Il rapporto tra tassisti e clienti a Roma è più incandescente di quello tra laziali e romanisti.
Chiunque viva nella capitale, o vi si rechi abitualmente, conosce bene quanto sia asimmetrico il contratto di servizio tra le due categorie, quanto vana sia ogni lamentela di disservizio, quanta sproporzione ci sia non solo fra le tariffe e i km percorsi o il tempo trascorso, ma più in generale fra le tariffe e le condizioni che il cliente deve per forza accettare, non potendo essendoci alternative reali: carenza di taxi, tariffa aggiuntiva a Roma Termini, attese di minuti al telefono per la prenotazione, etc.Fino ad arrivare, caso personale, a dover pagare i minuti aggiuntivi per l’attesa di un taxi posteggiato in un posto diverso da quello concordato al momento della prenotazione (per la cronaca, la sottoscritta ha proposto reclamo e l’azione disciplinare pende ormai da mesi senza che riesca ad averne notizia).
La storia dunque dei taxi è stranota e dibattuta.
Dal 2005, l’Istituto Bruno Leoni torna sull’argomento (PDF) spiegando perché e come liberalizzare il mercato dei taxi con ragioni che sarebbero incontestabili, se non ci fossero quelle posizioni di rendita quale unico motivo che ostacola un servizio serio e in libera concorrenza.
Non torniamo quindi sull’argomento per rivitalizzare il dibattito e le proposte alternative al sistema attuale. Vi torniamo piuttosto perché una delibera dell’Assemblea capitolina (il nuovo nome del Consiglio comunale di Roma) rischia, se male interpretata, di peggiorare ancora di più le condizioni del servizio e sarebbe dunque il caso di chiarirne fin da subito il significato.
La delibera, in attuazione della riforma del sistema tariffario avviata con un regolamento comunale del luglio scorso, istituendo un’apposita commissione, individua tra i criteri di valutazione della congruità degli aumenti tariffari “il rapporto domanda e offerta a seguito dell’ampliamento dell’organico con rilascio di nuove licenze”.
Si tratta di un criterio che potrebbe essere interpretato in maniera bidirezionale, contraddicendo, se letto nel senso che a un aumento delle licenze corrisponde un aumento delle tariffe, la più elementare regola dello scambio di beni e servizi: l’aumento dell’offerta fa diminuire il prezzo del bene offerto.
Una simile interpretazione sarebbe incoerente con i principi concorrenziali, oltre che con la decisione contenuta nel regolamento di luglio del Consiglio comunale di permettere ai tassisti di praticare liberamente sconti, residuando la tariffa come tetto massimo.
C’è quindi da augurarsi che la disposizione sia interpretata dalla Commissione nel senso di suggerire riduzioni tariffarie conseguentemente ad aumenti di licenze, dato che qualsiasi altra interpretazione – come segnalato dall’Antitrust – “sarebbe volta esclusivamente a mantenere rendite di posizione”. Anzi, sarebbe forse auspicabile che si intervenisse testualmente con una modifica o con un atto di interpretazione autentica che ci salvaguardino dalla lettura opposta, visto che, a detta dell’Antitrust, il criterio sembrerebbe essere stato interpretato per ora nel senso di giustificare “aumenti tariffari sulla base della crescita del numero delle licenze verificatosi di recente”.
La politica del sottocosto sta portando alla bancarotta il mondo: taxi,quote latte,arance pesca ecc ecc.
Il prezzo deve essere equo e deve comprendere:
- costi vivi (veicolo,riparazioni,carburante,assicurazione casco)
- costo del lavoratore (salario dignitoso,inps,tasse)
Quando le associazioni dei consumatori terranno conto di questi costi e illustreranno una lororo proposta allora saranno credibili.
Letto tutto il documento pdf dell’ IBL, davvero molto interessante. L’aumento tariffario che sta per scattare a Roma è esagerato e ingiustificato. Tuttavia, non vorrei che nel dibattito si tralasciasse il problema, a mio avviso anche più grave, del trasporto pubblico in senso stretto, e cioè delle aziende municipalizzate come l’atac di Roma, che producono disservizi e sprechi di denaro pubblico senza alcun beneficio per gli utenti.
Se si vuole parlare di Roma, che è un caso limite di inefficienza, è tutto il trasporto pubblico da mettere sotto accusa e rifondare. L’amministrazione attuale è compromessa con la categoria dei tassisti, è debitrice, non può offrire garanzie di rinnovamento.
E’ peggio di cosi’:
sono anche maleducati all’eccesso, spesso dei veri Neanderthal, molti taxi sono dei “catorci” inguardabili, spesso di una sporcizia che rasenta l’indecenza, molti se ne restano tranquillamente in macchina anche se stai trasportando bagagli come uno sherpa, le tariffe sono “creative”, smanettano su quel maledetto cruscotto in modo indecifrabile per un hacker, ti ammorbano con musichette idiote o finestrini spalancati quando fa zero gradi, la puzza delle sigarette ti fa sembrare un fumatore d’oppio……ecc……ecc….
E oggi mi sento tenero con loro.
dimenticavo….alcuni guidano come Villeneuve quando voleva emulare gli sfasciacarrozze….da brivido…..
Bravo Fabio, ma a criticare siamo bravi tutti, mi immagino che tu nell’espletare il tua lavoro sia impeccabile. Bravo Fabio…@Fabio Cenci
Non mi sento di essere così catastrofica come Fabio Cenci,ma è vero che alcuni guidatori di taxi sono maleducati perchè si sentono protetti ! Condivido quanto detto da Silvano ,la situazione dei Taxi,del Trasporto Pubblico e non scordiamo il grave problema dei cavalli delle botticelle non si risolve perchè questa Amministrazione è completamente compromessa con queste categorie. Abbiamo tutti letto lo scandalo Atac! Ma la domanda è come se ne esce??Perchè le persone che sono o vivono a Roma denunciano tutto questo e mi sembra che il Messaggero e non solo, scrive anche molti articoli su queste situazioni,ma tutto rimane come prima. Io mi chiedo come cittadina oltre che scrivere,denunciare cosa altro devo fare???
Il potere dei tassisti è stata la loro “potenza di fuoco” nel voto delle amministrative.
Questo interesse li ha resi una lobby ascoltata.
Quella “del consumatore”, invece, che lobby non è perchè semplicemente auspica il libero mercato, della concorrenza e della libertà, dovrebbe essere resa altrettanto influente attraverso campagne di sensibilizzazione e “prove di forza”.
Perchè, viceversa, gli interessi di un piccolo gruppo prevarranno su quelli individuali…..di migliaia di liberi consumatori. Che oggi liberi non sono.
Grazie serena.
Le mie esperienze di tassisti sono molto limitate e circoscritte, ciò premesso, mi pongo alcune domande: perchè i Comuni sono così esosi nei costi di rilascio di una licenza taxi, mentre non lo sono altrettanto per altre licenze comunali? Perché si può condurre un taxi senza averne fatto a priori esami ferrei come in altre nazioni per la stessa attività? Perché devo pagare la stessa tariffa se sono trasportato a bordo di una minuscola vettura oppure in una spaziosa berlina? Chi vorrà rispondere è benvenuto!
mi piacerebbe sapere come mai gli aumenti dei carburanti passano e non si protesta, il treno per fiumicino è rincarato gia da tempo senza nessuna protesta.
Inoltre nessuno fa presente che è stata tolta la tariffa , oltre il gra, a favore di una tariffa unica e progressiva, a garanzia dell’utente.
L’esercizio dell’attività di taxista è soggetta alle tariffe comunali, non come qualsiasi attività imprenditoriale. I costi invece sono in continua ascesa: carburante e rca in primis…
Ve la prendete contro la solita minoranza di taxisti poco seri, ma scusate vi risulta che in altre categorie lavorative tutti sono perfetti?
preferite auto delle cooperative radio, e se non siete soddisfatti esponete i fatti alle cooperative stesse, saranno ben felici di ascoltarvi.
Mi piace la logica taxistica! Io vendo materiale informatico e lunedì andrò a protestare in municipio perchè nel mio piccolo comune siamo una dozzina a fare questo lavoro, meglio introdurre delle licenze e delle distanze minime: sono stufo di lavorare tanto e cercare di farlo sempre meglio guardando alla soddisfazione del cliente!
Qualcuno si ricorda chi tentò di liberalizzare le licenze dei taxi, scatenando le feroci critiche dell’opposizione (di allora)?
Non è che per avere qualche liberalizzazione seria si deve guardare a sinistra invece che all’imperante populismo di destra, che sta cercando di affossare anche i pochi interventi impostati a suo tempo da Bersani?
@Luca
Soni assolutamente lungi dall’essere impeccabile, ma se mi comportassi nella mia azienda privata come certi tassisti .. sarei per strada da un pezzo a chiedere l’elemosina, questo e’ certo.
Non pretendo un servizio di limousine (anche se a questi prezzi…..17€ per 5 km in assenza di traffico, e’ successo proprio ieri, andata e ritorno: 34 € per un’emergenza), ma pulizia e rispetto ed educazione si.
E’ pretendere troppo? Prendo taxi dovunque nel mondo, quindi passo soldi alla categoria, ma non mi e’ mai capitato di incontrare una “densita’” cosi’ alta di persone prive della piu’ elementare educazione (e qualche volta igiene).
Almeno nella citta’ dove vivo = Roma.
A discolpa di certi tassisti posso dire pero’ una cosa: e’ un’indecenza che a Fiumicino i tassisti “regolari” siano vittime dell’abusivismo, sotto gli occhi pochissimo vigile dei…..vigili, che …..e qui chiudo dicendo che mi rivolgo sempre ad una cooperativa veramente affidabile che lavora con la mia ditta. Ci vuole concorrenza, come sempre, per ottenere il meglio ai migliori prezzi.
@Uffreduzzi Roberto
Abito in Veneto, ma mi capita di andare a Milano, in treno e arrivo alla Centrale. Come mai la tariffa taxi dell’andata è sempre diversa da quella di ritorno? Non uso il taxi nelle ore di punta, ho abitato a Milano fino al 1995, conosco abbastanza bene la città, e se non ci sono cantieri lungo il mio percorso al mattino, perché il taxi pomeridiano fa deviazioni non previste adducendo la scusa del cantiere? L’autista può tentare di fare il furbo, ma può trovare come passeggero chi gli può controbattere avendo fatto lo stesso percorso al mattino!
Sono utente abituale di taxi a Roma dal 2003. Mi reco nella capitale almeno due, tre volte al mese e prendo o due o quattro taxi. Non mi sembra che i prezzi siano diversi da quelli di Milano o di Bologna o di Firenze, anche il servizio inteso come tempi di attesa mi sembra uguale, in questo caso è necessario fare la tara alle dimensioni della città e alla tipologia delle persone che “sbarcano” a Roma.
E’ vero che a Termini fa impressione la mitica fila che si verifica ogni mattina all’arrivo dei treni, ma i tempi di attesa (orologio alla mano) sono di circa 10 minuti.
Francamente non trovo particolar disservizi. Trovo ben peggiore il servizio fornito dai mezzi pubblici, per non parlare della metro.
A me colpisce sempre una cosa: in un Paese libero e civile io non posso contrattare liberamente con tutti gli operatori il prezzo di un servizio per cercare quello più conveniente; e se mi viene l’idea di fornire un servizio innovativo non posso farlo se non entro nella corporazione! Pero’ il bunga bunga e’ diventato un problema internazionale! Mah!
La più elementare regola dello scambio di beni e servizi – l’aumento dell’offerta fa diminuire il prezzo del bene offerto – si applica a mercati liberi, quale non è quello dei taxi.
@nimrod
Detto questo il mercato dei taxi va fortemente liberalizzato, il prezzo di una corsa deve seguire il prezzo di un qualunque altro bene. Paradossalmente lo stato (comune)potrebbe intervenire per ridurre il prezzo delle corse attraverso sussidi se considera il taxi un mezzo strategico per lo spostamento nelle città, ma certamente non difendere la casta.
Il costo equo applicato solo ad alcuni settori non si puo’ piu definire “equo”. Se il prezzo di una corsa sarà troppo basso dei tassisti cambieranno lavoro o città, e allora si’ che entrerà in gioco la legge della domanda e dell’offerta.
Qualcuno mi deve spiegare perchè i tassisti guadagnino piu di un insegnante o ricercatore. Che paese è mai questo?
comuni delle grandi città non rilasciano più licenze per i taxi da anni immemorabili.
Chi vuole fare di mestiere il tassista deve obbligatoriamente acquistare la licenza da un altro tassista il quale la cede per cessata attività. Il tassista che vende la licenza l’aveva acquistata a sua volta da un altro tassista …..e così via a ritroso nel tempo.
In una città come Milano una licenza per taxi può arrivare a costare anche 170 mila euro secondo le cifre di mercato attuali.
Caro Lepierre, lei vuole applicare la logica tassista anche ai venditori di materiale informatico del suo comune ?
Vada a proporre la cosa al suo sindaco domattina. Se la proposta sarà accettata il sindaco emetterà le licenze come lei desidera, ma prima di consegnargliela fisserà il prezzo della stessa a 170 mila euro. Se lei dispone di tale cifra potrà continuare a fare il venditore di materiale informatico altrimenti la licenza se la comprerà qualcun’altro e lei cambierà mestiere.
@Giovanni Bravin
praticamente impossibile la stessa tariffa, per vari motivi, primo tra tutti la diversa esperienza e pratica del tassista che porta a fare differenti percorsi anche in base all’orario. Comunque chiedere info al tassista, oppure suggerire un percorso preferito è gradito
@valerio
a milano un tassista incassa la media di 170euro al giorno,incassa e nn guadagna,una media mensile di 3200euro al mese. togliame le spese vive come i carburanti,consumi auto olio,gomme, parti meccaniche, assicurazione auto e tasse. la media diventa 1700euro, per 8mesi l’anno, giugno luglio agosto e metà settembre la media scende del 30% agosto del 80%,senza contare ponti infrasettimanali,natale e capodanno 15gg,pasqua7gg. gli insegnanti prendono molto di più, netti,malattia pagata,ferie pagate tredicesima e il nero delle lezioni a ore di recupero! vogliamo parlarne????
signori il taxista non è il male del mondo, non siamo tutti maleducati, ladri e furbi. ci sono realtà che il pubblico nn capisce,ad esempio: non è detto che il viaggio più lungo non sia il più veloce,il servizio taxi è pubblico gestito da privato con costi che ricadono sul privato e di conseguenza su l’utenza,aumentare i taxi nn serve se le tariffe sono uguali per tutti,il tassametro è uguale per tutti. l’uenza non ama aspettare il taxi,però non si lamenta in coda alle casse del supermercato,in posta,al ristorante,al cinema nessuno si lamenta mai. mai sentito chiedere al ristorante di aumentare i camerieri,in posta ,gli impiegati,al super per le cassiere etc.etc. ipocriti o invidiosi? il taxista compra e vende una licenza,il commerciante vende il pacchetto clienti,il taxista paga il 23%di tasse alla vendita della licenza e i commercianti????