La barbarie fiscale avanza. Vanno fermati a ogni costo
Sono giorni confusi, questi postferragostani dopo il varo concitato della manovra bis. Giorni nei quali l’ottimo principio della disponibilità da parte di governo e maggioranza a modifiche parlamentari della manovra – ottimo perché molto c’è da correggere, a partire dal cosiddetto “contribuito di solidarietà” sul ceto medio – lascia spazio a ipotesi che talora colpiscono per la loro superficialità, azzardo, o addirittura palese improcedibilità.
La superficialità è quella in base alla quale il legislatore italiano si produce in sistematiche rotture del patto di certezza del diritto che dovrebbe essere sacro, a cominciare dalla materia che più di tutte impatta la libertà del moderno cittadino, e cioè la materia fiscale. Uno dei cardini dello Statuto del contribuente, una delle leggi vigenti più calpestate e derise dal legislatore stesso nell’intero arco della storia repubblicana, è per esempio quello dell’irretroattività delle modifiche fiscali. Invece, puntualmente, i governi invocano le superiori esigenze della cassa pubblica – cioè la loro incapacità di saperne tenere sotto controllo gli andamenti – per modiche tributarie assunte per decreto legge e che modificano il regime dell’anno in corso. Punrtualmente avvine con la manovra-bis anche per uil cosiddetto contributo di solidarietà a chi ha poco più di 40 mila euro netti di reddito l’anno: a inizio 2011 tutti coloro che si trovano in quelle condizioni hanno pensato che lo Stato tenesse fede al patto di tassare il lordo al 43%, e oggi invece apprendono dalla sera alla mattina che il loro conto si è rivelato illusorio, perché lo Stato decide dalla sera alla mattina e subito si prende il 5% in più sopra i 90mila lordi e il 10% in più sopra i 150mila.
E’ sbagliato perché genera sfiducia e incertezza, oltre a disincentivare dall’offerta di lavoro aggiuntiva tutti coloro che si trovano quest’anno al limitare di tali fasse di reddito. Ma sin qui siamo nell’ordinaria amministrazione,purtroppo, di uno Stato che sempre più in questi anni pretende per sé ciò che mai e poi mai riconosce ai suoi creditori, si tratti di creditori fiscali o di coloro che apsettano anni pr vedersi pagare le fatture dall’amministrazione pubblica.
Diverso e ancora più grave è il caso della sovrattassa di regolarizzazione sui capitali costituii all’estero e regolarizzati attraverso il cosiddetto “scudo fiscale”, varato nell’ottobre 2009 dal governo Berlusconi. Circa 104 miliardi di euro di più o meno 180 mila contribuenti rientrarono grazie a quella misura nella piena sovranità fiscale italiana per gli anni successivi alla regolarizzazione. E questa cifra – un successo – si raggiunse anche grazie a un’aliquota di sanatoria bassissima, appena il 5%, scelto apposta come l’aliquota più bassa nella forbice dal 5 al 25% delle attuali sanzioni previste per il monitoraggio sull’illecita costituzione fiscale di capitali. Altri Paesi, anche in quell’occasione, assunsero provvedimenti analoghi ma con aliquote di sanatoria ben più elevate, e raccolsero nel caso di Francia, Germania e Stati Uniti cifre nell’ordine di grandezza complessiva di poco più di un sesto, rispetto ai loro Pil, dello scudo italiano. Ma l’opposizione gridò allo scandalo allora in Parlamento, e oggi ripropone di applicare un’aliquota aggiuntiva del 15% sui capitali scudati. Anche nella maggioranza, si è letto, vi sarebbe chi non vede di cattivo occhio tale ipotesi, anche se applicando un’aliquota aggiuntiva non superiore all’1 o al 2%.
In entrambi i casi, la proposta è gravata da un fumus di illegitimità ben più grave della semplice modifica delle aliquote per l’anno fiscale in corso. L’illegittimità anzi in questo caso è incostituzionalità vera e propria, perché volutamente dimentica che nel testo varato nel 2009 venne esplicitamente escluso che i capitali regolarizzati fossero soggetti al pagamento di ulteriori gettiti, interessi e sanzioni come avviene regolarmente in caso di accertamento da parte del fisco, al pagamento delle imposte evase, per un totale facilmente superiore al 50% del capitale. Nelloscudo fiscale 2009 a questo fine venne prevista la forma anonima delle dichiarazioni di emersione, “coperte per legge da un elevato grado di segretezza”, e “che non possono perciò essere utilizzate a sfavore del contribuente in sede amministrativa né giudiziaria”, come venne confermato dalle circolari interpretative dell’Agenzia delle Entrate. La noma aggiungeva che il regime di riservatezza si applica anche ai redditi di capitale derivanti dal denaro e dalle attività finanziarie rimpatriate, realizzate anche successivamente al perfezionamento dell’operazione di emersione.
Si potrà pensare quel che si vuole della bassa aliquota applicata nel 2009, non discuto. Ma proporre oggi di violare ciò che la legge stabilì allora non è solo incostituzionale, sarebbe solo un nuovo colossale regalo innanzitutto alla Svizzera, e a tutti i Paesi verso i quali la politica italiana che alza solo le tasse ha fatto in questi due anni immediatamente riprendere il flusso di capitali italiani che cercano riparo dall’esosità di governi mangiatasse.
Oltretutto, è una proposta impraticabile. Le regolarizzazioni avvennero tramite dichiarazioni depositate e curate da società fiduciarie, e qualunque disciplina impositiva che oggi vedesse lo Stato imporre a mano armata alle fiduciarie di svelare la nominatività di chi reimpatriò capitali significa semplicemente abbattere nella polvere ogni credibilità pubblica italiana verso l’intera industria internazionale del risparmio. Che facciamo, pensiamo di scatenare migliaia di finanzieri per controllare che cosa ciascuno di quei 180mila contribuenti ha fatto dopo del suo denaro, per colpire magari in un modo chi l’ha tenuto solo sui conti e in un altro chi ne ha fatto impieghi mobiliari e immobiliari? Ma andiamo, per favore. Capisco la demagogia facile della lotta agli evasori. Ma da chi legifera, sia della maggioranza o dell’opposizione, un minimo almeno di abc del mestiere dovrebbe essere doveroso!
C’è anche una terza ipotesi, che resta nel puro azzardo. Quella di cui ha parlato Bossi, il Tfr rimesso subito ai lavoratori in busta paga, per accrescerne la liquidità annua tra il 6 e il 7%. Ci si dimentica forse che nelle aziende superiori ai 50 dipendenti il Tfr che i lavoratori hanno scelto di non impiegare per previdenza integrativa è stato coattivamente levato dalla custodia delle imprese per essere coattivamente trasferito all’Inps, per un ammontare di circa 4-5 miliardi dei 13 annui di Tfr maturato dai lavoratori dipendenti? Bisognerebbe a quel punto introdurre una nuova tassa o alzare i contributi, per sanare il buco che si creerebbe all’Inps? Oppure si pensa solo di levarlo alle piccole imprese, costringendole così a un ennesimo impoverimento, e a rivolgersi a tassi ancora più alti al sistema bancario vista la loro bassa liquidità e patrimonializzazione?
Mi fermo qui. L’appello finale è uno solo. Che la politica sia seria. Impari a giocare meno col denaro di contribuenti e lavoratori, e a essere molto ma molto più severa nell’uso del denaro pubblico.
17 agosto 2011 Diritti individuali, fisco

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Purtroppo la storia dell’evasione è la migliore arma che i nostri politici si sono inventati per evitare le loro responsabilità e mettere gli italiani gli uni contro gli altri nella vana speranza di vivere tutti a spese di qualcun altro
Sin quando gli italiani se la berranno sarà la pacchia per i nostri sovrani
@Alberto
Grazie per l’apprezzamento, un sistema fiscale più armonico e moderno permetterebbe anche quei meccanismi di detrazione che hai citato e l’eliminazione totale di istituti vetusti, quali il sostituto d’imposta, figura che risale allo stato sabaudo. L’effetto positivo sarebbe innegabile, farebbe emergere una categoria di evasori “necessari” che sarebbero più inclini a regolarizzarsi oltre a lasciare più soldi nelle mani delle famiglie che potranno consumarli o risparmiarli.
@CLAUDIO DI CROCE
- E’ assolutamente vero ; come tutti i crimini possono essere ridotti non eradicati totalmente.
- E’ tipico del settore pubblico trincerarsi dietro il “non abbiamo soldi non abbiamo personale”.
- Il nostro debito ed il conseguente deficit ne sono la prova.
- Tutti propositi giusti e per lo meno doverosi, sarebbe inoltre sintomo di grande civiltà se un capofamiglia potesse compilare la propria dichiarazione dei redditi senza essere un dottore commercialista con master in diritto tributario.
Fatico a capire come un contributo di solidarietà del 15% agli scudati (esigibile pronta cassa dalle fiduciarie, che poi avrebbero il diritto di rivalsa sugli anonimi scudati che anonimi rimarrebebro, pagando) sarebbe illeggittimo per via del patto tra Stato e Scudati stessi, mentre non sia affatto da ritenersi illeggittimo per lo Stato violare più e più volte i patti con tutto il proprio personale non contrattualizzato (magistrati, universirari, militari). Per il pericolo rossocrociato, ricordo una vecchia canzoncina: la Svizzera, la Svizzera, …
@Rufuskan
Lei cosa direbbe se ai PENTITI – assassini delatori – che hanno avuto l’esenzione dalle pene , soldi e nuova identità per sè e la propria famiglia si dicesse : abbiamo scherzato adesso vai in galera e ti tolgo cosa ti avevo promesso. ? Neanche ai più fanatici estremisti verrebbero in mente simili pensieri.
Possibile che lei non si renda conto che una cosa è cambiare le leggi la cui validità è per il futuro e una cosa è stracciare i patti sottoscritti ?
L’odio e l’invidia sociale ottenebrano le menti.
@Rufuskan
“Pacta sunt servanda”
Significa “I patti vanno rispettati”, questo è il fondamento base di ogni buon sistema legale e giuridico ed è l’unica differenza fra uno stato democratico ed un regime puramente discrezionale.
Cercherò di definire una volta per tutte la questione secondo dati oggettivi. Noi abbiamo varie tipologie di accordi, di tipo contrattuale tra lo Stato ed i contribuenti o altre categorie; facendo degli esempi sotto accennati:
- condoni fiscali, contributivi, immobiliari, carcerari;
- pensioni già concesse, indennità di tipo monetario a seguito di accordi sindacali, o altre tipologie di accordi in materia di scatti di ruolo etc.
- concessione di cittadinanza o altre analoghe concessioni stabilite da normative consolidate;
Io credo che il discrimine tra questa tipologia di accordi ed invece altri, di tipo non contrattuale, quali l’ età di pensionamento o le aliquote fiscali o eventuali addizionali fiscali, come nella fattispecie di cui si discute in questi giorni, ad esempio, per dire di cose di estrema importanza, sono questioni unilaterali che lo Stato decide in completa autonomia di determinare, le controparti, si possono solo adeguare, non avendo altre possibilità di reazione, che quella di attuare azioni quali lo sciopero o pressioni di tipo lobbistico.
Quando invece si sia in presenza di accordi contrattuali o assimilati, come dicevo in precedenza, se lo Stato unilateralmente recede, infrange un contratto liberamente sottoscritto tra le parti e di cui è stata opportunamente data pubblicità ed il cui accesso è stato possibile, trovandosi con determinati requisiti di legge validi per tutti, nessuno escluso; nel caso di tale azione unilaterale, lo Stato va incontro oltre che ad un totale azzeramento della sua credibilità, ad una azione legale che avrebbe esito certamente positivo per le controparti, con vittoria delle spese processuali.
@Rufuskan
Caro Giannino, ci stai dicendo che in Italia vige e deve continuare a vigere la legge del Menga.
Per favore smettila. Se pensi che il patto che lo Stato stringe con gli evasori fiscali abbia da essere più sacro di quello che stringe con i lavoratori, i pensionati e pensionandi allora vuol dire che probabilmante anche tu ricadi nella categoria di quelli che hanno “scudato” qualche sommetta. Piantala di cercare di convincerci chè tanto non ci puoi riuscire.
Si coglie benissimo che appartieni alla categoria dei Furbi e che scrivi Pro Domo Tua.
vito salvatore.
Quello che lei propone è giusto e potrebbe funzionare.
Ma il governo ha un altro programma!
Le detrazioni/deduzioni fiscali a partire dal 2012 saranno tagliate del 5% e a partire dal 2013 saranno tagliate del 20%. Non mi pare che sulla base di queste promesse sia possibile ipotizzare per il futuro un diffuso coinvolgimento dei cittadini contro l’evasione, stante il minor vantaggio fiscale dato dalle detrazioni.
Non solo.
Oggi si parla tanto di inopportunità di ri-tassare gli scudati (che non sono dei santi!) apportando la tesi che lo stato si rimangerebbe la parola data. Oppure si discute sull’opportunità di applicare l’eurotrattenuta straordinaria a decorrere dai redditi già dichiarati.
Ma pochi (meglio: nessuno) nei TG nazionali o sulla stampa ha alzato un dito per criticare la decisione di tagliare del 5%/20% anche le detrazioni rateizzate come gli sgravi 36% et 55%. Ricordo a tutti che questi sgravi sono stati concessi per i lavori già fatti negli anni passati e oggi vengono defalcati con effetto retroattivo. Cioè non vengono tagliati a chi farà la ristrutturazione dal 2011/2012 in poi ma anche a chi aveva già maturato il diritto, per lavori fatti per esempio nel 2008/2009/2010 sulla base di una normativa che oggi viene cambiata a posteriori!!! E’ una fregatura! Possibile che tutti parlino dei diritti degli scudati (furbetti) e nessuno si sia accorto della fregatura che incombe per i beneficiari di detrazioni del 36/55%?
Poi tanto si critica la tassa straordinaria sui redditi oltre 90/150 mila euro.
Ma vi rendete conto di cosa stiamo parlando?
-in primo luogo questi beati signori magari ottengono il diritto a defalcare la tassa negli anni successivi, mentre io, se subisco un aggravio nelle addizionali non defalco nulla e il mio reddito è medio basso
-la tassa si applica oltre le soglie indicate e non su tutto il reddito, mentre sul mio reddito pagherò le addizionali in misura proporzionale e non progressiva
Ci sono proposte di modifica? Si certo!
Casini propone di concedere a questi beati la riduzione dell’imposta sulla base del carico familiare. E mentre lo fa parla di questi contribuenti come ‘ceto medio’. Ceto medio? Stiamo impazzendo? uno che guadagna 8.000 euro al mese netti non ha problemi a mantenere 2,3,4,5 o 10 figli; considerato che la classe media, con 2.000 euro di reddito mensili per legge perde gli assegni familiari sui figli a carico, perchè secondo il fisco si tratta di ricchi!! Del resto questo governo ha ridotto le aliquote IRE/IRPEF sui redditi alti nei precedenti anni!!! Per cui ora è venuto il momento di pagare. In America, Francia i ricchi propongono ai rispettivi governi di essere tassati straordinariamente. Da noi no!. Finirà che pagheranno ancora i soliti: Imprese e dipendenti.
HAI RAGIONE !! CAZZO ! POSSIBILE CHE SIAMO IN COSI’ POCHI A PENSARLA IN QUESTO MODO ????
@STEFANO MELLONI
In America i ricchi sono tassati al 33% e detraggono ogni spesa…
Applica la medesima aliquota… allora puoi fare paragoni!
Il blog che seguiamo conserva un certo “valore” negli interventi… per favore non scadiamo nel semplice discorso da bar!
andrea.
Buffett nei giorni scorsi ha chiesto di essere sovra-tassato. infatti ha detto che non era giusto che lui fosse tassato solo al 17% mentre i suoi dipendenti erano tassati al 41%.
Dunque, o Buffett dice castronerie sulle aliquote dei suoi dipendenti, oppure lei sbaglia quando afferma che l’aliquota messima in USA è del 33%
Giancarlo.
Dunque i ricchi in Usa pagano il 17 non il 33!
Questo conferma ancor più quanto dico: applichiamo la medesima aliquota ai ricchi italiani, non ai dipendenti ( pertanto il 17 e non “oltre” il 50) e poi facciamo i paragoni.
Tieni presente poi che solo Buffet e pochi altri hanno chiesto di essere soprattassati… Capirai che sforzo!
Ma allora quando io vi posto i documenti non ve li leggete! Tempo fa già l’ avevo fatto. Ma cavolo andate a leggere prima di dire stupidaggini.
@Gianni Elia
QUOTONE GALATTICO.
andrea,
due aspetti:
-tu conosci qualcuno, persona fisica, che paga il 50% di tasse? (esclusa iva accise e tariffe)
-Buffett ha redditi di capitale. credo che siano tassati meno dei redditit di lavoro, che in italia sono penalizzati.
del resto in italia si privilegia la rendita ed infatti questo contribuisce a creare quell’insieme di condizioni tali per cui chi potrebbe investire i propri capitali opta spesso per la rendita (investimenti immobiliari) in luogo dell’impresa.
Infatti in italia il costo degli immobili è mediamente molto elevato e ultimamente non è sceso mentre nel resto dell’occidente si sono verificati cali delle quotazioni.
alberto, non frequento da molto il blog.
non avevo letto la sua informativa.
ho letto i giornali a proposito di Buffett
Ma non avevo sbagliato di grosso con le mie indicazioni delle aliquote.
comunque le dico grazie davvero per le sue precise e puntuali informazioni, che ho letto su altri argomenti.
Superquotata!
Matteo Dellanoce
@Giovanni Avanzi
Cosa facciamo con i PENTITI ASSASSINI ? ( molti EX BR )
Rispettiamo i patti perchè loro hanno solo ammazzato ?
Giancarlo
Credo che il fin dei conti stiamo dicendo la stessa cosa..
Oggi fare impresa e’ diventato impossibile e sapere che se apri un albergo a Miami paghi all’incirca il 35/ di tasse ( v. dati Alberto) ti fa pensare a come trasferire la tua attivita’ all’estero, non a come investire al meglio nella tua impresa!
… Fossi un calciatore… Giocherei ovunque piuttosto che in Italia.
Caro Giancarlo, credo che su questo blog, più che in altri, ed anche perchè vedo molta attenzione, molta partecipazione, anche se da posizioni contrastanti, a temi di tipo economico finanziario, è importante informarsi e dare a tutti dati tecnici e numerici il più possibile asettici e precisi. Poi ci si può accapigliare sulle ricette, sulle cure, ma i dati analitici vanno forniti e precisi. @giancarlo
i veri parassiti d’italia sono dentro al palazzo,sono sempre stati loro le varie caste e i politici,sempre piu’ collusi e poi si arrogano il diritto di chiamare evasori chi non ha potuto pagare una rata o una cartella di pochi spiccioli che in poco tempo si decuplica,questa e’ vera e propria delinquenza da terrorismo tributario,in italia stanno chiudendo migliaia di piccole imprese commerciali e loro cosa fanno?per mantenere i lorooooooo privilegi ci uccidono di tasse e di altre mille gabelle.questi sono i peggiori parassiti pignoratori di case,ganasce,c/c questo hanno fatto fino ad ora,scatenandosi contro pensionati che hanno lavorato 35-40 anni per morire di fame e loro dopo soli 5 anni hanno gia’ pensioni da superricchi opulenti alla faccia degli italiani.questo paese e’ diventato invivibile e se ci mettiamo a pensare ai nostri figli al loro domani ci sarebbe da fare la rivoluzione,queste piovre di stato hanno lunghi e voraci tentacoli e stanno uccidendo la voglia di fare degli italiani,e qualche milione di cittadini si domanda, a fronte di tasse sempre piu’ esose ed inique,ma i servizi che ci danno dove sono?quali servizi si hanno?lo sfascio e’ sotto i nostri occhi tutti i giorni.vergognatevi….!!!!
buon giorno a tutti !!
scusate la mia ignoranza, avrei una domanda da fare !
queste agenzie che calcolano con assoluta precisione l’evasione in centinaia di miliardi di euro, e ci tormentano tutti i giorni con questi numeri impressionanti, possibile che sappiano quanti sono, e non sappiano chi sono gli evasori ???, non saranno per caso gli amici degli amici della casta ??.
oppure è un alibi per poter infierire sui piccoli artigiani e commercianti “e far pagare loro quanto dovuto da altri”?.
che in alcuni casi non anno neanche i mezzi e la forza per potersi difendere e pagano il pizzo in silenzio !!.
tutto questo nella totale indifferenza delle associazioni di categoria, che sono complici di tutto quanto sta’ accadendo sacrificando uno o piu’ ! piccoli che a loro rendono poco, e salvare altri piu’ grandi che a loro rendono di piu’ ?
Grazie per lo spazio concesso !
cordiali saluti
@Silvano
L’evasione viene cacolata confrontando il Pil, che comprende tutto quello che viene prodotto in termini di beni e servizi dal paese in un anno, compreso ciò che è illecito, e quanto dichiarato. Quando uno Stato decide quanto tassare tiene conto del Pil appunto, e dell’evasione he è perfetamente stimabile. E’ risaputo che più aumenta il livello di tassazione più aumenta l’evasione: in primo luogo perchè il rischio viene ripagato da un maggior guadagno e in secondo luogo perchè molte perosne e aziende non ne possono fare a meno se vogliono continuare a portare a casa abbastanza soldi per sostenere sè e la propria famiglia. E’ chiaro che maggiore è la tassazione in proporzione al Pil più è probabile che sia non sostenibile dal sistema economico che tende quindi a regredire (in Italia siamo orami al 50%). Detto questo o ci liberiamo della politica che ci mangia addosso, o le cose andranno sempre peggio.
questi delinquenti e bugiardi ci stanno rubando il futuro,loro sono i veri ladroni con un ali’ baba’ a capo ma sono molti..molti di piu’ dei 40 ladroni.mandiamoli a casa tutti sia a destra che a sinistra,bersani e’ un mentitore che vuole sempre salire sul carro dei vincitori,e prodi che ora raccoglie firme cosa ha fatto in 2 anni di governo se non aumentare tasse e gabelle assieme al prode visco e padoa schioppa?in questa manovra tutto e’ stato fatto meno che eliminare i grandi privilegi di caste e politici…se ancora si vuole chiamarli cosi…….
questo governo ci sta fregando tutti,gli italiani sono inferociti,qui non si ha piu’ la certezza dei diritti acquisiti con anni e anni di sacrifici,oggi si dice una cosa e domani non e’ piu’ vera.le piccole imprese,da sempre ossatura portante dell’italia e che occupa qualche milione di lavoratori,non ce la fanno piu’ a sopravvivere e chiudono a migliaia…altro che evasori…….i veri evasori sono altri,sono coloro che hanno portato miliardi di euro all’estero e fatti rientrare con pochi spiccioli.siamo stufi di vedere i telegiornali che mistificano e nascondono la verita,ma oramai l’italia si e’ svegliata,l’italia sta’ insorgendo perche’ finalmente ha capito da chi deve difendersi,si sbrighino ad andare via altrimenti non ci sara’ solo il lancio delle monetine,anche quelle sono finite da un pezzo……questi non hanno piu’ un briciolo di vergogna,addirittura hanno eliminato gli anni del servizio militare obbligatorio,tra l’altro e hanno eliminato i riscatti di laurea…….una manovra delinquenziale partorita nel bunker di arcore vergognaaaaaaaaaaa….!!!!!!!!
notizia della banca mondiale,facile ricercarla su uno dei tanti siti web,la tassazione italiana sulle aziende arriverebbe quasi al 68% tra tasse centrali e territoriali e altre gabelle indirette. c’e qualcuno tra di voi che lavorerebbe in queste condizioni?o che potrebbe aprire una piccola azienda?e allora come si potrebbe sopravvivere se non evadendo.questi vogliono ancora farci credere che gesu’ cristo e’ morto di freddo,per il resto, dei cittadini italiani non gliene puo’ fregare di meno.come diceva l’amico all’inizio,ci stanno mettendo gli uni contro gli altri con le falsita’ e le bugie recitate da telegiornali e loro servi della carta stampata.l’unione fa la forza,mentre le divisioni ci disperdono.
In margine alle sue sacrosante osservazioni aggiungo le seguenti.
Sono un titolare di una “pensione d’oro” come vengono chiamate da una figurazione giornalistica le pensioni di un certo peso. L’ ho maturata con oltre 45 anni di contribuzione: iniziato a lavorare a 19 anni; In pensione a 66; proseguito come consulente per altri 3 anni ; pagando ancora alla cosiddetta “gestione separata”. Non ho mai , dico mai , percepito redditi “irregolari” neppure fiscalmente catalogando. Ho pagato – io ed il mio datore – cifre per tasse e contributi da capogiro. E’ ovvio che in tutti quegli anni di lavoro ho fatto carriera, come si dice; e come molti detestano. Ho lavorato 15 ore al giorno; preso rischi e responsabilità. Ho esercitato il diritto al lavoro come espressione di “servizio civile” e di manifestazione di impegno politico , in senso lato ed..alto… si intende. Per un certo periodo ho anche fatto politica attiva (PRI).
Non tollero di venire preso in giro dal tarantolato pulpito dal quale più o meno titolati gazzettieri si incaricano di giudicare se sia o meno giusto che io possa essere titolare del mio reddito di pensione; da ultimo Nicola Porro. Faccio una proposta : lo Stato , recte la Pubblica Amministrazione mi restituisca le somme versate a titolo di contribuzione : sono disposto a consentire uno sconto del 50% sul tasso di capitalizzazione. Poi non chiederò più nulla allo stato “liberista” (sic!) che si vuole per il futuro. Neppure le spese di assistenza medica.
Ma per favore non si prenda più la gente per i fondelli , trasformandosi in commentatori autorevoli del vivere pubblico , oppure continuando a derubarmi. Da ultimo , segnalo che la mia pensione di agosto è stata decurtata – suppongo – del contributo di solidarietà. Nessun commentatore ha rilevato che la manovra bis ha annulato per i più
quella che Lei Giannino ha correttamente chiamato “rimodulazione della aliquota marginale”. Se è tale, come ovvio , deve valere a carico di tutti ; senno o è un furto o è una disposizione costituzionalmente scorretta.
Temo che il prossimo futuro ce ne riserverà di cotte e di crude, condite da idioti , incopetenti e grulli di ogni colore (regitrati però da personaggi del genere animale detti
Il gatto e la Volpe)
adriano
Come ripete Giannino da tempo:
“La prima cosa è turare la falla (o le falle) da cui escono i nostri soldi.
Io sostengo che il peccato originale sia stato il ompromesso storico (o ICIUCIO che dir si voglia) del 1974 con le creazione delle regioni con la SANITA’.
Secondo i miei calcoli abbiamo buttato 50 miliardi di euro all’anno (che corrisponde al debito pubblico).
Mi piacerebbe essere smentito se mi sbaglio.
Un altro AUTOGOL del mondo occidentale tutto e della UE in particolare sono i “LACCI” che hanno aumentato oltre ogni modo i costi di ogni attività.
Forse sono un bene ma forse NON ce lo potevamo permettere (abbiamo vissuto e viviamo ao di sopra delle nostre possibilità.
Come ha previsto Henry Miller nel 1942 la ns civiltà è destinata a scomparire (Cosa cheb sta avvenendo).
TOBIA