Nel 2012 Nicolò compirà il primo anno di vita. Attende quindi il nuovo anno con grande trepidazione: sente dire al parco dagli amichetti più grandi che potrà finalmente assaggiare la cioccolata e addirittura, di nascosto dalla mamma, la Nutella. Confida che la Apple, nonostante la dipartita di Steve Jobs, sia in grado di produrre nuove applicazioni divertenti per il suo Ipad. Spera che il governo dei tecnici abbia impiegato le ferie estive per studiare un po’ di più e non ripetere gli errori che – come direbbe il prof. Monti se ancora scrivesse sui giornali – lo hanno portato a fare una manovra finanziaria tutta tasse e niente tagli di spesa. Soprattutto spera che l’inevitabile recessione aiuti gli italiani a riscoprire quello spirito di libertà che – Nicolò ne è certo – alberga in fondo ai loro cuori. Prosegui la lettura…
Nicolò D. debito pubblico, liberismo governo Monti, spesa pubblica, tasse
L’era “Monti” impone alcune inevitabili riflessioni critiche anche a seguito della conferenza stampa di fine anno dell’attuale Premier.
1. Profilo politico-istituzionale.
Poche settimane fa’, dopo che l’On. Silvio Berlusconi aveva tentato inutilmente l’ultimo colpo di coda per salvare il Suo Governo (politico) e l’Italia presentando una sorta di lettera di intenti all’Europa con le misure da adottare nel brevissimo periodo fra gli irritanti sghignazzi del francese Nicolas Sarkozy e della tedesca Angela Merkel, all’improvviso il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano ha effettuato la nomina a Senatore a vita dell’illustre Prof. Mario Monti col plauso di tutte le componenti parlamentari; dopodiché
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Manuel Seri democrazia, fisco, Monti, ue
In questi ultimi giorni dell’anno, gli italiani sono stati bombardati da notizie piuttosto preoccupanti sugli aumenti che sono arrivati o arriveranno. Per esempio, la Cgia di Mestre ha notato che i prezzi della maggior parte dei servizi pubblici sono cresciuti assai più rapidamente del costo della vita, Lorenzo Salvia sul Corriere ha parlato dell’evergreen dei rincari, i carburanti, e Stefano Agnoli, sul suo blog, si è occupato di elettricità e gas. Sebbene stiamo parlando di cose molto diverse tra di loro, c’è un elemento unificante: in tutti questi casi, gli aumenti sono figli di scelte politiche. Quindi, si tratta di aumenti che sono stati intenzionalmente e deliberatamente voluti dai governi che si sono avvicendati negli ultimi anni alla guida del paese (escludo l’ipotesi che essi abbiano preso certe determinazioni senza rendersi conto che avrebbero inevitabilmente portato a un’ondata di rincari, perché pensare altrimenti implicherebbe che siamo stati governati da una banda di cialtroni incompetenti – e questo non è possibile, vero?).
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Carlo Stagnaro mercato acqua, carburanti, elettricità, gas, liberalizzazioni, lobby, politica, privatizzazioni, servizi pubblici locali
“Per eliminare gli evasori come classe non è sufficiente la politica di limitazione e di eliminazione di singoli gruppi di evasori, [...] è necessario spezzare con una lotta aperta la resistenza di questa classe e privarla delle fonti economiche della sua esistenza e del suo sviluppo“. Sostituite “evasori” con la parola “kulaki” ed avrete ottenuto una citazione di Josif Stalin tratta da “Questioni di leninismo”.
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Silvano Fait Senza categoria
La risposta breve è no, non esistono sussidi buoni. La risposta lunga e complessa è che, in alcuni casi, un sussidio può essere un second best, nell’impossibilità di risolvere i problemi per vie dirette. Come nel caso delle interconnessioni energetiche.
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Carlo Stagnaro energia bers, elettricità, gas, gasdotti, infrastrutture, nabucco, ortis, rendina, south stream, sussidi
Taxi liberi? Gianni Vernetti, deputato dell’Api, ha presentato una proposta di legge che riprende una vecchia idea dell’IBL (illustrata qui da Mauro Gilli e Daniele Sfregola): regalare una licenza a ogni tassista che ne abbia già una. Prosegui la lettura…
Lucia Quaglino liberalizzazioni taxi; licenza
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da Gerardo Coco.
Si osservino i grafici riportati sotto,elaborati dalla società di ricerca macrotrend Gavekal. Entrambi offrono una rappresentazione efficace dell’andamento dell’economia italiana.


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Guest democrazia, Diritti individuali, euro, fisco declino, depressione, Welfare State
Caro Babbo Natale,
nel confortevole e tiepido brodo primordiale nel quale mi libravo piacevolmente lo scorso anno di questi tempi non mi era giunta voce della Tua esistenza. Questa è dunque la prima volta in cui mi rivolgo a Te. Mi perdonerai l’inesperienza. Se ho ben capito la prassi, si tratta di fare uno scambio: io assumo l’impegno di essere buono, di obbedire ai genitori, di mangiare tutta la pappa e simili; tu in cambio mi fai qualche bel regalo. Ebbene, accetto lo scambio. Io assumo tutti gli impegni rituali. In cambio Ti chiedo …. Prosegui la lettura…
Nicolò D. fisco, liberismo babbo natale
Aumentare gli stipendi. Questa è la richiesta dei sindacati al Ministro del Welfare Elsa Fornero. La richiesta arriva subito dopo la chiusura della CGIL alla ridiscussione dell’articolo 18.
È da considerarsi assurda questa richiesta dopo che per molto tempo si è affermato che la produttività italiana è troppo bassa? Nelle precedenti settimane su queste colonne sono stati riportati studi che evidenziano che i salari italiani (soprattutto quelli pubblici) sono troppo elevati.
Affermando di aumentare i salari si cade nella contraddizione?
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Andrea Giuricin fisco articolo 18, cuneo fiscale, Fornero, pressione fiscale, salari, stipendi pubblici, tasse
Lo Stato non si mette a dieta, ma vuole metterci a dieta. Quale premura, quale solerzia. Dalla rivolta degli studenti di Los Angeles contro i menù a base di verdure e zuppe fino alla moda dilagante di una “fat tax” contro i chili di troppo.
L’ultima frontiera nell’isteria salutista collettiva si chiama così, tassa antigrasso. La Danimarca ha sdoganato per prima la grasso-esazione: dal primo ottobre burro, olio e biscotti hanno subito un sensibile aumento di prezzo. Per duecentocinquanta grammi di burro i danesi spendono il 14,1% in più, mentre il prezzo di un litro di olio d’oliva è salito di quasi sei euro. In questo modo entreranno nelle casse dello Stato danese circa duecento milioni di euro all’anno.
La grasso-fobia insita nella ricetta danese ha inaugurato la crociata europea contro i cibi spazzatura. In Francia dal 2012 arriva la taxe obésité contro le bibite zuccherate, Coca-cola inclusa. Ungheria, Norvegia e Finlandia hanno già affilato l’arma fiscale contro i consumatori di patatine e cioccolata; Svezia e Regno Unito si candidano a fare altrettanto.
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Annalisa Chirico Senza categoria