Commenti a: Eurobang, ragioni tedesche e letture “austriache” /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/ diretto da Oscar Giannino Tue, 20 Dec 2011 23:42:27 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.2.1 Di: giovanni /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-26027 giovanni Sat, 17 Dec 2011 17:44:19 +0000 /?p=10572#comment-26027 comunque per come andata nell'euroarea, deve ringraziarsi il passo indietro fatto a maastricht, dove non si è voluto sottoporre alla vigilanza della commissione il rispetto dei criteri dell'UEM, lasciati all'autodisciplina degli stati...con i fantastici traguardi che abbiamo oggi. La crisi farà di certo bene a scuotere i vecchi assetti! comunque per come andata nell’euroarea, deve ringraziarsi il passo indietro fatto a maastricht, dove non si è voluto sottoporre alla vigilanza della commissione il rispetto dei criteri dell’UEM, lasciati all’autodisciplina degli stati…con i fantastici traguardi che abbiamo oggi. La crisi farà di certo bene a scuotere i vecchi assetti!

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Di: Roberto Castella /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24820 Roberto Castella Tue, 29 Nov 2011 13:15:41 +0000 /?p=10572#comment-24820 La pretesa di unificare monetariamente gli Stati europei si sta dimostrando una idea fallimentare. Perché la Grecia, l’Italia e la Spagna stanno patendo più di altri paesi ? Parliamo di casa nostra. L’Italia fino alla metà degli anni 90 era la quinta potenza economica del mondo. Dal 1995 è iniziato il declino. Proprio quando la politica del nostro Paese ha iniziato le grandi manovre per rientrare nei parametri necessari ad aderire alla moneta unica. L’EURO. Ricordiamo tutti l’istituzione della tassa una tantum definita Eurotassa, proprio per le finalità che essa portava con sé. Far quadrare i conti per entrare nell’Euro. Ecco il primo passo falso. Una iniezione di denaro extra per essere in regola. Un artifizio finanziario dagli effetti temporanei. Svaniti gli effetti dopanti dell’eurotassa è iniziato inesorabilmente il nostro declino. Nel rapporto import export del nostro paese, ha sempre prevalso l’export. Meno per il settore della produzione industriale, ma tantissimo per il settore agroalimentare, moda-design, e soprattutto turismo. Certo, non si esporta il turismo, ma si importano i turisti. Siamo un Paese strutturato per essere economicamente e politicamente autonomo. Fino a quando è stato così abbiamo sempre brillato a livello mondiale. Dobbiamo tornare ad essere liberi di mungere le nostre mucche. La spiagge ed i campeggi pieni di operai tedeschi, francesi, olandesi, sono un ricordo. Loro ci portavano la loro valuta pregiata e ne spendevano a badilate. Eppure le nostre montagne, i nostri mari e la nostra arte continuano ad essere gli stessi. E’ cambiata la moneta. Venire in Italia in villeggiatura non conviene più. La bellezza dell’Italia non vale più il suo prezzo. Pensiamo a quanto esportiamo nel settore agroalimentare. Molto, se pensiamo al fatto che abbiamo una moneta costosa come L’euro. Pensiamo ora a quanto esporteremmo se avessimo la Lira e questa valesse per quella che è la struttura economica reale del nostro Paese. Data anche la elevatissima qualità raggiunta dal nostro settore agroalimentare e zootecnico saremmo certamente sul tetto del mondo. Queste due voci, turismo e agroalimentare, sono quelle che maggiormente hanno trascinato verso il basso la nostra economia. L’Italia è storicamente, culturalmente, politicamente, economicamente, paesaggisticamente differente dalla maggior parte degli Stati d’Europa. Specialmente da Francia e Germania. Date tutte queste difformità è impossibile concepire di avere la stessa moneta. Dobbiamo averne una libera di essere svalutata o rivalutata a seconda delle congiunture interne ed internazionali. A chi sostiene che l’entrata in Eurolandia ci ha consentito di abbassare l’inflazione e di ottenere tassi di interesse ridicoli rispetto a quando c’era la Lira, io rispondo che l’ 87% degli italiani si è comprato casa negli anni 80 quando c’era la Lira e i tassi di interesse oscillavano intorno al 10% con una inflazione costantemente intorno al 5%. Questo perché non so che farmene dei tassi di interesse prossimi allo zero se non riesco a mettermi da parte i soldi per l’anticipo di una casa. Non so che farmene di una inflazione al 2% se non posso comprare il pane. E’ il fatto stesso che siano calati i consumi a causa dell’Euro, ad aver fatto calare l’inflazione. Sleghiamoci finché siamo in tempo da questa Europa che ci ha avvinghiati nei suoi tentacoli paralizzanti. Siamo Italiani e dobbiamo poter essere liberi di agire secondo le nostre esigenze interne. Basta sottostare a regole fatte apposta per salvaguardare le economie che non hanno risentito del cambio di valuta. Mungiamo le nostre mucche, spremiamo le nostre olive, facciamo riempire le nostre spiagge ed i nostri alberghi di stranieri, torniamo ad aprire i nostri esercizi commerciali. Non dimentichiamo il fondamentale aspetto psicologico di un nostro ritorno alla lira. Torneremmo a far girare l’economia fondata sui nostri prodotti e a dare un freno all’economia fondata sui prodotti d’importazione. Spenderemmo più volentieri 6.500 lire per un litro di olio extravergine che non 1.750.000 lire per un iphone. Torneremmo a renderci conto di quanto guadagniamo e di quanto spendiamo così da regolare nuovamente il paniere dei prezzi alla reale economia famigliare. Siamo stati inebriati da una moneta che non abbiamo mai sentito nostra e che non abbiamo mai imparato a valutare. Spendiamo 2 euro per un giro in giostra da far fare ai nostri figli e ci pare poco. Però non avremmo mai speso 4.000 lire per la stessa cosa. Ci siamo rovinati con le nostre mani. Possiamo rimediare. Torniamo un Paese libero, fondato su se stesso. Il “sistema Paese” da 10 anni sta viaggiando “fuori giri” ed è prossimo a fondere. Il debito pubblico negli ultimi 10 anni è tornato a salire vorticosamente, per le stesse ragioni per cui una famiglia non ce la fa ad arrivare a fine mese e si indebita. Il nostro è uno Stato da Lira che usa l’Euro. E’ una idea sbilenca. Come uscire dall’Euro? 1) Reintroduzione della Lira a partire dal 01-06-2012. In modo da sfruttare turisticamente l’estate. 2) Periodo di doppia valuta fino al 31-12-2012 per dare modo alla Zecca di tirare abbastanza banconote. 3) Monete da 50-100-200-500 lire, banconote da 1.000-2.000-5.000-10.000-20.000-50.000-100.000-200.000 Lire 4) Cambio 1€ 3.000 Lire per ridurre automaticamente il debito del 30% 5) Pagare il debito pubblico in Lire 6) Il cambio a 3.000 lire farebbe schizzare le esportazioni e porterebbe vantaggio alla bilancia commerciale. 7) Saremmo boicottati politicamente, ma non economicamente dal resto della UE. Non cambierebbe molto rispetto ad oggi. 8) Ci sarebbe nuovo interesse del mercato internazionale per le nostre aziende quotate in borsa. 9) Dato il vantaggio nel cambio, si incrementerebbero gli investimenti esteri nel nostro Paese 10) Un operaio, da 1.250 Euro al mese, passerebbe a 3.750.000 lire con un effetto psicologico evidente. 11) I prezzi in un libero mercato non si possono controllare, ma pochi spenderanno 7.000 lire per un Kg di arance ed i prezzi scenderanno da soli. 12) Tutto, in meno di un giro delle quattro stagioni, tornerà alla normalità. 13) Almeno dal punto di vista economico l’Italia ritroverà una sua stabilità. Ecco perché è necessario ritornare ad una moneta Nazionale autonoma e gestibile indipendentemente da quanto accade al di fuori dei nostri confini. Non siamo strutturati per avere un legame monetario con altri Paesi. La pretesa di unificare monetariamente gli Stati europei si sta dimostrando una idea fallimentare.
Perché la Grecia, l’Italia e la Spagna stanno patendo più di altri paesi ?
Parliamo di casa nostra. L’Italia fino alla metà degli anni 90 era la quinta potenza economica del mondo. Dal 1995 è iniziato il declino. Proprio quando la politica del nostro Paese ha iniziato le grandi manovre per rientrare nei parametri necessari ad aderire alla moneta unica. L’EURO. Ricordiamo tutti l’istituzione della tassa una tantum definita Eurotassa, proprio per le finalità che essa portava con sé. Far quadrare i conti per entrare nell’Euro. Ecco il primo passo falso. Una iniezione di denaro extra per essere in regola. Un artifizio finanziario dagli effetti temporanei. Svaniti gli effetti dopanti dell’eurotassa è iniziato inesorabilmente il nostro declino.
Nel rapporto import export del nostro paese, ha sempre prevalso l’export. Meno per il settore della produzione industriale, ma tantissimo per il settore agroalimentare, moda-design, e soprattutto turismo. Certo, non si esporta il turismo, ma si importano i turisti.
Siamo un Paese strutturato per essere economicamente e politicamente autonomo. Fino a quando è stato così abbiamo sempre brillato a livello mondiale. Dobbiamo tornare ad essere liberi di mungere le nostre mucche.
La spiagge ed i campeggi pieni di operai tedeschi, francesi, olandesi, sono un ricordo. Loro ci portavano la loro valuta pregiata e ne spendevano a badilate. Eppure le nostre montagne, i nostri mari e la nostra arte continuano ad essere gli stessi. E’ cambiata la moneta. Venire in Italia in villeggiatura non conviene più. La bellezza dell’Italia non vale più il suo prezzo.
Pensiamo a quanto esportiamo nel settore agroalimentare. Molto, se pensiamo al fatto che abbiamo una moneta costosa come L’euro. Pensiamo ora a quanto esporteremmo se avessimo la Lira e questa valesse per quella che è la struttura economica reale del nostro Paese. Data anche la elevatissima qualità raggiunta dal nostro settore agroalimentare e zootecnico saremmo certamente sul tetto del mondo.
Queste due voci, turismo e agroalimentare, sono quelle che maggiormente hanno trascinato verso il basso la nostra economia.
L’Italia è storicamente, culturalmente, politicamente, economicamente, paesaggisticamente differente dalla maggior parte degli Stati d’Europa. Specialmente da Francia e Germania.
Date tutte queste difformità è impossibile concepire di avere la stessa moneta. Dobbiamo averne una libera di essere svalutata o rivalutata a seconda delle congiunture interne ed internazionali.
A chi sostiene che l’entrata in Eurolandia ci ha consentito di abbassare l’inflazione e di ottenere tassi di interesse ridicoli rispetto a quando c’era la Lira, io rispondo che l’ 87% degli italiani si è comprato casa negli anni 80 quando c’era la Lira e i tassi di interesse oscillavano intorno al 10% con una inflazione costantemente intorno al 5%.
Questo perché non so che farmene dei tassi di interesse prossimi allo zero se non riesco a mettermi da parte i soldi per l’anticipo di una casa. Non so che farmene di una inflazione al 2% se non posso comprare il pane.
E’ il fatto stesso che siano calati i consumi a causa dell’Euro, ad aver fatto calare l’inflazione.
Sleghiamoci finché siamo in tempo da questa Europa che ci ha avvinghiati nei suoi tentacoli paralizzanti. Siamo Italiani e dobbiamo poter essere liberi di agire secondo le nostre esigenze interne. Basta sottostare a regole fatte apposta per salvaguardare le economie che non hanno risentito del cambio di valuta. Mungiamo le nostre mucche, spremiamo le nostre olive, facciamo riempire le nostre spiagge ed i nostri alberghi di stranieri, torniamo ad aprire i nostri esercizi commerciali.
Non dimentichiamo il fondamentale aspetto psicologico di un nostro ritorno alla lira. Torneremmo a far girare l’economia fondata sui nostri prodotti e a dare un freno all’economia fondata sui prodotti d’importazione. Spenderemmo più volentieri 6.500 lire per un litro di olio extravergine che non 1.750.000 lire per un iphone.
Torneremmo a renderci conto di quanto guadagniamo e di quanto spendiamo così da regolare nuovamente il paniere dei prezzi alla reale economia famigliare. Siamo stati inebriati da una moneta che non abbiamo mai sentito nostra e che non abbiamo mai imparato a valutare. Spendiamo 2 euro per un giro in giostra da far fare ai nostri figli e ci pare poco. Però non avremmo mai speso 4.000 lire per la stessa cosa.
Ci siamo rovinati con le nostre mani. Possiamo rimediare. Torniamo un Paese libero, fondato su se stesso.
Il “sistema Paese” da 10 anni sta viaggiando “fuori giri” ed è prossimo a fondere. Il debito pubblico negli ultimi 10 anni è tornato a salire vorticosamente, per le stesse ragioni per cui una famiglia non ce la fa ad arrivare a fine mese e si indebita. Il nostro è uno Stato da Lira che usa l’Euro. E’ una idea sbilenca.

Come uscire dall’Euro?
1) Reintroduzione della Lira a partire dal 01-06-2012. In modo da sfruttare turisticamente l’estate.
2) Periodo di doppia valuta fino al 31-12-2012 per dare modo alla Zecca di tirare abbastanza banconote.
3) Monete da 50-100-200-500 lire, banconote da 1.000-2.000-5.000-10.000-20.000-50.000-100.000-200.000 Lire
4) Cambio 1€ 3.000 Lire per ridurre automaticamente il debito del 30%
5) Pagare il debito pubblico in Lire
6) Il cambio a 3.000 lire farebbe schizzare le esportazioni e porterebbe vantaggio alla bilancia commerciale.
7) Saremmo boicottati politicamente, ma non economicamente dal resto della UE. Non cambierebbe molto rispetto ad oggi.
8) Ci sarebbe nuovo interesse del mercato internazionale per le nostre aziende quotate in borsa.
9) Dato il vantaggio nel cambio, si incrementerebbero gli investimenti esteri nel nostro Paese
10) Un operaio, da 1.250 Euro al mese, passerebbe a 3.750.000 lire con un effetto psicologico evidente.
11) I prezzi in un libero mercato non si possono controllare, ma pochi spenderanno 7.000 lire per un Kg di arance ed i prezzi scenderanno da soli.
12) Tutto, in meno di un giro delle quattro stagioni, tornerà alla normalità.
13) Almeno dal punto di vista economico l’Italia ritroverà una sua stabilità.
Ecco perché è necessario ritornare ad una moneta Nazionale autonoma e gestibile indipendentemente da quanto accade al di fuori dei nostri confini.
Non siamo strutturati per avere un legame monetario con altri Paesi.

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Di: Gianluca /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24771 Gianluca Sat, 26 Nov 2011 22:32:12 +0000 /?p=10572#comment-24771 @ Claudio Agazzi Caro Claudio ho letto le sue tabelle che dimostrano incofutabilmente che l'Italia sta andando meglio di altri paesi, spiegando a noi comuni mortali che i numeri non tradiscono mai. Spero comprenda che se si ha un debito, il più alto in Europa nel 2000 pari al 120% del PIL, anche avanzare di un punto è nefasto a differenza di chi si trovava nel 2000 a debiti molto più bassi dei nostri e se cresce pu restando notevolmente al di sotto di noi sta sempre messo meglio. Nefasto sopratutto perchè il paese con quell'alto debito, è quello che cresce meno da 20 anni in Europa, e questo con tassi favorevoli. Cosa succederà quando i tassi diventaranno più alti? Riesce a capirlo? Se lei caro Signor Agazzi nel 2000 ha un debito di 10.000 euro ed un suo amico ha un debito di 300 euro, non è che se lei ha sempre lo stesso debito e messo meglio di chi è arrivato a debiti per 5000 euro. L'unico paramentro importante da valutare, ed è quello che fanno i mercati, è quanto lei ed il suo amico guadagnate e crescete. Se lei dimostra ai creditori che in 10 anni non è riuscito a rientrare del suo debito neanche di un euro con una situazione favorevole (tassi bassi), i suoi creditori sono molto preoccupati. Gianluca @ Claudio Agazzi

Caro Claudio ho letto le sue tabelle che dimostrano incofutabilmente che l’Italia sta andando meglio di altri paesi, spiegando a noi comuni mortali che i numeri non tradiscono mai.

Spero comprenda che se si ha un debito, il più alto in Europa nel 2000 pari al 120% del PIL, anche avanzare di un punto è nefasto a differenza di chi si trovava nel 2000 a debiti molto più bassi dei nostri e se cresce pu restando notevolmente al di sotto di noi sta sempre messo meglio. Nefasto sopratutto perchè il paese con quell’alto debito, è quello che cresce meno da 20 anni in Europa, e questo con tassi favorevoli. Cosa succederà quando i tassi diventaranno più alti? Riesce a capirlo?

Se lei caro Signor Agazzi nel 2000 ha un debito di 10.000 euro ed un suo amico ha un debito di 300 euro, non è che se lei ha sempre lo stesso debito e messo meglio di chi è arrivato a debiti per 5000 euro.

L’unico paramentro importante da valutare, ed è quello che fanno i mercati, è quanto lei ed il suo amico guadagnate e crescete. Se lei dimostra ai creditori che in 10 anni non è riuscito a rientrare del suo debito neanche di un euro con una situazione favorevole (tassi bassi), i suoi creditori sono molto preoccupati.

Gianluca

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Di: Scott /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24749 Scott Sat, 26 Nov 2011 12:28:50 +0000 /?p=10572#comment-24749 <a href="#comment-24705" rel="nofollow">@claudio agazzi</a> ..”Vivo di comunicazione, guadagno e vivo grazie al web..” Non vede le discrepanze tra il suo curriculum e il modo in cui espone i suoi commenti? Delle due l’una: o è certo che non esiste al mondo un “bravo-economista-che-può-smontare-la-sua-demenziale-tesi-economica” perchè, essendo un guru del web, ha fatto una capillare ricerca internazionale (mai pensato al Nobel..?), oppure, dal momento che mette in risalto tanta presunzione, più che di un “bravo economista” ha bisogno di un specialista più appropriato al caso suo, per il quale aggiungo il link http://www.psicologiaeterapia.it/ . A proposito dei link:è per farle notare che, da una vita, personaggi di gran lunga più autorevoli della media nazionale hanno dato il loro prezioso contributo nello spiegare che è grazie alle italiche beceraggini e demenzialità che l’Italia si è sempre trovata nel ridicolo e crisi economiche. Qual’è il ridicolo in queso caso? L’insistere sull’aria fritta, perchè una cosa è certa: scimmiottare il patrriottismo a seguito di numeri che nella quotidianità dimostrano l’esatto contrario, è anche motivo di mancanza di contenuti Quindi, su cosa dobbiamo argomentare? Se poi, con tutto ciò , vuol continuare ad essere ottimista facendo lo struzzo, buon per lei se le piace riconsolarsi con l’aglietto…non è nulla di nuovo sotto il sole! Bye, Scott (..e no, non è un nickname) @claudio agazzi
..”Vivo di comunicazione, guadagno e vivo grazie al web..” Non vede le discrepanze tra il suo curriculum e il modo in cui espone i suoi commenti? Delle due l’una: o è certo che non esiste al mondo un “bravo-economista-che-può-smontare-la-sua-demenziale-tesi-economica” perchè, essendo un guru del web, ha fatto una capillare ricerca internazionale (mai pensato al Nobel..?), oppure, dal momento che mette in risalto tanta presunzione, più che di un “bravo economista” ha bisogno di un specialista più appropriato al caso suo, per il quale aggiungo il link http://www.psicologiaeterapia.it/ . A proposito dei link:è per farle notare che, da una vita, personaggi di gran lunga più autorevoli della media nazionale hanno dato il loro prezioso contributo nello spiegare che è grazie alle italiche beceraggini e demenzialità che l’Italia si è sempre trovata nel ridicolo e crisi economiche. Qual’è il ridicolo in queso caso? L’insistere sull’aria fritta, perchè una cosa è certa: scimmiottare il patrriottismo a seguito di numeri che nella quotidianità dimostrano l’esatto contrario, è anche motivo di mancanza di contenuti Quindi, su cosa dobbiamo argomentare? Se poi, con tutto ciò , vuol continuare ad essere ottimista facendo lo struzzo, buon per lei se le piace riconsolarsi con l’aglietto…non è nulla di nuovo sotto il sole! Bye, Scott (..e no, non è un nickname)

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Di: Marco /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24746 Marco Sat, 26 Nov 2011 10:21:10 +0000 /?p=10572#comment-24746 Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa accadrebbe se dovesse "saltare" l'Euro per noi piccoli risparmiatori? Grazie. Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa accadrebbe se dovesse “saltare” l’Euro per noi piccoli risparmiatori?
Grazie.

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Di: LUCA /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24709 LUCA Fri, 25 Nov 2011 16:11:54 +0000 /?p=10572#comment-24709 GENTILE DOTT. GIANNINO, AVREI BISOGNO DI CONTATTARLA PER OGANIZZARE UNA SERATA CON LA SUA PARTECIPAZIONE. GRAZIE GENTILE DOTT. GIANNINO, AVREI BISOGNO DI CONTATTARLA PER OGANIZZARE UNA SERATA CON LA SUA PARTECIPAZIONE. GRAZIE

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Di: Scott /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24708 Scott Fri, 25 Nov 2011 14:19:08 +0000 /?p=10572#comment-24708 <a href="#comment-24705" rel="nofollow">@claudio agazzi</a> .."Vivo di comunicazione, guadagno e vivo grazie al web.." Non vede le discrepanze tra il suo curriculum e il modo in cui espone i suoi commenti? Delle due l'una: o è certo che non esiste al mondo un "bravo-economista-che-può-smontare-la-sua-demenziale-tesi-economica" perchè, essendo un guru del web, ha fatto una capillare ricerca internazionale (mai pensato al Nobel..?), oppure, dal momento che mette in risalto tanta presunzione, più che di un "bravo economista" ha bisogno di un specialista più appropriato al caso suo, per il quale aggiungo il link http://www.psicologiaeterapia.it/ . A proposito dei link:è per farle notare che, da una vita, personaggi di gran lunga più autorevoli della media nazionale hanno dato il loro prezioso contributo nello spiegare che è grazie alle italiche beceraggini e demenzialità che l'Italia si è sempre trovata nel ridicolo e crisi economiche. Qual'è il ridicolo in queso caso? L'insistere sull'aria fritta, perchè una cosa è certa: scimmiottare il patrriottismo a seguito di numeri che nella quotidianità dimostrano l'esatto contrario, è anche motivo di mancanza di contenuti Quindi, su cosa dobbiamo argomentare? Se poi, con tutto ciò , vuol continuare ad essere ottimista facendo lo struzzo, buon per lei se le piace riconsolarsi con l'aglietto...non è nulla di nuovo sotto il sole! Bye, Scott (..e no, non è un nickname) @claudio agazzi
..”Vivo di comunicazione, guadagno e vivo grazie al web..” Non vede le discrepanze tra il suo curriculum e il modo in cui espone i suoi commenti? Delle due l’una: o è certo che non esiste al mondo un “bravo-economista-che-può-smontare-la-sua-demenziale-tesi-economica” perchè, essendo un guru del web, ha fatto una capillare ricerca internazionale (mai pensato al Nobel..?), oppure, dal momento che mette in risalto tanta presunzione, più che di un “bravo economista” ha bisogno di un specialista più appropriato al caso suo, per il quale aggiungo il link http://www.psicologiaeterapia.it/ . A proposito dei link:è per farle notare che, da una vita, personaggi di gran lunga più autorevoli della media nazionale hanno dato il loro prezioso contributo nello spiegare che è grazie alle italiche beceraggini e demenzialità che l’Italia si è sempre trovata nel ridicolo e crisi economiche. Qual’è il ridicolo in queso caso? L’insistere sull’aria fritta, perchè una cosa è certa: scimmiottare il patrriottismo a seguito di numeri che nella quotidianità dimostrano l’esatto contrario, è anche motivo di mancanza di contenuti Quindi, su cosa dobbiamo argomentare? Se poi, con tutto ciò , vuol continuare ad essere ottimista facendo lo struzzo, buon per lei se le piace riconsolarsi con l’aglietto…non è nulla di nuovo sotto il sole! Bye, Scott (..e no, non è un nickname)

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Di: claudio agazzi /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24705 claudio agazzi Fri, 25 Nov 2011 12:45:50 +0000 /?p=10572#comment-24705 <a href="#comment-24683" rel="nofollow">@Scott</a> Buongiorno Sig. Scott. Mi occupo per lavoro di comunicazione, guadagno e vivo grazie al web. Questo modo di comunicare però non mi piace. Non servono due link ad un sito o ad un video per spiegare od affermare. Io attendo ancora qualcuno, qualche bravo economista che mi smonti i numeri che ho fornito. Ma non arriverà perché nella sostanza i numeri parlano. Siamo stati più bravi degli altri anche se non abbastanza. Per lei siamo ultimi in tutto per me no. Questione di punti di vista. Io vivo ottimista e lavorando. Lei da quel che capisco solo lavorando e mi spiace perchè se fossimo tutti un po' più predisposti, coesi, patrioti, forse forse potremmo presentarci al resto del mondo come quella nazione che nel corso della storia ha sempre dimostrato d'essere grande. Perchè ora non dovremmo più esserlo? Forse anche perché c'è gente che invece di argomentare manda in giro link di altri? Me lo permetta. Cordialmente Claudio Agazzi Come vede ci metto anche nome e faccia nelle mie risposte. Sarebbe bene che anche su questo aspetto si migliorasse. Meno cattiveria e più trasparenza e meno nickname. @Scott
Buongiorno Sig. Scott.
Mi occupo per lavoro di comunicazione, guadagno e vivo grazie al web. Questo modo di comunicare però non mi piace. Non servono due link ad un sito o ad un video per spiegare od affermare.

Io attendo ancora qualcuno, qualche bravo economista che mi smonti i numeri che ho fornito. Ma non arriverà perché nella sostanza i numeri parlano. Siamo stati più bravi degli altri anche se non abbastanza.

Per lei siamo ultimi in tutto per me no. Questione di punti di vista.

Io vivo ottimista e lavorando. Lei da quel che capisco solo lavorando e mi spiace perchè se fossimo tutti un po’ più predisposti, coesi, patrioti, forse forse potremmo presentarci al resto del mondo come quella nazione che nel corso della storia ha sempre dimostrato d’essere grande. Perchè ora non dovremmo più esserlo? Forse anche perché c’è gente che invece di argomentare manda in giro link di altri?

Me lo permetta.

Cordialmente
Claudio Agazzi

Come vede ci metto anche nome e faccia nelle mie risposte. Sarebbe bene che anche su questo aspetto si migliorasse. Meno cattiveria e più trasparenza e meno nickname.

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Di: Scott /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24702 Scott Fri, 25 Nov 2011 12:03:14 +0000 /?p=10572#comment-24702 <a href="#comment-24697" rel="nofollow">@Simona</a> ...prima o poi..http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=856 @Simona
…prima o poi..http://www.lavocedifiore.org/SPIP/article.php3?id_article=856

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Di: Simona /2011/11/22/eurobang-ragioni-tedesche-e-letture-austriache/comment-page-1/#comment-24697 Simona Fri, 25 Nov 2011 10:16:31 +0000 /?p=10572#comment-24697 <a href="#comment-24683" rel="nofollow">@Scott</a> C.V.D.! Comunque rimango ottimista, spero che prima o poi riusciremo a cambiare...anche se sarebbe meglio farlo ora... @Scott
C.V.D.! Comunque rimango ottimista, spero che prima o poi riusciremo a cambiare…anche se sarebbe meglio farlo ora…

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