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Ogm: Coldiretti scrive, le regioni ci mettono la firma

26 ottobre 2010

Alle scuole elementari la mia maestra diceva spesso che quando copiavamo dovevamo almeno riuscire a non farci beccare: “cambiate qualche parola qua e làâ€, diceva, “sennò si capisce…â€. Non lo sapevano evidentemente gli assessori all’agricoltura della Conferenza delle Regioni il cui ultimo documento, quello in cui si chiede che l’Italia applichi un’inapplicabile (secondo il diritto comunitario) clausola di salvaguardia per le colture e la ricerca Ogm, sarebbe stato scritto direttamente da Coldiretti, il sindacato che ha fatto dell’avversione alle biotecnologie e del ritorno al protezionismo commerciale una ragione di vita: “La firma Coldiretti è verificabile con qualsiasi personal computer andando a leggere la proprietà del documento†rivela Italia Oggi.

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Ogm: in nome di una legge che non c’è

19 ottobre 2010

La proposta della Commissione Europea di lasciare agli stati membri la libertà di decidere ognun per sé se ammettere o meno le coltivazioni Ogm sembra trovarsi di fronte a una strada sempre più in salita. Dopo i pareri negativi espressi un po’ da tutti in giro per l’Europa  ora arrivano le prime prese di posizione ufficiali: i ministri dell’ambiente dell’UE si sono riuniti la scorsa settimana a Bruxelles e hanno votato a larghissima maggioranza (solo l’Olanda era a favore) contro la proposta, Italia compresa. Particolarmente dura è stata la posizione di Francia e Germania.

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Ogm: la Conferenza delle Regioni e la dittatura della maggioranza

30 settembre 2010

Mentre è già arrivata (ieri pomeriggio) la trebbia mandata dal Gip di Pordenone a raccogliere il mais del campo di Fanna di proprietà di Giorgio Fidenato (il racconto di Giorgio è sul sito del Movimento Libertario), mais che è stato essiccato e verrà custodito in un magazzino in attesa che si concluda l’iter giudiziario, oggi si sono riuniti gli assessori all’agricoltura della Conferenza delle Regioni e hanno ribadito che loro di linee guida per la coesistenza tra colture Ogm, biologiche e convenzionali non vogliono proprio sentir parlare, nonostante l’approvazione di queste linee guida sia necessaria per adempiere alle direttive comunitarie.

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Un drappello di disorientati

21 settembre 2010

Agea è l’ente che si occupa delle erogazioni in agricoltura, ovvero è attraverso di esso che passano i contributi e i sussidi che gli agricoltori ricevono, ed è esso che deve vigilare sull’applicazione delle regole comunitarie. Secondo il suo presidente, Dario Fruscio, il governo e la politica dovrebbero intervenire per tirare fuori dai guai quei pochi allevatori che si ostinano a non aderire al piano di rateizzazione delle multe per gli sforamenti delle quote latte. D’altronde, si commuove Fruscio, la stragrande maggioranza ha già pagato (ci manca poco che non li definisca dei fessi), solo loro insistono a non volerlo fare, ma sono in pochi (“residuali dal mero punto di vista numerico” dichiara testualmente), al governo cosa costa? Suvvia, mettiamoci una mano sul cuore e l’altra al portafogli dei contribuenti, questa è gente che ha famiglia… Ma il più bello viene dopo (grassetti nostri):

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Tagli lineari e preferenza ‘L’

14 settembre 2010

Ho ripreso i contatti con una mia vecchia amica, L., con la quale è in corso un’interessante scambio di mail nelle quali ci stiamo raccontando ciò che ci è successo nei lunghi anni in cui non siamo stati in contatto e, dato che, ognuno a modo suo, non riusciamo a tenere fuori le valutazioni generali dalle vicende personali, la discussione finisce spesso “in politica”, ambito nel quale abbiamo visioni radicalmente divergenti. Per fortuna siamo entrambe persone curiose, tolleranti e reciprocamente convinte della buona fede dell’interlocutore, quindi ne è venuta fuori una discussione stimolante della quale voglio riportare qualche spunto.

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Ogm: l’Unità batte un colpo. E il PD?

24 agosto 2010

Ieri l’Unità ha ospitato un bell’intervento sugli Ogm di Sergio Bartolommei, docente all’Università di Pisa e membro del consiglio direttivo della Consulta di Bioetica, che spicca per chiarezza e concretezza già a cominciare dal titolo, “Quel luddismo che cresce nei campi“. Bartolommei afferma:

La distruzione di un campo di pannocchie in Friuli è stata sostenuta da un argomento che è diventato un po’ il cavallo di battaglia degli avversari del transgenico: gli Ogm minacciano «l’identità agroalimentare italiana», «la nostra agricoltura non si tocca», «l’identità dei prodotti tipici non è in svendita». L’argomento legittima una sorta di neo-autarchia agricola evocatrice di altri e discutibili appelli a italici “primati†e autosufficienze. Gli resta forse un fascino retorico, ma è razionalmente insostenibile. Il concetto di “identità agricola nazionale†è vago o vuoto.

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Considerazioni (generali) sul prezzo del grano

13 agosto 2010

Il prezzo del grano sta aumentando. Un bushel (kg 26,601) è stato quotato ieri alla borsa di Chicago a 7,24 dollari, e le conseguenze si cominciano ad avvertire anche dalle nostre parti. La borsa merci di Bologna quotava una settimana fa il buono mercantile a 18,70 euro al quintale, ed è probabile che dopo ferragosto il prezzo continuerà a salire per adeguarsi alle quotazioni statunitensi. D’altronde molti commercianti, sentendo puzza di impennate e memori dell’estate di tre anni fa, stanno acquistando frumento tenero e duro sul campo a prezzi che già superano di 2 o 3 euro al quintale la quotazione di Bologna. Non credo che ci sia niente di allarmante. In genere in tempo di raccolti il prezzo scende, mentre oggi sale. Di grano ce ne è poco, quindi costa di più. Un po’ di più, non tanto di più da giustificare allarmismi. Ma penso che sia interessante osservare lo storico a un anno del frumento tenero per arivare a qualche considerazione generale.

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Verso la nuova Pac. Qualcosa da tenere a mente

3 agosto 2010

Se le parole hanno un significato, la nuova Politica Agricola Comune che dovrebbe vedere la luce nel 2013 potrebbe essere un furto. Un furto ai danni dei contribuenti, e questa non sarebbe una novità, e un furto ai danni degli agricoltori, ai quali verranno sottratte risorse nominalmente destinate a loro ma che verranno in realtà usate per tutt’altri scopi. Un furto con destrezza, a giudicare dai dibattiti che si sono tenuti in questi mesi e che vertono tutti su un unico scopo: come riuscire a dirottare ulteriori risorse dal capitolo degli “aiuti diretti” a quello degli “aiuti allo sviluppo”.

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Agricoltura ed emissioni: gli effetti positivi dell’intensificazione

24 luglio 2010

Che, in attesa di risposte un po’ più certe (o quantomeno credibili) sulle origini dei cambiamanti climatici, lo sviluppo e il progresso economico siano la più saggia politica climatica e ambientale, come ebbe a dire qualche tempo fa Andrew C. Revkin sul NYT, sembrerebbe cosa più che ragionevole in sé. Oggi uno studio apparso su Proceedings of the National Academy of Sciences of United States of America offre una visione del tutto nuova e controcorrente sullo sviluppo agricolo come fattore determinante per la riduzione dei gas serra. Il titolo dello studio, segnalato da Marco Cattaneo, è Greenhouse gas mitigation by agricultural intensification, ovvero Mitigazione dei gas serra per effetto dell’intensificazione agricola.

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Agricoltura paesaggistica

13 luglio 2010

Il forum  Agricoltura del Partito Democratico ha votato un documento in cui si dichiara la contrarietà del partito all’uso di Ogm in Italia. Il testo, che dovrà essere ratificato dall’Assemblea Nazionale di ottobre, è seguito ad un lungo dibattito al quale avrebbero partecipato per mesi scienziati (non troppi) ed esponenti del PD. Oggi viene sancito, oltre alla preferenza per la tutela della biodiversità rispetto alla necessità di rispondere alle esigenze quantitative dell’agricoltura moderna, il principio che le scelte di un imprenditore possono essere guidate e indirizzate dall’alto, non solo attraverso misure di stimolo, ma anche e soprattutto attraverso la mortificazione di libertà essenziali quali quella di scegliere autonomamente cosa e come produrre. Il PD, infatti, non si oppone agli Ogm perché li ritiene dannosi per la salute o per l’ambiente, ma semplicemente perché non li ritiene necessari alla nostra agricoltura. Un po’ come proibire la fabbricazione di auto di grossa cilindrata perché non le si ritiene compatibili con la nostra rete stradale… Il commento migliore sulla vicenda è quello apparso su salmone.org, il blog del biotecnologo Roberto Defez:

Il PD ci pensa bene, sente gli scienziati e poi decide per l’agricoltura paesaggistica, dove gli agricoltori sono parte dell’arredo rurale. Ecco come si rottama una attività imprenditoriale per poi versarci sopra tra qualche anno lacrime di coccodrillo.

l PD ci pensa bene, sente gli scienziati e poi decide per l’agricoltura paesaggistica, dove gli agricoltori sono parte dell’arredo rurale. Ecco come si rottama una attiività imprenditoriale per poi versarci sopra tra qualche anno lacrime di coccodrillo.

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