Oggi la città in cui Nicolò vive è stata teatro di una grande manifestazione di giovani indignados. Sono successi gravi incidenti, proprio nella zona dove Nicolò vive. L’odore dei lacrimogeni e della gomma bruciata gli è entrato fin dentro casa. Nicolò ne è rimasto colpito. Ha visto in TV ragazzi con caschi e passamontagna sfasciare tutto. Li ha considerati delinquenti, e di loro non ha null’altro da dire. Ma non lo hanno affatto convinto neanche gli altri manifestanti. Hanno sì il merito – ma è poi un merito? – di manifestare pacificamente. Ma in nome di idee in larga misura sbagliate.
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Nicolò D. credito, debito pubblico banche, spesa pubblica, statalismo
Il 12 ottobre la Commissione Europea ha ufficialmente presentato il pacchetto di iniziative volte a riformare la Politica Agricola Comune (PAC) da qui al 2014, quando la riforma entrerà in vigore. E’ una serie di misure molto complesse, che merita migliore approfondimento. Intanto vorrei dedicare alcuni brevi post alle contraddizioni più evidenti della proposta appena approvata, seguendo il canovaccio dell’efficace sintesi riportata sul periodico online “Agronotizie”.
Prima puntata: Il “Greening”
Il 30% dei sostegni agli agricoltori sarà condizionato al cosiddetto ‘Greening‘. Chi non si conformerà alle misure previste per garantire la sostenibilità ecologica della produzione agricola perderà dunque questa parte di finanziamenti. Non solo: potrebbe rischiare sanzioni aggiuntive. Tre le pratiche ambientali obbligatorie: diversificare le coltivazioni (un minimo di tre colture); prevedere pascoli permanenti; dedicare il 7% del terreno a fini ecologici. Con quest’ultima misura, si intendono tutte le forme, anche non direttamente produttive, per mantenere la terra fertile, ad esempio piantare alberi per contrastare l’erosione dei suoli.
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