Commenti a: Una corporazione assedia la Spagna /2010/12/05/una-corporazione-assedia-la-spagna/ diretto da Oscar Giannino Sat, 25 Dec 2010 00:40:48 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: j /2010/12/05/una-corporazione-assedia-la-spagna/comment-page-1/#comment-10749 j Thu, 09 Dec 2010 21:36:36 +0000 /?p=7777#comment-10749 Capisco il disagio, è condivisibile e umano. Ma il senso di queste proteste, purtroppo, deve prevederlo: no disagio, no pubblicità. Ciò non toglie che "rispettare la legge" non può sempre essere unilaterale, dal popolo verso il potere, deve essere anche reciproco. Sul caso di specie non saprei esprimermi, non conosco la situazione dei controllori di volo spagnoli, ma ribadisco che la forma di protesta utilizzata, fuori dagli schemi (mi riferisco all'obbligo di sciopero preannunciatissimo - e quindi meno efficace), è un esempio di cosa può succedere se la politica non la smette di sbagliare e poi far pagare ai cittadini, usando la parola "crisi", come se fosse piovuta inevitabile dal cielo. La politica deve occuparsi del bene comune, ovvero del popolo. Se non lo fa il popolo ha il diritto di ribellarsi, di fare casino. Anzi, è sorprendente che ancora non sia successo nulla di veramente eclatante, perché la situazione è drammatica (vedi disoccupazione e povertà, con speranze zero). Capisco il disagio, è condivisibile e umano. Ma il senso di queste proteste, purtroppo, deve prevederlo: no disagio, no pubblicità.
Ciò non toglie che “rispettare la legge” non può sempre essere unilaterale, dal popolo verso il potere, deve essere anche reciproco.
Sul caso di specie non saprei esprimermi, non conosco la situazione dei controllori di volo spagnoli, ma ribadisco che la forma di protesta utilizzata, fuori dagli schemi (mi riferisco all’obbligo di sciopero preannunciatissimo – e quindi meno efficace), è un esempio di cosa può succedere se la politica non la smette di sbagliare e poi far pagare ai cittadini, usando la parola “crisi”, come se fosse piovuta inevitabile dal cielo.
La politica deve occuparsi del bene comune, ovvero del popolo. Se non lo fa il popolo ha il diritto di ribellarsi, di fare casino.
Anzi, è sorprendente che ancora non sia successo nulla di veramente eclatante, perché la situazione è drammatica (vedi disoccupazione e povertà, con speranze zero).

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Di: Federico /2010/12/05/una-corporazione-assedia-la-spagna/comment-page-1/#comment-10644 Federico Mon, 06 Dec 2010 22:59:55 +0000 /?p=7777#comment-10644 <blockquote cite="#commentbody-10629"> <strong><a href="#comment-10629" rel="nofollow">j</a> :</strong> Immagino che il “potere” di questa corporazione sia stato concesso per anni col più o meno tacito consenso dei governi, per cui bisogna domandarsi perché ciò sia avvenuto. Una volta assodato che non era giusto, bisogna coinvolgere questi lavoratori nelle decisioni che li riguardano facendo loro capire che bisogna agire per il bene comune – che è anche il loro, invece di imporre a freddo un taglio di stipendio e un incremento degli orari di lavoro così, a secco. Sulla forma della protesta, per quanto sia risultata fastidiosa, la trovo molto interessante, perché riattiva una specie di lotta di classe: è ormai prassi che il governo possa metterlo nel c. ai lavoratori senza remore e senza coinvolgerli, mentre diventa uno scandalo (tanto da dover chiamare l’esercito) se i lavoratori lo mettono nel c. al paese facendo uno sciopero a sorpresa. La prossima volta vorrei vedere l’esercito andare dai governanti con il manganello dopo che scoppiano le crisi derivanti da bolle immobiliari, rendite finanziarie e altri fattori ampiamente prevedibili da chi è al potere grazie alla fiducia del povero popolo, che si aspetta da loro un lavoro per il bene comune, mentre ormai la politica è solo una redistribuzione di privilegi. Il popolo ha TUTTO IL DIRITTO di ribellarsi in qualsiasi modo a questo sistema che la politica non vuole cambiare drasticamente, il mondo è troppo iniquo, la vita non può essere vissuta da schiavi. </blockquote> Caro J, io sono stato uno del mezzo milione di persone circa che a causa di questi signori che non rispettano la legge che sancisce il diritto allo sciopero (=lo concede, così ci capiamo) non ha potuto viaggiare durante una festività importantissima, pur avendo pianificato con mesi di anticipo il proprio viaggio. Perchè la prossima volta allora non speriamo che il popolo degli onesti, non l'esercito, randellasse questi signori, oltre che i governanti che permettono certe vergognose offese alla comunità? Ne avremmo TUTTO IL DIRITTO, no? Come sarebbe interessante, quale forma di protesta verso politici inetti e dipendenti pubblici parassiti, vero?

j :
Immagino che il “potere” di questa corporazione sia stato concesso per anni col più o meno tacito consenso dei governi, per cui bisogna domandarsi perché ciò sia avvenuto.
Una volta assodato che non era giusto, bisogna coinvolgere questi lavoratori nelle decisioni che li riguardano facendo loro capire che bisogna agire per il bene comune – che è anche il loro, invece di imporre a freddo un taglio di stipendio e un incremento degli orari di lavoro così, a secco.
Sulla forma della protesta, per quanto sia risultata fastidiosa, la trovo molto interessante, perché riattiva una specie di lotta di classe: è ormai prassi che il governo possa metterlo nel c. ai lavoratori senza remore e senza coinvolgerli, mentre diventa uno scandalo (tanto da dover chiamare l’esercito) se i lavoratori lo mettono nel c. al paese facendo uno sciopero a sorpresa.
La prossima volta vorrei vedere l’esercito andare dai governanti con il manganello dopo che scoppiano le crisi derivanti da bolle immobiliari, rendite finanziarie e altri fattori ampiamente prevedibili da chi è al potere grazie alla fiducia del povero popolo, che si aspetta da loro un lavoro per il bene comune, mentre ormai la politica è solo una redistribuzione di privilegi.
Il popolo ha TUTTO IL DIRITTO di ribellarsi in qualsiasi modo a questo sistema che la politica non vuole cambiare drasticamente, il mondo è troppo iniquo, la vita non può essere vissuta da schiavi.

Caro J, io sono stato uno del mezzo milione di persone circa che a causa di questi signori che non rispettano la legge che sancisce il diritto allo sciopero (=lo concede, così ci capiamo) non ha potuto viaggiare durante una festività importantissima, pur avendo pianificato con mesi di anticipo il proprio viaggio. Perchè la prossima volta allora non speriamo che il popolo degli onesti, non l’esercito, randellasse questi signori, oltre che i governanti che permettono certe vergognose offese alla comunità? Ne avremmo TUTTO IL DIRITTO, no? Come sarebbe interessante, quale forma di protesta verso politici inetti e dipendenti pubblici parassiti, vero?

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Di: j /2010/12/05/una-corporazione-assedia-la-spagna/comment-page-1/#comment-10629 j Mon, 06 Dec 2010 09:09:56 +0000 /?p=7777#comment-10629 Immagino che il "potere" di questa corporazione sia stato concesso per anni col più o meno tacito consenso dei governi, per cui bisogna domandarsi perché ciò sia avvenuto. Una volta assodato che non era giusto, bisogna coinvolgere questi lavoratori nelle decisioni che li riguardano facendo loro capire che bisogna agire per il bene comune - che è anche il loro, invece di imporre a freddo un taglio di stipendio e un incremento degli orari di lavoro così, a secco. Sulla forma della protesta, per quanto sia risultata fastidiosa, la trovo molto interessante, perché riattiva una specie di lotta di classe: è ormai prassi che il governo possa metterlo nel c. ai lavoratori senza remore e senza coinvolgerli, mentre diventa uno scandalo (tanto da dover chiamare l'esercito) se i lavoratori lo mettono nel c. al paese facendo uno sciopero a sorpresa. La prossima volta vorrei vedere l'esercito andare dai governanti con il manganello dopo che scoppiano le crisi derivanti da bolle immobiliari, rendite finanziarie e altri fattori ampiamente prevedibili da chi è al potere grazie alla fiducia del povero popolo, che si aspetta da loro un lavoro per il bene comune, mentre ormai la politica è solo una redistribuzione di privilegi. Il popolo ha TUTTO IL DIRITTO di ribellarsi in qualsiasi modo a questo sistema che la politica non vuole cambiare drasticamente, il mondo è troppo iniquo, la vita non può essere vissuta da schiavi. Immagino che il “potere” di questa corporazione sia stato concesso per anni col più o meno tacito consenso dei governi, per cui bisogna domandarsi perché ciò sia avvenuto.
Una volta assodato che non era giusto, bisogna coinvolgere questi lavoratori nelle decisioni che li riguardano facendo loro capire che bisogna agire per il bene comune – che è anche il loro, invece di imporre a freddo un taglio di stipendio e un incremento degli orari di lavoro così, a secco.
Sulla forma della protesta, per quanto sia risultata fastidiosa, la trovo molto interessante, perché riattiva una specie di lotta di classe: è ormai prassi che il governo possa metterlo nel c. ai lavoratori senza remore e senza coinvolgerli, mentre diventa uno scandalo (tanto da dover chiamare l’esercito) se i lavoratori lo mettono nel c. al paese facendo uno sciopero a sorpresa.
La prossima volta vorrei vedere l’esercito andare dai governanti con il manganello dopo che scoppiano le crisi derivanti da bolle immobiliari, rendite finanziarie e altri fattori ampiamente prevedibili da chi è al potere grazie alla fiducia del povero popolo, che si aspetta da loro un lavoro per il bene comune, mentre ormai la politica è solo una redistribuzione di privilegi.
Il popolo ha TUTTO IL DIRITTO di ribellarsi in qualsiasi modo a questo sistema che la politica non vuole cambiare drasticamente, il mondo è troppo iniquo, la vita non può essere vissuta da schiavi.

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