Commenti a: Grandi opere e consenso /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/ diretto da Oscar Giannino Tue, 12 Jul 2011 21:52:18 +0200 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.4 Di: Gianni /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16935 Gianni Sat, 02 Jul 2011 14:43:08 +0000 /?p=9413#comment-16935 <a href="#comment-16901" rel="nofollow">@Francesco Ramella </a> Basta salire sui TGV per vedere come sono vuoti... @Francesco Ramella
Basta salire sui TGV per vedere come sono vuoti…

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Di: Francesco Ramella /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16901 Francesco Ramella Fri, 01 Jul 2011 20:58:17 +0000 /?p=9413#comment-16901 <a href="#comment-16898" rel="nofollow">@Luciano Mollea</a> La TAV non favorirà gli scambi commerciali. Le merci si sposteranno dalla gomma alla rotaia solo se verranno imposte restrizioni al transito ed incrementi di pedaggio ai TIR (come in Svizzera) ossia peggiorando le condizioni di inoltro. In caso contrario, lo affermano gli stessi promotori dell'opera, non vi sarà alcun trasferimento e la linea resterà desolatamente vuota. Nella migliore delle ipotesi l'opera sarà inutile. Nella peggiore, dannosa. @Luciano Mollea
La TAV non favorirà gli scambi commerciali. Le merci si sposteranno dalla gomma alla rotaia solo se verranno imposte restrizioni al transito ed incrementi di pedaggio ai TIR (come in Svizzera) ossia peggiorando le condizioni di inoltro. In caso contrario, lo affermano gli stessi promotori dell’opera, non vi sarà alcun trasferimento e la linea resterà desolatamente vuota. Nella migliore delle ipotesi l’opera sarà inutile. Nella peggiore, dannosa.

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Di: Luciano Mollea /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16898 Luciano Mollea Fri, 01 Jul 2011 17:18:35 +0000 /?p=9413#comment-16898 Condivido in parte l'argomentazione, ma questa frase: "Ma la realtà dei fatti fa a pugni con questo schema ideologico. Chiediamoci: chi saranno i beneficiari dell’opera? La collettività italiana nel suo insieme, una larga maggioranza dei cittadini? No, qualora venisse realizzata, a trarne giovamento sarebbe un’infima minoranza di italiani, qualche migliaio di persone che in media ogni giorno attraverserebbero il confine con la Francia." mi pare un ragionamento semplicistico. La linea POTREBBE avere impatti sull'intero paese favorendo gli scambi commerciali con la Francia (Torino e Lione, Chambery, Annecy sono città che commerciano POCO, proprio a causa di una comunicazione piuttosto "complessa"). Non sono convinto, come @Mario, che i costi al momento siano correttamente distribuiti (soprattutto visto quanto l'Europa spinge per farla). E questo mi spinge a dire che "abbiamo fatto casino" con la costruzione dell'opera. Resta il fatto che un'opera da 20G€ non è una cosa che possono mettersi a fare quattro industrialotti ed un po' di "pendolari" interessati ad andare a Lione più spesso. Purtroppo, sulla TAV, come sui recenti referendum, il Paese ha ancora una volta perso una occasione per crescere e maturare... Condivido in parte l’argomentazione, ma questa frase:
“Ma la realtà dei fatti fa a pugni con questo schema ideologico. Chiediamoci: chi saranno i beneficiari dell’opera? La collettività italiana nel suo insieme, una larga maggioranza dei cittadini? No, qualora venisse realizzata, a trarne giovamento sarebbe un’infima minoranza di italiani, qualche migliaio di persone che in media ogni giorno attraverserebbero il confine con la Francia.”
mi pare un ragionamento semplicistico.
La linea POTREBBE avere impatti sull’intero paese favorendo gli scambi commerciali con la Francia (Torino e Lione, Chambery, Annecy sono città che commerciano POCO, proprio a causa di una comunicazione piuttosto “complessa”).
Non sono convinto, come @Mario, che i costi al momento siano correttamente distribuiti (soprattutto visto quanto l’Europa spinge per farla). E questo mi spinge a dire che “abbiamo fatto casino” con la costruzione dell’opera.
Resta il fatto che un’opera da 20G€ non è una cosa che possono mettersi a fare quattro industrialotti ed un po’ di “pendolari” interessati ad andare a Lione più spesso.
Purtroppo, sulla TAV, come sui recenti referendum, il Paese ha ancora una volta perso una occasione per crescere e maturare…

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Di: pietro27 /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16871 pietro27 Thu, 30 Jun 2011 22:34:29 +0000 /?p=9413#comment-16871 mi piacerebbe sempre allargare l'orizzonte olistico e capire che cosa significhi "i lavori possono essere condotti nel pieno rispetto della popolazione locale e dell’ambiente circostante". E' il pieno rispetto che mi sfugge. E' una frase che ricorre sempre soprattutto tra gli ambientalisti. Un alpinista rispetta l'ambiente ma se scala una parete dove c'è il nido di un falco o aquila, il rapace abbandona il nido e il piccolo muore di fame. Voglio dire semplicemente di eliminare frasi che non hanno senso finquando non vengono spiegate dettagliatamente su ciò che si deve fare per attuare questa grandiosa salvaguardia. mi piacerebbe sempre allargare l’orizzonte olistico e capire che cosa significhi “i lavori possono essere condotti nel pieno rispetto della popolazione locale e dell’ambiente circostante”. E’ il pieno rispetto che mi sfugge. E’ una frase che ricorre sempre soprattutto tra gli ambientalisti. Un alpinista rispetta l’ambiente ma se scala una parete dove c’è il nido di un falco o aquila, il rapace abbandona il nido e il piccolo muore di fame. Voglio dire semplicemente di eliminare frasi che non hanno senso finquando non vengono spiegate dettagliatamente su ciò che si deve fare per attuare questa grandiosa salvaguardia.

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Di: Gianni /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16825 Gianni Thu, 30 Jun 2011 06:41:06 +0000 /?p=9413#comment-16825 <a href="#comment-16821" rel="nofollow">@André </a> concordo sull'antipatia, meno solla logica @André
concordo sull’antipatia, meno solla logica

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Di: André /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16821 André Wed, 29 Jun 2011 21:50:24 +0000 /?p=9413#comment-16821 Bravo l'ottimo Francesco Ramella! E bravo anche a Giannino per dare spazio alle ragioni del no liberale. Rimango sempre più perplesso però nel vedere certi ragionamenti keynesiani da quattro soldi per difendere la TAV in bocca a persone che frequentano un blog di ispirazione liberale. Caro Mario l'effetto negativo sulla vita della valle, della pianura e del monte lo avranno le nostre belle tasse che pagheranno un progetto tanto faraonico quanto inutile (anziché magari finanziare imprese private che si fanno in quattro per farci contenti, senza manganelli). Insomma, non devo stare io a confutare questo tipo di ragionamenti sui benefici per la comunità di un bell'appaltone pubblico a cascata - basta leggersi qualche lavoro di un economista di scuola austriaca. Le opere strategiche per la nazione mi puzzano di nazionalismo e chiunque ha un po' a cuore il libero mercato non può essere nazionalista. Punto. Gli inviti ad andare a lavorare per difendere un intervento finanziato con denaro pubblico sono da sbellicarsi (se non fosse che chi li esprime, magari pensa di dire una cosa arguta). Non è che perché ci stanno ragazzini sfasciavetrine bisogna fare di tutta l'erba un fascio. La maggioranza non decide sulla mia proprietà privata o su quella di chi abita in Val di Susa o a Milano. Punto. Non è che perché, vabbé ormai è stato deciso, mi sbattono fuori di casa al prezzo che deciono loro. Chiunque mette il bene collettivo prima degli interessi egoistici dei singoli non può dirsi liberale. E, per di più, mi sta anche abbastanza antipatico. Bravo l’ottimo Francesco Ramella! E bravo anche a Giannino per dare spazio alle ragioni del no liberale. Rimango sempre più perplesso però nel vedere certi ragionamenti keynesiani da quattro soldi per difendere la TAV in bocca a persone che frequentano un blog di ispirazione liberale. Caro Mario l’effetto negativo sulla vita della valle, della pianura e del monte lo avranno le nostre belle tasse che pagheranno un progetto tanto faraonico quanto inutile (anziché magari finanziare imprese private che si fanno in quattro per farci contenti, senza manganelli). Insomma, non devo stare io a confutare questo tipo di ragionamenti sui benefici per la comunità di un bell’appaltone pubblico a cascata – basta leggersi qualche lavoro di un economista di scuola austriaca. Le opere strategiche per la nazione mi puzzano di nazionalismo e chiunque ha un po’ a cuore il libero mercato non può essere nazionalista. Punto.
Gli inviti ad andare a lavorare per difendere un intervento finanziato con denaro pubblico sono da sbellicarsi (se non fosse che chi li esprime, magari pensa di dire una cosa arguta).
Non è che perché ci stanno ragazzini sfasciavetrine bisogna fare di tutta l’erba un fascio. La maggioranza non decide sulla mia proprietà privata o su quella di chi abita in Val di Susa o a Milano. Punto. Non è che perché, vabbé ormai è stato deciso, mi sbattono fuori di casa al prezzo che deciono loro. Chiunque mette il bene collettivo prima degli interessi egoistici dei singoli non può dirsi liberale. E, per di più, mi sta anche abbastanza antipatico.

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Di: Mario /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16819 Mario Wed, 29 Jun 2011 20:32:13 +0000 /?p=9413#comment-16819 Ero favorevole alla TAV non avendo approfondito l'argomento. Non sempre ne hai tempo-voglia ecc. Mi sembrava scontato , dopo lunghi dibattiti si è deciso e una minoranza , per lo più dei soliti , si oppone. Poi ieri ascolto la radio di Giannino e sento , non ricordo il nome , un tecnico che mi dice : l'Europa su una spesa prevista di € 20.000.000,00 ne mette il 10% gli altri il contribuente italiano. I tanto citati benefici sono pressochè irrisori ecc........... Siamo proprio sicuri ? Ero favorevole alla TAV non avendo approfondito l’argomento. Non sempre ne hai tempo-voglia ecc. Mi sembrava scontato , dopo lunghi dibattiti si è deciso e una minoranza , per lo più dei soliti , si oppone. Poi ieri ascolto la radio di Giannino e sento , non ricordo il nome , un tecnico che mi dice : l’Europa su una spesa prevista di € 20.000.000,00 ne mette il 10% gli altri il contribuente italiano. I tanto citati benefici sono pressochè irrisori ecc………..
Siamo proprio sicuri ?

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Di: Gianni /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16815 Gianni Wed, 29 Jun 2011 19:36:11 +0000 /?p=9413#comment-16815 Caro F. Ramella, non le sto a ripetere quanto io penso di chi si oppone al TAV, però le do un consiglio: vada a lavorare, è meglio, non è mai troppo tardi. Forse che siamo in mano a quattro lazzaroni protestatari per frustrazione, data l'inutilità della loro esistenza? Posso capire solo chi, se esiste, ci rimette il suo terreno espropriato a quattro lire: qui sono d'accordo nel protestare, perchè l'opera pubblica non la deve pagare il singolo proprietario del terreno, ma, appunto, l'ente pubblico preposto. Gli altri sono delinquenti. Caro F. Ramella, non le sto a ripetere quanto io penso di chi si oppone al TAV, però le do un consiglio: vada a lavorare, è meglio, non è mai troppo tardi.

Forse che siamo in mano a quattro lazzaroni protestatari per frustrazione, data l’inutilità della loro esistenza?

Posso capire solo chi, se esiste, ci rimette il suo terreno espropriato a quattro lire: qui sono d’accordo nel protestare, perchè l’opera pubblica non la deve pagare il singolo proprietario del terreno, ma, appunto, l’ente pubblico preposto.

Gli altri sono delinquenti.

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Di: mario unnia /2011/06/29/grandi-opere-e-consenso/comment-page-1/#comment-16807 mario unnia Wed, 29 Jun 2011 16:31:47 +0000 /?p=9413#comment-16807 Ma dove vive questo Francesco Ramella? Si legga il reportage di Paolo Ricco ("Un'economia di precari e l'attesa infinita del tunnel", IlSole24ore di mercoledì 29 giugno), dove si racconta quale effetto negativo sulla vita e sull'economia della valle hanno avuto il provincialismo degli intellettuali anti Tav e l'incapacità di decidere delle varie istituzioni locali nazionali. Finalmente qualche speranza c'è. Ma dove vive questo Francesco Ramella? Si legga il reportage di Paolo Ricco (“Un’economia di precari e l’attesa infinita del tunnel”, IlSole24ore di mercoledì 29 giugno), dove si racconta quale effetto negativo sulla vita e sull’economia della valle hanno avuto il provincialismo degli intellettuali anti Tav e l’incapacità di decidere delle varie istituzioni locali nazionali. Finalmente qualche speranza c’è.

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