Commenti a: Anche le inefficienze da mancate liberalizzazioni risveglieranno gli italiani? /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/ diretto da Oscar Giannino Tue, 28 Jun 2011 16:08:36 +0200 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.4 Di: Lucia Quaglino /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16710 Lucia Quaglino Mon, 27 Jun 2011 11:06:59 +0000 /?p=9347#comment-16710 <a href="#comment-16644" rel="nofollow">@G_Mastrota</a> Se le basse tariffe corrispondono a un servizio inefficiente allora non si possono certo citare come valore aggiunto. Per quanto riguarda le connessioni in tutto il paese, anche nelle aeree più remote, basta prevedere nelle concessioni che sia garantito l'accesso universale. Relativamente al confronto tra paesi europei, qui trova alcune risposte e alcuni dati http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_57_Ferrovie.pdf. La liberalizzazione non è la panacea di tutti i mali, ma nel caso delle ferrovie italiane potrebbe essere una valida alternativa al monopolio pubblico. @G_Mastrota
Se le basse tariffe corrispondono a un servizio inefficiente allora non si possono certo citare come valore aggiunto.
Per quanto riguarda le connessioni in tutto il paese, anche nelle aeree più remote, basta prevedere nelle concessioni che sia garantito l’accesso universale.
Relativamente al confronto tra paesi europei, qui trova alcune risposte e alcuni dati http://brunoleonimedia.servingfreedom.net/BP/IBL_BP_57_Ferrovie.pdf.
La liberalizzazione non è la panacea di tutti i mali, ma nel caso delle ferrovie italiane potrebbe essere una valida alternativa al monopolio pubblico.

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Di: CLAUDIO DI CROCE /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16708 CLAUDIO DI CROCE Mon, 27 Jun 2011 10:10:29 +0000 /?p=9347#comment-16708 Il migliore giudizio sul mondo pubblico è stato dato dagli antichi romani : RES PUBBLICA RES NULLIUS con le ovvie conseguenze che esperimentiamo tutti i giorni. Il migliore giudizio sul mondo pubblico è stato dato dagli antichi romani :
RES PUBBLICA RES NULLIUS
con le ovvie conseguenze che esperimentiamo tutti i giorni.

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Di: Lucia Quaglino /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16703 Lucia Quaglino Mon, 27 Jun 2011 07:42:47 +0000 /?p=9347#comment-16703 <a href="#comment-16647" rel="nofollow">@giancarlo</a> anche le leggi secondo cui il pubblico fa l'interesse dei cittadini non vengono rispettate. I casi che lei cita sono i cosiddetti fallimenti del mercato di cui gli economisti sono consapevoli e a cui hanno provato a porre (almeno parzialmente) rimedio. Se i costi non diminuiscono è perchè magari in quel momento la domanda era maggiore dell'offerta, perchè si trattava di un nuovo mercato ecc... non si possono giudicare gli effetti di una liberalizzazione (o privatizzazione o ripubblicizzazione) solo nel breve periodo. @giancarlo anche le leggi secondo cui il pubblico fa l’interesse dei cittadini non vengono rispettate. I casi che lei cita sono i cosiddetti fallimenti del mercato di cui gli economisti sono consapevoli e a cui hanno provato a porre (almeno parzialmente) rimedio. Se i costi non diminuiscono è perchè magari in quel momento la domanda era maggiore dell’offerta, perchè si trattava di un nuovo mercato ecc… non si possono giudicare gli effetti di una liberalizzazione (o privatizzazione o ripubblicizzazione) solo nel breve periodo.

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Di: Lucia Quaglino /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16701 Lucia Quaglino Mon, 27 Jun 2011 07:37:26 +0000 /?p=9347#comment-16701 <a href="#comment-16643" rel="nofollow">@pietro27</a> È chiaro che tutti devono avere la possibilità di esprimere le proprie idee per confrontarsi (possibilmente in modo educato, anche se mi sembra evidente che non sia sempre così), un blog serve proprio a questo. Quindi provo a risponderle: l’importanza del rispetto delle regole è fondamentale e fa la differenza. Ma credo sia più semplice far rispettare poche e chiare regole, piuttosto che una miriade che facilmente verranno eluse. Per quanto riguarda la sua fortunata esperienza francese, le rispondo raccontandone una mia italiana: sono andata in stazione a comprare un biglietto per il treno freccia rossa, ma ho dovuto dire io al bigliettaio che erano previsti sconti, altrimenti avrei pagato ben 15 euro in più. Questo le sembra logico? Il dipendente non era informato che l’azienda per cui lavora pratica gli sconti? O solo non voleva informare un utente? Nel pubblico è più probabile che ci sia sovra dotazione di personale, stipendi troppo alti, pochi controlli ecc…, a scapito dei servizi che vengono offerti. Certo che le persone che ci sono in capo a un’azienda o allo Stato fanno la differenza, ma per ora i politici hanno troppi benefici e troppe poche responsabilità per poter effettivamente fare l’interesse pubblico. Per quanto riguarda gli esempi che porta, in Germania i modelli sono pubblici, ma gestiti secondo regole di mercato (tariffe che coprono i costi, controlli, concorrenza tra modelli gestionali – non è vero che il privato è così escluso dalla gestione dei servizi! @pietro27
È chiaro che tutti devono avere la possibilità di esprimere le proprie idee per confrontarsi (possibilmente in modo educato, anche se mi sembra evidente che non sia sempre così), un blog serve proprio a questo. Quindi provo a risponderle: l’importanza del rispetto delle regole è fondamentale e fa la differenza. Ma credo sia più semplice far rispettare poche e chiare regole, piuttosto che una miriade che facilmente verranno eluse. Per quanto riguarda la sua fortunata esperienza francese, le rispondo raccontandone una mia italiana: sono andata in stazione a comprare un biglietto per il treno freccia rossa, ma ho dovuto dire io al bigliettaio che erano previsti sconti, altrimenti avrei pagato ben 15 euro in più. Questo le sembra logico? Il dipendente non era informato che l’azienda per cui lavora pratica gli sconti? O solo non voleva informare un utente? Nel pubblico è più probabile che ci sia sovra dotazione di personale, stipendi troppo alti, pochi controlli ecc…, a scapito dei servizi che vengono offerti. Certo che le persone che ci sono in capo a un’azienda o allo Stato fanno la differenza, ma per ora i politici hanno troppi benefici e troppe poche responsabilità per poter effettivamente fare l’interesse pubblico. Per quanto riguarda gli esempi che porta, in Germania i modelli sono pubblici, ma gestiti secondo regole di mercato (tariffe che coprono i costi, controlli, concorrenza tra modelli gestionali – non è vero che il privato è così escluso dalla gestione dei servizi!

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Di: Ugo Pellegri /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16692 Ugo Pellegri Sun, 26 Jun 2011 10:15:56 +0000 /?p=9347#comment-16692 Ricordo quanto diceva un vecchio ed eccellente manager del mondo delle ex partecipazioni statali l'ing. Ambrogio Puri, " In Italia tutti hanno diritto di zeppa". Da allora sono passati 30 anni e l'elenco delle inefficienze e delle ruberie aumenta ogni giorno. In compenso quelli che hanno "diritto di zeppa" aumentano sempre di più e, con loro, le ruberie e le inefficienze. Ricordo quanto diceva un vecchio ed eccellente manager del mondo delle ex partecipazioni statali l’ing. Ambrogio Puri, ” In Italia tutti hanno diritto di zeppa”. Da allora sono passati 30 anni e l’elenco delle inefficienze e delle ruberie aumenta ogni giorno. In compenso quelli che hanno “diritto di zeppa” aumentano sempre di più e, con loro, le ruberie e le inefficienze.

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Di: Pietro Francesco /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16685 Pietro Francesco Sun, 26 Jun 2011 03:04:30 +0000 /?p=9347#comment-16685 La scuola pubblica, la sanità pubblica e la previdenza e assistemza pubblica sono le principali palle al piede dell'Italia. Senza questi tre MOSTRI, il debito pubblico verrebbe annullato nel giro di un decennio e la qualità di questi servizi in mano ai privati migliorerebbe nettamente. Ma dove sta scritto che lo Stato deve avere il quasi-monopolio in questi tre settori? Questo quasi-monopolio livella verso il basso la qualità dei servizi offerti e spreca inutilmente una montagna di denaro pubblico, cioè ottenuto coattivamente con imposte e tasse (la scuola pubblica 45 miliardi all'anno, la sanità oltre 100 e la previdenz ancora di più). Mi rendo però conto che è utopico pensare che in Italia a breve cambierà qualcosa... I "cristiano-sociali", i socialisti e i comunisti hanno infiltrato tutti i partiti politici e hanno costruito nella opinione pubblica la ferrea convinzione che questo sia il migliore mondo possibile. Strano, perché quelli che difendono il monopolio statale in questi settori sono proprio gli stessi che iscrivono i figli alle scuole private e che vanno in cliniche e ospedali privati. La scuola pubblica, la sanità pubblica e la previdenza e assistemza pubblica sono le principali palle al piede dell’Italia. Senza questi tre MOSTRI, il debito pubblico verrebbe annullato nel giro di un decennio e la qualità di questi servizi in mano ai privati migliorerebbe nettamente. Ma dove sta scritto che lo Stato deve avere il quasi-monopolio in questi tre settori? Questo quasi-monopolio livella verso il basso la qualità dei servizi offerti e spreca inutilmente una montagna di denaro pubblico, cioè ottenuto coattivamente con imposte e tasse (la scuola pubblica 45 miliardi all’anno, la sanità oltre 100 e la previdenz ancora di più). Mi rendo però conto che è utopico pensare che in Italia a breve cambierà qualcosa… I “cristiano-sociali”, i socialisti e i comunisti hanno infiltrato tutti i partiti politici e hanno costruito nella opinione pubblica la ferrea convinzione che questo sia il migliore mondo possibile. Strano, perché quelli che difendono il monopolio statale in questi settori sono proprio gli stessi che iscrivono i figli alle scuole private e che vanno in cliniche e ospedali privati.

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Di: CLAUDIO DI CROCE /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16682 CLAUDIO DI CROCE Sat, 25 Jun 2011 22:19:33 +0000 /?p=9347#comment-16682 Ho letto sul Sole24Ore di oggi un bellissimo articolo di Franco Debenedetti - si proprio il fratello del padrone del gruppo Repubblica ,Carlo De Benedetti - sulla mentalità statalista degli italiani oltrechè sulla fortissima invidia sociale causata anche dai decenni di propaganda sinistrorsa contro tutto quello che è privato. L'articolista cita una telefonata di una anziana pensionata che si augurava che venissero tassati i suoi pochi risparmi perchè così verrebbero tassati " i grossi capitali e l'Italia potrebbe uscire dalla crisi ". L'articolo prosegue ricordando che aumentare la tassazione sui risparmi proprio quando il Paese ha un disperato bisogno di capitali per il suo enorme debito pubblico - e i tassi sui titoli di stato in aumento in questi giorni , così come il crollo delle quotazioni dei titoli bancari italiani pieni di titoli di stato italiani lo testimoniano- non gli sembra una cosa sensata. Infine ricorda che questa voglia di aumento del prelievo fiscale non si chiede mai la cosa fondamentale : perchè non si riduce la enorme spesa pubblica invece di pensare ad aumentare le imposte.Io aggiungo che in teoria sarebbero tutti d'accordo per la riduzione a patto di non toccare i privilegi propri , dei familiari,degli amici (ai concittadini ci pensano i politici a difenderli ). Ho letto sul Sole24Ore di oggi un bellissimo articolo di Franco Debenedetti – si proprio il fratello del padrone del gruppo Repubblica ,Carlo De Benedetti – sulla mentalità statalista degli italiani oltrechè sulla fortissima invidia sociale causata anche dai decenni di propaganda sinistrorsa contro tutto quello che è privato. L’articolista cita una telefonata di una anziana pensionata che si augurava che venissero tassati i suoi pochi risparmi perchè così verrebbero tassati ” i grossi capitali e l’Italia potrebbe uscire dalla crisi “. L’articolo prosegue ricordando che aumentare la tassazione sui risparmi proprio quando il Paese ha un disperato bisogno di capitali per il suo enorme debito pubblico – e i tassi sui titoli di stato in aumento in questi giorni , così come il crollo delle quotazioni dei titoli bancari italiani pieni di titoli di stato italiani lo testimoniano- non gli sembra una cosa sensata. Infine ricorda che questa voglia di aumento del prelievo fiscale non si chiede mai la cosa fondamentale : perchè non si riduce la enorme spesa pubblica invece di pensare ad aumentare le imposte.Io aggiungo che in teoria sarebbero tutti d’accordo per la riduzione a patto di non toccare i privilegi propri , dei familiari,degli amici (ai concittadini ci pensano i politici a difenderli ).

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Di: giancarlo /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16647 giancarlo Sat, 25 Jun 2011 06:22:11 +0000 /?p=9347#comment-16647 <a href="#comment-16626" rel="nofollow">@Borderline Keroro </a> dimenticavo. rispetto alla tua uìltima frase. non è detto che tutte le scuole private siano migliori delle pubbliche. le scuole buone costano un sacco di soldi e non credo che l'incentivo per la retta che tu intendi dare ai meno abbienti possa ammontare a 5 o magari anche 10 mila euro all'anno. Sai perchè 10 mila all'anno? perchè ognuno vorrà iscrivere il proprio figlio alla migliore scuola privata (dunque rette più onerose) e non a quella a minor prezzo. E poi c'è di peggio. Perchè se passa la norma che degrada le pubbliche per passare alle private, i gestori delle private aumentano come un cartello i loro prezzi, tanto c'è il sussidio dello stato. Succede come è capitato col digitale terrestre: il decoder aveva un valore commerciale si e no di 15 euro ma tutti (TUTTI, TUTTI, TUTTI) lo vendevano 60 euro (oppure 70 euro, non ricordo bene). Eppure i venditori erano privati, che avrebbero dovuto rispondere alla legge di mercato e avrebbero dovuto rubarsi i clienti l'uno contro l'altro con prezzi al ribasso fino allo zero. Invece non èsuccesso. oppure come sta capitando col fotovoltaico: i prezzi del pannello sono + alti del loro valore commerciale per via degli incentivi e non esiste leva che spinga realmente i venditori/installatori a praticare ribassi in quanto la legge del mercato non è sempre valida. in realtà i venditori modulano autonomamente il prezzo. PS: io mi faro il fotovoltaico quando toglieranno gl'incentivi. se oggi non ci fossero avrei speso magari 1.000 al KW mentre la distorsione per gli incentivi lo fa lievitare fino a 3000 euro (se va bene!!). Oppure come è successo cn la liberalizzazione della RC auto. prezzi decuplicati in 10 15 anni e qui non ci sono nemmeno incentivi ai consumatori. Ma finitemela con questa storia che la liberalizzazione dà prezzi più bassi per i consumatori. Questo vale sulla carta, in teoria. Nella pratica i postulati alla base delle leggi economiche studiate dagli economisti, NON esistono. Sono irrealizzabili. Un esempio? secondo la teoria il prezzo di un bene dovrebbe scendere al minimo fino a concorrenza del costo minimo di produzione, in quanto i consumatori sono razionali e se trovano lo stesso bene a minor prezzo da un'altro commerciante, lo vanno a comprare dal secondo, lasciando il primo a bocca asciutta. QUESTO NON E' VERO. primo perchè il consumatore non è sempre razionale. Secondo perchè egli non può avere in ogni momento tutte le informazioni sulla dislocazione di tutti i beni concorrenti e sul loro prezzo di vendita. terzo perchè magari il 2° concorrente si trova a 50 km di distanza (la benzina chi la paga?). E allora cari miei, il mercato è probabilmente meglio del pubblico ma che i costi per il consumatore diminuiscono non è affatto una certezza!!! @Borderline Keroro
dimenticavo. rispetto alla tua uìltima frase. non è detto che tutte le scuole private siano migliori delle pubbliche. le scuole buone costano un sacco di soldi e non credo che l’incentivo per la retta che tu intendi dare ai meno abbienti possa ammontare a 5 o magari anche 10 mila euro all’anno. Sai perchè 10 mila all’anno? perchè ognuno vorrà iscrivere il proprio figlio alla migliore scuola privata (dunque rette più onerose) e non a quella a minor prezzo. E poi c’è di peggio. Perchè se passa la norma che degrada le pubbliche per passare alle private, i gestori delle private aumentano come un cartello i loro prezzi, tanto c’è il sussidio dello stato. Succede come è capitato col digitale terrestre: il decoder aveva un valore commerciale si e no di 15 euro ma tutti (TUTTI, TUTTI, TUTTI) lo vendevano 60 euro (oppure 70 euro, non ricordo bene). Eppure i venditori erano privati, che avrebbero dovuto rispondere alla legge di mercato e avrebbero dovuto rubarsi i clienti l’uno contro l’altro con prezzi al ribasso fino allo zero. Invece non èsuccesso. oppure come sta capitando col fotovoltaico: i prezzi del pannello sono + alti del loro valore commerciale per via degli incentivi e non esiste leva che spinga realmente i venditori/installatori a praticare ribassi in quanto la legge del mercato non è sempre valida. in realtà i venditori modulano autonomamente il prezzo. PS: io mi faro il fotovoltaico quando toglieranno gl’incentivi. se oggi non ci fossero avrei speso magari 1.000 al KW mentre la distorsione per gli incentivi lo fa lievitare fino a 3000 euro (se va bene!!). Oppure come è successo cn la liberalizzazione della RC auto. prezzi decuplicati in 10 15 anni e qui non ci sono nemmeno incentivi ai consumatori. Ma finitemela con questa storia che la liberalizzazione dà prezzi più bassi per i consumatori. Questo vale sulla carta, in teoria. Nella pratica i postulati alla base delle leggi economiche studiate dagli economisti, NON esistono. Sono irrealizzabili. Un esempio? secondo la teoria il prezzo di un bene dovrebbe scendere al minimo fino a concorrenza del costo minimo di produzione, in quanto i consumatori sono razionali e se trovano lo stesso bene a minor prezzo da un’altro commerciante, lo vanno a comprare dal secondo, lasciando il primo a bocca asciutta. QUESTO NON E’ VERO. primo perchè il consumatore non è sempre razionale. Secondo perchè egli non può avere in ogni momento tutte le informazioni sulla dislocazione di tutti i beni concorrenti e sul loro prezzo di vendita. terzo perchè magari il 2° concorrente si trova a 50 km di distanza (la benzina chi la paga?). E allora cari miei, il mercato è probabilmente meglio del pubblico ma che i costi per il consumatore diminuiscono non è affatto una certezza!!!

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Di: giancarlo /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16646 giancarlo Sat, 25 Jun 2011 05:54:00 +0000 /?p=9347#comment-16646 <a href="#comment-16626" rel="nofollow">@Borderline Keroro </a> senti. secondo me lo stato più leggero aiuta l'economia del paese. Il privato è più efficiente: non fosse altro che per il maggior controllo sui dipendenti. ma c'è molto di piu. in sostanza il mio capo (settore privato) non mi consentirebbe mai di guadagnarmi lo stipendio senza vedermi lavorare almeno 8,00 ore su 8,00 previste dal mio CCNL. Nel pubblico non esiste un reale interesse dei vari capi e capetti e sottocapi a controllare ed efficentare il lavoro dei loro sottoposti. Poi non parliamo dei sindacati, che non fanno altro che difendere chi NON lavora mentre dovrebbero difendere chi lavora. vedasi impossibilità di dare un voto agli insegnanti o a tutti idipendenti pubblici. in proposito dico: io lavoro daoltre 20 anni nel privato e DA SEMPRE, il mio capo fa la mia valutazione e mi da un voto a fine anno, dal quale dipende anche un mio eventuale premio. Non capisco perchè certe categorie si ostinino a non voler essere valutate a priori. Attenzione però. ci sono elementi distorsivi. primo) In italia non esite la cultura del merito, il rispetto delle regole e un sistema 'punitivo' valido contro gli 'irrispettosi'. Mentre in un normale paese il sistema liberalizzato funziona, perchè esistono i tre requisiti di cui sopra che correggono eventuali distorsioni, in Italy ognuno può aprofittare del più debole, dell'oligopolio-monopolio, delle sue rendite di posizione e non esiste alcuna legge in grado di garantire la collettività (e/o non viene applicata per via dell'inesistenza della giustizia civile). secondo) L'italy non è tutta uguale. C'è il nord e il sud. C'è Roma e c'è Napoli. Ci sono i piccoli comuni isolati, la provincia isolata, la provincia ricca, la città, la metropoli. Il liberismo porta i migliori risultati rispetto allo statalismo a parità di altre condizioni. E' chiaro che a nessun privato viene in mente di acquistarsi servizi in perdita. Il sevizio ferrovia Chilivani (SS)- Sassari, per esempio cinquanta KM sfigati di FS percorsi se va bene in oltre 1 ora con medie da far West e con vagoni semivuoti proprio a causa del livello di servizio anacronistico. E' chiaro che nessun privato riaprirebbe il servizio merci su ferro in Sardegna (servizio chiuso da FS ormai da 2 anni, nonostante FS incassi i soldi da Regione per oneri di servizio vari) dopo che FS lo ha distrutto e in assenza di infrastrutture collaterali di interscambio. Cosi tutto va su gomma e cilamentiamo per l'inquinamento, traffico ecc. ma il peccato originale è di uno stato che non ha creato le condizioni di base migliori. E ho fatto solo 2 esempi. Mi pare di poter dire che lo Stato in alcuni casi DEVE esserci. Altrimenti lasciamo ampie (e solite) sacche del paese senza infrastrutture e servizi e senza questi elementi, quando è che le regioni disagiate potranno stare al passo??? La mancanza di infrastrutture (che è colpa dello Stato e viene vissuta negativamente sulla pelle dei cittadini del posto) non può ricadere ulteriormente su quegli stessi cittadini (che pure pagano le tasse ogni 27 del mese) qualora da un giorno all'altro lo Stato decidesse che in nome del liberismo si taglia. Comprendo che certi servizi non siano remunerativi per lo stato ma la causa è spesso lo stesso ente pubblico che non ha fornito un servizio decente e la gente è COSTRETTA ad usare servizi alternativi, pur se più onerosi (spesso gestiti da privati, che lavorano in condizioni di effettivo monopolio per quel certo servizio in concessione). ora veniao alla squola (si proprio cosi: sQuola). conosco famiglie con bimbi alle materne della mia città. accade che in ogni istituto viene richiesto gentilmente ai genitori di contribuire mensilmente con circa 5 euro ad alunno per l'acquisto della carta igenica, acqua, pennarelli, gomme ecc ecc. tutto questo mentre il comune ha dato un contributo alla materna paritaria privata esistente in città (credo diverse migliaia di euro) per l'acquisto di mini autobus, utilizzato per accompagnamento bambini da casa all'asilo privato e viceversa. Credo proprio che questa sia un'oscenità: quel pulmino è pagato coi miei soldi. mentre la costituzione dice che le squole private sono libere ma SENZA ONERI PER LO STATO. invece gli oneri li ho eccome!! AHHH aggiungo: nelle scuole pubbliche della città NON ESISTE un servizio trasporto alunni. Poi qualcuno direbbe: 'sicuramente quella squola privata è meglio della pubblica'. NO. per risparmiare sui costi, i gestori della paritaria formano classi miste per età. Non credo che sia un modello unanimemente riconosciuto come valido, il mantenere sempre insieme bimbi di 5 anni in classe con altri di 3 anni, o anche meno. Del resto dico, se togliamo i soldi alla scuola pubblica, come fanno codeste a gestirsi al meglio? Ma anche qui ci sarebbe un problema di tagli lineari applicati dall'alto e poi calati e gestiti in egual modo ad ogni livello amministrativo del ns stato da ogni singolo burocrate. Chissà se i nuovi tagli di TremoRti della prossima manovra da 40.000.000.000 qurantamiliardi finalmente (dico finalmente) faranno giustizia fra sprechi e costi inutili. oppure se farà come già fatto (e come hanno fatto tutti i precedenti) e cioè 'taglio di X miliari alle province, comuni, regioni, sanità, pensioni. E cosi continuerà ad esserci la mega pensione e la mini pensione, province dove non si pagano i fornitori ed altre dove si comprano scrivanie da decine di migliaia di euro. Ospedali dove mancano gli infermieri ed altri dove gli infermieri non fanno altro che andare aspasso per l'ospedale a portare una ricetta, oppure ad accompagnare un malato, oppure a prendere un farmaco, 10, 20, 30 volte al giorno. Senza offesa per gli infermieri logicamente. Non è colpa loro: è il loro capo che non pensa minimamente che non deve sprecare risorse.Ma che gli importa a lui. tanto i soldi non sono suoi, sono dello Stato!!! E poi non esiste (o non viene applicata) nemmeno una regola che lo motivi ad un comportamento corretto. e poi ci sono i sindacati, che si opporrebbero!!! @Borderline Keroro
senti. secondo me lo stato più leggero aiuta l’economia del paese. Il privato è più efficiente: non fosse altro che per il maggior controllo sui dipendenti. ma c’è molto di piu. in sostanza il mio capo (settore privato) non mi consentirebbe mai di guadagnarmi lo stipendio senza vedermi lavorare almeno 8,00 ore su 8,00 previste dal mio CCNL. Nel pubblico non esiste un reale interesse dei vari capi e capetti e sottocapi a controllare ed efficentare il lavoro dei loro sottoposti. Poi non parliamo dei sindacati, che non fanno altro che difendere chi NON lavora mentre dovrebbero difendere chi lavora. vedasi impossibilità di dare un voto agli insegnanti o a tutti idipendenti pubblici. in proposito dico: io lavoro daoltre 20 anni nel privato e DA SEMPRE, il mio capo fa la mia valutazione e mi da un voto a fine anno, dal quale dipende anche un mio eventuale premio. Non capisco perchè certe categorie si ostinino a non voler essere valutate a priori.
Attenzione però. ci sono elementi distorsivi.
primo) In italia non esite la cultura del merito, il rispetto delle regole e un sistema ‘punitivo’ valido contro gli ‘irrispettosi’. Mentre in un normale paese il sistema liberalizzato funziona, perchè esistono i tre requisiti di cui sopra che correggono eventuali distorsioni, in Italy ognuno può aprofittare del più debole, dell’oligopolio-monopolio, delle sue rendite di posizione e non esiste alcuna legge in grado di garantire la collettività (e/o non viene applicata per via dell’inesistenza della giustizia civile).
secondo) L’italy non è tutta uguale. C’è il nord e il sud. C’è Roma e c’è Napoli. Ci sono i piccoli comuni isolati, la provincia isolata, la provincia ricca, la città, la metropoli. Il liberismo porta i migliori risultati rispetto allo statalismo a parità di altre condizioni. E’ chiaro che a nessun privato viene in mente di acquistarsi servizi in perdita. Il sevizio ferrovia Chilivani (SS)- Sassari, per esempio cinquanta KM sfigati di FS percorsi se va bene in oltre 1 ora con medie da far West e con vagoni semivuoti proprio a causa del livello di servizio anacronistico. E’ chiaro che nessun privato riaprirebbe il servizio merci su ferro in Sardegna (servizio chiuso da FS ormai da 2 anni, nonostante FS incassi i soldi da Regione per oneri di servizio vari) dopo che FS lo ha distrutto e in assenza di infrastrutture collaterali di interscambio. Cosi tutto va su gomma e cilamentiamo per l’inquinamento, traffico ecc. ma il peccato originale è di uno stato che non ha creato le condizioni di base migliori. E ho fatto solo 2 esempi. Mi pare di poter dire che lo Stato in alcuni casi DEVE esserci. Altrimenti lasciamo ampie (e solite) sacche del paese senza infrastrutture e servizi e senza questi elementi, quando è che le regioni disagiate potranno stare al passo??? La mancanza di infrastrutture (che è colpa dello Stato e viene vissuta negativamente sulla pelle dei cittadini del posto) non può ricadere ulteriormente su quegli stessi cittadini (che pure pagano le tasse ogni 27 del mese) qualora da un giorno all’altro lo Stato decidesse che in nome del liberismo si taglia. Comprendo che certi servizi non siano remunerativi per lo stato ma la causa è spesso lo stesso ente pubblico che non ha fornito un servizio decente e la gente è COSTRETTA ad usare servizi alternativi, pur se più onerosi (spesso gestiti da privati, che lavorano in condizioni di effettivo monopolio per quel certo servizio in concessione).

ora veniao alla squola (si proprio cosi: sQuola).
conosco famiglie con bimbi alle materne della mia città. accade che in ogni istituto viene richiesto gentilmente ai genitori di contribuire mensilmente con circa 5 euro ad alunno per l’acquisto della carta igenica, acqua, pennarelli, gomme ecc ecc. tutto questo mentre il comune ha dato un contributo alla materna paritaria privata esistente in città (credo diverse migliaia di euro) per l’acquisto di mini autobus, utilizzato per accompagnamento bambini da casa all’asilo privato e viceversa. Credo proprio che questa sia un’oscenità: quel pulmino è pagato coi miei soldi. mentre la costituzione dice che le squole private sono libere ma SENZA ONERI PER LO STATO. invece gli oneri li ho eccome!! AHHH aggiungo: nelle scuole pubbliche della città NON ESISTE un servizio trasporto alunni. Poi qualcuno direbbe: ‘sicuramente quella squola privata è meglio della pubblica’. NO. per risparmiare sui costi, i gestori della paritaria formano classi miste per età. Non credo che sia un modello unanimemente riconosciuto come valido, il mantenere sempre insieme bimbi di 5 anni in classe con altri di 3 anni, o anche meno. Del resto dico, se togliamo i soldi alla scuola pubblica, come fanno codeste a gestirsi al meglio? Ma anche qui ci sarebbe un problema di tagli lineari applicati dall’alto e poi calati e gestiti in egual modo ad ogni livello amministrativo del ns stato da ogni singolo burocrate. Chissà se i nuovi tagli di TremoRti della prossima manovra da 40.000.000.000 qurantamiliardi finalmente (dico finalmente) faranno giustizia fra sprechi e costi inutili. oppure se farà come già fatto (e come hanno fatto tutti i precedenti) e cioè ‘taglio di X miliari alle province, comuni, regioni, sanità, pensioni. E cosi continuerà ad esserci la mega pensione e la mini pensione, province dove non si pagano i fornitori ed altre dove si comprano scrivanie da decine di migliaia di euro. Ospedali dove mancano gli infermieri ed altri dove gli infermieri non fanno altro che andare aspasso per l’ospedale a portare una ricetta, oppure ad accompagnare un malato, oppure a prendere un farmaco, 10, 20, 30 volte al giorno. Senza offesa per gli infermieri logicamente. Non è colpa loro: è il loro capo che non pensa minimamente che non deve sprecare risorse.Ma che gli importa a lui. tanto i soldi non sono suoi, sono dello Stato!!! E poi non esiste (o non viene applicata) nemmeno una regola che lo motivi ad un comportamento corretto. e poi ci sono i sindacati, che si opporrebbero!!!

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Di: G_Mastrota /2011/06/23/anche-le-inefficienze-da-mancate-liberalizzazioni-risveglieranno-gli-italiani/comment-page-1/#comment-16644 G_Mastrota Fri, 24 Jun 2011 22:29:46 +0000 /?p=9347#comment-16644 La storia dei treni liberalizzati fa abbastanza ridere. In Inghilterra (ad esempio) dove il servizio è stato liberalizzato, si sono verificati aumenti di tariffe e disservizi (treni in ritardo e cancellati), per non parlare dei casini che spesso si verificano con cento compagnie che gestiscono la stessa tratta (tutto questo lo dico per esperienza personale). Addirittura spesso gli operatori dei tourist office per alcune tratte sconsigliano i treni in quanto inefficenti e costosi, e raccomandano un national express bus (anche questo mi è capitato). Alcuni servizi possono e devono essere liberalizzati, ma non penso che i treni debbano essere uno di questi. Ci sono molte linee di treni (tutte quelle regionali verso paesini e cittadine minori) che generano perdite, ma che DEVONO esistere per garantire a TUTTI i cittadini mobilità e connessione con il resto del paese. Le linee simili in UK (ad esempio) devono essere sovvenzionate pesantemente dallo stato, altrimenti chiuderebbero. Oltretutto, in Spagna, Francia, Svizzera, Germania (e decine di altri paesi) i treni sono veloci, funzionano e garantiscono un buon servizio pur essendo 100% statali. Come me lo spiegate? Per non parlare del fatto che le tariffe italiane sono MOLTO più basse degli standard europei (es. TAV Roma Milano 90 euro AVE Madrid Barcellona 120 euro, su una tratta di km comparabile, in Germania una stessa tratta può arrivare ai 150 euro sugli ICE). Sinceramente poi un 7% di treni in ritardo di più di mezz'ora non mi sembra una statistica tanto demoralizzante (almeno raffrontato con l'ampiezza e la frequenza dei ritardi aerei per esempio). Piu' che una questione di mancanza di liberalizzazioni (invocata come una panacea universale) in alcuni casi è proprio una questione di mentalità. La storia dei treni liberalizzati fa abbastanza ridere. In Inghilterra (ad esempio) dove il servizio è stato liberalizzato, si sono verificati aumenti di tariffe e disservizi (treni in ritardo e cancellati), per non parlare dei casini che spesso si verificano con cento compagnie che gestiscono la stessa tratta (tutto questo lo dico per esperienza personale). Addirittura spesso gli operatori dei tourist office per alcune tratte sconsigliano i treni in quanto inefficenti e costosi, e raccomandano un national express bus (anche questo mi è capitato). Alcuni servizi possono e devono essere liberalizzati, ma non penso che i treni debbano essere uno di questi. Ci sono molte linee di treni (tutte quelle regionali verso paesini e cittadine minori) che generano perdite, ma che DEVONO esistere per garantire a TUTTI i cittadini mobilità e connessione con il resto del paese. Le linee simili in UK (ad esempio) devono essere sovvenzionate pesantemente dallo stato, altrimenti chiuderebbero. Oltretutto, in Spagna, Francia, Svizzera, Germania (e decine di altri paesi) i treni sono veloci, funzionano e garantiscono un buon servizio pur essendo 100% statali. Come me lo spiegate? Per non parlare del fatto che le tariffe italiane sono MOLTO più basse degli standard europei (es. TAV Roma Milano 90 euro AVE Madrid Barcellona 120 euro, su una tratta di km comparabile, in Germania una stessa tratta può arrivare ai 150 euro sugli ICE). Sinceramente poi un 7% di treni in ritardo di più di mezz’ora non mi sembra una statistica tanto demoralizzante (almeno raffrontato con l’ampiezza e la frequenza dei ritardi aerei per esempio). Piu’ che una questione di mancanza di liberalizzazioni (invocata come una panacea universale) in alcuni casi è proprio una questione di mentalità.

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