro caso, del tipo “abbiamo troppo debito, troppa spesa e troppe tasse, dobbiamo energicamente cambiare marcia”. Sia verità scomode, del tipo “cari tedeschi, più facciamo passare il tempo senza una decisione chiara in merito alla possibilità di insolvenza sovrana ora che sono i mercati attraverso gli spread e Cds e non più l’Ecofin a misurare il rischio-Paese di ogni euromembro, più renderemop traumatica e onerosa sia la possibilità d’insolvenza, sia quella dei salvataggi”. E’ andata puntualmente così. Le decisioni di stanotte mutano il quadro? Azzardo una prima risposta: no, comprano tempo. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino BCE, debito pubblico, Draghi, euro, ue germania, Italia, Tremonti, ue
Altro mese, altro triste record: a giugno 2011 il debito pubblico ha toccato quota 1.901 mld, in crescita del 4,3% rispetto l’anno scorso e dello 0,23% rispetto a maggio. Per fine settembre stimiamo un debito a quota 1.907 mld, al ritmo di +2.256 euro al secondo, mentre la BCE annuncia che la coperta si fa sempre più corta.
Good night, and good luck
Luciano Lavecchia Bankitalia, BCE, debito pubblico, Draghi Banca d'Italia, debito pubblico
Un centrodestra coerente alle sue promesse mai mantenute in 17 anni ha avuto l’ultima occasione, di fronte alla clamorosa autosmentita cui era costretto. Io dico: l’ha persa. Per ungoverno di centrodestra, “essere costretto” ad affondare la lama nella spesa pubblica dovrebbe costituire una festa, tanto più se ce lo impone l’Europa. Invece tagli come frattaglie, nessuna visione sui grandi aggregati di spesa da ridurre, e più tasse. Prosegui la lettura…
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Anche questo mese, pubblichiamo il nostro monitoraggio del debito pubblico, usando i dati di fonte Banca d’Italia.

A fine aprile 2011 il debito ha ripreso a crescere toccando soglia 1.890 mld, il valore più alto nella storia della Repubblica. Il dato è in crescita del 1,2 per cento rispetto al mese precedente (contro una media degli ultimi 14 anni pari a + 0,54 per cento) e + 4,1 per cento rispetto ad un anno fa.
La situazione non è rosea e occhio al futuro (hat tip Aldo Lanfranconi, Michele Boldrin e Mario Seminerio): l’effetto dei tagli del refi della BCE non compenserà ancora a lungo l’aumento degli spread e gli effetti delle manovre sono inutili se non si fa ripartire la crescita e non si taglia la spesa.
Good night and good luck
Luciano Lavecchia Bankitalia, debito pubblico, Draghi, spesa pubblica aprile, Banca d'Italia, debito, debt clock
Continuiamo ad occuparci di fisco: dopo aver visto il sistema delle indagini bancarie e le lacune costituzionali che consentono la tirannia fiscale, è ora il turno della frode linguistica che si cela nella parola “accertamento”. Pubblichiamo volentieri a tal proposito una lettera di Aldo Canovari, direttore editoriale della Liberilibri. Nel catalogo della casa editrice compare, tra le altre opere dedicate alla questione fiscale, For Good and Evil di Charles Adams, lettura essenziale per comprendere l’influsso della tassazione sulla storia dell’umanità.
“ACCERTAMENTO: atto col quale si mira a stabilire la corrispondenza a verità di un fatto, mediante indagini e controlli.
ACCERTARE: riscontrare mediante controlli, verificare, la verità di qualche cosa.
Ergo: redditi accertati = redditi di cui si è stabilita la corrispondenza a verità.
Il ragionamento di Monsignor de Lapalisse non fa una piega, e le sue puntualizzazioni lessicologiche aiutano a renderci conto della frode linguistica e concettuale che da anni viene perpetrata – con il bovino concorso di quasi tutta la stampa nazionale – ai danni della intelligenza dei cittadini e della dignità di intere categorie socio-economiche. Prosegui la lettura…
Oscar Giannino Diritti individuali, Draghi, evasione, fisco, Libertà, spesa pubblica
Non sono un fanatico dell’Europa a tutti i costi. Ho sempre condiviso l’ammonimento che veniva da Chicago all’illusione europea di darsi una moneta unica senza unificare i mercati sottostanti e senza politica comune. Le asimmetrie di costi e produttività sarebbero esplose alla prima crisi seria: è successo da un anno e mezzo. E l’Europa politica sta facendo una figura di cacca, altro che europeismo come virtù. A parole, sembra la vittoria della linea rigorista nella quale io credo fermamente, in Italia come per tutti . In realtà, non è affatto così. Dopo le balle raccontate agli elettori greci anni fa, oggi paghiamo il prezzo alla volontà di Berlino e Parigi di non voler dire la verità agli elettori tedeschi e francesi. Prosegui la lettura…
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La designazione da parte dell’Ecofin di Mario Draghi quale successore di Jean-Claude Trichet alla guida della BCE è un’ottima notizia, di quelle non troppo frequenti per il nostro Paese nel contesto internazionale. Che i governi dell’Unione europea abbiano trovato ed espresso una convergenza molto forte sul governatore della Banca d’Italia rappresenta infatti un tributo al merito sotto tre diversi punti di vista: per la persona prescelta, per il Paese che lo ha espresso, e insieme e soprattutto per il futuro dell’Unione monetaria. Prosegui la lettura…
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