Commenti a: Quel ridicolo, demenziale sciopero del calcio /2010/12/07/quel-ridicolo-demenziale-sciopero-del-calcio/ diretto da Oscar Giannino Fri, 24 Dec 2010 09:18:48 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: Stefano /2010/12/07/quel-ridicolo-demenziale-sciopero-del-calcio/comment-page-1/#comment-10925 Stefano Tue, 14 Dec 2010 11:13:14 +0000 /?p=7804#comment-10925 Giannino mi delude, analisi stranamente populista.... Intanto, dall'altra parte dell'oceano probabilmente salteranno un intera stagione di football. http://www.preventnfllockout.com/ Saluti Giannino mi delude, analisi stranamente populista….
Intanto, dall’altra parte dell’oceano probabilmente salteranno un intera stagione di football.

http://www.preventnfllockout.com/

Saluti

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Di: Tommaso /2010/12/07/quel-ridicolo-demenziale-sciopero-del-calcio/comment-page-1/#comment-10829 Tommaso Sat, 11 Dec 2010 13:11:38 +0000 /?p=7804#comment-10829 Giannino, lei grande sostenitore di detassazione in tutti i settori economici, non ritiene sarebbe utile detassare le retribuzioni dei professionisti dello sport nel nostro paese? Questo darebbe grande sostegno al mondo degli sport minori dove solo chi riesce ad entrare in squadre sportive delle forze armate può dedicarsi all'agonismo con relativa serenità(un'anomalia tutta italiana). In un anno di crisi anche per il mondo del calcio tra mondiali fallimentari e la probabile sparizione di un posto in Champions League, l'ombra del fallimento sul Bologna calcio, una norma del genere aiuterebbe i bilanci delle grandi società di calcio e non solo dove il monte stipendi è a livelli astronomici perchè i calciatori calcolano i loro guadagni netti, e permetterebbe di liberare risorse per tornare ad attrarre campioni da Spagna e Inghilterra. Che ne pensa? Giannino, lei grande sostenitore di detassazione in tutti i settori economici, non ritiene sarebbe utile detassare le retribuzioni dei professionisti dello sport nel nostro paese? Questo darebbe grande sostegno al mondo degli sport minori dove solo chi riesce ad entrare in squadre sportive delle forze armate può dedicarsi all’agonismo con relativa serenità(un’anomalia tutta italiana). In un anno di crisi anche per il mondo del calcio tra mondiali fallimentari e la probabile sparizione di un posto in Champions League, l’ombra del fallimento sul Bologna calcio, una norma del genere aiuterebbe i bilanci delle grandi società di calcio e non solo dove il monte stipendi è a livelli astronomici perchè i calciatori calcolano i loro guadagni netti, e permetterebbe di liberare risorse per tornare ad attrarre campioni da Spagna e Inghilterra. Che ne pensa?

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Di: Mario /2010/12/07/quel-ridicolo-demenziale-sciopero-del-calcio/comment-page-1/#comment-10727 Mario Thu, 09 Dec 2010 08:57:03 +0000 /?p=7804#comment-10727 Da lavoratore nel mondo del calcio, quindi da persona che se domenica non si gioca non percepisce parte del suo stipendio (faccio sicurezza in uno stadio) vorrei dissentire, almeno in parte. I giornali - daccordo con lega e figc - hanno cercato di far passare l'idea dello sciopero dei milionari per attaccare la credibilità di una associazione che sta scomoda ai potenti del calcio. E' l'unico sistema per impedire di far uscire la verità: i giocatori vogliono prevenire situazioni alla Jimenez - costretto dal detentore del suo cartellino ad allenarsi alla ternana in lega pro - e vogliono avere certezze sulle cure mediche. Perché non fare una proposta di maggior livello? Invece di inquadrare i calciatori come dipendenti dello spettacolo, perché non iscriverli direttamente nel grande mondo della partita iva e delle aziende personali? risolveremmo un sacco di problemi, anche lavorativi, no? Da lavoratore nel mondo del calcio, quindi da persona che se domenica non si gioca non percepisce parte del suo stipendio (faccio sicurezza in uno stadio) vorrei dissentire, almeno in parte. I giornali – daccordo con lega e figc – hanno cercato di far passare l’idea dello sciopero dei milionari per attaccare la credibilità di una associazione che sta scomoda ai potenti del calcio.
E’ l’unico sistema per impedire di far uscire la verità: i giocatori vogliono prevenire situazioni alla Jimenez – costretto dal detentore del suo cartellino ad allenarsi alla ternana in lega pro – e vogliono avere certezze sulle cure mediche.
Perché non fare una proposta di maggior livello? Invece di inquadrare i calciatori come dipendenti dello spettacolo, perché non iscriverli direttamente nel grande mondo della partita iva e delle aziende personali? risolveremmo un sacco di problemi, anche lavorativi, no?

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Di: anton /2010/12/07/quel-ridicolo-demenziale-sciopero-del-calcio/comment-page-1/#comment-10702 anton Wed, 08 Dec 2010 14:03:13 +0000 /?p=7804#comment-10702 Caro Giannino, fino a pochi giorni fa ero proprio nel PALLONE ma ora non piu', ohhh, finalmente, grazie alla RAI o meglio dire ai "talk shows" che ci ha recentemente e puntualmente offerto, HO FINALMENTE CAPITO, che: 1) la NDRANGHETA, LA MAFIA E LA CAMORRA hanno preso armi e bagagli e si sono trasferite al Nord liberando completamente il Sud. 2)il problema dei RIFIUTI a Napoli, Palermo, ecc. e' colpa del Nord che spedisce la' le proprie schifezze. 3) chi investe in fabbriche al Sud lo fa solo per inquinare l'ambiente, sfruttare i lavoratori e ottenere sovvenzioni dallo Stato. A questo punto mi "sorge spontanea una questione": che peccato che il Sud non abbia votato Lega Nord quando questa voleva la "SECESSIONE", oggi il Sud potrebbe essere un paradiso, finalmente affrancato da quei caproni del Nord. La speranza e' l'ultima a morire. Ascoltate il video messaggio di Natale estratto da " Se Gesu' fosse Tremonti... " sul blog: www.segesufossetremonti.blogspot.com Serenita' Anton Caro Giannino, fino a pochi giorni fa ero proprio nel PALLONE ma ora non piu’, ohhh, finalmente, grazie alla RAI o meglio dire ai “talk shows” che ci ha recentemente e puntualmente offerto, HO FINALMENTE CAPITO, che:
1) la NDRANGHETA, LA MAFIA E LA CAMORRA hanno preso armi e bagagli e si sono trasferite al Nord liberando completamente il Sud.
2)il problema dei RIFIUTI a Napoli, Palermo, ecc. e’ colpa del Nord che spedisce la’ le proprie schifezze.
3) chi investe in fabbriche al Sud lo fa solo per inquinare l’ambiente, sfruttare i lavoratori e ottenere sovvenzioni dallo Stato.
A questo punto mi “sorge spontanea una questione”: che peccato che il Sud non abbia votato Lega Nord quando questa voleva la “SECESSIONE”, oggi il Sud potrebbe essere un paradiso, finalmente affrancato da quei caproni del Nord.
La speranza e’ l’ultima a morire.
Ascoltate il video messaggio di Natale estratto da ” Se Gesu’ fosse Tremonti… ”
sul blog: http://www.segesufossetremonti.blogspot.com
Serenita’
Anton

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Di: fabio franconieri /2010/12/07/quel-ridicolo-demenziale-sciopero-del-calcio/comment-page-1/#comment-10696 fabio franconieri Wed, 08 Dec 2010 09:59:41 +0000 /?p=7804#comment-10696 buongiorno dott. giannino, le sue considerazioni circa l'autogoal dei calciatori, se avessero posto in atto il cosiddetto sciopero (parrebbe ad oggi in via di cancellazione) sono da me condivise, tuttavia non traggono dalle medesime considerazioni di merito, sebbene infine conducano alle medesime conclusioni. Considerazioni di merito: mi pare un pò irrealistico pensare che siano i calciatori in attività, il grosso dei quali tra i venti ed i trent'anni e perciò senza preparazione sufficiente dal punto di vista della cultura giuridico-economica e senza esperienza di vita, possano essere gli ideatori di questa forma di protesta. se fossero loro, comprendendo che la faccia che finisce in prima pagina è la loro stessa, non si esporrebbero in questa forma. allo stesso modo non ritengo che, sebbene i calciatori in attività godano degli effetti sugli stipendi dell'evoluzione (ormai ventennale) delle associazioni sportive in società, finanche di capitali, che ha trasformato lo sport italiano, ed in particolare il calcio, in una industria anziché in un mezzo di educazione, siano essi i reali beneficiari di lungo periodo di questa impostazione. Diciamo, e mi interessa il suo parere, che sono gli ex-calciatori che, magari inizialmente motivati da una sincera ambizione di essere parte della crescita dello sport, hanno mal concepito il ruolo (forse proprio non capito il ruolo) del calciatore-dipendente in un sistema che, manovrando tanto denaro, avrebbe necessariamente esposto lo sport a sistemi industriali, non certo ambienti privi conseguenze. ed invece io riterrei che lo sport dovrebbe essere una palestra di vita, dei giovani per i giovani, un ambiente relativamente privo di conseguenze dove verificare il proprio apprendimento al vivere, e formare quindi uomini pronti a dare qualcosa alla società civile, dal loro punto di vista. Mi pare che si sia lontani parecchio, semmai questa impostazione sia da ritenersi corretta, da tutto ciò. Ma se si ritenesse corretta, credo sia ingeneroso, o demagogico, assecondare l'idea della responsabilità dei calciatori in attività per quanto sta succedendo. affiancati a forze più grandi, ne verranno fuori malissimo: essi stessi casuali protagonisti del periodo di guerra, la categoria in generale, e lo sport in definitiva, per le ragioni che ho tentato di spiegare. Infine sulle conseguenze: se si fosse tempo per salvare qualcosa, la strada è certamente quella da lei indicata. Siano lungimiranti i calciatori, e saggi, e che qualcuno ben li guidi, nell'adottare forme di manifestazione del dissenso e del consenso più consapevoli della realtà, si avvicinino alla società civile, escano dalla torre d'avorio (e d'oro), riducano il proprio interesse economico e la rendita di posizione (che in ogni caso verrà loro infine ridotta), ma la rendano il prezzo pagato per una contropartita più importante che potrebbe essere un, seppur parziale, reindirizzamento dello sport nell'alveo della palestra, via dall'agone. cordialmente fabio franconieri buongiorno dott. giannino,
le sue considerazioni circa l’autogoal dei calciatori, se avessero posto in atto il cosiddetto sciopero (parrebbe ad oggi in via di cancellazione) sono da me condivise, tuttavia non traggono dalle medesime considerazioni di merito, sebbene infine conducano alle medesime conclusioni.
Considerazioni di merito: mi pare un pò irrealistico pensare che siano i calciatori in attività, il grosso dei quali tra i venti ed i trent’anni e perciò senza preparazione sufficiente dal punto di vista della cultura giuridico-economica e senza esperienza di vita, possano essere gli ideatori di questa forma di protesta. se fossero loro, comprendendo che la faccia che finisce in prima pagina è la loro stessa, non si esporrebbero in questa forma.
allo stesso modo non ritengo che, sebbene i calciatori in attività godano degli effetti sugli stipendi dell’evoluzione (ormai ventennale) delle associazioni sportive in società, finanche di capitali, che ha trasformato lo sport italiano, ed in particolare il calcio, in una industria anziché in un mezzo di educazione, siano essi i reali beneficiari di lungo periodo di questa impostazione.
Diciamo, e mi interessa il suo parere, che sono gli ex-calciatori che, magari inizialmente motivati da una sincera ambizione di essere parte della crescita dello sport, hanno mal concepito il ruolo (forse proprio non capito il ruolo) del calciatore-dipendente in un sistema che, manovrando tanto denaro, avrebbe necessariamente esposto lo sport a sistemi industriali, non certo ambienti privi conseguenze.
ed invece io riterrei che lo sport dovrebbe essere una palestra di vita, dei giovani per i giovani, un ambiente relativamente privo di conseguenze dove verificare il proprio apprendimento al vivere, e formare quindi uomini pronti a dare qualcosa alla società civile, dal loro punto di vista.
Mi pare che si sia lontani parecchio, semmai questa impostazione sia da ritenersi corretta, da tutto ciò.
Ma se si ritenesse corretta, credo sia ingeneroso, o demagogico, assecondare l’idea della responsabilità dei calciatori in attività per quanto sta succedendo. affiancati a forze più grandi, ne verranno fuori malissimo: essi stessi casuali protagonisti del periodo di guerra, la categoria in generale, e lo sport in definitiva, per le ragioni che ho tentato di spiegare.
Infine sulle conseguenze: se si fosse tempo per salvare qualcosa, la strada è certamente quella da lei indicata. Siano lungimiranti i calciatori, e saggi, e che qualcuno ben li guidi, nell’adottare forme di manifestazione del dissenso e del consenso più consapevoli della realtà, si avvicinino alla società civile, escano dalla torre d’avorio (e d’oro), riducano il proprio interesse economico e la rendita di posizione (che in ogni caso verrà loro infine ridotta), ma la rendano il prezzo pagato per una contropartita più importante che potrebbe essere un, seppur parziale, reindirizzamento dello sport nell’alveo della palestra, via dall’agone.
cordialmente
fabio franconieri

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Di: Costantino /2010/12/07/quel-ridicolo-demenziale-sciopero-del-calcio/comment-page-1/#comment-10690 Costantino Tue, 07 Dec 2010 23:49:40 +0000 /?p=7804#comment-10690 Pienamente d'accordo. Si ha l'impressione che gli interpreti della giostra pallonara si prendano un pò troppo sul serio. Di questi atteggiamenti intransigenti ci sarebbe bisogno in ben altre situazioni (es. cori razzisti contro Balotelli o "colpi di mano" degli ultras tipo Juve-Parma della scorsa stagione) ma a quanto pare nessuno di loro ha il coraggio di uscire dal gregge... Pienamente d’accordo. Si ha l’impressione che gli interpreti della giostra pallonara si prendano un pò troppo sul serio. Di questi atteggiamenti intransigenti ci sarebbe bisogno in ben altre situazioni (es. cori razzisti contro Balotelli o “colpi di mano” degli ultras tipo Juve-Parma della scorsa stagione) ma a quanto pare nessuno di loro ha il coraggio di uscire dal gregge…

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