AntiEquitalia, sostegno ai liberi commercianti e artigiani sardi
Per quanto instupidito dai farmaci, il post dell’altroieri in cui prendevo le distanze da forme di protesta sbagliate contro Agenzia delle Entrate ed Equitalia aveva una ragione agiuntiva, oltre a quella di mero principio. Impedire che la polemica preventiva e le parole di Befera Mastrapasqua mettessero in cattiva luce la protestaindetta per il giorno successivo. A Cagliari, migliaia e migliaia di imprenditori e cotrtibuenti ieri hanno sfilato per ore scandendo slogan contro l’iniquità e l’illegittimità delle procedure seguite da Equitalia ed Entrate. E’0 stata una protesta civile, forte, appassionata , alla quale va personalmente il mio appoggio che è poca cosa, ma che soprattutto mi auguro si estenda il più possibile in tutta Italia. L’Associazione commercianti e artigiani liberi, che è stata parte rilevante dell’organizzazione della giornata, nasce fuori dalle tradizionali strutture e sigle della rappresentanza, ed è dichiaratamente apolitica. Cioè diffida sanamente delle promesse da campagna elettorale. Di questo c’è bisogno.Di uomini liberi che risentano iol pieno diritto di alzare la voce congro il sopruso continuato di uno Stato che nega ai propri cittadini le prerogative di cui unilteralmente si autoattribuisce ciò che a quel punto non è più diritto ma privilegio . Dai sequestri preventivi ai fermi d’impresa, dagli intressi stellari sul petito prima che  si abbia diritto a ogni pronuncia in contenzioso non basata sull’inversione dell’onere della prova, le cronache quotidiane italiane negli ultimi anni sono sempre più fitte di falimenti d’impresa decretati dal pretese di un fisco non solo v0race, ma soprattutto incostituzionle. Un fisco che copre di discredito e manda in protesto migliaia e migliaia di famiglie, strtappando uomini donne alle proprie attività decennali. Servono uomini liberi che non si fermino al fatto che la giurisprudenza accumulata, di Cassazione e della Corte costituzionale, abbia accumulato per decenni sentenze per le quali loStato e le sue esigenze di cassa hanno sempre ragione. Servono uomini liberi che insieme diano più forza alla propria protesta civile, evitando altrimenti che le recrudenscenze dell’apparato statale metta nel mirino singoli imprenditori e contribuenti.
Il mio sogno è che un movimento così prenda forza davvero nella società italiana, libero poi ciascun0 – se vuole – di continuare a credere alle promesse elettorali che le tasse si abbasseranno e le procedure migilioreranno, quando da decenni resta inoppugnabilmente vero l’esatto contrario. In piccolo è quelo he ripeto da anni, anche dall radio di Confindustria finché mi darà voce. Perché sono convinto che il fisco italiano è diventato da tempo oppressione da Medioevo, molto ma molto più grave di uella dei tempi dell’Assolutismo, se si pensa per esempio alla riforma del contenzioso fiscale varata a fine Settecentop da un sovrano come GiuseppeII d’Austria. Come ha scritto in un suo belissimo editoriale sul Sole 24 di oggi Nicola Rossi, l’impostazione coercitiva che lo Stato itaiano ha dato al suo fisco nei confronti del cittadino è perdente destinata alla sconfiitta : perché uccide il lavoro e incoragia ulteriormente l’evasione. Perché la sconfitta avvenga, purtroppo, c’è bisogno però che molti uomini liberi si uniscano in un solo grido: “votate chi volte, ma tuti insieme fermiamo lo Stato ladro!”
13 maggio 2011 Diritti individuali, fisco


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E’ stata necessaria la nascita di una nuova Associazione per far sentire la voce dei sudditi del fisco italiano: la protesta dovrebbe estendersi a tutte le categorie oppresse per far capire a chi deve decidere che continuando così l’Italia soccomberà sotto il peso della mala amministrazione. Migliaia di persone hanno perso il posto di lavoro, tanti giovani ormai non sperano più, i migliori emigrano, a questo ci ha portato una politica corrotta e clientelare ad ogni livello; nessuna riforma degna di questo nome, vengono tutelate talune categorie rendendo oltremodo difficile e costoso l’accesso a talune libere professioni, vengono date concessioni a imprese di cui non si sa nulla in quanto hanno sede in paradisi fiscali, non ci sono i soldi per i servizi agli anziani ed ai portatori di handicap ma le auto blu rimangono a disposizione con i relativi autisti e si mantengono decine e decine di consiglieri di amministrazione di aziende comunali e poi si aumentano i prezzi dei relativi servizi; si aumentano i parcheggi a pagamento per rimpinguare le casse comunali ma poi si scopre che vengono date le spiagge in concessione a prezzi ridicoli, lo Stato non paga i fornitori e ci si lamenta se le aziende falliscono o fanno pagare allo Stato tre volte il costo dei loro servizi ben sapendo che saranno ripagati con mesi se non anni di ritardo; se poi vuoi giustizia devi metterti in coda ed aspettare qualche anno la prima udienza di un processo.
Il tema mi suggerisce una riflessione: francamente mi sembra che la stampa specializzata e gran parte di coloro che si professano liberisti siano incredibilmente indulgenti con la politica attuata da Tremonti; una cosa quale l’immediata esecutività dell’accertamento prima della conclusione del processo tributario non si era mai vista, è roba da terzo mondo. Se l’avesse fatto Visco l’avrebbero crocifisso sulla pubblica piazza. Ma se lo fa Tremonti il tutto passa sotto traccia. Il problema è che quelli che ci governano si sono proposti contro il partito anti-tasse, delle partite IVA, etc. e si stanno rivelando peggiori sul tema di quelli che li hanno preceduti, ed è tutto dire. Ma il fatto che non ci sia una forte campagnia su questo, o meglio, una campagna di informazione che sottolinea le responsabilità di chi di dovere (T-R-E-M-O-N-T-I), mi fa pensare che quelli di Noise From AmeriKa abbiano ragione: la stampa economica è troppo indulgente con il ministro: non sarebbe l’ora di finirla? Del resto, è inutile prendersela con Equitalia: lei le leggi predatorie ed inique le applica soltanto: non sarebbe l’ora di prendersela con chi le partorisce?
Oggi parcheggiata fuori un centro commerciale di Bologna c’era una fiammante audi A8 ultima versione con le insegne del comune. Non hanno manco il sindaco, ma il modo di buttare i soldi evidentemente lo trovano lo stesso. Io non ho idea di come le insegne del comune siano finite su una macchina da minimo 80mila euro, ma la cosa m’ha fatto proprio schifo. E’ nostro dovere fare capire ai nostri concittadini, sudditi dell’ultima delle repubbliche socialiste sovietiche d’Europa (ottuagenario leader incluso), che pretendere di pagare meno tasse è l’unico modo per tornare ad essere liberi. La cosa che mi terrorizza di più però è che temo che la maggioranza degli italiani non voglia lo Stato ladro per propria stupidità , ma semplicemente perchè furbescamente capisce che i propri stipendi, le proprie rendite parassitarie da lì provengano
Sono strozzini legalizzati e queste proteste sono solo l’inizio, le chiamano more, ma alla fine sono interessi ad usura.
In giro sento gente molto incattivita e speriamo che la situazione non degeneri.
Molto colpe sono, in realtà , dell’agenzia delle entrate ma il cittadino (suddito) si interfaccia sopratutto con equitalia, e lo percepisce come un nemico.
Temo che in questa fase storica il nemico più grande dell’impresa sia senz’altro lo stato.
Articolo molto bello però il punto per me è sempre e solo quello: Il 60% dei dipendenti statali e parastatali è in esubero e ogni stipendio inutile pagato dalla collettività è un furto e un grosso ostacolo alla crescita del paese. Non si capisce come aziende private con poche centinaia di addetti gestiscano servizi rivolti alla larga utenza (milioni di utenti) con forte interattività di servizio, mentre lo stato con risorse ormai infinite faccia un servizio pessimo e costosissimo. Caro Oscar spero che questo sia il motivo scatenante cella protesta se non dello sciopero fiscale e non la gente che finisce per strada con la casa sequestrata poiché questa seconda motivazione è effetto e non causa del malessere. Il mito del posto pubblico, protetto da tutto e tutti è un miraggio che ha condizionato intere regioni che, anche quando approcciano con il lavoro privato, utilizzano lo stesso approccio mentale. Se lo Stato non aumenterà la pressione del fisco (che non implica la diminuzione delle aliquote) sulla società è facile che si arriverà alla risposta violenta ed incontrollata… e per cosa? Per garantire una esistenza serena da WIN FOR LIFE a generazioni di cittadini senza meriti e senza coraggio imprenditoriale. Questo paese tornerà alla normalità quando fare l’esattore delle tasse sarà un mestiere non meno pericoloso di un soldato in zona di guerra… le mie parole esagerate o non condividibili? Forse, ma che on mi si venga a dire che i fatti non stiano andando in quella direzione.
Ma certamente che equitalia viene percepito come un nemico!! Equiltalia E’ il nemico!! Ma pensate voi se uno debba essere spaventato da questo mostro riscuoti tasse.. Le tasse opprimono! Questo stato opprime! Basta! Non se ne puo’ piu’! Io che come tanti altri voglio fare impresa sono ogni volta frenato e resto a fare il dipendente.. Cosa che NON mi piace affatto. Liberta’!! Ci vuole liberta’!! Stato minimo e che non mette il becco negli affari privati! Viva il miniarchismo!! Forse un’utopia? mah.. al momento si sopravvive..
Per questa volta c’è la scusa dei farmaci, e Le auguro pronta guarigione. Ma un po’ più di attenzione ad evitare errori di ortografia che rendono faticosa la lettura me la promette per dopo?
Ma quale Assolutismo o Medioevo?
Nessuno s’è mai permesso prima del XX secolo di chiedere il 70% di tasse!
(neanche il 50 o il 33 aggiungerei)
Ieri ero in quel corteo, nessuno chiede elemosine o favori, siamo stanchi dei proclami di chi governa o di chi aspira a governare, vogliamo che si buttino le carte in tavola, non si può predicare bene e razzolare male. Le casse sono vuote e da corporazione chiediamo che si inizi a porre fine alla corruzione nella pubblica amministrazione.
Sono un moderato per indole e formazione e, come lei, nostro carissimo Giannino, ho sempre storto il naso di fronte a proteste che sfociano in atti di violenza. Cosi’ la pensa pure la stragrande maggioranza dei milioni (milioni) di piccoli commercianti e artigiani. Se si è giunti a questo punto significa perciò che qualche cosa si è definitivamente rotto nel tessuto italiano. La sciagurata strategia perseguita dal governo (e da Tremonti/Befera/Mastrapasqua in particolare) di dividere i cittadini e le imprese, da una parte i virtuosi (dipendenti e aziende pubbliche e para pubbliche) e dall’altra tutta la jacquerie delle partite IVA, aveva dato buoni frutti. I secondi, ormai, erano additati come gli untori, la causa principale della crisi di questo paese; coloro che con la loro presunta evasione fiscale avevano messo in ginocchio tutta l’economia italiana (i famigerati e fantasiosi 100 miliardi di evasione annuale). Con Confindustria, nella persona del suo direttore G. Galli, che ormai parla, balbetta la stessa lingua del governo, offrendo a quest’ultimo la sponda per sempre nuovi e impensabili e irresponsabili inasprimenti da stato di polizia, il cerchio sembrava chiudersi. Finalmente il pugno di ferro dello stato difensore di questo nostro welfare straccione poteva calare laddove si trova per davvero la polpa, il cum quibus, la lira: il ceto medio delle partite iva. O pensavamo davvero che il debito potesse essere colmato da poche, malandate, mal gestite ed indebitate grandi aziende (pubbliche o private, finanziarie o manifatturiere che siano) ? Siamo al redde rationem e la spaccatura, drammatica, terribile, passa anche all’interno di Confindustria. Sapremo chi la vincerà quando (e se …) non sentiremo piu’ il gattaccio (che il Signore lo benedica) alle nove del mattino.
Un appunto soltanto, Giannino, mi permetto di farlo. Se possibile non parli piu’ di oppressione Medievale, nè di Medioevo come epoca di grandi nequizie. So che è entrato nel dire comune ma non per questo, si tratta di verità storica. Il Medioevo dell’Occidente, giustamente identificato nella Cristianità , è stata un’epoca di grandissima libertà ed altrettanto grande dibattito culturale. Già S. Agostino, nel De Civitate Dei, cita estesamente Cicerone ed arriva ad attribuirgli la convinzione (espressa nel De Republica) che, quando un governo è ingiusto, esso non solo è dannoso e cattivo ma distrugge l’essenza stessa dello Stato che, in questo caso, non è piu’ res publica. Il dibattito sulla giustizia come fondamento della legge e della società civile proseguirà poi nei secoli. Già nel V secolo, Papa Gelasio I distingue tra Auctoritas del Papa e Potestas dell’Imperatore. Il concetto poi si approfondirà ulteriormente con Irnerio (De aequitate) per il quale il potere dell’imperatore è sacro ma trae origine dall’altro potere, quello divino. Chiesa come argine alle pretese tiranniche dell’autorità politica. Persino durante il Feudalesimo il Signore non è tale se non nel diritto e viene meno ai suoi compiti se non amministra la giustizia per il godimento dei diritti sia del povero che del ricco. S. Tommaso poi, individuato nel bene comune della città il fine da raggiungere, fa entrare in questo bene comune la sacralità dell’individuo e la sua non assoggettabilità a forze che ne possano impedire una vita secondo virtu’. Per arrivare poi al lascito della Scuola di Salamanca (Francisco de Vitoria) che, nel pieno solco tracciato dal pensiero cristiano sui diritti umani e quattrocento anni prima della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, proclamerà i diritti individuali della persona a partire da quelli degli indios americani. Questa è l’Europa e questo è il lascito del Medioevo e dell’intera Cristianità che in esso si identificava. Questo è il latte materno di cui ci siamo nutriti prima che la “scuola delle competenze” ne cancellasse la memoria e prima che qualche coglioncello invasato ci venisse a tenere lezione sui “diritti delle minoranze” anche sessuali. Abbiamo dimenticato tutto ed ecco perchè un Tremonti qualsiasi può di colpo cancellare 2000 anni di storia giuridica (inversione dell’onere della prova) e portare il paese sull’orlo del baratro. Stanno venendo meno le basi giuridiche su cui si fonda questo Stato; tutto allora può accadere ed ecco che si riaffacciano gli spettri di un Novecento totalitario e sanguinario. La libertà però ci fa paura, ci fa sentire soli ed insicuri, ci mette davanti a noi stessi, alla nostra vera “unicità ”: come dice Fromm (Fuga dalla libertà ), tutto ciò può essere intollerabile e l’uomo ha trovato, nella Storia, due diverse soluzioni per fuggire dalla libertà . La dittatura ed il conformismo. Lo scriveva nel 1941.
ricordo a me stesso che ogni rivoluzione nasce da situazioni di iniquità fiscale. sono lieto che all’iniziativa di Giorgio Fidenato – della quale non v’è traccia negli organi di informazione(?) – abbia fatto seguito questa dei compatrioti sardi. Forza e Onore a chi vuol essere cittadino e non più suddito.
a quanti dipendenti statali o para viene offerto lo stipendio,un computer,un telefono per fare il proprio secondo lavoro? naturalmente in nero …eppoi vengono a colpire noi che siamo un bersaglio grosso,e soprattutto mansueto almeno fino adesso.
il problema è che i vari carrozzoni serbatoio elettorale per i vari partiti sono diventati anacronistici e zavorra per una ripresa .siamo ko l’arbitro sta contando ma noi di risollevarci non abbiamo le forza i ns aguz…pardon amministratori la volontÃ
“Servono uomini liberi che insieme diano più forza alla propria protesta civile, evitando altrimenti che le recrudenscenze dell’apparato statale metta nel mirino singoli imprenditori e contribuenti.”
Perché accada ci vorrà ancora tempo. E servirà una stampa ben diversa da quella ufficiale, che ancora la smena con il fatto che “è colpa degli evasori se la pressione fiscale è così alta!”.
Troppe menti ci cascano, per motivi di comodo o per ignoranza.
Poi c’è tra gli imprenditori una insana paura delle ritorsioni del fisco. Se uno non ha le spalle più che ben coperte, in 10 anni che aspetti la sentenza, il fisco ha tutto il tempo per mandarti a fare il mendicante.
Proprio ieri sentivo il premio Nobel per l’assurdità Bersani tornare alla carica con la tassazione “sulle rendite patrimoniali e immobiliari”: sicuramente se vinceranno le elezioni, quindi, ci toglieranno casetta. Tranne a chi opportunamente ha avuto la possibilità di procurarsene una, che so, a Montecarlo.
Il “sospetto” che ho è che gli altri non saranno da meno.
Vi segnalo questi simpatici video anti tasse:
http://www.youtube.com/watch?v=2VsNTk59exI&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=_LwgmI8qWqk&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=jnnwT82JpnQ&feature=player_embedded
Speriamo di essere ancora vivi dopo la prossima denuncia dei redditi.
caro oscar giannino,tutto ciò che dici lo condivido al 100×1000,
sei il mio idolo,dovresti candidarti e sono certo che vinceresti facile.
Quando posso ti seguo su radio24,e devo dire che in tutte le occasioni che ho potuto ascoltarti,ho trovato TUTTO assolutamente condivisibile.
COMPLIMENTI!!!!!!!!!!…… continua così, e sono sicuro che avrai sempre più consenso.
cordiali saluti
fausto
Giannino, ma io mi domando in che mondo vive…l’unica inequità fiscale di questo paese è che le tasse le pagano in pochi e solo i dipendenti su tutto il reddito.
Prima facciamo pagare a tutti e poi discutiamo di Equitalia e compagnia cantante. Io mi sono rotto di pagare la metà dello stipendio in tasse e vedere il tassista che paga le tasse su 12.000 euro di reddito all’anno, il barista e il pizzettaro che non fanno lo scontrino, il parrucchiere e l’idraulico che non fanno la fattura, l’agente immobiliare che vuole la busta a parte, ecc…
prima di parlare di fisco vessatorio nei confronti dei liberi professionisti e artigiani parliamo dei dipendenti.
so che vi fanno schifo, ma ci siamo e siamo tanti e vi paghiamo i contributi a tutti Giannino compreso.
@marco
Ma se come povero dipendente ti senti vessato, licenziati e prova ad aprire una partita iva e tra un annetto ne riparliamo.
@Stefano Bisogni
Bravo Stefano. Rivolgo un appello a tutti i lavoratori dipendenti che vivono con frustrazione comprensibile i reclami del mondo autonomo.
Io vorrei che provaste tutti quanti per un anno che cosa significa rischiare tutto in proprio, perciò vi esorto a prendere la P.IVA per un anno e ad entrare nel meraviglioso mondo del lavoro in proprio, eldorado di evasione, facile arricchimento e indipendenza lavorativa, provate il lato B della questione. Senza dimenticare un buon sonnifero, perchè la prima cosa che si perde è il sonno.
Buongiorno a tutti,
bisogna spiegare a Marco che questa protesta è anche per difendere i posti di lavoro per i propri dipendenti, a differenza delle grandi aziende, le PMI tengono alla sorte dei propri collaboratori, io personalmente per dei lavori svolti non ho incassato la bella cifra di 250 mila € perchè la committente è fallita… e si sa, il più delle volte non si recupera nulla, spesso queste cose i dipendenti non le sanno, il problema comune è sbarcare il lunario,
ma sicuramente non siamo la causa di queste vessazioni sia per i dipendenti che per i titolari ONESTI.
@baronia libera, vorrei contattare il coordinatore del Movimento per un incontro,
oppure visitate il sito:
WWW ImpreseCheResistono
buongiorno a tutti
Io mi associo a Fausto. Mi chiedo un che modo ed a chi associarsi per protestare civilmente. Non trovo un partito politico che mi rappresenti oggi !!!!
Oscar sei un grande, resisti con forza e fermezza, siamo con te!.
@marco
ma tu quando vai al bar o dal pizzettaro, dal parrucchiere o quando viene l’idraulico, perché non ti fai dare lo scontrino/fattura?
Per avere uno sconticino evadendo un po’ di IVA?
Che tutti i dipendenti paghino su tutto lo stipendio, forse possiamo essere d’accordo; però sulla parte eccedente (lavoretti in nero, ripetizioni…) non so se facciano il loro dovere fino in fondo.
E vogliamo parlare delle mancette che si danno ai bambini? Non sono forse quelle una forma di rendita finanziaria, e la mancia ai camerieri non configura un pagamento in nero?
Dammi retta Marco, ci stanno solo mettendo gli uni contro gli altri. L’evasione ci sarà sempre e c’è in tutti i paesi del mondo, credere che sia un fenomeno italiano e che sia solo colpa degli evasori se le tasse sono alte fa parte della strategia per fregarci tutti.
E’ un po’ come piangere il morto per fottere il vivo.
D’altronde cosa pretendi? Che ti vengano a dire “Sì, è vero, vi stiamo rapinando e poi quando abbiamo i soldi in mano siamo solo in grado di buttarli dalla finestra” ?
Per caso sai dove trovare delle tabelle di confronto per vedere quanti soldi incamera lo Stato italiano e come li spende che comparino questi dati a paesi più o meno confrontabili con il nostro?
@Borderline Keroro
Chi evade truffa lo stato ed anche i suoi concorrenti, mi stupisco che tante “partite IVA” non lo capiscano: le cifre dell’evasione in Italia sono pari a quelle dello spreco, e nascono prima dello spreco. Negli anni 80 quando le clientele crescevano facendo lievitare il debito pubblico l’ evasione era gia’ una pratica comune
Di giorno in giorno cresce intorno a me il numero di persone che hanno preso la drastica decisione di liberarsi dal giogo fiscale.
Complice la grave crisi economica queste persone hanno visto crollare i loro redditi, al punto di dover scegliere se mangiare o adempiere a tutti gli adempimenti fiscali.
Innanzi tutto si sono liberati da ciò che poteva essere colpito dalla longa-manus di equitalia. Hanno venduto casa, estinto il mutuo ed andati in affitto. Hanno venduto la macchina e si sono comprati uno scassone da 300 euro. Hanno chiuso i conti correnti e spostato i pochi risparmi, quando c’erano, su conti intenstati ad insospettabili persone.
A quel punto hanno iniziato a lavorare con il solo obiettivo di sopravvivere. Se ne fregano totalmente della guardia di finanza, dell’ufficio delle entrate, di equitalia. Sono diventati degli evasori totali dichiarati, alla luce del sole.
Chissa perchè non ricevono alcun accertamento fiscale. Forse perchè lo stato non caverebbe un solo euro?
Se a qualcuno hai tolto tutto hai prodotto una persona che per il resto della propria vita non pagherà più nulla. Oppure lo stato pensa di mettere in galera 2.000.000 di persone?
@Riccardo
L’evasione esiste ovunque nel mondo. Ed esisterà sempre.
Quando i politici ti vengono a dire “Diminuiremo la pressione fiscale quando sarà sconfitta l’evasione” ti stanno prendendo per i fondelli.
Nessuno di loro ti dirà MAI che se la pressione è alta è anche colpa sua.
Al massimo proporrà delle leggi di cui sarà il primo a ignorare i dettami.
Libero di credergli, comunque.
Il discorso è sempre quello, chi può evade. Evadere è illegale.
Le tasse che ci dobbiamo sobbarcare sono invece legali. Ma ingiuste.
Bisogna decidere quanta parte di quello che guadagni deve restare a te ed alla tua decisione di spesa, e quanta parte deve andare allo Stato, in modo tale che un burocrate esperto, infallibile, ed incorruttibile (mi sembra evidente, no?) decida come è meglio spenderli per quali servizi fornirti, che ti piacciano o meno.
La decisione su come spendere i propri soldi è una forma abbastanza diretta di democrazia, in pratica ogni volta voti questo o quel prodotto, questo o quel fornitore, questo o quel medico (eh sì, quello gratis non si trova…), questo o quel ristorante, questa o quella scuola (no! La scuola te la danno in base allo “stradario” deciso dal solito burocrate onnisciente).
Il voto, in confronto, è una presa in giro. Candidati che presentano un programma e poi hanno altro a cui correre dietro (trans, mignotte, coca, case all’estero, ecc. ecc. ecc.); politichetti che cambiano casacca. Trombati illustri e meno che trovano qualche sinecura, ovvero un posticino in cui attaccarsi alla mammella pubblica.
E pensa un po’, il ladro è l’evasore. Loro sono onesti, prima di appropriarsi di qualcosa si curano di promulgare una leggina che renda la cosa perfettamente legale. E su questo la Consulta non mette mai il becco. Strano.
@Marco: caro omonimo, la differenza è che il dipendente paga le tasse su quanto effettivamente guadagna e, in tasca, gli resta SEMPRE la differenza.
Invece, ormai, le P.IVA pagano su ciò che lo stato presume che dovrebbero guadagnare strafregandosene se lo abbiano realmente fatto o se ci siano stati dei problemi, anche seri. Intanto gli stipendi ai dipendenti li deve dare senza ritardi.
Qualche esempio? gli alluvionati di Genova ma anche molti commercianti costretti a chiudere per aver avuto qualche malattia.
Mi creda: io sono dipendente da 25 anni e, contemporaneamente, aiuto la PMI di famiglia da 5. La pensavo esattamente come lei ma non è come ci hanno fatto credere e come cercano ogni giorno di farci credere.
Ci agitano la muleta rossa con scritto “evasore” e noi, come stupidi tori, carichiamo mentre il torero ha un abito d’oro sempre più luccicante tra gli applausi dei suoi complici.
Il torero è lo stato, il pubblico sono i suoi dipendenti. Il toro, alla fine, muore sempre.
Il problema è che quando i tori saranno finiti, anche il pubblico resterà senza spettacolo.
Pienamente d’accordo.
Anche se di tradizione e militanza di sinistra, trovo che uno Stato esoso e sprecone, distrugga il concetto stesso di Stato minando alla base le sue fondamenta: il lavoro.
Non si può infierire con balzelli & gabelle su chi produce e poi lamentarsi che l’economia non va!
E per distrarre da questo orrore si dichiara la santa guerra all’evasione fiscale. Come si faceva nei tempi andati, quando uno Stato aveva “mal di pancia†si dichiarava guerra al vicino in modo da distrarre dai problemi interni… ma non serve. È come somministrare un antipiretico per eliminare una febbre persistente e ostinarsi a non indagare sulle cause di questa febbre.
Che dire di Equitalia?
Si pensa forse che essere duri con la gente questo rappresenti un monito per i futuri evasori?
Distruggere imprese, artigiani e singoli cittadini con sanzioni pecuniarie che applicano tassi peggiori dello strozzinaggio è la via per la buona amministrazione?
Personalmente non lo credo.
Una impresa che chiude, un artigiano che fallisce, una famiglia che si vede pignorati i beni non è una faccenda privata, è una perdita per tutti.
Per esempio, è così difficile applicare l’interesse bancario sulla mora e non raddoppi, quadruplicazioni o altro?
Sembra di sì!…
Tutti parlano di liberalismo ma ormai è una sorta di “dentifricio intellettuale†che serve solo a rendere presentabile un sorriso penoso. Ma come tutti i dentifrici, il loro effetto è breve ed evanescente…
Essendo di trazione culturale della cosidetta sinistra, non condivido tutto delle politiche liberali, ma non ci vedo nulla di osceno, anzi penso che sia invece un pilastro di una società organizzata, la libertà di lavorare, di organizzarsi e di arricchirsi. Se fatto con liceità , è un bene per tutta la società stessa, non solo di chi lo fa.
Di contro vorrei uno Stato che controlli, vigili con discrezione, ma al contempo che sia chiaro, con poche regole, eque e “certe”.
Abbiamo una direzione politica (destra e sinistra) che si ostina, a questo punto in malafede, a non vedere, a ignorare, a condurre, scientemente il Paese al disastro.
Le tasse devono essere pagate, è ovvio; come sono peraltro convinto che la gestione di uno Stato non potrà mai essere in “attivoâ€, ma giungere a deficit di proporzioni bibliche, alla vessazione fiscale (leggi “spremituraâ€) … beh, questo è un altro discorso…
In bocca al lupo per le sue vicende personali.
Marco
bello il commento che suggerisce di chiedere scontrino e fattura.
ti racconto 2 episodi veri.
Il dentista: chiedo la fattura, e lui fa finta di cercare il libretto delle fatture nel cassetto della scrivania, e cerca e cerca ma non trova nulla, poi dopo un paio di minuti si allontana e va in un’altra stanza, e cerca e cerca e dopo qualche minuto ritorna con un libretto bello, bello quasi nuovo, era Aprile… e lui il libretto lo aveva appena iniziato …ero la fattura numero 5 del 2011, nella sala d’attesa solo quella mattina c’erano 3 persone.
L’idraulico: dopo un banale lavoro, ma sostanzioso, di sostituzione tubi ho atteso 3 mesi per ricevere la fattura, perchè, diceva che il suo commercialista non sapeva come “metterla giù”… era dicembre e con quella fattura sforava la media di quanto i commercialisti di quella zona si erano accordati di dichiarare. se avesse dichiarato il vero avrebbe sforato di parecchio quella media e l’agenzia avrebbe potuto accendere un faro sugli idraulici di quella zona.
Questi sono i fatti e le peripezie, se non le prese per i fondelli a cui un cittadino è costretto per avere una fattura o una ricevuta.
Quindi non prendiamoci in giro. La fattura non la volete fare perchè le tasse poche o tante NON LE VOLETE PAGARE !
In galera !
@Riccardo
Cari amici non parlate di evasione senza aver letto gli ultimi due libri di Luca Ricolfi.
Ci sono quattro regioni che senza il sommerso falliscono. Non capite che c’è qualcosa che non quadra?
L’incidenza del nero il calabria supera l’80%. E la guardia di finanza cerca gli scontrini a Treviso dove l’evasione è intorno al 15/20% come in Germania.
Tutto questo è una follia.
Gentile Sig. Marco, le faccio una proposta:
Le cedo la mia partita IVA in cambio del suo posto da dipendente.
Che ne dice?
Si è una provocazione. Ma le cose sono un po’ più complesse di come le mette lei.
Pensi solo a quanti dipendenti dipendenti pubblici fanno un doppio lavoro in nero!
@marco
Non metto in dubbio i tuoi racconti, so che ci sono personaggi del genere. Io non ho mai avuto difficoltà a farmi dare la fattura, anzi, un idraulico che conosco io, che in realtà è dipendente, mi ha confidato che lui fa fatica a far accettare le fatture ai clienti, che sono loro che non le vogliono.
Sostiene, e so che è vero, che se cambia una caldaia non può mica fare a finta di nulla. Al limite può scappare qualche lavoretto banale di sostituzione tubi. Ma se i tubi sono parecchi, non è che puoi barare più di tanto.
A proposito, visto che quel lavoro è così banale, suppongo che la prossima volta ti arrangerai invece di fartelo eseguire da un elemento da galera.
Tu cosa fai di così importante, timbri francobolli?
Mi piace quando si disprezza il lavoro degli altri.
Devi sapere che un artigiano lavora dalle 7.30 fino a sera, e finito di lavorare deve passare da qualche parte per vedere di procurare un nuovo lavoro. Salvo poi doversi mettere a fare i conti quando ha finito di cenare. Dimmi un po’, alla fine quanto prende all’ora? E poniamo caso che da domani si stufino e dicano “io chiudo”. Cosa facciamo? Mandiamo l’assessore, il senatore o l’usciere della Ulss a fare il lavoro?
Ma due lire in tasca vogliamo lasciargliele a questo bastardo ladro evasore cane di artigiano o lui lo mandiamo a lavorare e i soldi li diamo a qualcuno che, non avendo un cazzo da fare tutto il giorno, ha tutto il tempo per pensare a come spenderli?
Che ci sia chi cerca di evadere è noto. C’è chi lo farebbe a prescindere, e non pensare che sia di destra per forza.
So però che esistono degli aggeggi che si chiamano “studi di settore”, so che per essere congruo devo pagare di più di quanto in realtà dovrei se dichiarassi il giusto.
E questo riguarda me e altri che conosco.
Avremo sbagliato commercialista, o magari lavoro.
Mi pare che tu sia uno di quelli che piangono sempre, subiscano torti o si avvantaggino con qualche sopruso: sarai mica interista?
P.S.:Ma il marco del commento 26 e il marco del commento 27 sono la stessa persona? No, vero?
@marco
Dimenticavo: è vero non voglio pagare le tasse, non a questi livelli.
Secondariamente non è vero che non le pago.
Sono un subordinato con partita IVA, quindi ho più doveri e meno diritti di te. Se lavoro guadagno, altrimenti dieta. Niente TFR, niente cassa integrazione, niente malattia, niente ferie, niente orari, niente sussidi: quando eravamo nel 2008 ero abbastanza nervosetto.
Talvolta sabato e domenica devi lavorare.
Quando c’è da fare fai, quando non ce n’è cerchi e ti dai comunque da fare.
Oggi, finalmente, ho trovato la soluzione, e ma l’hai mostrata tu!
IN GALERA!
Mi mantieni tu?
(Spero tu apprezzi l’ironia di quest’ultime due frasi).
finalmente ho capito.
il popolo delle partite IVA in realtà è un’associazione di filantropi che lavora solo per la gloria e per devolvere le poche tasse che paga alla comunità …ma fatemi il piacere. è un battuta.
ovviamente non sto parlando di quelli che non arrivano alla fine del mese con quello che guadagnano ma di quelli che girano con il SUV e lo cambiano una volta all’anno, e ce ne sono o quanti ce ne sono, ancora oggi e in piena crisi. questi secondo voi non evadono ?
PS: quanti rospi deve mandare giù un dipendente anche un dirigente come me ? non credete che almeno un po’ di libertà in più ce l’avete ?