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Archivio per la categoria ‘Borsa’

Che Madoff sia un allievo di Keynes&Krugman?

8 maggio 2011

In una nota dell’interessante volume di Glauco Maggi e Maria Teresa Cometto sulla politica americana contemporanea, Obama dimezzato. L’America verso il 2012 (edito da Boroli editore e che sarà al centro di una presentazione pubblica a Milano presso l’IBL, giovedì 12 maggio, con inizio alle ore 18.30), trovo un passo tanto acuto quanto divertente di John H. Cochrane. Prosegui la lettura…

Carlo Lottieri Borsa, banche, credito, debito pubblico, finanza , , , , ,

Minoranza a chi?

20 aprile 2011

Parmalat, Generali, Telecom: sotto a chi tocca. Perché fra la lobby dei consiglieri indipendenti, il piccolo esercito dell’ Assogestioni targata Siniscalco e gli investitori stranieri si stanno aprendo nuovi varchi nella governance dei totem della finanza e dell’industria. Prosegui la lettura…

Camilla Conti Borsa, Parmalat, corporate governance, finanza ,

Borsa chiusa. L’alternativa: o è grave, o è gravissimo

22 febbraio 2011

Stamane la Borsa italiana non ha avviato le sue operazioni di contrattazione. Uno scarno comunicato ha informato che sussiterebbero “problemi tecnici” non meglio identificati, e in via di accertamento. Ma è stato comunicato altresì che si ignora per quanto potrebbe durare la chiusura.  Per carità, il diavolo si nasconde sempre nella complessità. Ma è molto grave che la cosa avvenga oggi, e che non se se sappia di più. Non fateci pensar male. Cioè che si tratti di un escamotage per impedire o dilazionare l’effetto sui tanti titoli – Eni, Unicredit, Impregilo, Finmeccanica -  toccati e coinvolti dalle vicende libiche. ieri la Borsa italiana è quella che più ha perso, per l’esposizione nazionale al Gheddafi System. Non è che i mercati si possano tenere aperti solo i giorni in cui brilla il sole. Così, si tagliano le mani a tutti coloro che legittimamente opererebbero sui nuovi prezzi in via di formazione. Se guasto è, bisogna saperlo con precisione e con tempi affidabili di riavvio. Se guasto non dovesse essere, sarebbe uno scandalo gravissimo, una ferita alle regole elementari del mercato stesso e, prima di tutto, alla libertà senza della quale il mercato non esiste. Ogni eventuale accostamento  alle interruzioni automatiche alla trattazione in caso di crollo dei prezzi per eccesso di High Frequency Trading- le vendite automatiche disposte dai computer per soglia abbattuta di prezzo di resistenza – non ha infatti alcuna logica. Ripeto: quando i regimi crollano e rischi e convenienze economiche e finanziarie si riallenano drasticamente, il mercato deve eessere lasciato proprio allora assolutamente libero di valutarle e prezzarle. Ci mancherebbe solo che lo Stato si metta di mezzo, perché sono grandi gruppi pubblici e grandi banche a esserne investite.

Oscar Giannino Borsa, mercato , , ,

Ma i Governatori capiscono di finanza?

12 ottobre 2010

Sul Sole24Ore del 04/09/10 era riportata una intervista a Bini-Smaghi, membro del comitato esecutivo della BCE. Ne estrapolo questo passaggio:

Giornalista: Il mercato è il cane da guardia dei conti pubblici, ma non è infallibile.

Bini-Smaghi: Certo che no. Bisogna avere il coraggio di disarmare i mercati dalle armi di distruzione di massa di cui dispongono attualmente, come i credit default swaps “nudi†[…] Non capisco la logica di tali strumenti, se non quella del casinò. A mio avviso non è moralmente accettabile scommettere sulla bancarotta di uno stato e dei suoi cittadini.

Ebbene sì, un Governatore centrale non sa a che servano i CDS “nudiâ€. Prosegui la lettura…

Leonardo Baggiani Borsa, finanza, mercato

Tre ragioni per dire “no” al rinnovo degli incentivi

28 settembre 2010

Pare che i soldi che la scorsa primavera lo Stato ha messo a disposizione quali contributi a una serie di settori produttivi (motocicli, nautica, gru, macchine agricole ecc.) non sempre abbiano attirato i consumatori, a cui gli incentivi certamente piacciono, ma non per questo sono pronti a disfarsi del vecchio elettrodomestico solo perché c’è un finanziamento pubblico. Insomma, in qualche settore le risorse sono scomparse in pochi giorni (come nel caso dei motorini), mentre in altri casi (i macchinari ad alta efficienza energetica, ad esempio) si è ben lungi dal raggiungere un pieno utilizzo dei finanziamenti. Ma invece che limitarsi a prendere atto della cosa, il governo sembra intenzionato a rilanciare, destinando il denaro risparmiato ai settori che si sono “comportati meglioâ€. Prosegui la lettura…

Carlo Lottieri Borsa, liberismo, mercato , , ,

Mengozzi bond, chi li ha visti?

14 settembre 2010

Obbligazionisti Alitalia, marameo. Traditi, beffati, dimenticati. Non è solo la mancanza del presidente Consob, a testimoniare come il governo non si curi tanto della fiducia dei mercati. Non fa notizia purtroppo, ma di fronte al “bussate e non vi sarà aperto†del governo il popolo dei Mengozzi bond è rimasto a terra col cerino in mano.  Prosegui la lettura…

Camilla Conti Borsa, finanza, trasporti , ,

Cinesi di Bocca Buona

13 luglio 2010

Riceviamo da Leonardo Baggiani (IHC) e volentieri pubblichiamo

Era ancora metà giugno, e circolavano “voci†di un interesse della Cina all’acquisto dei titoli greci. Ora che ci approssimiamo alla metà di luglio, esce la notizia che la Cina ha acquistato un miliardo di euro di bond spagnoli. La Spagna non è (ancora) la Grecia, ma fa sempre parte della famiglia dei PIGS (o PIIGS), i “porcellini europeiâ€â€¦ Insomma, la Cina è attratta dai suini nostrani. Prosegui la lettura…

Guest Borsa, Stati Uniti, euro, monete , , ,

Quante pecche, nella riforma finanziaria USA

29 giugno 2010

Venerdì 25 maggio alle 5.40 del mattino ora di Washington, dopo una stressante maratona di 48 ore pressoché in continuata, Camera e Senato degli Stati Uniti hanno chiuso l’accordo per una comune versione del Financial Bill, la riforma delle regole banco-finanziarie attesa da 21 mesi. Passerà alla storia come il Dodd-Frank Act, visto che il più del lavoro di coordinamento e mediazione è stato svolto dal deputato del Massachussetts Barney Frank, e da Chris Dodd capo della commissione Finanze del Senato. Non è un ottimo biglietto da visita. Si tratta infatti di due paladini storici di Fannie Mae e dei mutui facili di Stato, nonché delle grandi banche d’investimento USA, il cui modello di intermediazione ad alta leva e bassa congruità patrimoniale, grazie agli errori dei regolatori, ci ha regalato la più grave crisi dal secondo dopoguerra. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Borsa, Stati Uniti, credito, finanza, ue , , , , ,

L’allarme rosso che nessuno vuol vedere

2 giugno 2010

La politica italiana si balocca in telefonate televisive su chi è più popolare, e polemiche su Maroni a Varese.  Al più, si occupa ma solo incidentalmente della prima sveglia venutaci dal FMI, per il quale le stime del governo sulla crescita potrebbero rivelarsi ottimiste – malgrado i due primi trimestri abbiano accumulato già una crescita tendenziale annuale di O,6 punti di PIL  – e dunque occorrerebbe una nuova manovra correttiva per scendere davvero al 2,75% di PIl di deficit pubblico al 2012, una manovra di almeno altro mezzo punto rispetto all’1,& proposto dal governo. Ma l’allarme rosso non è rappresentato da questa notizia, bensì dalla caduta libera che i titoli decennali pubblici italiani stano mettendo a segno da 5 sedute a questa parte. Oggi siamo arrivati a 160 punti di spread sul BTP, peggio che nel giorno più rovente precedente l’eurosalvagente di tre settimane fa, e il CDS sull’Italia ha toccato quota 270, a un sofffio dal Portogallo: è evidente che i mercati interpretano gli acquisti della BCE sui mercati, riservati sino a oggi ai titoli greci, portoghesi e irlandesi, come non confacenti al nostro rischio, in via per questo di rapido deterioramento. La politica italiana dovrebbe capire che, se si mette così, nel giro di qualche giorno andrebbe a farsi benedire ogni chiacchiera sull’ottimismo, e sulla nostra salute relativa rispetto ai Paesi che hanno fatto più deficit nell’ultimo biennio. Viene da piangere. Sullo sfondo, una batteria di commenti ai quali ci allineiamo.  Tutti improntati al pessimismo.  Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Borsa, euro, ue , ,

Bond price-targeting: come aizzare la speculazione

1 giugno 2010

Riceviamo da Leonardo Baggiani (IHC) e volentieri pubblichiamo.

Viviamo in tempi interessanti. Ciò che viene smentito un giorno, come interventi diretti della BCE sul mercato e sciacquoni di centinaia di miliardi di euro a scadenze medio-lunghe, viene offerto il giorno dopo come soluzione ad una incipiente crisi del mercato. L’acquisto di titoli di Stato da parte della BCE sul mercato primario è vietato dal suo statuto, ma nulla vieta che si cambi la norma, la si eluda attraverso terzi soggetti (banche private, un SPV pubblico…), o si passi a interventi sul mercato secondario, tranne il danno alla credibilità e alla (supposta) indipendenza della Banca Centrale.

In ogni caso l’idea è stata presentata, e riguarda interventi a sostegno dei titoli di Stato finiti sotto attacco della “speculazioneâ€. Ve lo dico subito: potrebbe essere la mossa peggiore da fare. Prosegui la lettura…

Guest Borsa, finanza, mercato ,