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Siamo tutti musulmani

L’attentato di Alessandria ha ulteriormente alzato il livello della polemica sulla costruzione di moschee in Italia. I due casi piĂą importanti sono a Genova e Torino. In entrambi i casi ci sono molti aspetti non del tutto limpidi, relativi sia all’individuazione del sito per la nuova moschea, sia al finanziamento delle spese necessarie, sia agli aspetti “estetici” degli edifici di culto e, in particolare, alla presenza o meno di minareti (che però ne sono parte integrante). Quello che colpisce, però, è che il dibattito pubblico sia sostanzialmente privo di sfumature, e privo di riferimenti concreti, se non occasionali e strumentali, a questi aspetti. Il dibattito pubblico è semplicemente: mosche sì, moschea no, e, come dimostra il sondaggio di Radio 24, essendo chiamati al derby, gli italiani reagiscono nel peggiore dei modi. Il problema è che quasi nessuno – neppure i sostenitori della moschea, che si appellano ad argomenti quasi esclusivamente utilitaristici – va alla sostanza. E la sostanza è: non stiamo parlando si una moschea, di cui francamente mi interessa poco; non stiamo parlando neppure di libertĂ  religiosa, che mi interessa giĂ  un poco di piĂą; stiamo parlando di libertĂ  tout court.

Tipicamente, gli avversari delle moschee solleticano il razzismo che alberga dentro tutti noi, e lo fanno alimentando dubbi sul fatto che, al riparo delle sue mura, si possano annidare terroristi pronti a farsi esplodere o a pianificare nuovi attentati. Ho addirittura sentito un tizio, di cui non ricordo il nome, blaterare sul fatto che, per scopi di sicurezza, le celebrazioni e i discorsi interni alla moschea avrebbero dovuto svolgersi in italiano, e non in arabo, in modo da facilitare il lavoro ai questurini che, naturalmente, avrebbero dovuto accamparsi nell’edificio.

D’altro canto, i sostenitori delle moschee tendono a rispondere sulle singole questioni, ma così facendo perdono di vista la big picture. Dicono che c’è un oggettivo elemento di sicurezza nella realizzazione di nuove moschee, perchĂ© in questo modo si evitano riunioni semiclandestine in condizioni inadatte ad accogliere un pubblico numerose, come scantinati o capannoni. Dicono che l’integrazione è il miglior antidoto contro il terrorismo, e che consentire agli islamici di praticare alla luce del sole il loro culto va in questa direzione. Dicono che non si può criminalizzare Ahmad, che vive e lavora a Genova, perchĂ© Mohamed ha seminato la morte a Ground Zero. Dicono, cioè, un sacco di cose vere, ma insufficienti.

Non dicono, o dicono raramente, e comunque non con la forza sufficiente, che quando un individuo chiede di costruire una moschea sta facendo esattamente la stessa cosa di un altro che vorrebbe edificare una chiesa, una sinagoga, una palestra, un auditorium, o una sede di partito. Cioè vorrebbe investire dei soldi per adeguare (o costruire) un immobile in grado di ospitare eventi pubblici. Per ottenere l’autorizzazione, deve rispettare infinite norme relative alla sicurezza e infiniti al quadrato vincoli urbanistici. Queste norme e questi vincoli devono riguardare elementi oggettivi: uscite, sistemi antincendio, eccetera. Non possono e non devono essere discriminatori riguardo l’impiego che verrĂ  fatto della struttura. Cento persone che si riuniscono sono cento persone che si riuniscono. Non importa se si riuniscono per cantare l’Ave maria, per farsi arringare da un segretario provinciale, o per elevare preghiere ad Allah.

Se si chiede che le norme, o la loro applicazione, siano discriminatorie, si sta infrangendo un principio cardine della nostra civiltà. Si sta rompendo il giocattolo che vogliamo a tutti i costi difendere, Si sta dirottando un simbolico aereo su una simbolica torre. Si sta facendo qualcosa per cui Osama bin Laden sarebbe fiero di noi, cioè si sta dimostrando che noi siamo peggio dei peggiori di loro.

La questione non riguarda faccende complesse come la libertĂ  religiose, ma ha un nome semplice semplice: libertĂ  e proprietĂ . La libertĂ  di ciascuno di vedersi con chi vuole per fare quel che crede, purchĂ© non nuoccia al prossimo (e non c’è ragione di ritenere che i musulmani riuniti in preghiera facciano danno ad alcuno: se si hanno informazioni, indizi o evidenze le si tirino fuori). Il diritto dei proprietari di uno stabile di usarlo per quel che gli pare e invitandovi chi desidera e chi lo desidera.

Non stiamo parlando di licenze edilizie, non stiamo parlando di terrorismo e non stiamo parlando neppure di libertĂ  religiosa (perchĂ© in fondo nessuno, almeno pubblicamente, mette in discussione il diritto dei musulmani a essere musulmani). Stiamo parlando di libertĂ , stiamo calpestando un po’ della loro – e quindi della nostra – libertĂ  in cambio di un illusorio senso di sicurezza. Stiamo gettando via, per invidia o per odio, tutto quello di buono che la nostra civiltĂ  ha costruito.

Se questo è ciò di cui parliamo, e se in questo momento le vittime di questa aggressione alla libertà sono gli islamici, siamo tutti musulmani. Almeno quelli per cui la libertà non è un accessorio, la proprietà non è sterco del demonio, e il prossimo è qualcuno da amare come noi stessi.

8 gennaio 2011 LibertĂ  , , , , , , ,

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  1. Optio
    10 gennaio 2011 a 2:54 | #1

    A StagnĂ  musulmano sarai te. Invidia di chi ? Dei maomettani ? Ma mi faccia il piacere. L’islam non Ă© una religione Ă© un culto totalitario. Il suo intervento Ă© quanto di piĂą stupido, presuntuoso e inconsapevole che si potesse scrivere sull’argomento. E’ indecente. Non tema herr doktor; se tra qualche anno tornerĂ  sul pianeta Terra – continente eurabia, saranno proprio i suoi amichetti maomettani a indurla a cambiare opinione e a vergognarsi delle scempiaggini che ci ha regalato.

  2. paolo
    10 gennaio 2011 a 2:57 | #2

    @Alessio
    Alessio, ti do ragione totalmente

  3. Massimo
    10 gennaio 2011 a 8:18 | #3

    Andrea Verde :Vivo in Francia da diciotto anni e sono fautore del modello di integrazione francese. Nicolas Sarkozy ha posto dei paletti ben precisi per garantire la libertà di culto, stroncando sul nascere l’estremismo e i richiami identitari. Sarkozy ha imposto il registro degli iman, ha imposto che predicassero in lingua francese ed ha voluto un controllo stretto sulla provenienza dei finanziamenti delle moschee (per evitare che paesi come la Siria potessero finanziare le frange sqlqfiste piu’ estremistiche). Al tempo stesso Chirac et Sarkozy vollero la legge “Stasi”, ovvero quella legge che vieta l’ostentazione dei simboli religiosi nelle scuole e nei luoghi pubblici ed ha fatto votare la legge contro il burqa islamico considerato come “non gradito” sul suolo francese.Sarkozy ha detto chiaramente che non vuole l’Islam in Francia, ma un islam in Francia che abbia come presupposto la piena integrazione e l’assoluto rispetto dei valori della République. Ben diversa la situazione in Inghilterra ed in Germania dove vige il comunitarismo. In Italia quale modello di integrazione vogliamo adottare?

    Non ha importanza: in Francia ed in Germania hanno adottato due modelli molto diversi, e sono falliti entrambi:

    http://www.lemonde.fr/societe/article/2011/01/04/islam-et-integration-le-constat-d-echec-franco-allemand_1460748_3224.html#ens_id=1460876

    http://s1.lemde.fr//mmpub/edt/doc/20110104/1461011_8fd0_rapport.pdf

    In Gran Bratagna uno ancora diverso, e anch’esso è fallito:

    http://www.dailymail.co.uk/news/article-1345277/Jack-Straw-making-offensive-remarks-sex-abuse-cases.html

    E l’intragrazione dovrebbe riuscire in Italia, che a 150 anni dall’unitĂ  ancora non è riuscita a integrare il nord e il sud?

  4. Caber
    10 gennaio 2011 a 8:39 | #4

    Certo che se questi sono i valori condivisi dagli italiani non dovremmo far immigrare nessuno… per il suo bene…

    Per quanto mi riguarda se una moschea non è pagata con fondi pubblici (cosa successa piĂą volte) per me è tutto ok…

    Anche se sono convinto che gli italiani piĂą che di razzismo siano semplicemente malati di Nimby…

  5. Astrit
    10 gennaio 2011 a 8:59 | #5

    Insomma qui non si tratta di essere razzisti e men che meno xenofobi. Si tratta solamente di “insegnare” a questi musulmani a comportarsi nella libera societĂ . PerchĂ© autodefinirsi – come loro sostengono – superiori a qualsiasi religione e persona è alquanto ridicolo e questo la dice lunga sul loro grado cultura e emancipazione. Una religione priva di sviluppo e la quale è rimasta indietro di 1400 anni. Si vuole essere liberali e accoglienti con il prossimo, ok, ma che almeno sappiano rispettare la legge altrui e non cercare di impostare la loro legge che poi è la Sharia! Quando loro si emanciperanno forse potremmo parlare di paritĂ  di diritti.
    Gli italiani convertiti all’Islam sono i peggiori perchĂ© sono degli estremisti e fomndamentalisti e questo è molto pericoloso. QUesto grazie agli imam che risiedono in Italia.
    Le moschee sono tutte finanziate dal Regno Saudita… di soldi proprio puliti non direi…

  6. Pastore Sardo
    10 gennaio 2011 a 9:18 | #6

    @Carlo Stagnaro

    “Se qualcuno – privato o autoritĂ  pubblica – ha evidenza che i musulmani di Genova o di Torino siano contigui al terrorismo, sa quel che deve fare. E’ possibile che sia così, naturalmente, ma il sospetto non è una prova. Chi sa, parli; se nessuno parla, devo dedurre che nessuno sa, ossia che non c’è alcuna CONCRETA preoccupazione.”

    OK, adesso abbiamo appurato che in sicilia non c’è la mafia.

    Ragazzi non possiamo

  7. Pastore Sardo
    10 gennaio 2011 a 9:22 | #7

    @Pietro M.

    A chi parla di reciprocitĂ  ricorderei due cose:

    1. che se negli USA avessero richiesto la reciprocità con i paesi illiberali dell’Europa nell’accettare gli immigrati, non ci sarebbe stata alcuna libertà negli USA.
    2. che se vogliamo essere migliori degli estremisti islamici, dobbiamo avere valori di cui esser fieri, e non scendere al loro livello.”

    Tipico delle due principali culture Italiote, siamo piĂą buoni e piĂą bravi degli altri.

    Io mi alzo la mattina pensando che sono piĂą coglione degli altri, provatelo …. e si aprirĂ  un mondo nuovo :)

  8. antonio
    10 gennaio 2011 a 10:18 | #8

    @stefano
    ad armi pari ? cosa vuol dire ? mi ricordi quegli avvocati che si professano liberali e sono a favore degli ordini professionali e della tariffa minima. Spesso la libertà fa paura ed è tranquillizzante trovare una scusa per castrarla.

  9. Cachorro Quente
    10 gennaio 2011 a 10:32 | #9

    “Si tratta solamente di “insegnare” a questi musulmani a comportarsi nella libera societĂ .”

    E glielo insegniamo transigendo ai principi fondanti della libera societa’?

  10. Cachorro Quente
    10 gennaio 2011 a 10:44 | #10

    “Mi chiedo quanti di coloro che sorvolano sul problema degli aspetti politici dell’Islam abbiano letto il Corano alla luce del suo contesto storico, o abbiano mai studiato la vita di Muhammad (Maometto).
    Chissa’ se concederebbero la stessa dignita’ e liberta’ di culto ai seguaci di Jim Jones, Shoko Asahara o, tanto per invocare la reductio ad hitlerum, Adolf Hitler.”

    E la Torah? Non e’ propriamente un testo gandhiano (che tedio! Sempre lo stesso discorso!)
    E’ un discorso assurdo. Ci sono centinaia di migliaia, forse piu’ di un milione, di musulmani residenti in Italia. Se pensiamo che l’Islam sia incompatibile con la nostra costituzione (come lo e’ qualsiasi religione se applicata alla lettera, ma vabbe’) li deportiamo o li costringiamo a convertirsi. E’ l’unica policy coerente.
    Sulla reciprocita’ poi meglio neanche rispondere per la totale fallacia logica di certe argomentazioni (che facciamo, limitiamo i diritti politici dei cinesi immigrati gia’ che ci siamo?).

    @ Flavio un altro “E mi chiedo: battersi per la libertĂ , in questo caso dei mussulmani di aver un loro luogo di incontro, sia controproducente dato che la dottrina islamica è tutt’altro che liberale.”

    Qua non si sta capendo. Non stiamo parlando del diritto ad avere un luogo di incontro (diritto positivo) ma del diritto di un privato di disporre della proprieta’ privata (diritto negativo, fondante di una societa’ liberale).

    Sui Fratelli Musulmani: sara’ come dice Armadillo, la verita’ e’ che si tratta di un Islam politico la persecuzione del quale in Egitto ha causato il proliferare di un islam intransigente (direttamente foraggiato da Mubarak), il salafismo, ascetico nella versione soft ma che nella sua declinazione piu’ estrema predica la jihad. In Turchia la vittoria dell’Islam politico e’ coincisa con riforme di segno democratico (incrinamento dello strapotere della casta militare, timide aperture sui diritti dei kurdi) e di segno liberista in economia (con conseguente boom economico).

  11. Stefano N.
    10 gennaio 2011 a 11:34 | #11

    Art. 16 delle preleggi non me lo sono inventato io, poi discutiamo su cosa si applica e su cosa no.

  12. Andrea
    10 gennaio 2011 a 12:52 | #12

    Vi invito a leggere questo post, dove è provata la grande “reciprocitĂ ” nell’islam e la subdola dissimulazione dei suoi adepti.

    http://forum.politicainrete.net/politica-nazionale/91809-reciprocita-nellislam-ipocrisia-e-dissimulazione-dei-musulmani.html

  13. Ismael
    10 gennaio 2011 a 13:07 | #13

    @ Cachorro: il Talmud, così come l’esegesi biblica, insegna a filtrare il contenuto delle scritture attraverso quattro strati di significato (letterale, allegorico, tropologico e anagogico). L’ermeneutica che ne consegue destituisce di ogni fondamento il modello ermeneutico “superfisso” che attribuisci in blocco alle religioni non-islamiche, oltre a marcare con decisione appunto la cruciale diversitĂ  del culto maomettano rispetto a tutti gli altri. Di qua un Dio incarnato, di lĂ  un dio incartato (cit. Samir Khalil Samir) e quotato sul mercato degli hadith, i “detti” del Profeta di opportunistica e dubbia attribuzione.
    Cerca dunque di non proporre paralleli capziosi, oltretutto mettendo come tuo solito in discussione l’intelligenza di chi non concorda con te.

    Col tempo, noto poi come le formulette “classical liberal” abbiano gioco a penetrare la mentalitĂ  progressista. Forse perchĂ© si fondano, a seconda delle circostanze e delle convenienze, su concezioni semplicistiche del rapporto cosa-parola (e quindi condividono la stessa matrice filosofica del sinistrismo in generale): diritto negativo e positivo divengono allora mondi perfettamente distinti così come, all’opposto, il concetto proprio di “diritti” vien fatto coincidere con quello di “titoli”. PerchĂ© di quello si sta parlando, anche con Stagnaro: un conto è dire che situazioni analoghe vanno trattate in modo analogo, un altro (e qui casca l’asino, nella fattispecie) affermare che situazioni diverse si normano in modo diverso. Dati contingenti come la preferibilitĂ  della tal confessione islamica rispetto alla tal’altra non c’entrano nulla.

  14. Sergio
    10 gennaio 2011 a 13:17 | #14

    Un post deludente: molto nobile , ma astratto e ingenuo, che ignora la realtĂ . Se qualcuno gira armato io mi allarmo,e le “armi” dei maomettani le abbiamo viste.

  15. Massimo
    10 gennaio 2011 a 13:51 | #15

    Cachorro Quente :“Mi chiedo quanti di coloro che sorvolano sul problema degli aspetti politici dell’Islam abbiano letto il Corano alla luce del suo contesto storico, o abbiano mai studiato la vita di Muhammad (Maometto).Chissa’ se concederebbero la stessa dignita’ e liberta’ di culto ai seguaci di Jim Jones, Shoko Asahara o, tanto per invocare la reductio ad hitlerum, Adolf Hitler.”
    E la Torah? Non e’ propriamente un testo gandhiano (che tedio! Sempre lo stesso discorso!)E’ un discorso assurdo. Ci sono centinaia di migliaia, forse piu’ di un milione, di musulmani residenti in Italia. Se pensiamo che l’Islam sia incompatibile con la nostra costituzione (come lo e’ qualsiasi religione se applicata alla lettera, ma vabbe’) li deportiamo o li costringiamo a convertirsi. E’ l’unica policy coerente.
    ).

    Si da il caso che la Torah abbia interiorizzato da qualche millennio il concetto della separazione fra Stato e Chiesa. Nel Cristianesimo ciĂł è addirttura prescritto nei testi sacri (“date a Cesare quel che è di Cesare”). Questo principio è assolutamente sconosciuto nell’Islam: è semplicemente incocepibile che Maometto dicesse “date a Cesare quel che è di Cesare” poichè lui stesso ERA “Cesare”. Maometto era un capo politico e militare, che dichiarava guarre e stipulava trattati di pace, riscuoteva imposte e amministrava la giustizia.

    Riassumendo: anche la Torah, prevedeva la lapidazione delle adultere, ma da un paio di millenni questo non si verifica nelle comunitĂ  giudaiche, dentro e fuori Israele.

  16. Herbrand
    10 gennaio 2011 a 15:09 | #16

    Cachorro Quente :
    “E la Torah? Non e’ propriamente un testo gandhiano (che tedio! Sempre lo stesso discorso!)
    E’ un discorso assurdo. Ci sono centinaia di migliaia, forse piu’ di un milione, di musulmani residenti in Italia. Se pensiamo che l’Islam sia incompatibile con la nostra costituzione (come lo e’ qualsiasi religione se applicata alla lettera, ma vabbe’) li deportiamo o li costringiamo a convertirsi. E’ l’unica policy coerente.
    Sulla reciprocita’ poi meglio neanche rispondere per la totale fallacia logica di certe argomentazioni (che facciamo, limitiamo i diritti politici dei cinesi immigrati gia’ che ci siamo?)”.

    Circa la Torah, altre persone piu’ competenti di me hanno risposto adeguatamente – ma la mia risposta sarebbe stata simile.

    Approfondendo sul motivo per cui l’Islam e’ incompatibile con la nostra Costituzione, questo e’ perche’ l’Islam ha, al contrario della stragrande maggioranza delle altre religioni, una dimensione politica assolutista, intollerante e suprematista – e la ha a prescindere da quanti Musulmani decidano di non seguirla.

    Ai Musulmani deve essere imposto di non seguire gli aspetti politici dell’Islam, in maniera simile a come fece l’America in Giappone dopo la seconda guerra mondiale – lo Shintoismo veniva permesso come fede spirituale, ma la sua deriva divinizzante della classe politica venne messa fuorilegge.
    Chi insiste nel predicare la jihad, la Shariah e un trattamento civile diverso in funzione della fede (cosi’ come prescritto dal Corano e dagli hadith) per quanto mi riguarda andrebbe deportato tout-court.

  17. 10 gennaio 2011 a 15:27 | #17

    Il problema è che non possiamo richiamarci al liberale Einaudi per chiedere l’abolizione delle prefetture e poi, credendo di essere coerenti, aprire un’autostrada per l’installazione di avamposti militari del Gran Califfato, una forma statuale totalitaria, richiamandoci al presunto diritto di vedere applicati in modo blando i regolamenti comunali per la costruzione di edifici pubblici. Essere favorevoli alla libertĂ  non significa mettersi in posizione a 90 gradi, a meno che quella non sia una delle posizioni che si predilige.

  18. Pietro
    10 gennaio 2011 a 15:31 | #18

    I liberalismi economico e politico fanno gia’ fatica ad attecchire in societa’ come quella italiana, certamente piu’ libera per politica ed economia delle teocrazie islamiche.
    Stagnaro, nel tuo articolo involontariamente spieghi perche’ il liberalismo ha addirittura meno forza nel risolvere problemi come quello delle moschee.
    E’ ovvio che si debba lasciar fare le moschee, ma e’ anche vero che la cultura islamica crea piu’ problemi di altre.
    Invece nel tuo articolo ignorari la questione, in nome dei principi liberisti.
    Sarebbe stato piu’ utile ribadire la correttezza dei principi ma esprimendo il proprio parere sulla soluzione dei problemi dell’integralismo terrorista per quanto riguarda la politica interna ed estera.
    Inoltre collegare gli attentati alla chiesa di Alessandria con le moschee in Italia mi pare illogico e pretestuoso.

    More food: http://articles.cnn.com/2010-11-23/us/oklahoma.islamic.law_1_oklahoma-courts-sharia-law-first-amendment?_s=PM:US

  19. Crying
    10 gennaio 2011 a 17:08 | #19

    Siamo tutti musulmani… ma tu guarda cosa mi tocca sentire… allora:
    1) io non sono un fanatico retrogrado che se un libro scritto neanche direttamente da un pedofilo, assassino, traditore e criminale, dice di uccidere chi non credo lo faccio…
    2) Io non picchio le donne col pretesto che il pedofilo di sopra lo ha permesso…
    3) Io non uccido chi crede in altre fedi perchè un libro mi di uccidere i miscredenti ovunque si trovino e di convertire il mondo alla lurida legge di una mente deviata!!
    4) Ci sono un miliardo e trecento milioni di deficienti che credono in tutto questo, io non faccio parte del gruppo, musulmano ci sarĂ  lei!!

  20. taccuino
    10 gennaio 2011 a 18:15 | #20

    Mi risulta strano il senso dell’articolo scritto da un libertario convinto.
    Perché proprio per la affermazione del diritto di proprietà non vedo dove sia il problema: a casa mia faccio entrare chi voglio e non credo mi si possa tacciare di razzismo se chiudo la porta in faccia a chi non mi piace.

  21. gengi
    10 gennaio 2011 a 20:40 | #21

    @Carlo Stagnaro
    Non tutti gli islamici hanno delle cattive intenzioni tuttavia qualcuno con pessime intenzioni (cioè sognare la bandiera dell’Islam sventolare sul Quirinale al prezzo di massacrare qualche infedele) c’è. Quindi tolleranza zero, tanto piĂą che l’immigrazione che proviene da quei paesi è quasi sempre di basso livello. Sarò cinico ma ad un certo punto una religione antimoderna come quella vĂ  responsabilizzata…

  22. Cachorro Quente
    10 gennaio 2011 a 21:42 | #22

    Ora chiedo una cosa ad Herbrand, Massimo ed Ismael: sareste stati d’accordo, prima del crollo del muro di Berlino, a rendere illegale il Partito Comunista Italiano e i suoi omologhi europei?
    La dottrina marxista e’ incompatibile con la democrazia liberale. In infinte occasioni i partiti comunisti hanno dimostrato come la partecipazione alla democrazia o a lotte multipartitiche di liberazione era solo una fase strumentale in attesa della presa del potere e dell’eliminazione degli avversari politici. Nei paesi comunisti, senza nessuna eccezione, e’ stata repressa la liberta’ di espressione e di culto (mentre esistono numerosi paesi a maggioranza musulmana che, pur non essendo dei modelli di democrazia, accettano pienamente il principio di separazione tra stato e chiesa e non applicano la shariah a livello istituzionale).
    Le possibilita’ di presa del potere da parte del partito comunista sono sempre state molto piu’ serie che non l’islamizzazione di un paese occidentale, checche’ ne pensino gli intellettuali americani che parlano di Eurabia (travisando completamente episodi come i disordini delle banlieue in Francia, deformando i dati demografici, e ignorando il fatto che negli USA esiste una numerosissima comunita’ musulmana in buona parte impiegata nella piccola impresa, senza nessuna velleita’ di Califfato e che nel 2001 ha votato in massa George W. Bush, per dire).

    Eppure credo che tutti siano d’accordo che permettere l’attivita’ del PCI era un dovere da parte di uno stato democratico, e che la sua messa al bando avrebbe potuto avere conseguenze gravissime.

  23. Pietro
    10 gennaio 2011 a 22:18 | #23

    @ Cachorro Quente
    Non mi hai interpellato ma a me fai venire in mente questo:
    Penso che l’Italia paghi tutt’ora gli effetti negativi dell’infiltrazione comunista in parte delle universita’ statali, magistratura e sindacati.
    Naturalmente i vari “comunisti” (che lo sarebbero stati “pacificamente” e solo con i soldi degli altri) non dovevano pagare per i crimini dei terroristi rossi.
    Non penso che sarebbe stato giusto o utile vietare il comunismo, ma penso che sarebbe stato doveroso essere critici e trasparenti su cosa significava. Cosi’ come e’ doveroso essere trasparenti con l’islam e dei problemi reali ad esso connessi.
    Invece si preferisce non fare conti con la realta’ (del passato o del presente), cosi’ gli illiberali possono dormire sonni tranquilli e fare anche la figura dei tolleranti, e i liberali (di cui mi sento parte) possono vivere secondo i loro principi (almeno finche’ il problema non diventa in-ignorabile).

  24. Alessio
    10 gennaio 2011 a 23:02 | #24

    @Cachorro Quente
    “Eppure credo che tutti siano d’accordo che permettere l’attivita’ del PCI era un dovere da parte di uno stato democratico, e che la sua messa al bando avrebbe potuto avere conseguenze gravissime.”
    noto una divertente ed evidente contraddizione che si applica anche al nostro caso: è la minaccia delle conseguenza gravissime che rende ‘doveroso’ il principio democratico…

  25. Herbrand
    10 gennaio 2011 a 23:54 | #25

    @Cachorro
    Non vedo come la mia risposta cambierebbe la situazione.
    L’Islam moderato non esiste, esistono solo Musulmani “moderati” (leggasi: non del tutto coerenti all’imperativo jihadista Islamico), e non c’e’ un modo efficace di distinguere gli uni dagli altri (a meno di fidarsi di jihadisti la cui dottrina dice di poter mentire e dissimulare i propri intenti per meglio perseguire i propri scopi).
    Sia “moderati” che “praticanti coerenti” considerano lo stesso terrorista, assassino e stupratore un “buon modello” per i Musulmani.

  26. massimo
    11 gennaio 2011 a 1:09 | #26

    Cachorro Quente :Ora chiedo una cosa ad Herbrand, Massimo ed Ismael: sareste stati d’accordo, prima del crollo del muro di Berlino, a rendere illegale il Partito Comunista Italiano e i suoi omologhi europei?La dottrina marxista e’ incompatibile con la democrazia liberale. In infinte occasioni i partiti comunisti hanno dimostrato come la partecipazione alla democrazia o a lotte multipartitiche di liberazione era solo una fase strumentale in attesa della presa del potere e dell’eliminazione degli avversari politici. Nei paesi comunisti, senza nessuna eccezione, e’ stata repressa la liberta’ di espressione e di culto (mentre esistono numerosi paesi a maggioranza musulmana che, pur non essendo dei modelli di democrazia, accettano pienamente il principio di separazione tra stato e chiesa e non applicano la shariah a livello istituzionale).Le possibilita’ di presa del potere da parte del partito comunista sono sempre state molto piu’ serie che non l’islamizzazione di un paese occidentale, checche’ ne pensino gli intellettuali americani che parlano di Eurabia (travisando completamente episodi come i disordini delle banlieue in Francia, deformando i dati demografici, e ignorando il fatto che negli USA esiste una numerosissima comunita’ musulmana in buona parte impiegata nella piccola impresa, senza nessuna velleita’ di Califfato e che nel 2001 ha votato in massa George W. Bush, per dire).
    Eppure credo che tutti siano d’accordo che permettere l’attivita’ del PCI era un dovere da parte di uno stato democratico, e che la sua messa al bando avrebbe potuto avere conseguenze gravissime.

    Il parallelo fra l’Islam di adesso e il comunismo della guerra fredda è suggestivo, ma non assolutamente nuovo: http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EkulEyyVyZFIiYUIVb.shtml

    Anche la “messa al bando” dei comunisti, in una versione forse meno ampia fa parte della storia dell’Europa occidentale, dove si ricordano esempi che non hanno dato luogo a conseguenze poi cosĂ­ gravi: http://en.wikipedia.org/wiki/Berufsverbot
    http://germanhistorydocs.ghi-dc.org/sub_document.cfm?document_id=898

    Anche in Italia abbiamo avuto un’esperienza comparabile, senza le “gravissime conseguenze” paventate: http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Scelba e ricordo che proprio a Genova venne impedito lo svolgimento di una riunione politica: http://www.blogenova.it/tag/msi/

  27. 11 gennaio 2011 a 2:43 | #27

    Ora chiedo una cosa ad Herbrand, Massimo ed Ismael: sareste stati d’accordo, prima del crollo del muro di Berlino, a rendere illegale il Partito Comunista Italiano e i suoi omologhi europei?

    Si.
    I principi liberali vanno applicati a chi vuole e può reciprocarli; applicarli a chi vuole ammazzarti o che non si opporrebbe a chi vuole ammazzarti è semplicemente stupido.
    Nel dubbio, OK, li applichiamo lo stesso.
    Ma qui di dubbi ce ne sono pochi. Gli stessi ex-mussulmani te lo dicono, basta volerli ascoltare.

    Poi, non parliamo di “applicazioni istituzionali della Shaaria”. In Pakistan nessuno è mai stato ammazzato dallo stato per aver mancato di rispetto al Corano, Allah o Maometto. La maggior parte è morta comunque, per mano di qualche assassino (mai preso) o di qualche folla inferocita (mai repressa).

  28. Cachorro Quente
    11 gennaio 2011 a 11:34 | #28

    @Pietro: e chi e’ che non vuole essere trasparente? Quello che e’ l’Islam e la situazione nei paesi a maggioranza musulmana sono davanti agli occhi di tutti.

    @ Mirco: “I principi liberali vanno applicati a chi vuole e può reciprocarli; applicarli a chi vuole ammazzarti o che non si opporrebbe a chi vuole ammazzarti è semplicemente stupido.”

    Che e’ come dire che un assassino non ha diritto a un giusto processo o, dopo la sentenza, a un trattamento umano in cella. Secondo voi si dovrebbe presumere che un musulmano abbia intenzioni terroristiche, e impedirgli a prescindere di disporre della propria proprieta’ o di associarsi con i correligionari per edificare un luogo di culto.

    Sottolineo che quando parlo di gravi conseguenze, non mi riferisco all’apertura o meno di una moschea, ma all’applicazione coerente dei principi che enunciate nei vostri post.
    E che il discorso utilitaristico immediato e’ secondario rispetto a quello dei principi. Allo stesso modo io sono contrario alla censura e all’autocensura compiacente (vedi la raffigurazione di Maometto, il presepe nelle scuole, ecc. ecc.)

    @ tutti gli altri: negli anni ’70 e ’80 i terroristi marxisti hanno ucciso piu’ di un centinaio di persone in Italia. Si parla di centinaia di operativi, e di un bacino di simpatizzanti di diverse migliaia di individui, per non parlare di un’enorme “zona grigia” di militanti extra-parlamentari. La similitudine con l’Islam effettivamente non e’ stringente: perche’ e’ totalmente sproporzionata, a sfavore dell’Islam. La legislazione attuale (legge Mancino ecc.; non che brillino per liberalismo, ma vabbe’) e’ assolutamente adeguata per monitorare l’attivita’ di tre o quattro grandi moschee che si aprirebbero nelle piu’ grandi citta’ di Italia.

  29. Herbrand
    11 gennaio 2011 a 11:50 | #29

    Cachorro, la risposta a Mirco e’ un non sequitur. La reciprocita’ e’ assolutamente fondamentale per la sopravvivenza del liberalesimo stesso – chiedilo ai pacifici e buddhisti che vivevano nelle province cinesi che oggi sono note come Kazakhstan, Uzbekistan, Tajikistan, Kyrgyzstan, Turkmenistan.
    Ah no aspetta, non puoi – perche’ sono stati massacrati dai Musulmani, e al loro posto ora ci sono popolazioni Islamiche.

    Per quanto mi riguarda, marxismo militante e Islam vanno trattati allo stesso modo: ogni accenno di attivita’ politica eversiva deve essere represso con la massima durezza, e le rispettive politiche suprematiste denunciate e contrastate pubblicamente dalla cultura e dai media.
    In Occidente c’e’ stato un maccartismo verso il comunismo, la mancanza di questo nei confronti dell’Islam mi preoccupa alquanto – quest’ultimo e’ molto piu’ tenace e pernicioso del comunismo, proprio in quando ideologia con basi religiose.

  30. 11 gennaio 2011 a 14:43 | #30

    Cachorro, Hai presente il principio dell’estoppel?
    è come dire che un assassino non può obiettare contro la pena di morte che gli venga applicata, uno schiavista non può obiettare contro il fatto di essere costretto ai lavori forzati e uno stupratore non può obiettare se qualcuno gli fa il mazzo contro la sua volontà.

    I mussulmani non possono obiettare se gli viene preclusa la possibilitĂ  di avere luoghi di culto ufficiali, perchĂ© la loro religione permette ed intima loro di distruggere o impedire di costruire nuovi luoghi di culto alle altre religioni (quando ne hanno il potere). Non possono neanche obiettare se gli vengono riconosciuti meno diritti, dato che la loro religione ne riconosce di meno (o nessuno) ai non mussulmani (in tutte e quattro le sue scuole di giurisprudenza principali e anche nelle altre – Herbrand può darti i particolari, credo).

    A questo punto, perchĂ© non permettere anche, che so, un tempio azteco, con l’altare per i sacrifici umani? oppure un tempio pagano in cui adorino Hitler e predichino lo sterminio degli ebrei e la sottomissione delle razze inferiori?

  31. gengi
    11 gennaio 2011 a 16:32 | #31

    @Cachorro Quente
    Il Partito Comunista italiano era il rappresentante politico del 35% degli italiani, la faccenda cambia un bel pò.

  32. Cachorro Quente
    11 gennaio 2011 a 19:06 | #32

    No scusa, Mirco, proprio non capisco. Tu mi stai dicendo che e’ legittimo violentare uno stupratore?

    Non sto negando che il problema della liberta’ di espressione sia complesso. Ad esempio, molti commentatori di area cattolica conservatrice si oppongono a una legislazione che prescriva l’omofobia perche’ potrebbe, se applicata estensivamente, andare a interferire nella dottrina di una Chiesa. In molti paesi europei esistono leggi che puniscono l’istigazione all’odio razziale, o il negazionismo, ecc. Lo status legale dell’Islam andrebbe a trovarsi spesso in questo difficile trade off tra liberta’ e tutela (delle minoranze, della convivenza civile…). Io sono contrario al politically correct e al relativismo incosciente: se un predicatore islamico tiene un sermone antisemita, va pubblicamente denunciato. Ma impedire a priori la costruzione di una moschea mi sembra un’azione illegittima.

    “Non possono neanche obiettare se gli vengono riconosciuti meno diritti, dato che la loro religione ne riconosce di meno (o nessuno) ai non mussulmani”

    Nei paesi occidentali, la parita’ di diritti civili per gli ebrei e’ cosa del diciannovesimo secolo. L’Antico Testamento celebra lo sterminio dei pagani. Adesso ovviamente qualcuno mi spieghera’ in maniera articolata come l’esegesi dei testi sacri sia radicalmente diversa nelle tre religioni (tutti islamologi, cosi’ come tutti CT della nazionale)… probabile. Non sono sicuramente un esperto del campo. Quello che credo pero’, con ragionevole certezza, e’ che le differenze di interpretazione sono CONSEGUENZE e non CAUSE dello status sociale delle religioni prese in esame. E’ evidente che da duemila anni gli ebrei, soggetti ad occupazione nella propria terra e a convivenza forzata come minoranza nelle terre della Diaspora, non possono permettersi di massacrare sacerdoti stranieri come ai tempi di Elia ed Eliseo. E allo stesso modo, l’occidente cristiano si e’ comportato con gli ebrei esattamente come gli arabi e gli ottomani fecero con ebrei e cristiani: dandogli uno status civile inferiore e perseguitandoli periodicamente (per non parlare di quanto successo in Spagna, Portogallo e Italia meridionale). La religione nei paesi europei e’ passata attraverso diverse fasi, dall’Inquisizione al principio di “cuius regius, eius religio” ecc. ecc., ed e’ stata costretta allo status subalterno attuale dalle contingenze storiche.

    Allo stesso modo, l’Islam DEVE cambiare, e cambiera’. Non possiamo leggere tutta la storia musulmana con la chiave interpretativa degli ultimi trent’anni di islamismo militante. E non possiamo modificare i principi fondanti dell’occidente liberale al primo starnuto.

  33. 11 gennaio 2011 a 20:04 | #33

    @Cachorro Quente
    Sbaglia il confronto, non si tratta di paragonare l’Islam al PCI, ma alle brigate rosse.

  34. j
    11 gennaio 2011 a 22:13 | #34

    @Cachorro Quente
    Sei un grande

  35. Herbrand
    11 gennaio 2011 a 23:52 | #35

    Cachorro:

    L’esegesi dei testi sacri e’ diversa in diverse religioni perche’ le ideologie religiose hanno principi differenti – questo e’ evidente a chiunque abbia una conoscenza superficiale di esse.

    Circa le mie credenziali per presentare l’esegesi dei testi Islamici, sono l’amministratore della divisione italiana di Faith Freedom International (il nostro sito e’ raggiungibile dal mio nickname); la mia formazione e’ quella classica dell’Islam sunnita, e studio l’Islam da oltre 9 anni ormai.
    Avendo inoltre un background cattolico, ho una discreta conoscenza anche della dottrina della Chiesa.

    Per tornare a noi, il fatto che nell’Antico Testamento avvengano stermini di pagani non implica che questo sia visto in luce positiva dai Cristiani – questo perche’ e’ Gesu’, e non i profeti, ad essere un esempio di comportamento prescrittivo per i Cristiani, e nulla di quanto ha insegnato Gesu’ ha valenza politica. Cio’ viene formalizzato in maniera ancora piu’ netta dal Cattolicesimo, la cui dottrina e’ contenuta nel Catechismo ed estesa dalle pronuciazioni ex-cathedra dei Papi – ancora una volta limitate alla sfera etica e morale.
    Insomma, c’e’ un motivo per cui i Cristiani non offrano piu’ sacrifici di animali o pratichino l’occhio per occhio.

    Per l’Islam il riferimento assoluto e’ costituito dal Corano, e dall’esempio di Muhammad (“Al-Insan Al-Kamil”, il perfetto esempio di ogni Musulmano di ogni era); per questo, e in virtu’ di quanto riportato dal Corano, quello che ha fatto Muhammad in vita costituisce un precedente legalmente vincolante anche sul piano del diritto: proprio per questo l’Islam ha una dottrina politica, civile e penale basata su principi religiosi, che non possono essere alterati in quanto il suo unico legislatore assoluto e’ morto, e i suoi aneddoti (hadith), opportunamente registrati e catalogati per affidabilita’, offrono solo una limitata possibilita’ di interpretazione.
    E Maometto e’ stato in vita un capoguerra imperialista, un dittatore spietato, un uomo crudele e narcisista; non e’ un caso che la sua ideologia si sia imposta con la spada in tutti i paesi soggiogati dalla ummah.

    Per questo confrontare le azioni dei fedeli di religione diversa non e’ indicativo di similitudini delle loro fedi, se non si tiene conto della coerenza con la loro dottrina; e per quanto sia facile cadere nel tranello relativista che vorrebbe tutte le religioni equivalenti sul piano etico, questo si rivela essere, alla prova dei fatti, un semplice dogma privo di fondamento.

  36. stefano
    12 gennaio 2011 a 7:24 | #36

    @antonio
    Intendo dire che devo essere a pari condizioni. E non intendo dire che si devono fare le chiese in Arabia Saudita. Intendo dire che c’è troppa benevolenza verso gli stranieri in certi contesti (ad es. sul lavoro, guai a criticare il lavativo di turno se non è italico, altrimenti ti becchi un bel “Sei razzista!”; non l’hai mai provato, eh? A parte il fatto che qualcuno qui, liberale e tollerante delle opinioni altrui ha usato lo stesso trucchetto tirando in ballo l’accusa di xenofobia).
    Armi pari significa niente razzismo, ma nemmeno razzismo al contrario dove il “povero immigrato” si becca la casa perchĂ© è un “povero immigrato”. So per certo che in Emilia Romagna (nella cittĂ  in cui abita una mia “conoscente”) i posti all’asilo sono in precedenza agli stranieri, e aggratisse, mentre i fruitori italioti accedono se c’è posto pagando anche per i “poveri stranieri” anche se questi poveri stranieri sono magari dotati di Mercedes 5000 (nessuno indaga) e gli italici di Fiat Punto prima serie.
    In effetti non ho sentito levarsi questi alti lai nel caso di costruzione di una Sala del Regno dei testimoni di Geova. La Mole di Torino non è un tempio cristiano. Gli Hare Krishna hanno i loro siti e non sollevano questi vespai. Idem i Sikh. Magari qualcuno si lamenta per la presenza di questi “corpi estranei” (testuale sentita in giro), ma la cosa finisce lì.
    Con i musulmani è diverso, ovunque. PerchĂ©? E’ così immotivata la cosa? Fatto sta che dove gli islamici sono maggioranza non mi risulta siano poi così tolleranti. E dove sono minoranza, se abbastanza numerosa, idem.
    E’ evidente a chiunque non abbia prosciutti interi davanti agli occhi come l’islam stia tentando di infiltrarsi ovunque approfittando delle libertĂ  occidentali e con intenzioni che si possono definire ostili. A me viene in mente l’11 settembre 2001, e il fatto che non impariamo mai dalla storia.
    In effetti poi, se vogliamo parlare di libertà di culto, non riesco a capire perché non permettere culti satanici con messe nere e riesumazioni di cadaveri e/o sacrifici umani.

  37. stefano
    12 gennaio 2011 a 7:40 | #37

    Cachorro Quente :
    @ tutti gli altri: negli anni ’70 e ’80 i terroristi marxisti hanno ucciso piu’ di un centinaio di persone in Italia. Si parla di centinaia di operativi, e di un bacino di simpatizzanti di diverse migliaia di individui, per non parlare di un’enorme “zona grigia” di militanti extra-parlamentari. La similitudine con l’Islam effettivamente non e’ stringente: perche’ e’ totalmente sproporzionata, a sfavore dell’Islam. La legislazione attuale (legge Mancino ecc.; non che brillino per liberalismo, ma vabbe’) e’ assolutamente adeguata per monitorare l’attivita’ di tre o quattro grandi moschee che si aprirebbero nelle piu’ grandi citta’ di Italia.

    Ritengo tu abbia la possibilità di suffragare questa affermazione con dati concreti. Perché, sai, non ci credo. Secondo me la sproporzione è assolutamente a sfavore delle BR. Tanto più che basta guardare quanto rispetto e autocensura si tirano fuori nei confronti dei musulmani: parlano loro e tutti lì con la lingua politically correcly fuori.
    Inoltre, visto che negli anni ’70 e ’80 in Italia i rossi hanno eliminato piĂą di un centinaio di persone, devo dire che Al Qaeda è ben in vantaggio. E i simpatizzanti nel mondo sono un cicin di piĂą dei simpatizzanti delle BR al tempo.
    Tempo fa sono stato per lavoro in ZI a Bologna, in zona c’era un edificio con un bel bandierone tunisino fuori (suppongo fosse un consolato o roba simile); ebbene, intorno era una speciedi zona franca, e la polizia “qui è territorio estero, come se fossimo in Arabia Saudita” (parole piĂą o meno testuali). Piantiamola con le cazzate.

  38. Cachorro Quente
    12 gennaio 2011 a 10:54 | #38

    “Inoltre, visto che negli anni ’70 e ’80 in Italia i rossi hanno eliminato piĂą di un centinaio di persone, devo dire che Al Qaeda è ben in vantaggio.”

    Dimenticavo delle centinaia di vittime fatte in Italia da Al Qaeda. E se vogliamo parlare a livello internazionale, io ti dico che ORA, cioe’ vent’anni dopo il crollo del muro di Berlino, in INDIA i terroristi maoisti fanno piu’ morti dei kamikaze mussulmani.

    “Tanto piĂą che basta guardare quanto rispetto e autocensura si tirano fuori nei confronti dei musulmani: parlano loro e tutti lì con la lingua politically correcly fuori.”

    Ho gia’ detto che non condivido questo atteggiamento.

    “e per quanto sia facile cadere nel tranello relativista che vorrebbe tutte le religioni equivalenti sul piano etico, questo si rivela essere, alla prova dei fatti, un semplice dogma privo di fondamento.”

    Sono d’accordo con te. Le religioni non sono tutte uguali, e tuttavia non sono cosi’ diverse, e soprattutto e’ ingenuo afferire le loro differenze a sottigliezze dottrinali. L’assolutismo e la teocrazia sono una degenerazione possibile di qualsiasi religione, anche il buddhismo.

    “Insomma, c’e’ un motivo per cui i Cristiani non offrano piu’ sacrifici di animali o pratichino l’occhio per occhio.”

    Vallo a dire a Mirco Romanato di qualche commento piu’ sopra… comunque sono a conoscenza del significato del Nuovo Testamento. Io mi riferivo difatti all’antico, che e’ brutale quanto se non piu’ del Corano. Se da qualche migliaio di anni gli ebrei non praticano piu’ il genocidio e’ dovuto a contingenze storiche, non a differenze dottrinali.

    “In effetti poi, se vogliamo parlare di libertĂ  di culto, non riesco a capire perchĂ© non permettere culti satanici con messe nere e riesumazioni di cadaveri e/o sacrifici umani.”

    Non c’e’ nessun motivo in un paese laico per cui proibire i culti satanici (negli USA la “Church of Satan” ha addirittura dei cappellani militari e un soldato morto in battaglia puo’ avere sulla sua tomba un pentacolo cosi’ come una stella di Davide o una Croce). La riesumazione di cadaveri (e ovviamente il sacrificio umano) sono reati secondo il Codice Penale. Cosi’ come l’istigazione a delinquere o la propaganda dell’odio razziale, anche se ovviamente questi sono delitti piu’ difficili da dimostrare in tribunale o in procura (mi rendo conto del problema).

    ““qui è territorio estero, come se fossimo in Arabia Saudita” ”

    Questo vale anche per i cinesi in via Sarpi a Milano o per gli italiani a Little Italy negli anni ’20 a NY. La confusione tra i problemi legati all’immigrazione, e i problemi legati all’Islam, e’ esiziali e avvelena il dibattito dal 2001 (in particolare dalla pubblicazione de “La rabbia e l’orgoglio” della Fallaci). In UK gli estremisti islamici accusati di progettare atti terroristici erano professionisti, anglo-pakistani di 2a e 3a generazione. In realta’ secondo alcune statistiche gli immigrati di religione musulmana sono meno proni al crimine e hanno tassi di impiego piu’ alti degli altri (qual e’ l’ultima volta che hai letto in cronaca nera qualcosa su un senegalese, per dire?). Di nuovo: sono due problemi, entrambi seri, ma non si possono confondere.

  39. Paolo
    12 gennaio 2011 a 12:45 | #39

    Caro Stagnaro,
    concordo con l’idea di fondo: salve norme di prevenzione sanitaria o di sicurezza pubblica, se io sono proprietario di un fondo, devo poterci fare quello che voglio (è questo, in buona sostanza, il significato della parola proprietĂ : la facoltĂ  di fare quel che si vuole con una cosa. Cfr. art. 832 codice civile).
    Attualmente questo diritto di proprietĂ  non è tutelato in Italia: se io ho un fondo in un’area che per ragioni politiche si è deciso che non debba essere edificata a scopo residenziale ma solo turistico, non posso costruirmi la casa per viverci, anche se questa casa ha le stesse dimensioni di un albergo, che invece sarebbe ammesso.
    In pratica, ci sono scelte politiche che legittimamente (secondo un iniquo diritto positivo) condizionano l’esercizio dei diritti connessi alla proprietĂ .
    Nel mio mondo ideale le cose non andrebbero così: io potrei costruirmi la casa dovunque, purché io non leda diritti altrui; altrettanto potrebbero fare i musulmani con una moschea.
    Però non viviamo nel mio mondo ideale, e il diritto di proprietĂ  di tutti è calpestato e postergato a decisioni politiche. Così stando le cose, se non riusciamo a salvaguardare il diritto di proprietĂ , vediamo di salvare almeno il diritto all’eguaglianza: i musulmani siano tenuti sotto il giogo della politica quanto lo sono io. Quando io potrò costruire quel che voglio sulla mia proprietĂ , loro potranno fare altrettanto con la loro moschea.
    Non prima.
    Perciò la battaglia non va fatta per questo o quell’intervento edilizio, di un musulmano o di un cristiano; va fatta in senso generale, chiedendo l’abrogazione delle disposizioni di legge e regolamentari che consentono alla pubblica autoritĂ  di interferire nelle scelte dei privati. Non si può invece chiedere che a quelle norme si deroghi per l’uno o per l’altro caso particolare, e per di piĂą che la deroga sia motivata da questioni religiose (una moschea sì e un locale di strip-tease no? Ecco, questo sarebbe uno scenario ancora peggiore di quello, pessimo, attuale).
    Saluti,
    P.

  40. 12 gennaio 2011 a 22:07 | #40

    @Cachorro Quente
    Sto dicendo che uno stupratore, o uno che affermi seriamente che lo stupro è giusto, legale e legittimo, non ha basi per lamentarsi se qualcuno applica a lui quello che lui sostiene. Lo stupro è una aggressione fisica al corpo di una persona che, in casi estremi ma non rari, comporta la morte della vittima. Per questo, storicamente, la punizione non è lo stupro, ma la morte (che previene la reiterazione del reato, tra l’altro). Stuprando una persona l’aggressore ha perso la possibilitĂ  di reclamare per se la sacralitĂ  del suo corpo, della sua libertĂ  e delle sue proprietĂ .

    In una societĂ  civilizzata, nulla vieta che ci siano delle convenzioni tra gli individui della societĂ , dove in luogo della morte per il criminale si proceda a somministrare pene differenti. Ma questo serve gli interessi della comunitĂ , non i diritti dello stupratore.

    Quello che si può presumere di un mussulmano è che, se è coerente con la dottrina della sua fede (e chi sono io per pensare il contrario?), consideri comunque i non mussulmani inferiori e non degni di considerazione in rapporto a qualsiasi altro mussulmano. Il che significa che se deve decidere se aiutare me o il suo correligionario che sta tentano di ammazzarmi, aiuterà lui. O, al meglio, farà finta di non vedere nulla. In condizioni simili non può esistere un compact sociale di nessun genere.

    I sondaggi eseguiti in ogni paese europeo mostrano che una grossa minoranza dei mussulmani (in particolare i giovani) sono a favore della Shaaria. Permetterai che se fossi un ebreo sarei preoccupato di una comunità che vuole al 30 % le leggi razziali di Hitler e non si farebbe problema a imporle con la forza. Che poi la maggioranza di quelli a favore non sappia esattamente quello che sta sostenendo è probabile. Ma la stessa cosa si può dire dei tedeschi che elessero Hitler. Ma non cambia il risultato per gli infedeli.

    Il punto fondamentale è che l’Islam non è una religione come l’Ebraismo, il Cristianesimo, il Buddismo e la maggior parte delle altre. Non riguarda la fede dei suoi seguaci, riguarda tutto e tutti. In particolare i non mussulmani. L’Islam regola la vita dei non mussulmani così come regola la vita dei mussulmani. Se in Egitto non si può costruire o riparare una chiesa è perchĂ© la legge è conforme alla Shaaria. Se un infedele non può andare alla Mecca (aphartheid) è perchĂ© la Shaaria lo vieta. Se in Arabia Saudita la vita di una donna hindu vale un 32 di quella di un uomo islamico è perchĂ© la Shaaria lo afferma. Il fatto che il mussulmano minacci sfracelli per chi insulta, deride o sminuisce Maometto, l’Islam o Allah deriva dall’esempio dato da Maometto e dalle sue decisioni legali in casi concreti.

    Subito dopo l’attentato ai Copti, pochi giorni fa, sono finito su una trasmissione della RAI al mattino, dove un rappresentante dell’Islam (immagino non un estremista o un terrorista) quando gli è stato chiesto di affermare il diritto dei mussulmani a cambiare religione, invece di dire Si o No, ha tirato fuori il solito versetto del Corano “Chi vuol credere creda e chi non vuol credere non creda”, che chiunque abbia studiato l’Islam anche superficialmente, sa che riguarda solo e solamente cristiani ed ebrei e non politeisti e mussulmani. E, per di piĂą, è abrogato dai versetti successivi. Se quelli sono i “moderati”, che non riescono a impegnarsi in qualche cosa di così basilare come la libertĂ  di cambiare la propria religione, che convivenza vuoi che sia possibile?

    L’hadit sul permesso richiesto da un figlio di uccidere il padre infedele che contrastava Maometto e dato da Maometto vuoi che te lo cerco? Che convivenza vuoi che ci sia con gente che considera chi ha dato quel permesso come il miglior modello da imitare?

  41. 12 gennaio 2011 a 22:48 | #41

    @Cachorro Quente
    Cioè, stai dicendo che gli ebrei, se fossero abbastanza potenti, praticherebbero lo sterminio di massa di chi non la pensa come loro?

    Che i culti satanici negli USA siano legali non cambia il discorso. Non mi risulta che questi culti supportino il rovesciamento del governo e l’instaurazione della loro versione della Shaaria non appena raggiunta la possibilitĂ  di farlo con la forza o il numero. Che poi, negli USA decidano di non usare le leggi esistenti contro la Sedizione, questo è un discorso ancora differente.

    Il problema delle leggi contro l’Odio razziale, etc. è che oltre ad essere stupide vengono fatte valere contro chi fa comodo usarle. Se venissero applicate, metĂ  degli Imam in Italia andrebbe in galera come apre bocca per fare il sermone del venerdì.

    Un esempio di mussulmano moderato e sicuramente non terrorista
    Thinking of heading to the Maldives? Think again
    E, da quel che mi dicono quelli che capiscono l’arabo (vedi Copti) la stessa cosa succede in Egitto e da altre parti.

  42. stefano
    13 gennaio 2011 a 9:20 | #42

    @Cachorro Quente
    Sai benissimo che le vittime di Al Qaeda non sono in Italia, a parte quelle poverette che sono state ammazzate direttamente dai genitori.
    Qui di immigrati del Nord Africa ce n’è a sufficienza per vedere le donne in giro con il velo che lascia fuori solo gli occhi. Talvolta sarebbe meglio coprisse anche quelli (gli occhi neri si vedono). E non tirarmi fuori che mariti violenti ci sono in tutti i paesi del mondo, piantala di girare attorno al problema. Sai bene che la violenza sulle donne è permessa dal Corano.

    Per quanto concerne la brutalitĂ  dell’antico testamento, va da sĂ©. E il Corano non ne è che una brutta copia.
    Se dovessero farmi una sinagoga dietro casa l’unica preoccupazione sarebbero gli attentati degli islamici, gli ebrei non mi intimoriscono.

    Non mi ricordo quando ho letto l’ultima cronaca su qualche Senegalese: per l’esperienza che ho io in generale i negri (sì, sono politicamente scorretto) sono brava gente. Tant’è che ci si frequenta.

    Il problema sono le 2e e 3e generazioni? PerchĂ© la prima generazione è immigrata, ha una patria, e non vuole integrarsi in questa nuova societĂ . I figli nascono qui, sarebbe questa la loro terra, i loro amici sono qui, ma i genitori non vogliono che si integrino. Quindi non hanno radici e questo è terribile, non sei nĂ© carne nĂ© pesce. E sei arrabbiato perchĂ© qui sei il marocchino, lĂ  sei l’europeo…
    Mi dispiace per loro, ma io devo pensare prima ai miei, e se ne avanza per gli altri. Andare io sotto il ponte con la mia famiglia perchĂ© loro poverini sono poverini e hanno bisogno di una casa è tafazziano e basta. Essere liberali non penso precluda l’uso del buon senso.

  43. ernesto rossi
    13 gennaio 2011 a 11:27 | #43

    Non ne faccio questione di libertĂ  religiosa, per la “legge del telecomando” se una cosa non mi piace semplicemente non me ne interesso. Sono convinto che, a paritĂ  di condizioni, una moschea dovrebbe avere le stesse caratteristiche ed opportunitĂ  di una chiesa cattolica, di un tempio ebraico o indu, di una palestra che dovrebbero essere costruite con risorse private (leggi: non con i miei soldi!) Quello che temo è che (come nel Libano) le erigende moschee divengano centri di discussione politica finanziati da Arabia Saudita o Iran, e che venga fatto (come nell’esempio di Beirut) del “razzismo comparativo all’incontrario” con le ingenti risorse che i religiosi convinti mettono a disposizione. L’esempio Libanese calza a pennello; dove sorgeva una chiesa, oggi di fronte sorge una moschea un pò piĂą grande e bella…

  44. Cachorro Quente
    13 gennaio 2011 a 11:56 | #44

    “Sto dicendo che uno stupratore, o uno che affermi seriamente che lo stupro è giusto, legale e legittimo, non ha basi per lamentarsi se qualcuno applica a lui quello che lui sostiene. ”

    Uno stupratore che venga stuprato non puo’ lamentarsi in un bar o per strada sperando di venire preso sul serio. Ma non e’ che se viene violentato in carcere e denuncia l’atto ai suoi secondini, quelli possono dirgli: chi la fa l’aspetti.
    Quello di cui parli e’ la legge del taglione, esattamente quella che qualche commento piu’ sotto qualcuno attribuisce solo ai barbari musulmani e non ai civilizzati cristiani.

    “Il punto fondamentale è che l’Islam non è una religione come l’Ebraismo, il Cristianesimo, il Buddismo e la maggior parte delle altre. Non riguarda la fede dei suoi seguaci, riguarda tutto e tutti.”

    Questa dichiarazione e’ assurda, come fai a dire che il cristianesimo riguarda solo la fede dei suoi seguaci? La diversa tolleranza di ebrei e cristiani e musulmani nei confronti delle altre religioni dipende in minima parte dalla dottrina, e in massima parte dalle contingenze storiche.

    “E non tirarmi fuori che mariti violenti ci sono in tutti i paesi del mondo, piantala di girare attorno al problema. ”

    Io non giro attorno a niente. Quello che mi sconvolge e’ che nei commenti di un blog liberale si profili implicitamente il concetto di responsabilita’ collettiva. Tu picchi tua moglie? Vai in galera, indipendentemente dalla tua religione. Ma non e’ che i musulmani hanno un intelligenza distribuita tipo gli alieni di un film di fantascienza. Che poi mi dovete spiegare cosa c’entra la violenza (innegabile) di tante famiglie musulmane con l’apertura o meno di una moschea.

    @ Paolo: cio’ che tu dici ha senso. Come spesso accade, e’ il ruolo eccessivo dello stato che deforma alcuni dibattiti. Allo stesso tempo, mi pare che tale ruolo di impedimento sia particolarmente punitivo nei confronti di UNA minoranza (da cui l’articolo di Stagnaro). Alla faccia della vulgata che vuole le istituzioni buoniste e terzomondiste, la verita’ e’ che in Italia praticamente non esistono luoghi di culto autorizzati per le centinaia di migliaia di residenti musulmani.

  45. Herbrand
    13 gennaio 2011 a 14:37 | #45

    “La diversa tolleranza di ebrei e cristiani e musulmani nei confronti delle altre religioni dipende in minima parte dalla dottrina, e in massima parte dalle contingenze storiche.”

    A parte che questo e’ fortemente contestabile (vedi l’enorme popolarita’ che in Pakistan e in Egitto hanno i jihadisti che uccidono apostatia e blasfemi), cio’ non significa che dobbiamo tollerare le dottrine inerentemente intolleranti come quella Islamica, perche’ la dottrina condiziona fortemente i fedeli che intendono essere coerenti alla propria fede.

    Una conseguenza In sostanza stai dicendo che se una dottrina e’ intollerante, coloro che si professano aderenti a quella ideologia possono essere o meno pericolosi in funzione di quanto coerenti sono con essa, e noi non abbiamo alcun modo sicuro per distinguere i “moderati” (parola senza senso, ma la uso per farmi capire) e gli “estremisti” (cioe’, quelli piu’ coerenti).

    Non e’ un bello scenario.

  46. Herbrand
    13 gennaio 2011 a 14:38 | #46

    Ops, frase editata a meta’ nel mio ultimo intervento. Il blog non consente di editare o rimuovere, lascio i lettori a estrarne il corretto significato – dovrebbe essere chiaro a sufficienza.

  47. Giorgio
    13 gennaio 2011 a 16:02 | #47

    Ha proprio ragione, caro Stagnaro. Se continua questo andazzo fra non molto saremo tutti musulmani. Resta da vedere se ne saremo contenti.

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