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Hazlitt. Capitolo 12 – L’ossessione delle esportazioni

In questo capitolo Hazlitt evidenzia la tendenza irrazionale a trattare in modo asimmetrico il mercato interno e quello internazionale. Sembra inspiegabile come le stesse persone che applicano determinati principi nell’esame degli scambi interni, li mettano poi da parte quando considerano il commercio con l’estero.

L’ossessiva attenzione riservata alle esportazioni porta a mal calibrare le conseguenze dei prestiti accordati ai paesi stranieri per stimolare le esportazioni. Infatti, il rischio che si è disposti a correre con i prestiti ai paesi stranieri è sproporzionato rispetto a quello che è ritenuto ragionevole assumere nel caso dei prestiti interni.

In questo caso l’errore consiste nel dimenticare che una perdita è sempre una perdita: sia nel mercato nazionale, sia in quello internazionale, e che qualcuno prima o poi dovrà sopportarne le conseguenze. A sostenere gli oneri dell’errore saranno naturalmente i contribuenti, con un aumento della spesa pubblica pari a quella sprecata nell’imprudente politica commerciale.

Ancora una volta, lo sbaglio fondamentale consiste nel riservare un’esclusiva attenzione ai benefici immediati riguardanti un gruppo particolare (qualche esportatore) a scapito dell’interesse generale (tutti i contribuenti, comprese le imprese esportatrici).

25 gennaio 2012 liberismo, Libertà, mercato, pensiero, teoria ,

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