Commenti a: Il libero mercato vince al Superbowl /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/ diretto da Oscar Giannino Sun, 13 Feb 2011 11:02:31 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.4 Di: Federico /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/comment-page-1/#comment-12496 Federico Wed, 09 Feb 2011 21:01:01 +0000 /?p=8235#comment-12496 <blockquote cite="#commentbody-12493"> <strong><a href="#comment-12493" rel="nofollow">Sergio</a> :</strong> @ Federico: amo il professionismo americano, mi piace il prodotto nfl e quello mlb (meno quello NBA) e mi piace una lega chiusa. sul fatto che il modello sia esportabile in eutopa … non so. molti dicono che non è possibile. io dico che non conoscono a fondo il modello americano che combina sport e spettacolo in un modo che disorienta le anime belle ma io ritengo molto creativo. forse ci vorrebbero le famose regole (a cominciare di quelle che propone Platini. infatti è con ironia che parlavo del libero mercato europeo: è un mercato senza regole (tutelato in verità dall’UE a partire della famosa sentenza, il che è una vergogna), che porta alle conseguenze che lei dice. sui Packers … ritengo sempre che l’articolo della nostra camilla è fuorviante se non prende in considerazione il prodotto NFL nel suo complesso. e comunque meglio i Packers che gli Steelers. saluti </blockquote> Ok, tutto molto più chiaro ora, ho certamente frainteso il senso tra le righe. Giusto certamente parlare della NFL nel suo complesso, non solo dei Packers. E meno male che siamo decisamente d'accordo nel vedere niente di accomunabile ad un mercato libero in Europa!

Sergio :
@ Federico: amo il professionismo americano, mi piace il prodotto nfl e quello mlb (meno quello NBA) e mi piace una lega chiusa. sul fatto che il modello sia esportabile in eutopa … non so. molti dicono che non è possibile. io dico che non conoscono a fondo il modello americano che combina sport e spettacolo in un modo che disorienta le anime belle ma io ritengo molto creativo. forse ci vorrebbero le famose regole (a cominciare di quelle che propone Platini. infatti è con ironia che parlavo del libero mercato europeo: è un mercato senza regole (tutelato in verità dall’UE a partire della famosa sentenza, il che è una vergogna), che porta alle conseguenze che lei dice. sui Packers … ritengo sempre che l’articolo della nostra camilla è fuorviante se non prende in considerazione il prodotto NFL nel suo complesso. e comunque meglio i Packers che gli Steelers. saluti

Ok, tutto molto più chiaro ora, ho certamente frainteso il senso tra le righe. Giusto certamente parlare della NFL nel suo complesso, non solo dei Packers. E meno male che siamo decisamente d’accordo nel vedere niente di accomunabile ad un mercato libero in Europa!

]]>
Di: Sergio /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/comment-page-1/#comment-12493 Sergio Wed, 09 Feb 2011 13:58:30 +0000 /?p=8235#comment-12493 @ Federico: amo il professionismo americano, mi piace il prodotto nfl e quello mlb (meno quello NBA) e mi piace una lega chiusa. sul fatto che il modello sia esportabile in eutopa ... non so. molti dicono che non è possibile. io dico che non conoscono a fondo il modello americano che combina sport e spettacolo in un modo che disorienta le anime belle ma io ritengo molto creativo. forse ci vorrebbero le famose regole (a cominciare di quelle che propone Platini. infatti è con ironia che parlavo del libero mercato europeo: è un mercato senza regole (tutelato in verità dall'UE a partire della famosa sentenza, il che è una vergogna), che porta alle conseguenze che lei dice. sui Packers ... ritengo sempre che l'articolo della nostra camilla è fuorviante se non prende in considerazione il prodotto NFL nel suo complesso. e comunque meglio i Packers che gli Steelers. saluti @ Federico: amo il professionismo americano, mi piace il prodotto nfl e quello mlb (meno quello NBA) e mi piace una lega chiusa. sul fatto che il modello sia esportabile in eutopa … non so. molti dicono che non è possibile. io dico che non conoscono a fondo il modello americano che combina sport e spettacolo in un modo che disorienta le anime belle ma io ritengo molto creativo. forse ci vorrebbero le famose regole (a cominciare di quelle che propone Platini. infatti è con ironia che parlavo del libero mercato europeo: è un mercato senza regole (tutelato in verità dall’UE a partire della famosa sentenza, il che è una vergogna), che porta alle conseguenze che lei dice. sui Packers … ritengo sempre che l’articolo della nostra camilla è fuorviante se non prende in considerazione il prodotto NFL nel suo complesso. e comunque meglio i Packers che gli Steelers. saluti

]]>
Di: Federico /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/comment-page-1/#comment-12480 Federico Wed, 09 Feb 2011 08:18:39 +0000 /?p=8235#comment-12480 @ Camilla: sono un tifoso dei Chicago Bears, io non tiferò mai per i Packers :P @ Sergio: discordo profondamente dalla conclusione per cui il libero mercato nello sport professionistico di alto livello si trova in Europa e in Italia. Quello del calcio europeo è un mercato oligopolista, drogato dai governi, avulso da ogni regola. Se non ci piace una lega chiusa è un discorso, ma non dipingiamo quadri così palesemente non veri. Tasse non pagate e decreti spalmatasse, debiti non saldati e prestiti bancari da centinaia di milioni di euro, leggi speciali per ridurre il prelievo fiscale su calciatori stranieri...ma questo sarebbe libero mercato? E ovviamente tutto ciò a protezione dei club più grandi? Ma per favore...speriamo piuttosto di avere una lega europea come la NFL o l'NBA...viva il professionismo americano! E viva anche la possibilità di avere una franchigia sostenuta da azionariato popolare come i Packers...ma non alla maniera del Real o del Barcellona, vincenti sì ma con investimenti e indebitamenti da capogiro e in virtù di leggi profondamente ingiuste e discriminatorie nei confronti dei cittadini medi dei propri paesi. @ Camilla: sono un tifoso dei Chicago Bears, io non tiferò mai per i Packers :P

@ Sergio: discordo profondamente dalla conclusione per cui il libero mercato nello sport professionistico di alto livello si trova in Europa e in Italia. Quello del calcio europeo è un mercato oligopolista, drogato dai governi, avulso da ogni regola. Se non ci piace una lega chiusa è un discorso, ma non dipingiamo quadri così palesemente non veri. Tasse non pagate e decreti spalmatasse, debiti non saldati e prestiti bancari da centinaia di milioni di euro, leggi speciali per ridurre il prelievo fiscale su calciatori stranieri…ma questo sarebbe libero mercato? E ovviamente tutto ciò a protezione dei club più grandi? Ma per favore…speriamo piuttosto di avere una lega europea come la NFL o l’NBA…viva il professionismo americano! E viva anche la possibilità di avere una franchigia sostenuta da azionariato popolare come i Packers…ma non alla maniera del Real o del Barcellona, vincenti sì ma con investimenti e indebitamenti da capogiro e in virtù di leggi profondamente ingiuste e discriminatorie nei confronti dei cittadini medi dei propri paesi.

]]>
Di: Sergio /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/comment-page-1/#comment-12465 Sergio Tue, 08 Feb 2011 15:09:43 +0000 /?p=8235#comment-12465 cara camilla conosco il football e la lega NFL e concludo che lei è "faziosamente" disinformata e non solo sul fatto del risultato finale (i Packers non hanno affatto "stracciato" gli Steelers). il fatto è che la NFL si vende come prodotto mediatico nel suo complesso con le tecniche e secondo le strategie più moderne del marketing ed è davvero "big business". all'interno della NFL sono vigenti una serie di regole che per un tifoso informato del calcio hanno dell'incredibile: regole per il draft dei giocatori di football a livello di college, salary cap, costruzione della formula di campionato e calendario, ripartizione degli utili dei diritti TV nazionali, regole per la diffusione locale in TV (solo a stadio pieno), nessuna "serie B" per proteggere gli investimenti, un contratto collettivo di lavoro molto complesso e articolato per i giocatori (parte ora un acceso periodo di contrattazione collettiva), l'istituzione della free agency, ecc, ecc. (ci vorrebbe un intero libro per spiegarle tutte e sono affascinanti e sorprendenti come molte cose che arrivano dagli stati uniti). tutte queste regole hanno un solo obiettivo: garantire un certo equilibrio tra le franchigie e che non siano predominanti quelle delle metropoli. questo perché se non ci fosse una competizione sportiva vera la NFL si venderebbe meno. a tal punto questo è vero che una franchiglia che vince due campionati di fila è già una "dinasty" (ha presente l'inter o prima la juve quanti campionati di fila hanno vinto). d'altronde gli stessi americani (insospettabili commentatori sportivi e non Chomsky), scherzando, dicono che la NFL è l'unico esempio di socialismo americano di successo. inoltre è solo dentro al concetto di "prodotto" mediatico (che esige una sua "sceneggiatura" con deboli e forti, franchigie della provincia profonda e delle aree metropolitane, giocatori eroi e villani) che possono sussistere realtà come i Packers (al di là delle eccezioni fatte dalla NFL che lei richiama) e gli Steelers, due aree urbane che non reggerebbero nel "libero" mercato italiano o europeo del calcio: nel migliore dei casi viaggerebbero a metà classifica (alta e bassa) come, poniamo, il parma e il lecce. infatti molti giornalisti si interrogano sulla sostenibilità del sistema (leggi http://www.tnr.com/article/82790/ben-roethlisberger-Super-Bowl-NFL su TNR) solo così è concesso un esperimento come quello di Green Bay che si spiega con peculiarità molto specifiche del capitalismo americano. il capitalismo dal basso c'è ma è importante leggere il contesto per capirne i motivi. cara camilla se vuole vedere il libero mercato nello sport professionistico di alto livello guardi altrove: in europa e magari anche in italia e mi creda, l'americano della roma, al di là delle sue competenze imprenditoriali, farà molta fatica reggere il libero mercato italiano. cara camilla conosco il football e la lega NFL e concludo che lei è “faziosamente” disinformata e non solo sul fatto del risultato finale (i Packers non hanno affatto “stracciato” gli Steelers). il fatto è che la NFL si vende come prodotto mediatico nel suo complesso con le tecniche e secondo le strategie più moderne del marketing ed è davvero “big business”. all’interno della NFL sono vigenti una serie di regole che per un tifoso informato del calcio hanno dell’incredibile: regole per il draft dei giocatori di football a livello di college, salary cap, costruzione della formula di campionato e calendario, ripartizione degli utili dei diritti TV nazionali, regole per la diffusione locale in TV (solo a stadio pieno), nessuna “serie B” per proteggere gli investimenti, un contratto collettivo di lavoro molto complesso e articolato per i giocatori (parte ora un acceso periodo di contrattazione collettiva), l’istituzione della free agency, ecc, ecc. (ci vorrebbe un intero libro per spiegarle tutte e sono affascinanti e sorprendenti come molte cose che arrivano dagli stati uniti). tutte queste regole hanno un solo obiettivo: garantire un certo equilibrio tra le franchigie e che non siano predominanti quelle delle metropoli. questo perché se non ci fosse una competizione sportiva vera la NFL si venderebbe meno. a tal punto questo è vero che una franchiglia che vince due campionati di fila è già una “dinasty” (ha presente l’inter o prima la juve quanti campionati di fila hanno vinto). d’altronde gli stessi americani (insospettabili commentatori sportivi e non Chomsky), scherzando, dicono che la NFL è l’unico esempio di socialismo americano di successo. inoltre è solo dentro al concetto di “prodotto” mediatico (che esige una sua “sceneggiatura” con deboli e forti, franchigie della provincia profonda e delle aree metropolitane, giocatori eroi e villani) che possono sussistere realtà come i Packers (al di là delle eccezioni fatte dalla NFL che lei richiama) e gli Steelers, due aree urbane che non reggerebbero nel “libero” mercato italiano o europeo del calcio: nel migliore dei casi viaggerebbero a metà classifica (alta e bassa) come, poniamo, il parma e il lecce. infatti molti giornalisti si interrogano sulla sostenibilità del sistema (leggi http://www.tnr.com/article/82790/ben-roethlisberger-Super-Bowl-NFL su TNR)
solo così è concesso un esperimento come quello di Green Bay che si spiega con peculiarità molto specifiche del capitalismo americano. il capitalismo dal basso c’è ma è importante leggere il contesto per capirne i motivi.
cara camilla se vuole vedere il libero mercato nello sport professionistico di alto livello guardi altrove: in europa e magari anche in italia
e mi creda, l’americano della roma, al di là delle sue competenze imprenditoriali, farà molta fatica reggere il libero mercato italiano.

]]>
Di: Nessundorma /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/comment-page-1/#comment-12447 Nessundorma Mon, 07 Feb 2011 16:15:01 +0000 /?p=8235#comment-12447 A proposito di superbowl Cristina Aguilera sbaglia (?????) l'inno. L'inno diventa così: Whose broad stripes and bright stars, through the perilous fight, O'er the ramparts we watched, were so gallantly streaming? Diventa Whose broad stripes and bright stars, through the perilous fight, what so proudly we watched, at the twilight's last gleaming ---------------- ossia -------------------------- Le cui larghe striscie e brillanti stelle, nella battaglia pericolosa, sui bastioni che guardavamo, sventolavano gagliardamente? Diventa Le cui larghe striscie e brillanti stelle, nella battaglia pericolosa, quello che guardavamo con tanto orgoglio, all'ultimo raggio del crepuscolo Nota: Guardavamo con tanto orgoglio volutamente al passato, segno che ora c'è chi non è più orgoglioso delle stelle e striscie. Tutto questo annunciato al superbowl con l'odiens al massimo. Guardate l'inno su sky http://mag.sky.it/mag/musica/2011/02/07/christina_aguilera_stona_superbowl.html al 0:26 del video inizia la strofa incriminata. Sky afferma solo che la cantante stona ma sinceramente canta meglio degli amici della de PiPPi's. A proposito di superbowl
Cristina Aguilera sbaglia (?????) l’inno.
L’inno diventa così:

Whose broad stripes and bright stars, through the perilous fight,
O’er the ramparts we watched, were so gallantly streaming?

Diventa

Whose broad stripes and bright stars, through the perilous fight,
what so proudly we watched, at the twilight’s last gleaming

—————- ossia ————————–

Le cui larghe striscie e brillanti stelle, nella battaglia pericolosa,
sui bastioni che guardavamo, sventolavano gagliardamente?

Diventa

Le cui larghe striscie e brillanti stelle, nella battaglia pericolosa,
quello che guardavamo con tanto orgoglio, all’ultimo raggio del crepuscolo

Nota: Guardavamo con tanto orgoglio volutamente al passato, segno che ora
c’è chi non è più orgoglioso delle stelle e striscie.
Tutto questo annunciato al superbowl con l’odiens al massimo.

Guardate l’inno su sky
http://mag.sky.it/mag/musica/2011/02/07/christina_aguilera_stona_superbowl.html
al 0:26 del video inizia la strofa incriminata. Sky afferma solo che la cantante stona
ma sinceramente canta meglio degli amici della de PiPPi’s.

]]>
Di: camilla conti /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/comment-page-1/#comment-12446 camilla conti Mon, 07 Feb 2011 16:03:46 +0000 /?p=8235#comment-12446 <a href="#comment-12445" rel="nofollow">@alberto </a> ho faziosamente esagerato....beg your pardon;) @alberto
ho faziosamente esagerato….beg your pardon;)

]]>
Di: alberto /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/comment-page-1/#comment-12445 alberto Mon, 07 Feb 2011 15:51:56 +0000 /?p=8235#comment-12445 Green Bay non ha propriamente "stracciato" Pittsburgh la partita è stata giocata fino all' ultimo minuto quasi. Green Bay non ha propriamente “stracciato” Pittsburgh la partita è stata giocata fino all’ ultimo minuto quasi.

]]>
Di: azimut72 /2011/02/07/il-libero-mercato-vince-al-superbowl/comment-page-1/#comment-12443 azimut72 Mon, 07 Feb 2011 13:24:45 +0000 /?p=8235#comment-12443 ...ma non a Wall Street... …ma non a Wall Street…

]]>