Commenti a: Nucleare. La tragedia e la farsa /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/ diretto da Oscar Giannino Tue, 22 Mar 2011 20:56:08 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.4 Di: Andrea Verde /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-14004 Andrea Verde Mon, 21 Mar 2011 17:29:43 +0000 /?p=8574#comment-14004 <a href="#comment-13991" rel="nofollow">@Luca Barba</a> infatti alla fine ci ridurremo a comprare il nucleare dalla Francia e continueremo ad essere dipendenti dagli altri e a pagare l'energia piu' cara...... @Luca Barba
infatti alla fine ci ridurremo a comprare il nucleare dalla Francia e continueremo ad essere dipendenti dagli altri e a pagare l’energia piu’ cara……

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Di: Luca Barba /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13992 Luca Barba Mon, 21 Mar 2011 11:08:40 +0000 /?p=8574#comment-13992 Ops dimenticavo la doverosa citazione http://espresso.repubblica.it/dettaglio/viva-le-centrali-purche-altrove/2147202 Ops dimenticavo la doverosa citazione

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/viva-le-centrali-purche-altrove/2147202

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Di: Luca Barba /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13991 Luca Barba Mon, 21 Mar 2011 11:01:20 +0000 /?p=8574#comment-13991 Questi sono i politici del cdx che ci governa. Per questo io (sempre stato pro nucleare) votero' al referendum. Non gli si puo' lasciare in mano niente di serio. Questi sono i politici del cdx che ci governa.
Per questo io (sempre stato pro nucleare) votero’ al referendum.
Non gli si puo’ lasciare in mano niente di serio.

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Di: Andrea Verde /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13944 Andrea Verde Sat, 19 Mar 2011 03:54:01 +0000 /?p=8574#comment-13944 Prendo spunto dal bell'articolo di Carlo Stagnaro per fare qualche considerazione e per sviluppare un parallelo con la Francia, paese in cui vivo, e che ha fatto la scelta nucleare trent'anni fa. Mi scuso se non saro' brevissimo Il governo francese ha annunciato che l'ASN (autorità per la sicurezza nucleare) intensificherà nelle prossime settimane i controlli in ciascuno dei 58 reattori nucleari francesi e che i risultati saranno resi pubblici per un dovere di trasparenza verso la popolazione. Secondo le stime degli esperti dell'IRSN (istituto di radio-protezione e della sicurezza nucleare) le centrali francesi sono in grado di resistere a sismi di magnitudine tra 6 e 8. I francesi non sembrano spaventati dagli avvenimenti giapponesi e nessuno pensa di fermare le centrali nucleari. La Francia ha consumi elettrici annui pro capite di quasi 7772 kwh/abitante contro i quasi 5713 dell'Italia (+30%), con una popolazione di circa 61 milioni contro i 59 milioni dell'Italia. La Francia produce l' 82.9% di energia elettrica da fonte nucleare, il 7.8% da combustibili fossili, il 9.3% da fonti rinnovabili ed è esportatrice netta. l'Italia produce circa l'80% di energia elettrica da combustibili fossili, il 20% da fonti rinnovabili e altre fonti, non ha nucleare ed è dipendente dall'importazione di energia elettrica ,dall'estero, per circa il 12% dell'energia richiesta. In Italia il costo di un Kwh (senza tasse ed iva) con le offerte di Enel Energia per un consumo di 2700 kwh é di 0.14 € contro 0.0817 € della Francia. (+41.64%) Nel 2008 la produzione totale netta di elettricità in Francia si elevava a 544 Twh; il consumo interno é stato di 487 Twa e sono stati esportati 57 Twa. In Italia, nello stesso periodo, la domanda di energia elettrica è stata di 339,5 Twh di cui 261 prodotti a partire da combustibili fossili. Secondo previsioni di Terna, formulate nel settembre 2009, si prevede che la domanda di energia elettrica dovrebbe crescere nel decennio 2009-2019 con tassi medi annui ponderati variabili dallo 0,5% (scenario base) al 1,6% (scenario di sviluppo); ne consegue, a seconda degli scenari di riferimento, che al 2019 la domanda dovrebbe attestarsi tra 360 e 405 Twh. L'Italia è impegnata a livello europeo a ridurre entro il 2020 del 14% le emissioni complessive di CO2 che, secondo dati della Banca Mondiale, sarebbero state nel 2008 pari a 7.68 tonnellate per abitante contro le 6 tonnellate pro-capite della Francia. Questo obiettivo potrebbe essere conseguito mediante sia la sostituzione di parte obsoleta della capacità di produzione termoelettrica esistente sia la copertura dei nuovi fabbisogni facendo esclusivo ricorso a fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico e in prospettiva solare termodinamico) e parzialmente al nucleare. La eventuale scelta nucleare deve rispondere comunque ad esigenze di natura strategica ed economica e solo in subordine all'esigenza di contenimento di emissioni a cui concorre in modo significativo ma non risolutivo. Secondo dati di letteratura (World Energy Council, 2007), ai prezzi correnti dei combustibili fossili, il nucleare di terza generazione avrebbe raggiunto condizioni di competitività economica rispetto al ciclo a gas combinato oltre che livelli di sicurezza che gli esperti del settore ritengono statisticamente accettabili. I problemi di smaltimento delle scorie radioattive e del decommissioning degli impianti dismessi sono stati fortemente ridimensionati, ancorché non interamente risolti, come ci si attende possa avvenire con i reattori di quarta generazione. Sotto il profilo economico si prospetta, secondo stime condotte a valori correnti, che il costo di produzione unitario di Energia Elettrica sia di 79 Euro/Mwh per il ciclo combinato (gas e petrolio), 56 per il nucleare, 390 per il fotovoltaico e 137 per l'eolico. E' importante osservare che mentre al costo totale remunerato del Mwh da ciclo gas combinato concorrono in prevalenza costi di combustibile, gravanti sulla bolletta energetica, negli altri casi sono preponderanti gli oneri trainati dal capitale, che non creano dipendenza dall'estero ma che comunque, in modo particolare nel caso del fotovoltaico, risultano particolarmente rilevanti, mobilitando peraltro ingenti risorse finanziarie sotto forma di incentivazione pubblica. Dal contesto di considerazioni di cui sopra emergono alcune linee guida di politica industriale da valutare ai fini della definizione di una strategia di intervento: 1. Predisporre un Piano energetico di indirizzo nazionale con gittata temporale almeno decennale che, svincolato da pregiudizi ideologici, fornisca un quadro di orientamento strutturato per gli investimenti che gli operatori economici pubblici e privati potranno realizzare in tempi certi solo dopo avere ricevuto garanzie da Stato e Regioni circa gli aspetti autorizzativi e la scelta dei siti. In tal senso andrebbero ripercorsi e rafforzati i meccanismi della Legge Obiettivo; 2. Stante il contributo marginale che è ragionevole attendersi a breve termine dallo sviluppo di fonti rinnovabili e i tempi lunghi di una possibile scelta nucleare (circa dieci anni), accelerare l'iter autorizzativo relativo alla costruzione di rigasificatori costieri di gas naturale liquefatto, eventualmente ricorrendo anche a incentivazioni alle Regioni che ne favoriscono l'installazione, e promuovere il potenziamento della capacità di stoccaggio gas in caverna; 3. Perseguire in maniera determinata una politica di incentivazione del risparmio energetico e di sfruttamento del potenziale energetico dei rifiuti solidi urbani attraverso l'utilizzo di termovalorizzatori, realizzati con tecnologie ambientalmente compatibili ed energeticamente efficienti; 4. Promuovere scambi commerciali e iniziative bilaterali che tengano in dovuta considerazione le esigenze del Paese in termini di approvvigionamento di fonti energetiche primarie; 5. Partecipare attivamente a progetti internazionali di cooperazione scientifica e tecnologica nel settore energetico, con particolare riferimento allo sviluppo di tecnologie per il nucleare di quarta generazione; 6. Mantenere una partecipazione strategica del Ministero dell'Economia e delle Finanze negli assetti proprietari di alcune società energetiche importanti (Eni ed Enel in particolare) anche a costo di sacrificarne parzialmente la contendibilità sul mercato azionario. Prendo spunto dal bell’articolo di Carlo Stagnaro per fare qualche considerazione e per sviluppare un parallelo con la Francia, paese in cui vivo, e che ha fatto la scelta nucleare trent’anni fa. Mi scuso se non saro’ brevissimo

Il governo francese ha annunciato che l’ASN (autorità per la sicurezza nucleare) intensificherà nelle prossime settimane i controlli in ciascuno dei 58 reattori nucleari francesi e che i risultati saranno resi pubblici per un dovere di trasparenza verso la popolazione.

Secondo le stime degli esperti dell’IRSN (istituto di radio-protezione e della sicurezza nucleare) le centrali francesi sono in grado di resistere a sismi di magnitudine tra 6 e 8. I francesi non sembrano spaventati dagli avvenimenti giapponesi e nessuno pensa di fermare le centrali nucleari.

La Francia ha consumi elettrici annui pro capite di quasi 7772 kwh/abitante contro i quasi 5713 dell’Italia (+30%), con una popolazione di circa 61 milioni contro i 59 milioni dell’Italia. La Francia produce l’ 82.9% di energia elettrica da fonte nucleare, il 7.8% da combustibili fossili, il 9.3% da fonti rinnovabili ed è esportatrice netta.

l’Italia produce circa l’80% di energia elettrica da combustibili fossili, il 20% da fonti rinnovabili e altre fonti, non ha nucleare ed è dipendente dall’importazione di energia elettrica ,dall’estero, per circa il 12% dell’energia richiesta. In Italia il costo di un Kwh (senza tasse ed iva) con le offerte di Enel Energia per un consumo di 2700 kwh é di 0.14 € contro 0.0817 € della Francia. (+41.64%)

Nel 2008 la produzione totale netta di elettricità in Francia si elevava a 544 Twh; il consumo interno é stato di 487 Twa e sono stati esportati 57 Twa. In Italia, nello stesso periodo, la domanda di energia elettrica è stata di 339,5 Twh di cui 261 prodotti a partire da combustibili fossili.

Secondo previsioni di Terna, formulate nel settembre 2009, si prevede che la domanda di energia elettrica dovrebbe crescere nel decennio 2009-2019 con tassi medi annui ponderati variabili dallo 0,5% (scenario base) al 1,6% (scenario di sviluppo); ne consegue, a seconda degli scenari di riferimento, che al 2019 la domanda dovrebbe attestarsi tra 360 e 405 Twh.

L’Italia è impegnata a livello europeo a ridurre entro il 2020 del 14% le emissioni complessive di CO2 che, secondo dati della Banca Mondiale, sarebbero state nel 2008 pari a 7.68 tonnellate per abitante contro le 6 tonnellate pro-capite della Francia.

Questo obiettivo potrebbe essere conseguito mediante sia la sostituzione di parte obsoleta della capacità di produzione termoelettrica esistente sia la copertura dei nuovi fabbisogni facendo esclusivo ricorso a fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico e in prospettiva solare termodinamico) e parzialmente al nucleare.

La eventuale scelta nucleare deve rispondere comunque ad esigenze di natura strategica ed economica e solo in subordine all’esigenza di contenimento di emissioni a cui concorre in modo significativo ma non risolutivo.

Secondo dati di letteratura (World Energy Council, 2007), ai prezzi correnti dei combustibili fossili, il nucleare di terza generazione avrebbe raggiunto condizioni di competitività economica rispetto al ciclo a gas combinato oltre che livelli di sicurezza che gli esperti del settore ritengono statisticamente accettabili.

I problemi di smaltimento delle scorie radioattive e del decommissioning degli impianti dismessi sono stati fortemente ridimensionati, ancorché non interamente risolti, come ci si attende possa avvenire con i reattori di quarta generazione.

Sotto il profilo economico si prospetta, secondo stime condotte a valori correnti, che il costo di produzione unitario di Energia Elettrica sia di 79 Euro/Mwh per il ciclo combinato (gas e petrolio), 56 per il nucleare, 390 per il fotovoltaico e 137 per l’eolico.

E’ importante osservare che mentre al costo totale remunerato del Mwh da ciclo gas combinato concorrono in prevalenza costi di combustibile, gravanti sulla bolletta energetica, negli altri casi sono preponderanti gli oneri trainati dal capitale, che non creano dipendenza dall’estero ma che comunque, in modo particolare nel caso del fotovoltaico, risultano particolarmente rilevanti, mobilitando peraltro ingenti risorse finanziarie sotto forma di incentivazione pubblica.

Dal contesto di considerazioni di cui sopra emergono alcune linee guida di politica industriale da valutare ai fini della definizione di una strategia di intervento:

1. Predisporre un Piano energetico di indirizzo nazionale con gittata temporale almeno decennale che, svincolato da pregiudizi ideologici, fornisca un quadro di orientamento strutturato per gli investimenti che gli operatori economici pubblici e privati potranno realizzare in tempi certi solo dopo avere ricevuto garanzie da Stato e Regioni circa gli aspetti autorizzativi e la scelta dei siti. In tal senso andrebbero ripercorsi e rafforzati i meccanismi della Legge Obiettivo;

2. Stante il contributo marginale che è ragionevole attendersi a breve termine dallo sviluppo di fonti rinnovabili e i tempi lunghi di una possibile scelta nucleare (circa dieci anni), accelerare l’iter autorizzativo relativo alla costruzione di rigasificatori costieri di gas naturale liquefatto, eventualmente ricorrendo anche a incentivazioni alle Regioni che ne favoriscono l’installazione, e promuovere il potenziamento della capacità di stoccaggio gas in caverna;

3. Perseguire in maniera determinata una politica di incentivazione del risparmio energetico e di sfruttamento del potenziale energetico dei rifiuti solidi urbani attraverso l’utilizzo di termovalorizzatori, realizzati con tecnologie ambientalmente compatibili ed energeticamente efficienti;

4. Promuovere scambi commerciali e iniziative bilaterali che tengano in dovuta considerazione le esigenze del Paese in termini di approvvigionamento di fonti energetiche primarie;

5. Partecipare attivamente a progetti internazionali di cooperazione scientifica e tecnologica nel settore energetico, con particolare riferimento allo sviluppo di tecnologie per il nucleare di quarta generazione;

6. Mantenere una partecipazione strategica del Ministero dell’Economia e delle Finanze negli assetti proprietari di alcune società energetiche importanti (Eni ed Enel in particolare) anche a costo di sacrificarne parzialmente la contendibilità sul mercato azionario.

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Di: gimmi81 /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13941 gimmi81 Fri, 18 Mar 2011 22:44:33 +0000 /?p=8574#comment-13941 <a href="#comment-13906" rel="nofollow">@Mirco Romanato</a> certo, trattandosi però di una centrale nucleare (molto pericoloso) io moltiplicherei per 3 tutte le ipotesi peggiori prevedibili, se dovessi costruirmela in casa mia ... o no? :) @Mirco Romanato
certo, trattandosi però di una centrale nucleare (molto pericoloso) io moltiplicherei per 3 tutte le ipotesi peggiori prevedibili, se dovessi costruirmela in casa mia … o no? :)

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Di: Andrea /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13938 Andrea Fri, 18 Mar 2011 22:02:38 +0000 /?p=8574#comment-13938 Non sono contro il nucleare ma di certo contro il nucleare in Italia. Immagino che ci siano in Italia persone ed imprese con le competenze e la serietà necessaria, ma l'Italia come sistema non è in grado di gestire tali complessità, e i politici sono solo una parte - per quanto rilevante - di questo sistema. Si può attribuire la colpa all'uno o all'altro operatore, ma rimane il fatto che non "sappiamo" (=nessuno tra chi è coinvolto vuole veramente) fare cose molto (molto!) più semplici, dalla raccolta differenziata alle strade senza buche. Facciamoci pace. Al dibattito sulla sicurezza del nucleare si può contribuire per amor di scienza, ma la cura per le centrali e lo smaltimento lasciamolo ad altri, anche se proprio a chi non so più. Non sono contro il nucleare ma di certo contro il nucleare in Italia. Immagino che ci siano in Italia persone ed imprese con le competenze e la serietà necessaria, ma l’Italia come sistema non è in grado di gestire tali complessità, e i politici sono solo una parte – per quanto rilevante – di questo sistema. Si può attribuire la colpa all’uno o all’altro operatore, ma rimane il fatto che non “sappiamo” (=nessuno tra chi è coinvolto vuole veramente) fare cose molto (molto!) più semplici, dalla raccolta differenziata alle strade senza buche. Facciamoci pace. Al dibattito sulla sicurezza del nucleare si può contribuire per amor di scienza, ma la cura per le centrali e lo smaltimento lasciamolo ad altri, anche se proprio a chi non so più.

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Di: stefano /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13936 stefano Fri, 18 Mar 2011 21:19:45 +0000 /?p=8574#comment-13936 Possiamo aprire una lunga discussione sui dati scientifici del nucleare a valutare se conveniente o meno. Mi limito ad osservare che fino alla settimana scorsa il Giappone era un modello per l'efficienza e la sicurezza (presunta) delle sue centrali nucleari, appunto presunta e il nocciolo della discussione sul nucleare è tutta qui: fino a quando non si verifica un incidente è sicuro, dopo si contano i morti se va bene, i danni per decenni nell'ipotesi peggiore. Il nostro paese è migliore del Giappone, non ci sono dubbi, abbiamo una classe politica seria, le cose vengono fatte nell'eslcusivo interesse dei cittadini e i sistemi di sicurezza saranno sicuramente in grado di garantire la popolzione di fronte a qualsiasi tragedia. Il rischio che l'uranio si esaurisca è un obiezione debole, possiamo sempre sostituirlo con i nuovo mix di combustibile fatto dalla nostra vicina Francia e utilizzare il Plutonio certamente più sicuro e in grado di fare la sua parte senza particolari problemi. Quanto alla classe politica italiana che bada ai suoi interessi di casta che dire, non ne farei una dramma, tutto sommato è il male minore ormai cronicizzato per noi italiani, perfettamente incapaci di leggere i nostri rappresentanti. In ogni caso abbiamo una pletora di saggi che a cominciare dall'illustre Panebianco è in grado di indicarci la strada per la nostra salvezza consigliandoci di usare la testa e non la pancia e nella denegata ipotesi che ci fosse un incidente nucleare nel nostro paese, magari per l'ennesimo dissesto idrogeologico o per un terremoto, potremmo sempre spiegare ai nostri figli o nipoti e pronipoti, che la colpa è stata di quelli che ci hanno detto che l'emotivià è pessima consigliera e che la soluzione del nucleare è l'unica possibile perchè risparmiare energia non conviene, utilizzare il sole non è possibile in Italia, perchè anche il sole prima o poi esaurirà la sua carica di energia, perchè non conviene a chi l'energia la deve vendere a che le centrali le deve costruire, perchè il risparmio rischia di arrichire tutti anzichè i soliti noti, perchè in città ci si deve andare in auto e nelle nostre case si deve stare come a ferragosto anche quando fuori nevica. Perchè noi pensiamo tanto ai nostri figli, ma tanto tanto, che non solo gli lasciamo in eredità il nostro debito pubblico, ma anche i rifiuti nelle discariche. Allora aventi tutta con centrali e inceneritori e vedrete che riusciremo ad essere energeticamente parlando, perfettamente autonomi, nell'energia come nell'idiozia, accelerando la nostra fine e anche quella dei nostri figli, ma la colpa sarebbe solo di un tragico destino tipico di un paese di maghi e giullari. Possiamo aprire una lunga discussione sui dati scientifici del nucleare a valutare se conveniente o meno. Mi limito ad osservare che fino alla settimana scorsa il Giappone era un modello per l’efficienza e la sicurezza (presunta) delle sue centrali nucleari, appunto presunta e il nocciolo della discussione sul nucleare è tutta qui: fino a quando non si verifica un incidente è sicuro, dopo si contano i morti se va bene, i danni per decenni nell’ipotesi peggiore. Il nostro paese è migliore del Giappone, non ci sono dubbi, abbiamo una classe politica seria, le cose vengono fatte nell’eslcusivo interesse dei cittadini e i sistemi di sicurezza saranno sicuramente in grado di garantire la popolzione di fronte a qualsiasi tragedia. Il rischio che l’uranio si esaurisca è un obiezione debole, possiamo sempre sostituirlo con i nuovo mix di combustibile fatto dalla nostra vicina Francia e utilizzare il Plutonio certamente più sicuro e in grado di fare la sua parte senza particolari problemi. Quanto alla classe politica italiana che bada ai suoi interessi di casta che dire, non ne farei una dramma, tutto sommato è il male minore ormai cronicizzato per noi italiani, perfettamente incapaci di leggere i nostri rappresentanti. In ogni caso abbiamo una pletora di saggi che a cominciare dall’illustre Panebianco è in grado di indicarci la strada per la nostra salvezza consigliandoci di usare la testa e non la pancia e nella denegata ipotesi che ci fosse un incidente nucleare nel nostro paese, magari per l’ennesimo dissesto idrogeologico o per un terremoto, potremmo sempre spiegare ai nostri figli o nipoti e pronipoti, che la colpa è stata di quelli che ci hanno detto che l’emotivià è pessima consigliera e che la soluzione del nucleare è l’unica possibile perchè risparmiare energia non conviene, utilizzare il sole non è possibile in Italia, perchè anche il sole prima o poi esaurirà la sua carica di energia, perchè non conviene a chi l’energia la deve vendere a che le centrali le deve costruire, perchè il risparmio rischia di arrichire tutti anzichè i soliti noti, perchè in città ci si deve andare in auto e nelle nostre case si deve stare come a ferragosto anche quando fuori nevica. Perchè noi pensiamo tanto ai nostri figli, ma tanto tanto, che non solo gli lasciamo in eredità il nostro debito pubblico, ma anche i rifiuti nelle discariche. Allora aventi tutta con centrali e inceneritori e vedrete che riusciremo ad essere energeticamente parlando, perfettamente autonomi, nell’energia come nell’idiozia, accelerando la nostra fine e anche quella dei nostri figli, ma la colpa sarebbe solo di un tragico destino tipico di un paese di maghi e giullari.

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Di: CLAUDIO DI CROCE /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13913 CLAUDIO DI CROCE Fri, 18 Mar 2011 17:05:50 +0000 /?p=8574#comment-13913 La Prestigiacomo ha reagito come fanno tutti i politici : ha pensato alle elezioni cioè al suo futuro politico . Come hanno reagito i politici sinistri ? si sono buttati some sciacalli e avvoltoi sul dramma nucleare giapponese - le cui conseguenze sono ancora poco chiare - per fare una battaglia politica interna contro l'odiato governo Berlusconi. Hanno usato e usano - da buoni avvoltoi e sciacalli - le migliaia e migliaia di morti causati dal terremoto e dal maremoto e del disastro generale che ne è seguito. Non mi è piaciuta la mancanza di coraggio del governo . Proporrei di sospendere le importazioni di energia elettrica dalle centrali nucleari dei paesi che ce le forniscono lasciando gli italiani con meno energia . Peccato che non sia possibile ma se lo fosse lascerei senza l'energia prodotta dall'odiato petrolio, gas , i verdi e gli ambientalisti lasciandoli usare solo energia alternativa a tariffe che coprano i costi normali senza i soldi dei contribuenti ( pudicamente chiamati incentivi ) La Prestigiacomo ha reagito come fanno tutti i politici : ha pensato alle elezioni cioè al suo futuro politico . Come hanno reagito i politici sinistri ? si sono buttati some sciacalli e avvoltoi sul dramma nucleare giapponese – le cui conseguenze sono ancora poco chiare – per fare una battaglia politica interna contro l’odiato governo Berlusconi. Hanno usato e usano – da buoni avvoltoi e sciacalli – le migliaia e migliaia di morti causati dal terremoto e dal maremoto e del disastro generale che ne è seguito.
Non mi è piaciuta la mancanza di coraggio del governo .
Proporrei di sospendere le importazioni di energia elettrica dalle centrali nucleari dei paesi che ce le forniscono lasciando gli italiani con meno energia .
Peccato che non sia possibile ma se lo fosse lascerei senza l’energia prodotta dall’odiato petrolio, gas , i verdi e gli ambientalisti lasciandoli usare solo energia alternativa a tariffe che coprano i costi normali senza i soldi dei contribuenti ( pudicamente chiamati incentivi )

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Di: Mirco Romanato /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13906 Mirco Romanato Fri, 18 Mar 2011 15:41:07 +0000 /?p=8574#comment-13906 <a href="#comment-13902" rel="nofollow">@gimmi81</a> La barriera anti ona era di 6 metri. L'onda dello tsunami era di 9 metri. Il problema è che l'onda di uno tsunami non è profonda come quella di una tempesta (che è profonda quanto alta), è profonda centinaia di metri. Dimensionare un muro per resistere a una simile onda sarebbe molti più costoso. Si può fare, solo succede una volta ogni 1.000 anni o forse più. @gimmi81
La barriera anti ona era di 6 metri. L’onda dello tsunami era di 9 metri.
Il problema è che l’onda di uno tsunami non è profonda come quella di una tempesta (che è profonda quanto alta), è profonda centinaia di metri. Dimensionare un muro per resistere a una simile onda sarebbe molti più costoso. Si può fare, solo succede una volta ogni 1.000 anni o forse più.

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Di: MauroLib /2011/03/17/nucleare-la-tragedia-e-la-farsa/comment-page-1/#comment-13903 MauroLib Fri, 18 Mar 2011 14:42:17 +0000 /?p=8574#comment-13903 @tutti coloro che - anche se fossero solo qualche centinaio di morti, la cosa è comunque inaccettabile -, ecco, a tutti questi, chiedo se sono disposti a sostenermi nella fondazione di un movimento di opinione che costringa il governo a intervenire con l'esercito e i carri armati, se dovessero servire, e magari se non sono impegnati in Puglia a combattere contro Vendola, per sgombrare con la 'forza' le decine di migliaia di persone che si sono fatte la casetta abusiva sotto la bocca eruttiva del Vesuvio. Sono convinto che i preoccupati della salute pubblica si uniranno a me numerosissimi. Siete brave persone e per voi anche una sola vita conta, si parli di terremoti, tsunami o morti nucleari. Ci state? @tutti coloro che – anche se fossero solo qualche centinaio di morti, la cosa è comunque inaccettabile -, ecco, a tutti questi, chiedo se sono disposti a sostenermi nella fondazione di un movimento di opinione che costringa il governo a intervenire con l’esercito e i carri armati, se dovessero servire, e magari se non sono impegnati in Puglia a combattere contro Vendola, per sgombrare con la ‘forza’ le decine di migliaia di persone che si sono fatte la casetta abusiva sotto la bocca eruttiva del Vesuvio.

Sono convinto che i preoccupati della salute pubblica si uniranno a me numerosissimi. Siete brave persone e per voi anche una sola vita conta, si parli di terremoti, tsunami o morti nucleari. Ci state?

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