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Archivio per la categoria ‘auto’

Marchionne-Marcegaglia, c’è un giudice che incaglia

6 giugno 2011

Qual è il punto vero, al centro della sempre più ricorrente polemica lanciata da Fiat contro Confidustria? E’ vero oppure no quel che ha detto Sergio Marchionne, e cioè che continuando a stare in Confindustria Fiat si indebolisce, rispetto alla  strategia  “fare in Italia come in America con Chryslerâ€? Cerchiamo prima di capire, poi darò la mia risposta. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto, sindacato , ,

Auto, che cosa insegna Shanghai a Fiat-Chrysler

29 aprile 2011

I Saloni Internazionali dell’Auto a New York e Shanghai in contemporanea offrono una una nuova efficace istantanea del mondo nuovo disegnato dalla crisi mondiale. Il mercato americano ha perso il primato mondiale ma ne ha almeno approfittato per una colossale – e rapida, per i tempi industriali, grazie ai miliardi del contribuente già sulla via del ritorno nelle casse pubbliche – ristrutturazione del suo eccesso di capacità produttiva. Ma con tutto il rispetto per lui è a Shanghai il focus dell’attenzione e del meglio delle proposte delle case mondiali. Non solo perché New York ha sempre un po’ stentato, di fronte all’ovvio primato in America del Salone di Detroit. Ma, con tutto il rispetto per la Bibbia del giornalismo automobilistico cioè Automotive News per la quale è come se si tenessero in contemporanea la 24 ore di Le Mans e le 500 miglia di Indianapolis, non è affatto così. E’ la Cina e non l’America la Mecca dell’auto, dalla crisi e per gli anni a venire. L’Europa, beh, è solo una sigla in crisi tranne la forza delle case tedesche. Dovremmo aver chiaro in mente questo mondo nuovo, per comprendere – e tifare – invece di ostacolare il tentativo Fiat-Chrysler di Marchionne. Con tutti i difetti di unire insieme due aziende che erano – e restano – short di modelli e investimenti e sono assenti da Cina (e India e Russia), è l’unica possibilità per tentare di stare in scia e rilanciare, invece di chiudere.  Prosegui la lettura…

Oscar Giannino auto , , , , , ,

L’auto compie 125 anni e non è morta affatto

8 marzo 2011

Il Salone di Ginevra festeggia i 125 anni esatti dell’automobile, se al di là di pensate e disegni genialoidi ma senza sviluppi concreti prendiamo per buona come data l’inizio della collaborazione tra Carl Benz e Gottlieb Daimler, due nomi che contano ancora eccome nell’industria dell’auto. E l’auto se li porta proprio bene, i suoi 25 lustri. Dovessi fare un nome, ad aver più titolo per festeggiare a Ginevra è Martin Winterkorn, un cognome che a noi patiti musicofili evoca lieder schubertiani e mahleriani ma che è quello dell’amministratore delegato di Volskswagen, l’azienda che senza timori annuncia il suo obiettivo: diventare in pochi anni numero uno al mondo coi suoi 10 brand e un motto “abbiamo le idee chiare anche per i prossimi 125, di anniâ€. In sintesi estrema, il bilancio dell’auto postcrisi è questo.  Ha sbagliato, chi parlava di prodotto maturo. Nel mondo, l’auto si vende  e si venderà furiosamente e qui non lo capiamo sol perché l’Europa e soprattutto l’Italia sono i due gironi in sofferenza: per colpa nostra. L’auto mondiale parla tedesco, e c’è un perché. La sfida Fiat, guardando i numeri del contesto globale, va incoraggiata perchè senza alternative, ma è come andare sugli ottomila senza respiratore: c’è chi ci riesce, ma è un semidio. Altrimenti, se non riesce, bisogna tifare per una “soluzione Volvo” e voglio vederli, i miei autorevoli colleghi del Corriere della sera che pontificano di cogestioen alla tedesca senza produttività alla tedesca. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino auto , , , , ,

L’amaro bilancio dell’eccezionalismo, alcune domande scomode su Mirafiori

17 gennaio 2011

Contati i voti e dopo i primi commenti, e mentre ormai le cronache devieranno sul Bunga Bunga, è il caso di una riflessione più fredda e storica su Mirafiori. Perché mi ha colpito molto, che nessuno abbia fatto in questa occasione la storia del’eccezionalismo operaio, e del suo amaro bilancio. È anche necessario porre alcune domande sul resto della manifattura italiana, domande anch’esse che nessuno o quasi ha fatto, evidentemente per non far rilevare sui grandi media italiani che la Fiom è un’eccezione anche a casa sua. Hai visto mai, se avesse vinto, che non valesse la pena tenersela amica… Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto, sindacato ,

Il sì sul filo a Mirafiori mostra che molto resta da fare

15 gennaio 2011

Il successo del sì a Mirafiori è stato testa a testa, e per chi qui scrive ed è cresciuto a Mirafiori non è stata affatto una sopresa. L’ho detto anche in diretta ieri sera su Rai2 a seggi appena aperti, e ho continuato comunque a battermi per il sì con tanto di cori finali di “buffone buffone” che non credevo di meritare.Non mi ha molto incoraggiato, constatare che mentre in quelle ore il no era in vantaggio, nelle reti tv che seguivano il voto, di giornalisti e intellettuali convinti di dover pacatamente ragionare per il sì sembrava non ce ne fosse più neanche uno. Ma prima che per questo, il voto è molto importante per tre ragioni. Per il futuro da difendere e confermare in Italia della nuova Fiat di Jaki Elkann e Sergio Marchionne. Per l’innovazione delle relazioni industriali nel nostro Paese. Per la crescita generale che potrà venirne, se si metterà a frutto l’esperienza maturata e non prevarrà un’ondata ancor più forte di demagogia e radicalizzazione, il cui solo effetto è di portarci fuori dal mondo e a vele spiegate nell’utopia della felice deindustrializzazione. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto , ,

Senza sì a Mirafiori la Fiat andrà al 51% di Chrysler senza Italia

10 gennaio 2011

Fiat è già al 25% di Chrysler, e punta ad anticipare di 3 anni, cioè entro l’anno in corso addirittura, la salita al 51%. Di mezzo, occorre la restituzione dei 9 miliardi ottenuti dal governo USA per il salvataggio-ponte della casa americana. Dunque serve una IPO che faccia incassare a Chrysler-Fiat più o meno una ventina di miliardi di dollari, per ridare a Obama e per finanziare la crescita visto che c’è scarsità di mezzi propri. Nessun italiano sensato può sperare che Fiatb non ce la faccia. Anche se i nuovi modelli del segmento medio-basso per Italia ed Europa scarseggiano oggi e nel medio futuro, visti i guai recenti e i bassi investimenti in passato di Fiat. Detto questo, se a Mirafiori vincono i no, giovedì e venerdì, Marchionne può farcela comunque ad assicurare a Fiat la maggioranza di Chrysler- visto che è finanza quella che conta nel breve, per salire in Chrysler, più dei prodotti a breve -  e la differenza sarebbe solo che lo farebbe senza stabilimenti e manifattura in Italia. A chi conviene?  Ai lavoratori? Ma andiamo. Purtroppo, alzare irresponsabilmente i toni dello scontro sociale porta ad accrescere le probabilità che si riaffaccino ipotesi di violenza cieca. E’ puntualmente avvenuto a Torino, dove sono ricomparse sui muri della città stelle a cinque punti e minacce dirette a Sergio Marchionne. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto, sindacato ,

Marchionne non è americano, la svolta è made in Italy

29 dicembre 2010

L’accordo per Pomigliano raggiunto oggi recepisce l’intesa di giugno non firmata dalla Fiom, ma soprattutto estende alla newco campana la condizione posta anche nell’accordo di Mirafiori, cioè l’esclusione dalla rappresentanza sindacale delle sigle che non sottoscrivono le intese. E’ una condizione che i sindacati dei metalmeccanici appartenenti a Cisl, Uil, Ugl e Fismic approvano e condividono. Ma sbaglia moltissimo chi, credendo così di dar manforte a Sergio Marchionne, parla di “svolta americanaâ€. Non lo è affatto. Qui non si propone di abbattere a meno della metà la paga dei neoassunti. Non sono americane le nuove intese su turni e pause, retribuzione aggiuntiva e lotta all’assenteismo, straordinari oltre la quota indicata dal contratto nazionale e contestuali impegni a non proclamare scioperi e agitazioni quando l’azienda chiederà proprio quegli straordinari aggiuntivi. E anche la nuova clausola sulla rappresentanza, anch’essa con l’America non c’entra niente. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto , , , ,

Tra rivoluzione Marchionne e incognite del 2011. La Fiat ancora in salita

28 dicembre 2010

Il 2010 è stato certamente un anno segnato dalla “rivoluzione Marchionneâ€. L’amministratore delegato di Fiat è stato il protagonista di una rivoluzione non proprio silenziosa nel rapporto tra impresa e sindacati.

Pomigliano, Mirafiori e Melfi non sono solo 3 dei più importanti stabilimenti di Fiat in Italia, ma il simbolo di un cambiamento.

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Andrea Giuricin auto , , , , , ,

Mirafiori, il patto di Natale è sto-ri-co

23 dicembre 2010

L’accordo per Mirafiori è storico e decisivo. In pochi giorni, è diventato evidente a tutti che c’erano tutte le premesse per chiudere oggi stesso l’intesa di massima. Le rappresentanze dei lavoratori iscritti a Cisl, Uil e Fismic hanno ribadito che la disponibilità è piena, ed il favore esplicito all’ultima proposta avanzata da Sergio Marchionne. Quella di subordinare la decisione dell’azienda di investire il quasi miliardo di euro annunciato per il potenziamento di Mirafiori a una prova di democrazia diretta, estesa a tutti i lavoratori dello stabilimento. Se l’intesa passa con la maggioranza dei voti tra i lavoratori, anche solo col 51% ha detto Marchionne, allora si va avanti, s’investe e si lavora tutti alle nuove condizioni. ma con ua decisiva innovazione: la newco nasce fuori dall’accordo interconfederale del 93, che a differenza dello Statuto dei lavoratori consentiva anche a chi non firmava i contratti di presentare liste per le rappresentanze sindacali godendo di tutti i diritti. In altre parole, chi non firma a Mirafiori sta fuori. Gli altri sindacati non ne potevano più di una Fiom che non firma da tre contratti dei metalmeccanici, ma è sempre pronta a riorganizzare manifestazioni e scioperi. Marchionne riscatta gli ultimi decenni di storia Fiat, tenacemente ferma sul punto che senza Fiom non si andava avanti nelle intese, ma in compenso si ottenevano gli aiuti pubblici. E’ una svolta profondissima: e ora bisogna sperare e fare in modo che nelle urne i sindacati che condividano tale impostazione non vengano travolti dalla pressione terrible che media e intellettuali metteranno in campo, a favore della Fiom e in nome naturalmente dei diritti violati.  Perché se questa linea passa a Miafiori, si estende a macchia d’olio finalmente nel Paese. Superando persino la ritrosia di Confidustria, dovuta al fatto che molti in Federmeccanica temono la durezza della ritorsione Fiom. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto, sindacato , ,

Quel duro conservatorismo travestito da “sociale”

19 dicembre 2010

Premessa. Parlerò d’altro, di mercato, Italia, e Corriere e Repubblica di oggi. Ma prima dirò perché non ho aggiunto commenti a chi al precedente mio post su Marchionne – chi fosse interessato, trova un mio ulteriore articolo sul tema, sul Messaggero di oggi – mi ha definito “trinariciuto liberista”, aggiungendo che urlo perché ho poche idee, e che ho anche seri problemi psicologici, e che infine non attaccherei i giornalisti di destra ma solo queklli di sinistra che fanno “eguali porcate”. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino Mercato del lavoro, auto, liberismo, welfare ,