Commenti a: Alla Scala va in scena la protesta /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/ diretto da Oscar Giannino Sat, 25 Dec 2010 00:40:48 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: Danilo Manstretta /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10774 Danilo Manstretta Fri, 10 Dec 2010 11:06:39 +0000 /?p=7792#comment-10774 Secondo un recente rapporto OCSE-PISA sarebbero le private la vera palla al piede (in termini di performance di apprendimento) del sistema scolastico italiano. Pensate un pò che bella novità se il finanziamento pubblico di una scuola dipendesse anche dalle sue performance storiche e tendenziali. Tanti e non impossibili sarebbero gli interventi migliorativi dell'efficacia del sistema, ma l'unico argomento che interessa veramente la politica pare essere quello di quanto si può risparmiare. Con buona pace del futuro di questo paese. E noi che ci ostiniamo a lasciargli amministrare non solo la scuola, la sicurezza e la sanità ma anche i servizi, i trasporti, le televisioni... Certo l'ottimismo non ci manca... Secondo un recente rapporto OCSE-PISA sarebbero le private la vera palla al piede (in termini di performance di apprendimento) del sistema scolastico italiano. Pensate un pò che bella novità se il finanziamento pubblico di una scuola dipendesse anche dalle sue performance storiche e tendenziali. Tanti e non impossibili sarebbero gli interventi migliorativi dell’efficacia del sistema, ma l’unico argomento che interessa veramente la politica pare essere quello di quanto si può risparmiare. Con buona pace del futuro di questo paese. E noi che ci ostiniamo a lasciargli amministrare non solo la scuola, la sicurezza e la sanità ma anche i servizi, i trasporti, le televisioni… Certo l’ottimismo non ci manca…

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Di: P. Tisbo /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10730 P. Tisbo Thu, 09 Dec 2010 11:07:26 +0000 /?p=7792#comment-10730 Il punto è che queste rivendicazioni non c'entrano niente con il diritto alla cultura. Il diritto alla cultura come è definito nei commenti a questo articolo si formula come "ogni uomo ha il diritto di ampliare la propria cultura" e questo è molto diverso dalle rivendicazioni dei manifestanti che invece dicono "ogni produttore di cultura ha il diritto di ricevere un incentivo economico al proprio lavoro a prescindere da quanto quest'ultimo abbia successo dal punto di vista commerciale". Questa è la fin troppo evidente perversione del concetto di stato sociale che tanto si vede di questi giorni sulle bocche di persone comuni e politici populisti; invece di equiparare il punto di partenza si vuole equiparare il punto di arrivo. Dire "ogni uomo ha il diritto di studiare per raggiungere una laurea" è ben diverso dal dire "ogni uomo ha diritto ad una laurea" e alla stessa maniera dire che la cultura sia un diritto di tutti e che deve essere libera non vuol dire che ognuno possa pretendere finanziamenti a fondo perduto per opere di cui, dati di vendita alla mano, evidentemente nessuno sentiva il bisogno. Per avere un esempio basta pensare al fatto che nello stesso anno (1987) in Italia uscirono sia "Un ragazzo di Calabria" di Luigi Comencini, opera squisita sullo sport e la miseria e "La croce dalle sette pietre" probabilmente il film piu brutto mai girato. Indovinate quale di questi ha avuto maggior supporto dallo stato e quale dai botteghini? Tutto questo senza scendere nel dettaglio di come poi vengano oggi impiegati questi fondi per evitare di approfondire troppo il ridicolo. Il punto è che queste rivendicazioni non c’entrano niente con il diritto alla cultura. Il diritto alla cultura come è definito nei commenti a questo articolo si formula come “ogni uomo ha il diritto di ampliare la propria cultura” e questo è molto diverso dalle rivendicazioni dei manifestanti che invece dicono “ogni produttore di cultura ha il diritto di ricevere un incentivo economico al proprio lavoro a prescindere da quanto quest’ultimo abbia successo dal punto di vista commerciale”.
Questa è la fin troppo evidente perversione del concetto di stato sociale che tanto si vede di questi giorni sulle bocche di persone comuni e politici populisti; invece di equiparare il punto di partenza si vuole equiparare il punto di arrivo. Dire “ogni uomo ha il diritto di studiare per raggiungere una laurea” è ben diverso dal dire “ogni uomo ha diritto ad una laurea” e alla stessa maniera dire che la cultura sia un diritto di tutti e che deve essere libera non vuol dire che ognuno possa pretendere finanziamenti a fondo perduto per opere di cui, dati di vendita alla mano, evidentemente nessuno sentiva il bisogno. Per avere un esempio basta pensare al fatto che nello stesso anno (1987) in Italia uscirono sia “Un ragazzo di Calabria” di Luigi Comencini, opera squisita sullo sport e la miseria e “La croce dalle sette pietre” probabilmente il film piu brutto mai girato. Indovinate quale di questi ha avuto maggior supporto dallo stato e quale dai botteghini?

Tutto questo senza scendere nel dettaglio di come poi vengano oggi impiegati questi fondi per evitare di approfondire troppo il ridicolo.

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Di: Giuseppe /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10682 Giuseppe Tue, 07 Dec 2010 17:47:32 +0000 /?p=7792#comment-10682 <a href="#comment-10676" rel="nofollow">@Graziano Patti</a> Anzi, mi dia il suo indirizzo così invece di finanziarle l'acquisto, potrò scegliere cosa regalarLe. @Graziano Patti
Anzi, mi dia il suo indirizzo così invece di finanziarle l’acquisto, potrò scegliere cosa regalarLe.

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Di: Giuseppe /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10681 Giuseppe Tue, 07 Dec 2010 17:45:46 +0000 /?p=7792#comment-10681 <a href="#comment-10680" rel="nofollow">@Luciano Pontiroli</a> Per quanto riguarda la scelta su cosa finanziare o meno c'è l'Art 33 che afferma "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento." Ritengo che quindi si debba finanziare qualsiasi espressione culturale. L'art. 9 della Costituzione italiana afferma "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica." L'art 151 del Trattato di Amsterdam afferma"La Comunità contribuisce al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune." Da quel che so l'obiettivo è quello di evitare un omologazione del pensiero in base all'appartenenza di ceto. Punto centrale è la valorizzazione della persona (art.2 Cost.) di cui lo Stato si deve prendere carico. Usando un po' di buon senso si dovrebbe capire che lo Stato garantisce la fruizione di una "quantità" di Cultura minima per rendere l'individuo un essere pensante. E' per questo che esistono le Biblioteche pubbliche (se non si possiede il denaro per acquistare i libri, riviste...), per questo esistono le tariffe agevolate a carettere didattico, per questo in molti Stati Europei non si paga 1€ per entrare nei musei... Certo, se poi invece di finanziare la vera cultura si fa altro, posso essere d'accordo con voi. <a href="#comment-10676" rel="nofollow">@Graziano Patti</a> Mi invii pure il suo iban, provvederò a regarLe qualche libro per Natale. @Luciano Pontiroli
Per quanto riguarda la scelta su cosa finanziare o meno c’è l’Art 33 che afferma “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.” Ritengo che quindi si debba finanziare qualsiasi espressione culturale.
L’art. 9 della Costituzione italiana afferma “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.”
L’art 151 del Trattato di Amsterdam afferma”La Comunità contribuisce al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali, evidenziando nel contempo il retaggio culturale comune.”
Da quel che so l’obiettivo è quello di evitare un omologazione del pensiero in base all’appartenenza di ceto. Punto centrale è la valorizzazione della persona (art.2 Cost.) di cui lo Stato si deve prendere carico.
Usando un po’ di buon senso si dovrebbe capire che lo Stato garantisce la fruizione di una “quantità” di Cultura minima per rendere l’individuo un essere pensante. E’ per questo che esistono le Biblioteche pubbliche (se non si possiede il denaro per acquistare i libri, riviste…), per questo esistono le tariffe agevolate a carettere didattico, per questo in molti Stati Europei non si paga 1€ per entrare nei musei…
Certo, se poi invece di finanziare la vera cultura si fa altro, posso essere d’accordo con voi.

@Graziano Patti
Mi invii pure il suo iban, provvederò a regarLe qualche libro per Natale.

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Di: Luciano Pontiroli /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10680 Luciano Pontiroli Tue, 07 Dec 2010 16:36:47 +0000 /?p=7792#comment-10680 Il punto è: cosa significa diritto alla cultura? certo non si tratta di una pretesa azionabile in giudizio, nessuno potrebbe chiedere la condanna di un altro soggetto, neppure dello Stato, a sostenere economicamente le sue attese in materia di cultura - altrimenti chiunque si proclami "fruitore di cultura" potrebbe pretendere che il malcapitato gli fornisca vita natural durante l'abbonamento a tutte le riviste culturali di sua gradimento, più un esemplare di ogni CD musicale che sia pubblicato nel vasto mondo, più un esemplare di ogni volume edito, più la partecipazione a spettacoli di ogni genere ... Più semplicemente, proclamare un diritto alla cultura significa legittimare l'intervento pubblico, a spese dei contribuenti, nella produzione e diffusione di cultura. Naturalmente, se l'amministrazione pubblica è appena un po' sveglia, significa finanziare i "produttori di cultura" amici e non quelli nemici, diffondere spettacoli dei primi a prezzo simbolico o gratuito nelle scuole, in modo da propagandare "verità, civiltà, giustizia, solidarietà",ecc. Il punto è: cosa significa diritto alla cultura? certo non si tratta di una pretesa azionabile in giudizio, nessuno potrebbe chiedere la condanna di un altro soggetto, neppure dello Stato, a sostenere economicamente le sue attese in materia di cultura – altrimenti chiunque si proclami “fruitore di cultura” potrebbe pretendere che il malcapitato gli fornisca vita natural durante l’abbonamento a tutte le riviste culturali di sua gradimento, più un esemplare di ogni CD musicale che sia pubblicato nel vasto mondo, più un esemplare di ogni volume edito, più la partecipazione a spettacoli di ogni genere …
Più semplicemente, proclamare un diritto alla cultura significa legittimare l’intervento pubblico, a spese dei contribuenti, nella produzione e diffusione di cultura. Naturalmente, se l’amministrazione pubblica è appena un po’ sveglia, significa finanziare i “produttori di cultura” amici e non quelli nemici, diffondere spettacoli dei primi a prezzo simbolico o gratuito nelle scuole, in modo da propagandare “verità, civiltà, giustizia, solidarietà”,ecc.

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Di: Graziano Patti /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10676 Graziano Patti Tue, 07 Dec 2010 16:07:10 +0000 /?p=7792#comment-10676 <a href="#comment-10664" rel="nofollow">@Giuseppe</a> ”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.” Ciò significa che io le devo pagare la pubblicazione e/o la diffusione del suo pensiero? Diritto alla cultura significa che il prossimo mi deve pagare l'acquisto di libri, la frequentazione di teatri e sale da concerto, l'abbonamento Sky? Io sono un appassionato di musica, le mando l'iban così lei mi finanzia l'acquisto di CD e DVD? Anch'io ho diritto alla cultura, che diamine! @Giuseppe ”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.” Ciò significa che io le devo pagare la pubblicazione e/o la diffusione del suo pensiero? Diritto alla cultura significa che il prossimo mi deve pagare l’acquisto di libri, la frequentazione di teatri e sale da concerto, l’abbonamento Sky? Io sono un appassionato di musica, le mando l’iban così lei mi finanzia l’acquisto di CD e DVD? Anch’io ho diritto alla cultura, che diamine!

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Di: renato /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10675 renato Tue, 07 Dec 2010 15:43:50 +0000 /?p=7792#comment-10675 <a href="#comment-10665" rel="nofollow">@Giuseppe </a> no secondo me voleva proprio dire coltura, diritto alla coltura: a ciascuno il suo orticello da ciascuno tanta frutta e verdura. @Giuseppe
no secondo me voleva proprio dire coltura, diritto alla coltura: a ciascuno il suo orticello da ciascuno tanta frutta e verdura.

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Di: Giuseppe /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10665 Giuseppe Tue, 07 Dec 2010 13:45:57 +0000 /?p=7792#comment-10665 <a href="#comment-10664" rel="nofollow">@Giuseppe</a> diritto alla cultura , non alla "coltura" @Giuseppe
diritto alla cultura , non alla “coltura”

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Di: Giuseppe /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10664 Giuseppe Tue, 07 Dec 2010 13:44:29 +0000 /?p=7792#comment-10664 <a href="#comment-10655" rel="nofollow">@marcinkus</a> Dai miei scarsissimi studi giuridici ( ho un Master in Financial Engineering ) ricordo che i diritti dell'uomo non rappresentano un numero chiuso, quindi oltre al diritto all'istruzione la totalità degli studiosi considera il "diritto alla cultura". Riprendendo dei miei vecchi appunti sul tema vedo che nell'art.21 della Cost. si dice:"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.". L'interpretazione dominante afferma che per ottenere tale risultato sia necessario godere di un diritto alla coltura. Vi sono anche delle sentenze inglesi e americane (sugli appunti non riesco a decifrare il numero, vedrò di trovarle..) che ribadiscono tale concetto. Potrei citare anche gli art 22 e 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani . Comunque in effetti è uno spreco di risorse garantire la cultura a chi poi sembra non averne usufruito... @marcinkus
Dai miei scarsissimi studi giuridici ( ho un Master in Financial Engineering ) ricordo che i diritti dell’uomo non rappresentano un numero chiuso, quindi oltre al diritto all’istruzione la totalità degli studiosi considera il “diritto alla cultura”.
Riprendendo dei miei vecchi appunti sul tema vedo che nell’art.21 della Cost. si dice:”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”. L’interpretazione dominante afferma che per ottenere tale risultato sia necessario godere di un diritto alla coltura. Vi sono anche delle sentenze inglesi e americane (sugli appunti non riesco a decifrare il numero, vedrò di trovarle..) che ribadiscono tale concetto.
Potrei citare anche gli art 22 e 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani .
Comunque in effetti è uno spreco di risorse garantire la cultura a chi poi sembra non averne usufruito…

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Di: Caber /2010/12/07/alla-scala-va-in-scena-la-protesta/comment-page-1/#comment-10658 Caber Tue, 07 Dec 2010 10:52:58 +0000 /?p=7792#comment-10658 @marcinkus sarebbe comunque aperta a tutti... non esiste più l'operaio ottocentesco impossibilitato a pagare il biglietto per l'opera se non digiunando per un mese... @marcinkus

sarebbe comunque aperta a tutti…
non esiste più l’operaio ottocentesco impossibilitato a pagare il biglietto per l’opera se non digiunando per un mese…

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