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L’incredibile rinvio a giudizio sismico

Il rinvio a giudizio per omicidio colposo dei sette componenti la Commissione Grandi Rischi, per aver sottovalutato i rischi dello sciame sismico del terremoto dell’Aquila e non aver indotto la popolazione all’evacuazione, a mio giudizio ha del clamoroso. E’ un nuovo passo verso la pangiuridizzazione dei rischi, dopo la condanna Thysen per omicidio volontario all’ad e ai manager della società per le sette vittime della tragedia sul lavoro avvenuta nell’acciaieria torinese. Siamo al punto che per i giudici il rischio sismico va amplificato seguendo non un’inesistente metodica scientifica previsiva, bensì affidandosi al principio della massima cautela. Che è come dire che ai cartomanti e negromanti d’ora in poi sarà meglio che prestino orecchio, scienziati e tecnici degli organi pubblici chiamati a valutare il rischio di terremoti e l’impatto sulla popolazione e sui territori. Immagino che, esattamente come nel caso Thyssen, resterò in minoranza assoluta visto che, per averlo detto al’assise di Confindustria di Bergamo, alla fine Confindustria ha chiesto scusa, come ad ammettere che ai giudici non bisogna mai opporre alcuna voce critica. Non sarò mai d’accordo, con questa impostazione che mi sa di paura e terrore, non di ragionevolezza. Qui non è in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Bensì l’elementare buon senso, senza del quale anche la legge può diventare strumento di pura illogicità. E di ritorno al Medioevo, in cui, dimentichi del diritto romano e prima di riscoprirlo, si praticava l’occhio per occhio e non la proporzionalità di fattispecie e pena alle responsabilità accertabili secondo prove e logica. In questo caso , secondo scienza. Che cosa avrebbe dovuto disporre il prefetto di Roma, lo sgombero della città due settimane fa quando confusi vaticinii pretendevano fosse colpita da un terremoto? E la fine del mondo secondo il calendario Maya, dove la vogliamo mettere? Poveri noi, questo è il mio unico commento. Rassegnato al fatto che i più mi replicheranno che le vittime del’Aquila pretendono giustizia, naturalmente. Ma questa non lo è affatto, per me.

25 maggio 2011 diritto

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  1. 27 maggio 2011 a 10:09 | #1

    Massimo Micucci :
    Giannino For President
    http://www.thefrontpage.it/2011/05/25/colpevoli-di-non-aver-previsto-i-numeri-del-lotto/

    Giannino for President!
    Peccato che i miracoli non esistano…

    Delle due l’una: o la cgr aveva il compito di verificare la staticità degli edifici, mettere in sicurezza quelli a rischio, fare insomma prevenzione a tutto campo, oppure questo era un compito di competenza di altri.

    Nel primo caso avrebbe un senso indagarne responsabilità ed omissioni, nel secondo assolutamente no.

    Ma IN OGNI CASO questo rinvio a giudizio non c’azzecca nulla! E qui sta la giusta critica di Oscar!

    O mi dici che non ho fatto prevenzione (e, scusate, in questo cosa diavolo c’entra la prevediblità o meno della data dell’evento: in qualsiasi terremoto che produca in zone sismiche danni superiori al lecito la prevenzione è necessariamente mancata…ma io di altri interventi della magistratura non sono a conoscenza in precedenti circostanze!) oppure stai zitto!

    Qui si rinviano a giudizio delle persone per non aver informato la popolazione o aver sottovalutato più o meno volutamente il rischio esistente! Come a dire: sapevate che ci sarebbe stato un terremoto e siete stati zitti!!
    Ma scusate…e la comunità scientifica che fa in questo paese? Se ci fosse stata l’assoluta certezza che un evento sismico grave si sarebbe di lì a breve verificato, nessuno avrebbe detto nulla? Silenzio colpevoli di sismologi, vulcanologi, geologi, cnr e compagnia cantante?
    Propongo di indagarli e metterli tutti alla sbarra!
    E a giudicarli? Paolo Fox, che dalla tivù di stato diffonde la sua sapienza tutte le settimane!
    Grande Giove!

  2. mauro bianconi
    27 maggio 2011 a 11:10 | #2

    Mi associo totalmente alle considerazioni etico-morali e di serio pragmatismo sull’argomento .Se passa questo atteggiamento si creeranno delle insostenibili situazioni di deresponsabilizzazione a tutti i livelli . La politica che farà ? demanderà alla magistratura o parte di essa la deregulation del giusto comportamento .Sono da liberal socialista (orfano , dove è finito il vero socialismo ?) in linea con ciò che ascolto da Oscar Giannino nelle critiche molto serie e che dovrebbero essere maggiormente divulgate delle varie situazioni italiane.

  3. 27 maggio 2011 a 12:49 | #3

    Cosa significa pangiuridizzazione?

  4. adriano
    27 maggio 2011 a 13:10 | #4

    Evacuare una città.Come,dove,quando?La vita è una probabilità marginalmente determinabile.La pretesa di prevedere tutto è comprensibile,ma velleitaria.Dividiamoci su opinioni ed interpretazioni,ma almeno concordiamo sulla necessità di giudicare i giudici rendendone possibile la rimozione.L’incarico venga assegnato attraverso elezioni,limitandone temporalmente il mandato per evitare danni eventuali da eccentriche esagerazioni.L’eternità mi sembra una durata eccessiva.L’obiezione della competenza è confutabile ed amaramente sconsolante pensando agli amabili resti della cronaca.

  5. Emanuele Morganti
    27 maggio 2011 a 15:32 | #5

    Dottor Giannino,
    lei è in assoluto uno dei giornalisti che stimo di più. Proprio per la limpidezza delle sue idee e la libertà con cui le esprime. Ascolto la sua trasmissione tutti i giorni e grazie a lei ho imparato a vedere le cose sotto diverse sfumature. Concordo con lei con l’assurdita di questo rinvio a giudizio, ma assolutamente non ho gradito l’accostamente con il caso Thyssen. Conosco la sua posizione in merito, ma questo accostamento è veramente vergognoso (ovviamente è la mia semplice opinione).

  6. Stefano Tagliavini
    27 maggio 2011 a 15:59 | #6

    @Pietro Francesco
    E per lei se uno sparasse in una stanza buia e uccidesse una persona che si trova all’interno è omicidio colposo?

  7. Stefano Tagliavini
  8. Stefano Tagliavini
    27 maggio 2011 a 16:07 | #8

    @Pietro Francesco
    La invito a vivamente a portare la sua tesi sul dolo eventuale quale fattispecie di mera invenzione giurisprudenziale nelle aule dei tribunali. Immagino che anche la fattispecie colposa aggravata dalla previsione dell’evento non rientri nella sua logica penale.

  9. Stefano Tagliavini
    27 maggio 2011 a 18:33 | #9

    @Pietro Francesco
    “si ritengono altresì voluti i risultati del comportamento che sono stati previsti dal soggetto, anche soltanto come possibili, purchè egli ne abbia accettato il rischio o, più semplicemente, purchè non abbia agito con la sicura convinzione che non si sarebbero verificati. In questa ipotesi si ha dolo indiretto, detto anche eventuale. Ma non manca chi distingue il dolo eventuale dal dolo indiretto valutando il diverso grado della previsione e quindi dell’accettazione del rischio.
    Da quanto detto discende una conseguenza di fondamentale importanza, la quale non deve essere mai perduta di vista nell’applicazione della legge. Allorchè la norma incriminatrice non richiede espressamente – come non poche volte avviene – che il soggetto abbia agito con un determinato fine, per potersi parlare di volontà dell’evento, e più precisamente per potersi considerare voluto un certo risultato, non è necessario che questo sia stato il punto di mira o uno dei punti di mira dell’attività criminosa: basta che il reo lo abbia previsto come possibile, accettando il rischio della sua verificazione; basta in altri termini, che egli abbia agito a costo di determinarlo. Solo se il soggetto, pur essendosi rappresentato l’evento, ha operato con la sicura convinzione che non si sarebbe verificato, l’evento medesimo non si considera voluto e l’esistenza del dolo si deve escludere”.
    Queste sono pagine del manuale di diritto penale generale di Francesco Antolisei, un odei più conosciuti penalisti italiani e sui manuali molti studenti hanno studiato. Magari lei può dimostrare il contrario.

  10. Edo P
    27 maggio 2011 a 20:17 | #10

    Giannino,
    Mi trova d’accordo per quanto riguarda la questione Aquila. Ma per quanto riguarda il rogo della Thyssen, se verrà dimostrato che i dirigenti erano a conoscenza dei malfunzionamenti del sistema di sicurezza e che per interesse non hanno adottato alcun provvedimento, allora l’accusa ci può stare.

  11. Pietro Francesco
    28 maggio 2011 a 0:41 | #11

    @Stefano Tagliavini
    Il codice penale all’articolo 42 comma secondo recita: “Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come delitto, se non l’ha commesso con dolo, salvi i casi di delitto preterintenzionale o colposo espressamente preveduti dalla legge”. Successivamente, il secondo capoverso dell’articolo 43 definisce che il reato “è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, ANCHE SE PREVEDUTO, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.”
    ANCHE SE PREVEDUTO!!!!!!!!!

  12. Pietro Francesco
  13. Pietro Francesco
    28 maggio 2011 a 1:26 | #13

    @Stefano Tagliavini
    L’organo del pubblico ministero nasce storicamente (basta aver studiato un po’ di storia del diritto processuale per saperlo) per l’esigenza di collegare il potere giudiziario al potere politico. Tant’è vero che solo in Italia esiste l’anomalia della pubblica accusa totalmente indipendente ed autonoma dal potere politico. Il potere politico nel nostro paese è per nostra fortuna democratico e quindi la decisione su quali reati perseguire dovrebbe essere affidata o al governo/ministro della giustizia o al parlamento, entrambi espressione (indiretta il primo, diretta il secondo) della sovranità popolare. Visto che è il popolo che decide quali sono i reati (riserva di legge in materia penale), è anche giusto che sia lo stesso popolo a decidere quando e come perseguirli.
    L’obbligatorietà dell’azione penale attualmente vigente si traduce concretamente in una discrezionalità assoluta della pubblica accusa nella scelta dei reati da perseguire.
    In Italia la pubblica accusa non è espressione della sovranità popolare (come negli usa), bensì è composta da laureati in giurisprudenza che abbiano vinto un concorso pubblico.
    Voi direte: perché in Italia è presente questa anomalia? Ebbene, ho fatto questa scoperta qualche tempo fa mentre rileggevo le discussioni ed i lavori che accompagnarono l’assemblea costituente: l’indipendenza e l’autonomia assoluta della pubblica accusa furono volute fortemente dai democristiani in funzione anti-comunista in quanto quasi tutti i magistrati in servizio erano di formazione fascista ed avrebbero in qualche modo ostacolato eventuali colpi di stato da parte dei comunisti.
    Con il tempo la situazione si è capovolta ed eccoci qua. Ho scoperto anche che Togliatti era contrario ad una Corte costituzionale forte perché temeva che avrebbe ingabbiato troppo la politica (e anche qui la situazione si è capovolta).
    Come vedete, ciò che 60 anni fa la sinistra contestava alla destra è esattamente lo stesso che oggi la destra contesta alla sinistra. Con la differenza che all’epoca c’era in rischio che l’Italia diventasse uno Stato satellite dell’URSS, ed oggi per fortuna, chiunque vinca l’Italia resta una democrazia.
    Il discorso ovviamente è diverso per la magistratura giudicante: questa sì che deve essere IN MODO ASSOLUTO autonoma ed indipendente, terza e imparziale.

  14. dedi
    28 maggio 2011 a 7:55 | #14

    Sig.Giannino apprezzo la sua intelligenza e molte sue opinioni.
    Sul terremoto dell’Acquila.no.
    Il buon senso dice che dopo decine di scosse.in una zona sismica, il minimo che le autorita’ dovevano fare era di NON tranquillizzare la popolazione.
    Non si trattava di smobilizzare tutte le citta’,ma una!
    La verita’ e’ che i cosidetti esperti sono dei tromboni come succede spesso da noi e non dovrebbero essere giudicati ma IMPALATI.
    Lei fa’ molto male a sostenerli.
    dedi

  15. 28 maggio 2011 a 9:53 | #15

    DEDI:
    “il buon senso” dice di costruire abitazioni ed infrastrutture applicando regole antisismiche di provata efficacia.
    Il terremoto de L’Aquila è stato di forte intensità (Scala Mercalli) ma di MAGNITUDO MEDIA (Scala Richter), ovvero se le costruzioni, parlo di quelle recenti a partire dalla Casa dello Studente, avessero avuto i requisiti richiesti, le vittime NON

  16. 28 maggio 2011 a 10:02 | #16

    DEDI:
    “il buon senso” dice di costruire abitazioni ed infrastrutture applicando regole antisismiche di provata efficacia.
    Il terremoto de L’Aquila è stato di forte intensità (Scala Mercalli) ma di MAGNITUDO MEDIA (Scala Richter), ovvero se le costruzioni, parlo di quelle recenti a partire dalla Casa dello Studente, avessero avuto i requisiti richiesti, le vittime NON avrebbero raggiunto il numero che conosciamo.
    “smobilitare una città”?
    Si, ma quale?
    Sulmona forse? Come avrebbe voluto l’ ineffabile Giuliani a seguito dei suoi “studi sul Radon” i cui abitanti sarebbero dovuti esssere evacuati a L’Aqula?

    A Lei ed a certi giudici consiglio di andare su:
    http://cnt.rm.ingv.it/earthquakes_map.php
    http://cnt.rm.ingv.it/earthquakes_map.php

    Sito del nostro OTTIMO INGV, istituto che non è, per preparazione e serietà secondo a nessuno, riguardo ai fondi poi, allora le cose son diverse.

    Infine:
    GIU’ LE MANI DA OSCAR

  17. Stefano Tagliavini
    28 maggio 2011 a 15:03 | #17

    @Pietro Francesco
    Non ha risposto alla mia domanda: se uno spara in una stanza buia senza vedere chi c’è dentro è omicido colposo o doloso nella forma del dolo eventuale? Ne aggiungo un altra se non le dispiace, se uno spara pensando che l’arma sia carica quando invece il proiettile non c’è, risponde di tentato omicidio o cosa?
    Il passaggio Dell’Antolisei raccoglie una vastissima corrente presente nelle dottrina che ha trovato nella giurisprudenza una costante applicazione. La legge va interpretata facendo bene attenzione ai principi sanciti dall’ordinamento giuridico. Il dolo eventuale non è un invenzione stravagante come sono le sue idee prive di ogni riferimento nella legge se non nella sua fantasia.
    Ma capisco che chi non vuol intendere le cose faccia fatica a capire certe cose.

    Comunque non si disperi si impegni per affermare le sue idee strampalate, dopo che la Parlamento Italiano ha riconosciuto che il nostro premier era sicuro che Ruby rubacuori era la nipote di Mubarak non escludo che in qualche aula del tribunale accolgano le sue idee in tema di dolo eventuale. Un suggerimento: nel frattempo potrebbe impugnare tutte le sentenze che hanno pronunciato una condanna applicando questa tesi. Potrebbe anche spiegare ai parenti dei morti della Thyssen, che l’AD si era rappresentato l’evento ma che non lo voleva e che questo si è verificato per imprudenza, negligenza e imperizia sempre che queste categorie siano in grado di ricomprendere il comportamento di chi non investito in sicurezza per ottenere un corposo risparmio di soldi a discapito della vita, quel bene che stando alle sue conclusioni rappresenta uno degli obiettivi da tutelare da parte della legge.
    Nel nostro sistema penale esiste una riserva di legge, quindi è il popolo che decide quali reati perseguire e quelli no? Formalmente è così. Nella sostanza è sicuro che la maggioranza del popolo approvi quello che il parlamento decide? La maggioranza dei cittadini è favorevole a una moratoria sull’abbattimento delle case abusive di Napoli o delle contaravvenzioni elevate ai cittadini milanesi? Perchè a loro si e a gli altri no? Vada all’estero per vedere cosa succede a chi non paga le tasse o costruisce abusivamente. Facciamo il referendum sul nucleare per vedere se la maggiornaza dei cittadini approva quello che ha deciso il parlamento luogo in cui si esercita la sovranità popolare
    Io sono contento di vivere in un paese dove la magistratura non dipende dal potere politico e la decisione di perseguire i reati non dipende da valutazioni di oppurtunità politica. Ho conosciuto diversi magistrati e le assicuro che prima di condananre una persona ci pensono non una ma cento volte e francamente trovo molto più nobile chi lavora per la giustizia di chi lavora per mettere fuori i delinquenti, i politici corrotti, quelli tanto vituperati in questo blog soprattutto quando si parla di spesa pubblica e di buona amministrazione. Nemmeno la sua viva immaginazione sarebbe in grado di rappresentare il nostro pese se l’azione penale fosse dipendente dalle scelte di un esecutivo presieduto da Berlusconi con l’accozzaglia di azzecarbugli di cui è contornato.

  18. Andrea Chiari
    29 maggio 2011 a 22:19 | #18

    Dopo la scivolata sul caso di Thyssen sarebbe consigliabile un po’ di prudenza. Almeno, non si citasse quel parallelo, che non fa onore a chi ha dimostrato così poca sensibilità umana prima ancora che giuridica e politica.
    Riguardo all’Aquila il commento non non è un commento, afferma che gli esperti sono accusati di non aver previsto il terremoto. Non è così. La faccenda ruota su una sottovalutazione di scosse già avvenute e di strani verbali firmati in modo poco chiaro. Lasciamo lavorare i giudici e facciamo commenti più informati. Di bar sport ce ne sono abbastanza in Italia.

  19. Mauro
    31 maggio 2011 a 8:58 | #19

    La travalicazione dei giudici oltre ogni ragionevole misura è ben nota in molti campi, soprattutto in materia giuslavoristica.
    Varrebbe la pena però anche approfondire i danni che molti giudici stanno facendo nel campo degli indennizzi malpracties in ambito sanitario. Non è certo in discussione la legittimità dei pazienti di essere indennizzati in casi di reale malasanità. Ma la tendenza in atto è quella della moltiplicazione esponenziale del numero di richieste di risarcimento e degli importi degli indennizzi. Risultato? costi della sanità sempre più alti, molte compagnie assicurative abbandonano il settore della sanità (vedi Generali), si affacciano nel mercato compagnie assicurative non serie, ASL e Regioni che vanno in autoassicurazione, strutture sanitarie private che si trovano in punto in bianco senza coperture assicurative o che rischiano la chiusura per gli aumenti spropositati dei premi.

  20. Aldo
    4 giugno 2011 a 0:15 | #20

    Prima o poi si verificherà in Italia un altro sciame sismico. Con questo precedente come si comporteranno i mebri della commissione grandi rischi, le prefetture ed i sindaci delle località interessate? Si troveranno di fronte ad un dilemma non da poco, con due sole alternative. 1) far sgombrare le zone interessate, magari nottetempo; 2) non ordinare lo sgombero. Nel caso 1) devono poi sperare vivamente che si verifichi un terremoto disastroso, in assenza del quale si troveranno incriminati da un solerte pm per procurato allarme. Nel caso 2) ove si verifichi un terremoto, anche solo di media intensità, si ritroveranno nelle stesse condizioni della attuale commissione: non potevano prevedere che il sisma non avrebbe fatto danni apprezzabili. Solo dei pazzi masochisti accetteranno di far parte della commissione. L’unica soluzione è che la commissione venga composta da magistrati, non sapranno nulla di sismologia, ma, come usuale, per definizione, saranno sempre e comunque nel giusto. Così è se vi pare…

  21. Germana Spezie
    4 giugno 2011 a 20:54 | #21

    concordo con quanto da lei sostenuto sia nel commento che nella trasmissione “Le 9 in punto” su Radio 24. Poveri scienziati!!! Adesso che faranno? Non esprimeranno più alcun parere o metteranno le autorità in allarme per un nonnulla e dopo verranno rinviati a giudizio per procurato allarme. Con tutto il rispetto ed il dolore nei confronti delle vittime de L’Aquila, più che gli scienziati, dovrebbero essere rinviati a giudizio tutti coloro che hanno costruito edifici, dimenticando le norme antisismiche, e le autorità preposte all’applicazione ed al controllo delle leggi in materia.

  22. Gianni
    5 giugno 2011 a 10:51 | #22

    Ora l’obbligo dell’azione penale deve rivolgersi a tutti coloro che, in zona sismica, abitano e non ristrutturano le case strutturalmente carenti, comprese quelle vecchie, le scuole fuori posto, le costruzioni antiche fuori norma, le case senza cementi armati, le basiliche, gli edifici storici che vanno evacuati, Assisi va transennata e dichiarata inagibile, L’Aquila deve essere abbandonata col solo sindaco obbligato a starci dentro.
    Il magistrato competente deve procedere alle ordinanze …. altrimenti il responsabile sarà lui: si auto denuncerà! ….Si sospenderà dell’incarico e dallo stipendio?
    Oh Signore, mandaci un bel terremoto radicale!
    Spes ultima dea.

  23. viole
    8 giugno 2011 a 16:32 | #23

    sarebbe comunque interessante leggere l’intervista di Paolo Frankl, responsabile della IEA (International Energy Agency) che, già prima di Fukushima, preannunciava un “passo indietro” sul nucleare prevedendo, anzi, un balzo delle energie alternative nel prossimo futuro.
    A livello mondiale, ovviamente.

    http://www.dirittiglobali.it/home2/categorie/12-ambiente-territorio-e-beni-comuni/15666-qfidatevi-delle-rinnovabili-faranno-un-balzoq-.html

  24. Valerio Ricciardi
    13 giugno 2011 a 13:52 | #24

    Allora: se posso, la situazione è ingarbugliata.
    La Commissione Grandi Rischi ha un ruolo consultivo, non deliberante.
    Si tratta di capire che cosa si poteva pretendere dalla stessa.
    Di affermare “con ogni probabilità la situazione si sta evolvendo nella zona dell’Aquila in un modo che lascia presagire un grande terremoto, io evacuerei”?
    Questo, uno scienziato SERIO per quanto attiene i terremoti non te lo dirà mai – al livello di conoscenze attuali.
    Ma innegabilmente alla Commissione non competevano nemmeno affermazioni che son parse rassicuranti ad una quantità di popolo che, non volendo (e meno male) dar retta al “sedicente scienziato indipendente” Giuliani, e sin qui molto sensato, però si sono affidati troppo rapidamente ad affermazioni di “normalità” nell’evoluzione della crisi sismica che non avevano basi scientifiche, come non ne avevano le farneticanti (sbagliate…) “previsioni” di Giuliani.
    Ricordo a me stesso che Giuliani aveva parlato di un terremoto non a L’Aquila, ma a Sulmona – andate a vedere che distanza c’è, c’è anche tutto il Fucino di mezzo – e circa due settimane prima dell’evento poi verificatosi altrove.
    Ammettiamo che si fosse deciso, in base a un principio di massima precauzione mal interpretato, di evacuare Sulmona (capirai…).
    Cosa avrebbe potuto fare il rappresentante del Governo sul territorio, ossia il Prefetto di Sulmona? Presumibilmente, organizzare il trasferimento della popolazione dove oltre a tendopoli potessero essere accolte grandi masse di persone per la notte: ossia città dotate di scuole con grandi palestre, di tendoni pneumatici con sotto campi da tennis o simili, di edifici sportivi, aule Congressi di adeguata caapacità, capannoni svuotabili (tipo quelli per il ricovero di automezzi)…
    Tipo Avezzano, Pescara, l’Aquila. Sotto le macerie di tante palestre in cemento armato crollate nel capoluogo abbruzzese, troppi morti in più avremmo contato.
    E tutto per dar retta ad un tipo buffo anche se presumo in buona fede, che definisce “rete” di rilevatori (sic) un sistema con cinque apparecchi cinque, di cui solo tre pienamente efficienti; che segue un metodo, quello del tentativo di correlazione fra variazione delle emissioni di Radon dal suolo e imminenza di un evento sismico principale, che era allo studio da un paio di anni nel 1978, quando mi iscrissi a geologia, e dopo decine di milioni di dollari (altro che cinque strumentini artigianali) investiti in California e Giappone fu poi sostanzialmente messo da parte, perché poco attendibile – almeno da solo.

    Ma la Commissione Grandi Rischi ha certamente sbagliato anche lei. Per la nota “legge del pendolo”, tanto si è preoccupata di confutare una affermazione (pretendere di aver previsto data e zona di un evento sismico grave, creando allarme) inopportuna, presuntuosa e negativa sul piano non fosse che dell’ordine pubblico… che invece di dire “né noi, né il sig. Giuliani che peraltro ci risulta essere un dilettante e non un sismologo o un fisico alla luce delle conoscenze attuali possiamo legittimamente fare affermazioni di sorta circa il prossimo futuro, per quanto ci riguarda stiamo monitorando attentamente la situazione” invece hanno sostanzialmente detto “non c’è rischio immediato”. Cosa illeggittima e logicamente folle. Se non puoi prevedere una cosa, non puoi nemmeno prevedere che non accadrà.
    Perciò una quota parte di responsabilità c’è. Avessero almeno consigliato di non riaprire l’Università per qualche settimana, o di invitare i fuori sede ad attendere di rientrare le date dei primi appelli in cui dovevano sostenere esami, un po’ di ragazzi morti in meno, quantomeno, ci sarebbero forse stati.
    Da questo, a poter rinviare a giudizio per omicidio colposo – come se avessero saputo l’imminente verità e l’avessero deliberatamente celata – ci corre. Un bel cazziatone si. Stabilire delle regole di comunicazione più serie e che non mettano confusione nella gente, pure. Omicidio colposo, addirittura, per un organismo scientifico no, non ci sta. Non hanno ancora il terremotoscopio, non verso il futuro.
    I sismometri fotografano, e molto bene, solo il presente, che appena presente… è già passato.

    Mentre la denuncia per procurato allarme per Giuliani, che sino a prova contraria è una bravissima persona, magari visionario, magari illuso, magari troppo ignorante per capire le sciocchezze che dice (la cultura scientifica seria serve più per arrivare a capire cosa non sappiamo, che per sapere in senso positivo)… eh, quella ci stava tutta. Tutta.

    Ma anche una CGR prima di dire “state tranquilli e mantenete le vostre abituali occupazioni” (sintetizzo molto) doveva pensarci due volte. Se non tre. tantopiù che so per certo che all’INGV eran preoccupatissimi, temevano proprio che fosse uno sciame che preludeva a qualcosa. Dove? Difficile dirlo. Quando e se? Impossibile dirlo. Allora apri bocca e dici: sono preoccupato, ma non posso aiutarvi, non so come si mette, vorrei tanto potervelo dire ma la Scienza per ora non ci arriva, coi vulcani ci prende ormai benino, coi terremoti ancora no.
    Ma non ti sbilanci con manifestazioni tipo “la situazione è sotto controllo”.
    Non so se son stato abbastanza chiaro.

  25. Avvo
    14 giugno 2011 a 19:10 | #25

    Totalmente d’accordo. Ma proprio totalmente.

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