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Il buco nell’acqua / 18

Massimo D’Antoni, su LeftWing, invita a votare sì al primo quesito e no al secondo. Sono d’accordo a metà, ma vale la pena leggere perché si tratta di un suggerimento ponderato.

1 giugno 2011 Acqua , ,

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  1. Manuel Montanari
    2 giugno 2011 a 19:22 | #1

    Non mi è chiara una cosa: queste affermazioni:

    “Non è peraltro difficile prevedere che, nel caso di una vittoria dei sì e quindi della necessità di finanziare gli investimenti tramite bilancio pubblico, i vincoli all’indebitamento degli enti locali e la necessità di dare priorità ad altre voci di spesa (l’assistenza, la sanità, l’istruzione) determinerebbero il rinvio degli investimenti nel settore idrico a un futuro indefinito. Un sì al referendum rischierebbe dunque di andare ben oltre l’intento di rendere l’acqua un investimento non profittevole per i privati, ottenendo l’effetto indesiderato di bloccare ogni realistica prospettiva di ammodernamento della rete.”

    Non sono in contrasto con questa?!?

    “e dovrebbe votare no al secondo referendum anche chi, avendo a cuore la tutela della risorsa idrica, ritiene che la responsabilità di programmare e realizzare gli investimenti debba essere lasciata a un soggetto pubblico.”

    Tra l’altro perchè mai dovrebbe essere lasciata a un soggetto che assai raramente ha dimostrato capacità in questo tipo di programmazioni?

    Ringrazio chi vorrà rispondermi

    Cordialità

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