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In difesa di Efsa

25 novembre 2011

Due giorni fa Lucia Quaglino ha pubblicato un post su Chicago Blog dal titolo “l’Unione Europea affonda in un bicchiere d’acqua“. Lucia giustamente criticava la normativa europea che vieterebbe di indicare, sulle etichette delle bottiglie d’acqua, ogni riferimento alla possibilità che bere (acqua) prevenga la disidratazione, sulla base di una ricerca condotta da Efsa, l’autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma.

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Le contraddizioni della nuova PAC – 5: conclusioni

28 ottobre 2011

Albert Dess, l’europarlamentare della CDU che ha steso la bozza il cui testo costituisce il cuore della nuova Politica Agricola Comune, è titolare di una fattoria didattica in Baviera, una di quelle attività agricole che hanno perso completamente il legame con la produzione e con il mercato diventando piuttosto uno strumento divulgativo di come è (o era, o dovrebbe essere, a seconda della propria personalissima scala di valori) la vita in campagna.

Se il perseguimento dei cosiddetti “public goods” è diventato il cardine della riforma, se l’erogazione di una bella fetta di sussidi sarà ancor più condizionata all’adozione di pratiche agricole ecosostenibili (ma sarebbe meglio dire “all’antica”, dato che non vi è nulla di sostenibile nell’agricoltura biologica, nell’agricoltura di prossimità, nella salvaguardia di un modello produttivo inefficiente) per la sua attività questo non costituirà certo un grosso problema, anzi.

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Le contraddizioni della nuova PAC – 4: i ‘piccoli’

24 ottobre 2011

Il 12 ottobre la Commissione Europea ha ufficialmente presentato il pacchetto di iniziative volte a riformare la Politica Agricola Comune (PAC) da qui al 2014, quando la riforma entrerà in vigore. E’ una serie di misure molto complesse, che merita migliore approfondimento. Intanto vorrei dedicare alcuni brevi post alle contraddizioni più evidenti della proposta appena approvata, seguendo il canovaccio  dell’efficace sintesi riportata sul periodico online “Agronotizie”.

Quarta puntata: i “piccoli”

In un’ottica di semplificazione dal punto di vista amministrativo, i piccoli agricoltori saranno oggetto di alcune facilitazioni: non dovranno sottostare alle regole del greening e riceveranno un pagamento fisso (tra 500 e mille euro), indipendentemente dalla dimensione dell’attività, azzerando così ogni onere burocratico

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Le contraddizioni della nuova PAC – 3: ‘l’agricoltore attivo’

20 ottobre 2011

Il 12 ottobre la Commissione Europea ha ufficialmente presentato il pacchetto di iniziative volte a riformare la Politica Agricola Comune (PAC) da qui al 2014, quando la riforma entrerà in vigore. E’ una serie di misure molto complesse, che merita migliore approfondimento. Intanto vorrei dedicare alcuni brevi post alle contraddizioni più evidenti della proposta appena approvata, seguendo il canovaccio  dell’efficace sintesi riportata sul periodico online “Agronotizie”.

Terza puntata: “l’Agricoltore attivo”

La futura Pac conterrà una nuova definizione di ‘agricoltore attivo’: per escludere coloro che non hanno un reale impatto sulla produzione, d’ora in poi la percentuale degli aiuti dovrà rappresentare almeno il 5% del reddito globale del beneficiario degli aiuti.

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Le contraddizioni della nuova PAC – 2: il ‘tetto agli aiuti’

18 ottobre 2011

Il 12 ottobre la Commissione Europea ha ufficialmente presentato il pacchetto di iniziative volte a riformare la Politica Agricola Comune (PAC) da qui al 2014, quando la riforma entrerà in vigore. E’ una serie di misure molto complesse, che merita migliore approfondimento. Intanto vorrei dedicare alcuni brevi post alle contraddizioni più evidenti della proposta appena approvata, seguendo il canovaccio  dell’efficace sintesi riportata sul periodico online “Agronotizie”.

Seconda puntata: il “Tetto agli aiuti”

Per la prima volta nella storia della Pac, i contributi saranno sottoposti a un tetto massimo di 300mila euro. “Se la logica dei pagamenti diretti è sostenere il reddito di chi lavora la terra, allora finanziare un’azienda con un milione di euro non è giustificabile”, così il Commissario Dacian Cioloş ha spiegato questo provvedimento. Gli aiuti verrano inoltre ridotti a partire da 150mila euro (cosidetta “degressività”). Per non penalizzare la componente lavoro, però, i salari (comprese tasse e contributi) saranno dedotti dal calcolo.

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Le contraddizioni della nuova PAC – 1: il ‘Greening’

15 ottobre 2011

Il 12 ottobre la Commissione Europea ha ufficialmente presentato il pacchetto di iniziative volte a riformare la Politica Agricola Comune (PAC) da qui al 2014, quando la riforma entrerà in vigore. E’ una serie di misure molto complesse, che merita migliore approfondimento. Intanto vorrei dedicare alcuni brevi post alle contraddizioni più evidenti della proposta appena approvata, seguendo il canovaccio  dell’efficace sintesi riportata sul periodico online “Agronotizie”.

Prima puntata: Il “Greening”

Il 30% dei sostegni agli agricoltori sarà condizionato al cosiddetto ‘Greening‘. Chi non si conformerà alle misure previste per garantire la sostenibilità ecologica della produzione agricola perderà dunque questa parte di finanziamenti. Non solo: potrebbe rischiare sanzioni aggiuntive. Tre le pratiche ambientali obbligatorie: diversificare le coltivazioni (un minimo di tre colture); prevedere pascoli permanenti; dedicare il 7% del terreno a fini ecologici. Con quest’ultima misura, si intendono tutte le forme, anche non direttamente produttive, per mantenere la terra fertile, ad esempio piantare alberi per contrastare l’erosione dei suoli.

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Quantità (e apertura al commercio) fa virtù

17 settembre 2011

Le esportazioni di mais dall’Ucraina sono destinate a raddoppiare nel prossimo anno, fornendo un certo sollievo ai mercati globali di cereali che si aspettano un raccolto deludente negli Stati Uniti.

Un salto in avanti che prevedibilmente renderà la nazione dell’Europa Orientale il terzo più grande esportatore di cereali del mondo, superando il Brasile per la prima volta in sette anni. Gli Stati Uniti sono il primo esportatore di mais in termini di volume, seguiti dall’Argentina.

In Ucraina si prevede un raccolto record dopo la siccità devastante dello scorso anno. Gli agricoltori hanno seminato più mais e utilizzato sementi di qualità migliore per sfruttare i prezzi più elevati, e il raccolto ha anche beneficiato di un clima estivo favorevole.

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Fuori il Bio dall’Italia! – Un chiarimento

28 giugno 2011

Alcuni giorni fa ho pubblicato un post, volutamente provocatorio, dal titolo “Fuori il Bio dall’Italia! Fuori l’Italia dal Bio!”. Come era prevedibile, la cosa ha suscitato diverse reazioni. Torno quindi sull’argomento, per tentare di dare una risposta cumulativa ai numerosi commenti e cercare di chiarire meglio il mio pensiero.

L’articolo si chiudeva con un invito a riflettere. Ebbene, dal tenore dei commenti, mi sembra che questo invito non sia stato colto. Infatti molti si sono schierati aprioristicamente a favore dell’agricoltura biologica, altri hanno fatto l’esatto contrario, riducendo la discussione in una specie di scontro tra tifoserie. Insomma, che si sia pro o contro, sembra che la maggior parte dei lettori, almeno di queli che hanno voluto far sentire la loro voce, ritengano legittimo che lo Stato intervenga per dire ciò che è giusto coltivare e come.

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Chicago-blog alla maturità. Il tema di ambito socio-economico

25 giugno 2011

Le firme di Chicago-blog scrivono il proprio tema della maturità. Oggi Giordano Masini svolge la traccia di ambito socio-economico. Qui la traccia. Qui le puntate precedenti.

Se è vero che siamo quello che mangiamo, allora mi pare che siamo molto fortunati, e anche un po’ fessi. Infatti mangiamo tanto, ma proprio un sacco, senza neanche spendere troppi euri, e a quel che pare non siamo nemmeno soddisfatti. La televisione dice sempre che mangiamo male, e lo dice anche Massimo Volpe, presidente della Siprec, e che quindi la salute peggiora.

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Fuori il Bio dall’Italia! Fuori l’Italia dal Bio!

22 giugno 2011

Cittadini italiani, compagni, amici ambientalisti! La schiacciante vittoria al referendum sul nucleare ci indica la strada per cacciare le fabbriche di morte dall’Italia, una strada che abbiamo il dovere di percorrere nell’interesse dell’ambiente e della salute delle future generazioni.

Oggi, alla luce di quanto accaduto in Germania, chiediamo a gran voce una moratoria dell’agricoltura biologica su tutto il territorio nazionale!

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