Flamenco sketches: la bolla immobiliare spagnola.
Cartoline dalla Spagna. Bozze e quadretti iberici. Pensieri, parole, spunti per riflessioni dopo un soggiorno nei pressi di Madrid. Prosegui la lettura…
Cartoline dalla Spagna. Bozze e quadretti iberici. Pensieri, parole, spunti per riflessioni dopo un soggiorno nei pressi di Madrid. Prosegui la lettura…
Panorama Economy e Tempi mi hanno chiesto per i loro numeri in uscita domani e giovedì un’opinione su Grecia ed eurodebito. Eccola con qualche variante: una bocciatura secca per la classe politica europea. Prosegui la lettura…
Non sono un fanatico dell’Europa a tutti i costi. Ho sempre condiviso l’ammonimento che veniva da Chicago all’illusione europea di darsi una moneta unica senza unificare i mercati sottostanti e senza politica comune. Le asimmetrie di costi e produttività sarebbero esplose alla prima crisi seria: è successo da un anno e mezzo. E l’Europa politica sta facendo una figura di cacca, altro che europeismo come virtù. A parole, sembra la vittoria della linea rigorista nella quale io credo fermamente, in Italia come per tutti . In realtà , non è affatto così. Dopo le balle raccontate agli elettori greci anni fa, oggi paghiamo il prezzo alla volontà di Berlino e Parigi di non voler dire la verità agli elettori tedeschi e francesi. Prosegui la lettura…
BCE, Draghi, Grecia, Portogallo, Tremonti. Merkel, banche, debito pubblico, euro, monete
Sul numero di Panorama Economy in uscita domani, il mio commento a Draghi. Prosegui la lettura…
La designazione da parte dell’Ecofin di Mario Draghi quale successore di Jean-Claude Trichet alla guida della BCE è un’ottima notizia, di quelle non troppo frequenti per il nostro Paese nel contesto internazionale. Che i governi dell’Unione europea abbiano trovato ed espresso una convergenza molto forte sul governatore della Banca d’Italia rappresenta infatti un tributo al merito sotto tre diversi punti di vista: per la persona prescelta, per il Paese che lo ha espresso, e insieme e soprattutto per il futuro dell’Unione monetaria. Prosegui la lettura…
All’Italia serve un liberista vero, perché c’è una questione trinitaria. No, non sono impazzito, non è la Pasqua mistica di resurrezione che si avvicina dopo le Palme. Prosegui la lettura…
Siamo tutti presi dal mancato sostegno europeo all’Italia sulla questione dei migranti che sbarcano a Lampedusa, e non ci rendiamo conto che l’Europa è ai minimi della sua credibilità e coesione. Il Capo dello Stato ha avuto ragione a richiamare tutti a toni e parole più misurate, quando si accenna all’ipotesi di exit italiano da Schengen e dall’Europa. Ma in realtà è l’intera Europa, oggetto di un exit drama perché incapace di una exit strategy. Prosegui la lettura…
Ho criticato più volte, anche in commenti qui su Chicago Blog, la fiducia che molti, perfino menti che stimo, hanno accordato alla Taylor-Rule. La critica concerne il fatto che tale regola sia vista come un modo di “limitare†la discrezionalità della Banca Centrale, imbrigliandola in un meccanismo conosciuto; il mainstream ne fa discendere una possibilità di ancoraggio delle aspettative di inflazione dei prezzi (senza più sorprese – grazie alla regola la politica monetaria sarebbe del tutto prevedibile), e i liberisti (tra cui austriaci e austrofili) vi vedono la fine della discrezionalità monetaria e quindi degli stimoli ad hoc forieri di ciclicità .
Oltre a criticare questa visione, porto qualche numero che mi fa dubitare ancora di più della significatività di questa regola.
BCE, euro, macroeconomia, monete, teoria
In fondo era stato annunciato: se le Banche Centrali continuano a comprare titoli-letame qua e là , quel che ci si può aspettare è che le scoppino in mano. Una cosa già detta più volte è che questa politica è solo un modo per nascondere perdite latenti, farle scoppiare in pancia a un ente pubblico (la Banca Centrale), e quindi “finanziarle†con soldi pubblici. Ma si sapeva che i bilanci non avrebbero mentito (qualche riferimento a caso: qui qui e qui).
A fine 2010 la BCE è ricorsa a un aumento di capitale per coprire il rischio patrimoniale dato dal possibile default, e comunque svalutazione, dei titoli acquistati; per lo meno è una mossa trasparente. La Federale Reserve invece, si può dire, “trucca la contabilità â€. Prosegui la lettura…
BCE, Senza categoria, Stati Uniti, debito pubblico, euro, finanza, macroeconomia, monete
Il Consiglio Europeo apertosi in queste ore e che continua domani deve varare la nuova governance comune del Patto di stabilità , oltre a parlare di nucleare post Fukushima sull’onda di prese di posizioni elettoralistiche come quella di Frau Merkel, “prima ne usciamo meglio è”. In Italia, nessuno o quasi sembra dare importanza al fatto che al Consiglio si giunge con un nuovo euromembro collassato, il Portogallo il cui premier Socrates è andato sotto per il no del Parlamento al piano di austerità coerente con l’obiettivo di evitare il ricorso all’eurosalvataggio come per la Grecia. Capisco che l’emotività converga verso l’atomo e la vicenda libica, ma che a un anno dall’esplosione greca l’euroarea continui penosamente a imbarcare acqua senza che i politici diano troppa importanza alla cosa è un segno di grave incapacità . Delle due l’una: o la politica non sa misurare l’importanza e l’impatto reale di un rischio divergenza europea che continua a crescere, tra Germania Francia pochi altri e tutti gli “eurodeboli”; oppure significa semplicemente che la politica non ha voglia di dire la verità ai suoi elettori e ai contribuenti. Prosegui la lettura…