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Nessuno tocchi i privilegi

Riceviamo e volentieri diffondiamo il testo di un volantino che un lettore di Chicago-blog ha appeso nella propria parafarmacia. La sorte dei due emendamenti alla manovra – quello sulla liberalizzazione delle professioni e quello sui costi della politica – è un segnale indicativo di quanti sia forte la resistenza da parte di caste e corporazioni. Sono proprio queste caste e corporazioni, però, col loro peso, a rallentare la crescita economica italiana. FinchĂ© non sapremo intervenire con forza, ci saranno poche speranze di miglioramento.

NESSUNO TOCCHI I PRIVILEGIATI

Il partito delle corporazioni continua ad affossare l’Italia

Mentre chiedono continui sacrifici agli italiani imponendo loro una manovra dolorosa e pesante per i comuni cittadini italiani, AVVOCATI, NOTAI e FARMACISTI del PDL si dicono assolutamente contrari ad una manovra che toglierebbe loro (alcuni) privilegi.

L’emendamento sulle liberalizzazioni delle professioni che, tra le altre cose, prevedeva la possibilità di poter vendere nelle parafarmacie anche i farmaci “fascia C” con un risparmio per i cittadini italiani stimato in circa un MILIARDO di EURO, ha visto la netta presa di posizione degli aderenti le corporazioni del PDL.

AVVOCATI, NOTAI e FARMACISTI del PDL dicono:

CARO CITTADINO ITALIANO, PAGA E TACI.

I SACRIFICI  (COME SEMPRE) DEVI FARLI SOLO TU

NOI SIAMO TROPPO ABITUATI AI PRIVILEGI E ALLE RENDITE

14 luglio 2011 liberalizzazioni , , ,

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  1. Borderline Keroro
    15 luglio 2011 a 2:13 | #1

    Sì, ma a tirare troppo la corda…

  2. RiccardoC
    15 luglio 2011 a 6:48 | #2

    Si troverĂ  il modo di pubblicare nomi e cognomi? Non che questo sia sufficiente, ma almeno rimarrĂ  a futura memoria.

  3. Giacomo
    15 luglio 2011 a 8:57 | #3

    Sono probabilmente ingenuo perche’ mi stupisco ancora.Mi stupisco che di fronte a tutto cio’ nessuno alzi un dito.Il Paese degli scioperi,dei ricatti,della disunita’ nazionale,partendo proprio dal parlamento,e’ inerme di fronte a questa che si prospetta come rapina a mano armata nei confronti dei contribuenti,nei confronti di chi ha sempre pagato….
    Di una cosa pero’ mi sono reso conto:se non c’e’ un partito,un’associazione politica che ci sproni a muoverci noi non siamo in grado di far nulla.Nemmeno il nostro interesse.
    Vuol dire che la politica,i partiti,regolano la nostra vita.Hanno un potere immenso quasi confrontabile con quello della SED (DDR) di vecchia data ed a noi sta bene.
    Ma se e’ cosi’ allora tutto torna: cambieremo sempre padrone ma mai il modo in cui verremo trattati.
    Sappiatelo fin da ora: ci meritiamo tutto questo perche’ nei fatti vogliamo che sia cosi’!

  4. Forum Nazionale Parafarmacie
    15 luglio 2011 a 8:57 | #4

    Sen. D’Ambrosio Lettieri
    Sen. Calabrò
    Sen. Pastore
    Sen. Ghigo
    Sen. Di Stefano
    Sen. Costa
    Sen. Mugnai
    Sen. Fleres
    Sen. De Lillo
    Sen. Gramazio
    Sen. Benedetti Valentini
    Sen.ce Bianchi
    Sen. Ferrara
    Sen. Saccomanno
    Sen. Rizzotti
    Sen. Castro
    Sen.ce Colli
    Sen. Coronella
    Sen. Ferrara
    Sen. Fluttero
    Sen. Mazzaracchio
    Sen. Piccioni

  5. Forum Nazionale Parafarmacie
    15 luglio 2011 a 9:00 | #5

    Il capo lista è il Dr. Luigi D’Ambrosio Lettieri, titolare di farmacia, presidente dell’Ordine di Bari e Vice Presidente della FOFI (Ordine Nazionale Farmacisti)

  6. Roberto
    15 luglio 2011 a 9:25 | #6

    e i tabaccai? e i Tassisti?

  7. André
    15 luglio 2011 a 10:47 | #7

    Sottoscrivo in toto la riflessione di Giacomo. Se posso poi proporre una riflessione in piĂą, segnalo un elemento di discussione.

    Gli ordini professionali mantengono saldamente i propri privilegi per un motivo molto semplice, anche se poco discusso. Una porzione consistente del lavoro svolto dagli iscritti – quantomeno di alcuni ordini professionali – è strutturalmente funzionale al buon andamento dei meccanismi burocratici statali. Lo stato non potrebbe MAI rinunciare alla preziosa collaborazione di così tanti soggetti. Mi spiego meglio. Una buona parte dei servizi offerti al pubblico da certe professioni non verrebbe richiesto dai loro clienti se il legislatore non l’imponesse esplicitamente – pena sanzioni.

    Io sono consulente del lavoro e mi rendo conto che, senza l’astrusa legislazione italiana, senza la marea di adempimenti imposti da INPS, INAIL, Agenzia Entrate, Comuni, Camere di Commercio, Regioni il mio lavoro (sive il mio fatturato) si ridurrebbe di un buon 70%-80%. Ossia, il servizio che fornisco ai miei clienti è soprattutto quello di evitargli sanzioni. Ma appunto, le sanzioni non sono un fatto di natura, qualcuno ce le ha messe, per garantire l’efficacia delle norme. Insomma, sono un organismo altamente specializzato per essere inserito nella macchina bizantina della burocrazia italiana. Un enzima amministrativo, diciamo. Tanto è vero che le mie compenze professionali sono pressochĂ© inutili all’estero – dove l’apparato normativo è diverso.

    Questo è vero per me che sono consulente del lavoro. Ma anche altri professionisti lavorano di fatto per la pubblica amministrazione italiana. I notai fanno da banca allo stato per tutte le imposte di bollo, registro, catastali. I commercialisti inviano bilanci e dichiarazioni dei redditi per l’Agenzia Entrate. I medici sono ormai ridotti a manovalanza intellettuale delle ASL, che dettano dall’alto protocolli diagnostici e prescrizioni standard. La lista sarebbe lunga.

    La radice del privilegio è appunto in questo scambio di favori tra pubblica amministrazione e caste professionali, questa antica simbiosi burocratica così mediterranea. Gli uni hanno bisogno degli altri per massimizzare il proprio beneficio. Per fare il lavoro di un singolo libero professionista lo stato dovrebbe assumere quindici dipendenti (probabilmente di più), con notevoli costi per stipendi, pensioni, e un risultato peggiore. I professionisti senza lo stato vedrebbero di molto ridimensionata la loro attività, con notevoli perdite in termini di reddito e prestigio personale.

    Non basta insomma liberalizzare le professioni. La liberalizzazione deve partire più da lontano, i principi giuridici devono cambiare a monte. I privilegi delle professioni sparirebbero di conseguenza. Chiaramente cascano le braccia quando si vedono le sacerdosse del privegio in parlamento stracciarsi le vesti anche per un così timido tentativo di liberalizzare.

  8. giovanna
    15 luglio 2011 a 10:48 | #8

    i soliti, “stupidi”, tartassati quando decideranno di fare tutti, ma proprio tutti, lo sciopero del voto?

  9. carlo162
    15 luglio 2011 a 10:55 | #9

    E se invece preparassimo le uova e i pomodori? Non per l’insalata ma per manifestare in modo ruspante e comprensibile la nostra delusione e insoddisfazione? Quando (e dove)viene qualche bel politico a farci qualche bella relazione in piazza?

  10. LucaS
    15 luglio 2011 a 11:49 | #10

    Da un lato mi dispiace ma dall’altro spero che a forza di legnate sui denti quelli che si ostinano a votare per un partito di ladri, inquisiti e rendite come il PDL si sveglino! Dopo 17 anni forse sarebbe anche il caso…

  11. Francesco
    15 luglio 2011 a 14:07 | #11

    NESSUNO TOCCHI I PRIVILEGI. Per cortesia qualcuno mi dica se tutto questo non è dittatura. Come dire: io sono ricco, percio’ sono abbituato ai privilegi, tu sei povero paga e taci.

  12. Dario
    15 luglio 2011 a 14:31 | #12

    Quello che si potrebbe fare è cercare di far leva su un dettaglio, almeno per la casta dei farmacisti, e cioè far si che la legge non li consideri più dei professionisti intellettuali. Infatti per professione intellettuale si intende l’attività, anche organizzata, diretta al compimento di atti ovvero alla prestazione di servizi e opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e in via prevalente con lavoro intellettuale, per la quale è richiesto un titolo di studi universitario o equipollente avente valore legale.
    Mi spiegate cosa c’è di intellettuale nel vendere farmaci prodotti e confezionati da altri???????
    Allora anche chi vende dentro alle Sanitarie potrebbero dei professionisti intellettuali, o chi vende caffè al bar!!!
    I farmacisti sono dei semplici commercianti belli e buoni protetti e privilegiati da un manipolo di politici che si schiera chissĂ  per quale scambio di favori !!!!!

  13. Alberto
    15 luglio 2011 a 16:48 | #13

    @carlo162
    Carlo alla prossima campagna elettorale prevedo che ci sarĂ  un rialzo dei prezzi dell’ ortofrutta..da parte mia gli arriveranno dalle arance ai ravanelli con qualche gittata una tantum di letame..
    Sti 4 incapaci vecchi di mÂŁD$%&….
    scusate lo sfogo

  14. giancarlo
    15 luglio 2011 a 22:55 | #14

    ma signori. perchè trattate da fessi, ignoranti e rozzi qusta ns classe di nominati politici?
    in veritĂ  sono mooolto furbetti ed astuti.
    ci hanno fregato tutti.
    hanno aprofittato dell’ombra degli speculatori per fregarci i soldi di tasca, con la scusa dell’europa. Con la scusa della crisi!!! Ma se c’è crisi un buon amministratore risparmia, non continua a prevedere di spendere lo stesso tanto di prima. Con quest’incremento di tasse i consumatori spenderanno ancora meno. Io sono il primo. Mi dovevo fare il guardaroba estivo ai saldi… E ora niente!!! Se la piglino nel didietro!!! Voglio vedere se il denominatore del famoso rapporto deficit/pil rimane fermo o se cala di un punto e passa…
    auguri a noi.

  15. Eugenio Stucchi
    16 luglio 2011 a 0:38 | #15

    Sono un Notaio e con dolore convengo con voi che il comportamento dei 58 senatori è stato sbagliato, stupido ed egoista.
    Rilevo però:
    - su 58 senatori, solo 1 (dicasi uno), il senatore Scarabosio è un notaio. (i notai in parlamento sono la potentissima lobby di n.2 parlamentari) Uno Scarabosio, l’altro Pepe. Pare quindi ingiusto riferire l’iniziativa “ai notai” quando solo un voto è venuto da quella categoria.
    - mi dite se è il modo di buttare li una norma senza senso, per decreto, dove si aboliscono gli ordini professionali? Senza uno straccio di articolato, norme transitorie, nulla. Perdonatemi ms. voler inserire tale obrobrio giuridico, oltretutto incostituzionale, è stato parimenti scandaloso del non voler votare la manovra.
    Detto questo rinnovo sul piano politico la censura (a mio modesto avviso) per il comportamento tenuto da quell’unico collega.
    Eugenio Stucchi

  16. 16 luglio 2011 a 18:20 | #16

    Anni addietro,condizioni simili generarono rivoluzioni, o movimenti rivoluzionari. Lenin amava il Sangue degli sconfitti e raccomandava, dopo la vittoria, di eliminare i vinti.Marx idem. Il pensiero rivoluzionario aveva una logica ed un senso. Allora.
    Oggi? Il sistema klepto-buro-Kratico che ci governa non è abbattibile , nemmeno con i K47, i veri rivoluzionari sono altrove. Quelli nuovi, o neo rivoluzionari, non hanno ne palle ne proiettili ne K47. Tanto a Kasa c’è mamma con il caffè e zabaione.
    Auguri a chi farĂ  la nuova marcia su Roma, oppure, chiuderĂ  Porta Pia!

  17. mario unnia
    17 luglio 2011 a 9:20 | #17

    E’ ora di fare il Tea Party italiano, con due punti fermi, astensione dal voto e ammutinamento fiscale.

  18. franco masetti
    17 luglio 2011 a 19:51 | #18

    Non parla te di argomenti che non conoscete…..la fascia c ha prezzo fisso.

  19. Piero
    20 luglio 2011 a 9:58 | #19

    rimanendo in argomento….

    il propagandato CONTRIBUTO 5% sulle PENSIONI d’ORO forse esteso ai parlamentari
    è solo PROPAGANDA….

    è solo sulla parte ECCEDENTE i 90.000 euro…
    uno che guadagna 100.000 paga solo 500 euro..
    cioè paga lo 0,5% !!!!!!

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