La mappa dell’evasione, trappola dell’induzione
So di essere minoranza. Ma mi ha vivissimamente contrariato, l’apertura del Corriere della sera di oggi con le estrapolazioni e la mappa dell’evasione fiscale predisposta come ultima trovata dall’Agenzia delle entrate del dottor Befera. Si tratta dell’ennesimo aggiornamento della collaudata strategia di successo mediatico perseguita dallo Stato in materia fiscale: alimentare la guerra sociale tra italiani alla ricerca dell’evasore della porta a fianco, per far dimenticare l’intollerabile crescente livello della spesa pubblica e della pressione fiscale, in cambio dell’ inefficienza e discrezionalità pubblica che tasse e spesa pubblica alimentano. E’ quello il vero scandalo, non la riscoperta dell’acqua calda e cioè che esiste la path dependence e dunque anche la tax compliance dipenda da fattori di lungo periodo storico-culturali, per cui ovviamente nel Sud il problema è molto più elevato, sino a 6 volte rispetto ad aree del Centronord. Solo che se leggete le istruzioni per l’uso elaborate dall’ineffabile team di estrapolatori di Befera, vi si dice che al Sud l’evasione sarà pure percentualmente più alta ma il reddito è molto più basso e dunque anche l’imposta dovuta coi relativi accertamenti più difficili, mentre naturalmente al Nord la propensione a evadere è in effetti molto minore ma il reddito e l’imposta dovuta salgono di molto, e dunque il problema vero per lo Stato che deve recuperare da affamato cronico qual è gettito aggiuntivo sarebbe al Nord. Se invece leggete il quaderno di ricerca del servizio studi di Bankitalia a cura di Stefano Manestra che vi ho messo prima in link, troverete VERE considerazioni scientifiche sulle serie storiche, sui problemi tecnici che restano molto seriamente aperti per stimare il gettito aggiuntivo dovuto visto che i criteri per il calcolo di cifra d’affari, reddito ricavato e imposta dovuta lo Stato li elabora per i fatti suoi per autonomi e professionisti e piccole imprese, nonchè sul fatto che in realtà storicamente  il problema dell’evasione fiscale in Italia – una piaga sin dall’inizio del claudicanmte edificio statuale unitario , e preesistente nei precedenti ordinamenti territoriali – è IN CONTRAZIONE e non in espansione, A DIFFERENZA DI QUANTO SOSTENGONO TUTTI COLORO CHE NE FANNO UNA CLAVA DI CONSENSI A FINE DI MAGGIOR SPESA PUBBLICA E PIU’ ALTO PRELIEVO. E se il tasso di abbattimento dell’evasione resta ancora lento , ciò si deve alla complessità , tortuosità e discrexioalità della legislazione vessatoria posta in essere dallo Stato: la Banca d’Italia correttanmente lo ammette, gli angeli dell’Agenzia funebre tributaria di Stato se ne guardano naturalmente bene.
Aggiungo al volo che, per esempio, il più delle estrapolazioni in base alle quali questa nuova mappa dell’evasione dell’Agenzia delle entrate stima che per ogni 100 euro d’imposta versata ne vengano evasi 17,8 che mancano allo Stato – titolo e grido d’allarme sul 38% si fanno invece limitando la stima ad autonomi e professionisti, tanto per riconfermare l’orma di Caino che ispira questa strategia statale – si riferiscono ancora a cifre d’affari e dun que imposte presunte calcolate unilateralmente dallo Stato relative ai pagamenti avvenuti nel 2008 su redditi realizzati nel 2007 – cioè al netto degli effetti della crisi economica e della tardiva e solo parziale correzione in corso da allora dei cosiddetti studi di settore. Con metodi di questo tipo, lo Stato decide lui come non valutare ma SOPRAVVALUTARE l’imposta che ritiene a sé dovuta. Ma, naturalmente, poichè stiam parlando di modalità tecniche di accertamento e di calcolo quel che conta è che gli italiani ci caschino, leggendo che l’evasione è al 38%, si scandalizzino contro il vicino, e levino il pugno al cielo urlando “viva lo Stato e morte agli evasori”.
E’ un affilata trappola dell’induzione, questa mappa dell’evasione. E’ induttivo il metodo unilaterale di chi per lo Stato calcola redditi, imposte dovute ed evasioni stimate, ed è induttiva e non deduttiva la convinzione che il report mira a ingenerare tra cittadini e contribuenti.
In realtà , il 17,8% di evasione stimata , se pensiamo che nel 2009 lo Stato ha raccolto imposte per 657 miliardi di euro, non fa che confermare il solito dato “nasometrico” che si ripete da anni, sui 120 miliardi annui che lo Stato lamenta di non incassare. Per quanto mi riguarda, il dato andrebbe SEMPRE corredato della PESSIMA PERFORMANCE realizzata dallo Stato, visto che non si danno volentieri soldi a chi ne fa un pessimo uso. I giorni di lavoro annuo necessari al cittadino italiano per assolvere il proprio dovere fiscale sono passati dai 115 del 1980 ai 140 del 1990, ai 152 del 2000, ai 156 del 2010. I giorni di lavoro necessari per coprire integralmente la spesa pubblica sono passati dai 140 del 1980, ai 182 del 1990, ai 155 del 2000, per risalire ai 174 – centosettantaquattro! – del 2010. Se ci limitiamo alla pressione tributaria – al netto cioè dei contributi sociali – la nostra è al 30% del PIl ,quella tedesca al 23,9%, ma la Germania destina alla spesa sociale il 13,7% del Pil, l’Italia il 9,8%.
Da questo Stato avido e dilapidatore, è accettabile farsi dare lezione? O non invece bisogna alzare la testa, riacquistare la dignità di cittadini dismettendo il cilicio dei sudditi, e gridargli in faccia “Giù le mani dalla mie tasche, ladro!”?  Conoscete la mia risposta, rispettosa della vostra se sarà diversa.


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Tutto chiaro e mi sa che la maggiore incidenza dell’evasione nel disastrato sud testimonia che non si evade per comprare il SUV o la barca come la vulgata della cricca ci vuol far credere. Ma si evade perchè è impossibile sostenere una pressione fiscale di quasi il 70%
” PIOVE, GOVERNO LADRO “
Gentilissimo dott. Giannino, la sento ogni mattina su radio24 e devo dire che sono quasi sempre in piena sintonia con lei, soprattutto quando parla di spesa pubblica inefficiente e sproporzionata ai servizi resi da questo Stato corrotto. Purtroppo però non vedo una via d’uscita; la domanda che mi faccio e che le faccio è la seguente: riusciranno i nostri eroi a mandarci a gambe all’aria? Purtroppo penso che siano sulla strada buona e mi riferisco non solo all’attuale coalizione ma anche all’opposizione; a proposito di opposizione mi tolga una curiosità : ma lei lo capisce cosa dice Bersani? a me pare tanto quel comico che fa i comizi da sindaco su Zelig. La saluto cordialmente.
Bene, Oscar, se essere in minoranza significa dir le cose come stanno cercando di non farsi menare per il naso da questa specie del ministero della propaganda dello stato lestofante, e combattere, allora sono orgoglioso di contrastare i più. Del resto, per carattere mi viene facile ….
E, d’altra parte, la comunicazione ufficiale in merito alla situazione del fisco – evasione e recupero – è sempre stata falsa, a partire dal termine utilizzato – “accertato” – che lascia suppore sia certezza ciò che invece è solo una richiesta, regolarmente basata su fantasiose supposizioni ed ampiamente esagerata, oltre che supportata da comportamenti estremamente scorretti e minacciosi. Con due scopi: da un lato, trattare con il contribuente da una posizione di forza per sottrargli quanto più possibile, dall’altro proprio vantare mediaticamente risultati tutt’altro che correlati con la realtà . Come il rapporto tra richiesto ed ottenuto, al termine dell’iter giudiziario, dimostra inequivocabilmente.
Francamente, io non ne posso più e credo sia ormai l’ora della ribellione.
Le tasse sono piuttosto alte e vanno abbassate, ma se sei un evasore, sei un criminale.
Mi sembra che Bersani, pur alla guida di un partito riformista di difficile sintesi, parli con buon senso emiliano. Quando era al governo fece un antipastino (sopravvalutato) di liberalizzazioni poi scancellate dal governo finto-liberale dell’inqualificabile monopolista puttaniere. A sinistra stiamo male, ma compiango gli amici di destra che devono mangiare da un tale piatto.
Riguardo all’argomento, non nuovo, che il bravo Giannino tira ancora fuori: lo stato sprecone non merita i nostri soldi, bisogna separare questa verità dal problema dell’evasione, sennò diventa una scusa per non pagare le tasse o almeno aleggia questo sospetto. Facciamo due battaglie separate: per pagare tutti e per non sprecare i soldi. Alla fine, se le vinciamo entrambe, pagheremo meno, ma non mischiamo gli argomenti.
Oscar sei un mito!!
Dovrebbero far te ministro dell’economia!! Così ci liberiamo dai rapinatori professionisti di equitalia….e di tanti altri che paghiamo ogni giorno con il nostro sudore di…sudditi!
Maltrattati! E derisi!! Lavoratori onesti che ogni giorno versano il 30% del proprio stipendi ad uno stato ladrone!! Perchè continuare a vivere in Italia??? Andiamo a portare i nostri quattrini altrove…..anche se sono pochi!!!
L’ufficio delle imposte e il direttore Befera fanno il solito sporco gioco da 40 anni. E’ la solita logica del divide et impera che, parrebbe, gli italiani non hanno ancora ben compreso, preferendo esprimersi con toni da maestrina di educazione civica. Lo spartiacque e’ stata la riforma fiscale ( del 72′ mi pare) e l’introduzione del sostituto d’imposta. Da allora il prelievo e’ (quasi) sempre cresciuto e non e’ stato mai sufficiente. Una volta messe le mani nella marmellata il sapore del dolce e’ stato irresistibile, alla faccia del paghiamo tutti e Pagheremo meno. Inoltre si e’ andata radicando negli italiani l’opinione che il nemico e’ colui che cerca di non pagare, anziché colui che ci mette le mani in tasca e tra tasse e contributi ci toglie più’ del 50 o/o di quel che produciamo. Logica curiosa. Ma forse il sistema e’ alle cozze: forse la mistificazione cui il Corriere si e’ prestato si spiega col controllo del giornalone da parte del sistema bancario. Non e’ improbabile che il sistema bancario – un po’ asfittico – non possa o non voglia piu’ finanziare il debito pubblico e che forse per detto sistema, sia preferibile il default dello stato ad una inflazione incontrollabile. Per il momento si tosi ulteriormente il popolo bue, guadagnando qualche mese
Concordo su molto dell’articolo, però esiste un punto finale che non ritengo corretto: la Germania destina di più al wellfare, perchè in Italia si destina molto di più alle pensioni, che in realtà sono una forma mascherata di wellfare e di tutela della famiglia.
Se sommiamo le due voci, se ricordo bene alla fine avremo percentuali molto simili
Caro Giannino, c’è di peggio. Ora l’ineffabile Befera sta mandando accertamenti fiscali pazzeschi, emessi sulla base di accertamenti dei quali nulla gli ignari sapevano (per esempio io). Tanto in primo luogo anche in caso di ricorso, sempre che lo si possa fare, bisogna pagare il 50%. Così l’eccellentissimo Befera fa la sua bellissima figura di… recupero dell’evasione. Peccato che così stia rovinando, letteralmente, tantissima gente. Tutti imprenditori e liberi professionisti. E’ ovvio che un Befera qualsiasi non ha la statura nè le capacità di commettere simili atrocità senza l’avvallo del Ministro dell’Economia. E’ ovvio che da un incompetente, basti pensare alle fesserie sul costo di dismissione delle centrali nucleari da inserire tra i debiti degli stati, affamato di potere, la cui principale occupazione è inventare ogni giorno un qualche slogan pencolante e infondato pur di farsi bello (si fa per dire), non mi aspetto nulla di meglio. Però il Presidente del Consiglio, ammesso sia quel liberale che dice di essere e ancora non ho visto in 17 anni, cosa aspetta a cacciare a calci nel sedere uno statalista, furbetto, protezionista (quando vuole lui), dirigista come Visco? Ops, come Tremonti? O questa cosa accadrà oppure, temo, molte brutte cose ci aspettano.
Un’ultima cosa. Lo Stato sostiene di non avere una struttura in grado di riscuotere quanto di sua competenza. E affida il compito a Equitalia. Che è, in buona sostanza di sua proprietà . Il cui presidente è, guarda caso, il solito Befera. Il quale, da presidente di Equitalia, di proprietà dello Stato, applica ulteriori sanzioni, interessi, more, diritti e balzelli IN AGGIUNTA a quelli previsti dall’ordinamento. Tasse sulle tasse, interessi sugli interessi, more sulle more. Che schifo.
Grandissimo Oscar. La seguo costantemente su radio24 e sul tema del fisco mi trovo sempre d’accordo con lei. Dal 1 luglio gli avvisi di accertamento diventeranno immediatamente esecutivi – intanto paghi e poi fai ricorso – abberrante in uno Stato che si definisce di diritto. Vorrei chiederle a tal proposito se secondo lei vi sono gli estremi per un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. Infine un appello: perchè non fondiamo un movimento “anti tasse”? Auguri e grazie.
Cordiali Saluti
MArco Ammannato
Gwnt dott. Giannino, a proposito di “evasori” che nella vulgata cattocomunista sono sempre e soltanto professionisti e lavoratori autonomi, cosa ne dice delle migliaia e migliaia di dipendenti e pensionati delle regioni turistiche (vedi ad esempio: Liguria) che affittano rigorosamente in nero – per la stagione, o annualmente – case e appartamenti, che i Comuni sanno benissimo non essere abitati dai proprietari che risiedonbo altrove? Eppure i contratti di luce e gas, nonchè il catasto sono lì a dimostrare la realtà . Forse qualcuno può pensare che tutto questo appetibile patrimoniuo immobiliare stia lì, inutilizzato, a gravare su stipendietti e pensioncine INPS?Come mai i comuni non intervengono mentre sono prontissimi ad individuare le odiate “seconde case” per le quali fanno pagare ai malcapitati proprietari tasse iniquamente più alte che ai residenti anche se i servizi goduti (si fa per dire) sono tali solo per periodi necessariamente limitati? Chissà se il dott. Befera si è mai posto il problema di “sensibilizzare” i Comuni. Cordiali saluti
@Franco Bocchini
D’accordo su tutto, tranne l’ultima frase: l’ora della ribellione è suonata da un pezzo.
@mart: premesso che non posso evadere, però cercare di non dare soldi a chi li butta nel cesso e poi tira la catena non mi pare un crimine. Criminale è quello che ti ricatta per averli.
L’AdE a me sembra una mafia legalizzata.
@mart
Mai pensato di fare il ministro dell’economia, faresti strada.
Buongiorno Dr.Giannino
sono d’accordo sul fatto che lo Stato sprechi, che le tasse siano troppo alte, che il sistema sia troppo farraginoso e che di conseguenza la tax compliance in Italia sia bassa.
Mi sfugge solo quello che non ritengo un dettaglio.
Lei è d’accordo che le tasse moralmente (se non legalmente o anche solo leggendo la Costituzione) debbano essere pagate ?
Se la risposta fosse no, mi spiega perchè quando viaggio su una strada, insieme a altri automobilisti, l’asfalto è stato pagato da me e non da loro ?
E’ come se andassi al cinema, pagando, e seduto di fianco a me ci fosse una persona che non ha pagato per entrare. Anzi, il cui biglietto ho pagato io.
Come dice lei, “rialzare la testa e riacquistare la dignità di cittadini” è possibile nel momento in cui nessuno si fa pagare il conto al ristorante da altri, con la scusa che è troppo caro.
Aggiungo un ultima cosa : “Contribuente” significa “colui che contribuisce”, al bene comune e allo sviluppo di una comunità . Mi creda, chi paga le tasse si sta veramente stufando oltre che dello “Stato avido e dilapidatore” anche dal vicino di casa che non contribuisce allo sviluppo della comunità e che usufruisce di servizi pubblici che non ha pagato e a cui non avrebbe diritto.
sono d’accordo con tutta l’analisi, ma l’unica perplessità riguarda la parte iniziale dove si è soffermato sulla differenza nord-sud; a prescindere dal merito (perchè dovremmo andare indietro nel tempo e capire tutte le cause che hanno determinato la “questione meridionale”), perchè creare sempre questi attriti tra le due parti d’Italia?
con stima
umberto
Premesso che qualsiasi prelievo forzato, anche da parte dello Stato, è e deve essere considerato un furto, dal punto di vista morale chi evade per sopravvivere econmicamente merita ovviamente più rispetto di chi evade per ottenere un surplus. Mi troverei in difficoltà a definire criminale una persona che evade per sopravvivere.
Fino a quando crederemo al “pagare tutti per pagare meno” non cambierà nulla. Il buonsenso e l’autoevidenza del continuo aumento della spesa pubblica e del debito nonostante un continuo aumento della pressione fiscale dovrebbero spiegarlo chiaramente: non esiste limite all’ingordigia della casta e quindi alla spremitura dei sudditi
Piuttosto la mappa dell’evasione spiega come questa sia cio che permette all’Italia meno produttiva, a gran parte del sud di sopravvivere
“Giu’ le mani dalle mie tasche ladro” Perfetto, ma come possiamo applicare questa frase nella miriade di ingiusti lacci e lacciuoli che ogni giorno ci strangolano.
Dott. Giannino condivido la sua impostazione e i suoi interventi in materia al 110%
Ma vorrei anche che mi indicasse LA STRADA per cambiare questo trend e vorrei che ci fosse anche lei, che comunque fa gia’ tanto mettendoci al corrente di tante belle cosette ch scuramente sfuggono all’opinione pubblica.
Alleiamoci appena si buttera’ un sassolino sono sicuro che succede un pandemonio.
Con cordialita’
Giuseppe Marzotto
Caro Dott Giannino, da un po’ la seguo su Radio 24 e da un po’, sull’argomento tasse , sono assolutamente d’accordo con lei che bisogna reagire a questa violenza vessatoria da parte di questo stato satrapo. Ma che fare ? mi potrebbe suggerire cortesemente un primo passo ? Io non mi riteno un evasore , sono uno che non ha pagato, per esempio l’IVA per bisogno di liquidità e che ha chiesto di essere aiutato a rientrare dal suo debito rateizzandolo. Ce l’ho quasi fatta ed evito i dettagli dei colloqui avuti presso Esatri / Equitalia da cui , chissà perchè, ricevo solamente le cartelle già stragravate di balzelli, queste arrivano sempre, ovunque tu sia, i semplici avvisi mai .Evito i dettagli del gioco ai quattro cantoni per risalire all’origine del meccanismo di avviso fra enti creditori e poste. Evito commenti sulla sgradevole sensazione di quando si è in ” loro” mani perchè avendo un qualsiasi straccio di proprietà ti possono azzerare tutto, pignorandolo , senza alcuna proporzione sensata fra il dovuto e il vero valore di quanto potrebbero portarti via. Hanno licenza di rovinarti.
Ho 62 anni. Continuo a lavorare perchè non potrei permettermi di farne a meno. E mi ritengo fortunato ad avere un lavoro. Fortunatamente, toccandoci tutto quello che c’è da toccare , godo di buona salute e mi piace quel che faccio. Sono stato un elettore di centro destra e ho tanto sperato nell’imprenditore Berlusconi . Oggi lo squallore della scena politica mi tenta a non essere più anche solo elettore. Non suscita passioni questo infantilismo politico che non lesina sforzi per focalizzare la nostra attenzione su un Premier additato a maniaco sessuale ( per l’amor di Dio, lui ci mette del suo ! ) e che comunque ne dipinge gli oppositori tutti come i suoi guardoni. Vorrei poter tornare a votare a favore e a supporto di qualcuno e non contro.
Vorrei trovare un modo per reagire a questo stato ridotto … in questo stato.
La ringrazio per il tempo che avrà voluto dedicare a questa mia modesta richiesta di consiglio sconfinata in sfogo.
Con Stima
Lelio Vezzani
@Andrea Chiari
Grande Andrea, sono pienamente d’accordo con te. E’ la regola del piangere e fotte..tanto le tasse le pagano sempre gli stessi. Abbiamo un presidente del Consiglio che è contro la patrimoniale, che non vuole mettere le mani in tasca agli Italiani e che poi aumenta le accise sui carburanti. Un paese ridicolo.
Secondo dati ufficiali, il 10% delle famiglie italiane detiene il 45% della ricchezza nazionale…
Anche ‘loro’ hanno sempre pagato tutte le tasse (come i lavoratori dipendenti ed i pensionati…)?
Per favore, cerchiamo di essere SERI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Tutta la mia stima per per le sue analisi, ma in questo naso mi sembra che lei cambi discorso per non parlare di un problema che esiste. Non è il più importante, può essere, ma resta un problema grosso.
P.S: il cosiddetto veneto evasore lo è ben meno del sud.
Carissimo Giannino,
come Antonio Martino nel suo blog definisce Fini “squallido figuro” e “ceffo”, anche lei è altrettanto severo nel definire il nostro Stato “ladro”. Concordo, ma penso sia più preciso definirlo “estorsore”, in quanto si basa sull’immondo ricatto di sanzioni amministrative (servendosi oltretutto di quella aberrazione giuridica che è la “presunzione”) e penali. Facendoci oltretutto credere che, ad esempio, una civile Svizzera sia un “paradiso fiscale” mentre tale appare vista dall’Italia “carcere fiscale”!
Pietro Barabaschi
Chi ha seguito il lavoro del dott. Bortolussi non può che verificarne l’esattezza.
Abitiamo nel condominio Italia dove l’amministratore, con un gettito maggiore del condominio Germania, gestisce con molta meno efficienza.
Ma invece di additare come ladro l’amministratore, i condomini virtuosi credono all’amministratore, il quale attribuisce la responsabilita dalla cattiva gestione al mancato incasso dei tributi non pagati dagli inquilini morosi.
Senza che nessuno gli ricordi che con meno denaroi di lui, il collega tedesco fa meglio e di più
Così continuiamo a credere a chi dice che se pagassero tutti pagheremmo meno, mentre la storia dice il contrario, crediamo a chi dice che il nord evade di più mentre è vero l’esatto opposto.
Credo che il proptrarsi di questa lunga crisi farà molta più chiarezza delle nostre analisi precotte e ci aprrà gli occhi, oltre che le tasche.
Militando a sinistra mai avrei immaginato di fare il pompiere verso i
liberali. Questa storia dello stato ladro mi preoccupa. Tra un
po’ arriveremo allo slogan “lo stato ladro non si riforma ma si distrugge”,
magari con la Brigate Liberiste. Non avrà mica per caso ragione Gramsci che denunciava la vocazione sovversiva della borghesia italiana?
Intendiamoci: c’è uno stato mal governato e sprecone (e perfino largamente infiltrato dalle mafie come nessuno in occidente). Lasciamo perdere le responsabilità storiche (che mi sembra siano più a carico dei moderati che hanno sgovernato il dopoguerra che di una pur discutibilissima opposizione di sinistra: eh sì, cari miei, erano ruoli diversi).
Stiamo ai princìpi: le tasse e i bilanci degli enti pubblici sono governati da regole democratiche. Se non vi piacciono, votate l’opposizione, quella che volete, o fatene una voi e fatevi votare, ma ci deve essere il senso dello stato.
Confucio dice che il peggior male per un popolo non è la carestia o la guerra, che passano, ma è la sfiducia nei governanti. Magari se la meritano, ma non alimentiamola con slogan faciloni e pericolosi, in una parola: populisti. Siamo precisi col vocabolario: ladro è chi mi ruba l’automobile, non il politico, che la gente ha votato, che mi mette una tassa che non mi piace. Per favore, cari moderati, moderate il linguaggio. Detto da un non moderato.
@ Andrea Chiari: se lo stato è come dici “mal governato e sprecone (e perfino largamente infiltrato dalle mafie come nessuno in occidente)” allora non gli si danno altri soldi, lo si riforma (ammesso che si possa) ma nel frattempo lo si fa “dimagrire”, se ne riducono le pretese, non si puo’ giustificare la guerra che muove a chi propduce.
In altre parole è lo stato nel torto e lui a dover cambiare non gli italiani. La vessazione da parte di uno stato che è come dici deve essere ridotta non aumentata. E’ invece la persecuzione contro chi evade che è moralmente ingiustificata
@Andrea Chiari
Bersani fece di più e peggio. Fece ,insieme a Visco, una autentica canagliata retroattiva, che pretese la restituzione del beneficio fiscale a chi con leasing immobiliare si era indebitato fino a sei anni prima, per l’acquisto di beni strumentali immobiliari, (capannoni, laboratori, botteghe), una vendetta verso chi aveva utilizzato l’ultima tremonti. Se a lei questo sembra buon senso, glielo raccomando.
Questa è la nostra opposizione, forse possiamo spiegarci le recidiva al voto del centrodestra, nonostante i suoi evidenti immobilismi.
Dal basso della mia situazione (lavoratore autonomo che non può fisicamente evadere nemmeno una lira) noto 3 cose: 1) che il ministeriale fancazzista, l’ usciere della regione Sicilia, il dipendente deella Camera, … non possano evadere le tasse, mi sembra il minimo: già evadono il lavoro o la decenza retributiva; 2) forse sarebbe ora di dividere gli italiani non in chi evade/non evade, ma in chi è protetto/non protetto; certo, se poi un tassinaro è protetto ed evade pure, allora esageriamo; 3) cogliamo il lato paradossale delle cose, cosìì, per non piangere: è un caso che sia Visco che Tremonti hanno l’ erre moscia ?
@ALESSIO DI MICHELE
Si si….ha ragione lei, solo che uno finge di aiutarmi e poi mi deruba lo stesso , mentre l’altro mi stanga solo e me lo annuncia pure.
Ciao
Quoto in pieno.
Caro Dott.Giannino,
da professionista che vive solo di libera professione dico che lavorare in Italia è diventato un lusso.Tra spese di gestione e tasse va via l’80 per cento del fatturato.Lavorare così significa lavorare male perchè si arriva a lavorare anche 10-12 ore al giorno pur di far fronte alle spese e a guadagnare quel minimo che consenta di vivere. In più hai lo Stato contro , uno Stato borbonico ,non amico che invia cartelle esattoriali, controlli e quanto altro proprio da Stato dittatoriale e che non fa nulla per stanare i veri evasori.In più se ci si ammala le strutture ospedaliere sono fatiscenti.Io vivo a Cosenza , in Calabria il cui Ospedale ha un pronto soccorso che non hanno neppure i paesi del Terzo Mondo, dopo che tante risorse di denaro pubblico sono state sprecate come ben sappiamo. A questo punto le chiedo : dobbiamo andar via dall’Italia oppure come si può fare perchè la situazione cambi. Da lei un illuminato parere.Pierluigi