Commenti a: Un drappello di disorientati /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/ diretto da Oscar Giannino Fri, 24 Dec 2010 00:30:31 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: Mario /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9353 Mario Tue, 12 Oct 2010 17:19:38 +0000 /?p=7096#comment-9353 Caro Vincenzo, tu parli del documento di approfondimento elaborato da AGEA a seguito della relazione dei Carabinieri, ma evidentemente lo conosci solo dalle notizie stampa diffuse dal Ministero. Ti invito a leggerlo e documentarti. Ti chiederesti prima di tutto come mai il ministro incarica della valutazione della relazione dei cc il commissario straordinario alle quote latte ? costui ti rammento che è anche contemporaneamente direttore di SIN (società 51% d Agea e 49% privata che gestisce il SIAN). E' normale che il ministro chieda all'oste se il suo vino è buono ?? Perchè non hanno lavorato sugli stessi dati che avevano acquisito i cc direttamente alla fonte ufficiale (IZS Teramo)? Poi, leggendola, ti renderai conto che è un documento che si arrampica sugli specchi per tentare di minimizzare il fenomeno e, comunque, dovendo ammettere che qualcosa che non va c'è. Vedrai che per limitare a solo 400 circa che le aziende che, secondo loro, presentavano parametri produttivi anomali (contro le 1200 circa accertate dai cc) devono applicare la media produttiva provinciale elaborata da AIA incrementata del totale della devianza (che in certi casi arriva al 30%). Interpella un esperto di statistica e ti dirà che è un errore macroscopico. Se prendiamo una provincia del nord come Milano, di cui AIA da una produzione media/capo di circa 90 qli, applicare la devianza massima vuol dire considerare assolutamente normale una produzione annua di circa 125 qli/capo. A me sembra un po' troppo!! Nonostante ciò devono ammettere che circa 400 aziende superavano i limiti di massima devianza...... 400 dico non una, comunque moltissime. E che dire del problema del grasso ?? per loro non esiste ... è irrilevante solo perchè lo stato non ha mai superato il quantitativo consegnato col rettificato. Quando è chiaro che la rettifica sul grasso ed eventuali comportamenti truffaldini su questo aspetto incidono riducendo il quantitativo di latte disponibile per la compensazione. Insomma non lasciarti portare fuori strada da notizie giornalistiche pilotate dai poteri che hanno provocato il disastro. Leggi... documentati e ragiona con la tua testa. Caro Vincenzo,
tu parli del documento di approfondimento elaborato da AGEA a seguito della relazione dei Carabinieri, ma evidentemente lo conosci solo dalle notizie stampa diffuse dal Ministero. Ti invito a leggerlo e documentarti. Ti chiederesti prima di tutto come mai il ministro incarica della valutazione della relazione dei cc il commissario straordinario alle quote latte ? costui ti rammento che è anche contemporaneamente direttore di SIN (società 51% d Agea e 49% privata che gestisce il SIAN). E’ normale che il ministro chieda all’oste se il suo vino è buono ??
Perchè non hanno lavorato sugli stessi dati che avevano acquisito i cc direttamente alla fonte ufficiale (IZS Teramo)?
Poi, leggendola, ti renderai conto che è un documento che si arrampica sugli specchi per tentare di minimizzare il fenomeno e, comunque, dovendo ammettere che qualcosa che non va c’è. Vedrai che per limitare a solo 400 circa che le aziende che, secondo loro, presentavano parametri produttivi anomali (contro le 1200 circa accertate dai cc) devono applicare la media produttiva provinciale elaborata da AIA incrementata del totale della devianza (che in certi casi arriva al 30%). Interpella un esperto di statistica e ti dirà che è un errore macroscopico. Se prendiamo una provincia del nord come Milano, di cui AIA da una produzione media/capo di circa 90 qli, applicare la devianza massima vuol dire considerare assolutamente normale una produzione annua di circa 125 qli/capo.
A me sembra un po’ troppo!!
Nonostante ciò devono ammettere che circa 400 aziende superavano i limiti di massima devianza…… 400 dico non una, comunque moltissime.
E che dire del problema del grasso ?? per loro non esiste … è irrilevante solo perchè lo stato non ha mai superato il quantitativo consegnato col rettificato. Quando è chiaro che la rettifica sul grasso ed eventuali comportamenti truffaldini su questo aspetto incidono riducendo il quantitativo di latte disponibile per la compensazione.
Insomma non lasciarti portare fuori strada da notizie giornalistiche pilotate dai poteri che hanno provocato il disastro. Leggi… documentati e ragiona con la tua testa.

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Di: Mario /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9345 Mario Tue, 12 Oct 2010 15:16:50 +0000 /?p=7096#comment-9345 Caro Vincenzo, chiediti chi ha gestito il mercimonio delle quote, spesso vendute in parte in nero, ai tempi in cui valevano un patrimonio, realizzando guadagni stratosferici in danno dei poveri produttori ignoranti cui veniva consigliato vivamente di mettersi in regola !!! In questa storia, fatte le debite eccezioni, non ci sono onesti e delinquenti, ma solo vittime... ossia gli allevatori italiani. I furbi stanno da un'altra parte e hanno trovato all'epoca la gallina dalle uova d'oro Caro Vincenzo,
chiediti chi ha gestito il mercimonio delle quote, spesso vendute in parte in nero, ai tempi in cui valevano un patrimonio, realizzando guadagni stratosferici in danno dei poveri produttori ignoranti cui veniva consigliato vivamente di mettersi in regola !!!
In questa storia, fatte le debite eccezioni, non ci sono onesti e delinquenti, ma solo vittime… ossia gli allevatori italiani. I furbi stanno da un’altra parte e hanno trovato all’epoca la gallina dalle uova d’oro

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Di: paolo golfrè andreasi /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9167 paolo golfrè andreasi Tue, 28 Sep 2010 18:03:02 +0000 /?p=7096#comment-9167 la relazione è quella dei carabinieri del 15 aprile in cui nelle conclusioni si afferma che incrociando i dati degli allevamenti singoli relativi ai capi iscritti in anagrafe con le dichiarazioni di produzione delle medesime aziende risultano scostamenti produttivi talmente rilevanti da inficiare i conteggi dei prelievi dellle multe dal 1995 a oggi. Sempre nel rispetto del fatto che il latte lo dovrebbero fare le vacche da latte .E queste al massimo ne possono fare 90/100 quintali anno non 200/300/500/1000 quintali anno la relazione è quella dei carabinieri del 15 aprile in cui nelle conclusioni si afferma che incrociando i dati degli allevamenti singoli relativi ai capi iscritti in anagrafe con le dichiarazioni di produzione delle medesime aziende risultano scostamenti produttivi talmente rilevanti da inficiare i conteggi dei prelievi dellle multe dal 1995 a oggi. Sempre nel rispetto del fatto che il latte lo dovrebbero fare le vacche da latte .E queste al massimo ne possono fare 90/100 quintali anno non 200/300/500/1000 quintali anno

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Di: Vincenzo /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9157 Vincenzo Mon, 27 Sep 2010 12:55:35 +0000 /?p=7096#comment-9157 <a href="#comment-9129" rel="nofollow">@paolo golfrè andreasi </a> Allora... per principio intanto non utilizzerei certi termini per le organizzazioni professionali agricole. Non mi sembra il caso innanzitutto di fare paragoni (certi parallelismi non sono ovvi, consentimi). E poi non mi risulta sia stata acclarata alcuna responsabilità diretta in questa vicenda sul piano giudiziario. Che è quello che conta. Perchè di questo dobbiamo parlare e di nient'altro. Conosco il meccanismo delle multe e delle trattenute comunitarie. L'Italia ha un esubero di produzione rispetto alle quote (quest'anno praticamente no ma quello che si è verificato quest'anno non accadeva da.. sempre) e pertanto deve far pagare i produttori splafonatori. Non c'è modo di far ricadere questo debito sulla fiscalità generale (per fortuna!). O gli interessati contestano questi dati e riescono a farsi dar ragione da un tribunale oppure devono pagare. Le sospensive dei Tar non sono sufficienti; serve una sentenza definitiva che dimostri (dimostri non sospenda gli atti esecutivi in attesa di...) che i calcoli sono sbagliati. La relazione dei carabinieri di cui parli mi sembra sia quella che ha analizzato il metodo di calcolo dei quantitativi di latte, in base anche a come si tiene conto del tasso di grasso. Relazione che ha messo in evidenza alcuni possibili errori che poi, ad un successivo esame, il Mipaaf ha dichiarato del tutto trascurabili ed insussistenti. Infatti così il Ministro Galan il 7 luglio scorso: "...allo stato nessun elemento oggettivo può supportare l’ipotesi che in passato si siano verificate irregolarità di entità tale da incidere in modo apprezzabile sul calcolo del prelievo imputato ai produttori." V. anche per l'originale: http://www.politicheagricole.it/InEvidenza/20100707Galan_su_quote_latte.htm Insomma non si possono utilizzare strumentalmente i risultati di una relazione che sta indagando sui metodi statistici utilizzati e desumere, generalizzando, che non abbiamo avuto affatto splafonamenti negli anni passati. Si fa qualunquismo e di tutt'erba un fascio. Ci sono tanti splafonatori e ciascuno ha una storia a sè. Ognuno guardi alle sue vicende e si difenda se crede in tribunale. Chi invece ha deciso di rateizzare ha implicitamente ammesso di dovere quei soldi all'Erario. Bene. E' già un passo. Chiede ulteriori slittamenti per pagare? Insomma ... dopo tanti anni. Ma voglio anche essere generoso: discutiamone; per quanto mi metto nei panni di chi è stato sempre in regola pagando di tasca sua per acquistare o affittare le quote e... come ci mettiamo nei confronti di questi imprenditori (a proposito una di quelle organizzazioni tiene a difendere con impegno proprio questi soggetti. Credi sia un atteggiamento da "padrino"?) Ma tant'è facciamo finta di nulla... C'è la crisi, non ce la si fa a pagare. Bene, teniamone conto: d'altronde in questa vicenda chi ha rateizzato sembrava quasi più colpevole di chi ha scelto invece di non mettersi in regola... . Basta che non facciamo in modo che il rinvio di sei mesi sia l'anticamera di un condono "perchè tanto i dati ci danno ragione". Questo no. Gli altri, quelli che non hanno mai pagato, devono subire le conseguenze della giustizia che appunto tratta (dovrebbe trattare) allo stesso modo chi non ha splafonato perchè era in regola, chi ha rateizzato e chi ha deciso che quella multa era ingiusta. Ognuno segua la sua strada. Ma per cortesia dopo tanti anni di tolleranza niente più sconti. Non so se ho dimostrato di aver (forse) capito sino in fondo... Grazie per l'attenzione V. @paolo golfrè andreasi

Allora…
per principio intanto non utilizzerei certi termini per le organizzazioni professionali agricole. Non mi sembra il caso innanzitutto di fare paragoni (certi parallelismi non sono ovvi, consentimi). E poi non mi risulta sia stata acclarata alcuna responsabilità diretta in questa vicenda sul piano giudiziario. Che è quello che conta.
Perchè di questo dobbiamo parlare e di nient’altro.
Conosco il meccanismo delle multe e delle trattenute comunitarie. L’Italia ha un esubero di produzione rispetto alle quote (quest’anno praticamente no ma quello che si è verificato quest’anno non accadeva da.. sempre) e pertanto deve far pagare i produttori splafonatori. Non c’è modo di far ricadere questo debito sulla fiscalità generale (per fortuna!).
O gli interessati contestano questi dati e riescono a farsi dar ragione da un tribunale oppure devono pagare. Le sospensive dei Tar non sono sufficienti; serve una sentenza definitiva che dimostri (dimostri non sospenda gli atti esecutivi in attesa di…) che i calcoli sono sbagliati.
La relazione dei carabinieri di cui parli mi sembra sia quella che ha analizzato il metodo di calcolo dei quantitativi di latte, in base anche a come si tiene conto del tasso di grasso. Relazione che ha messo in evidenza alcuni possibili errori che poi, ad un successivo esame, il Mipaaf ha dichiarato del tutto trascurabili ed insussistenti. Infatti così il Ministro Galan il 7 luglio scorso: “…allo stato nessun elemento oggettivo può supportare l’ipotesi che in passato si siano verificate irregolarità di entità tale da incidere in modo apprezzabile sul calcolo del prelievo imputato ai produttori.”
V. anche per l’originale:
http://www.politicheagricole.it/InEvidenza/20100707Galan_su_quote_latte.htm
Insomma non si possono utilizzare strumentalmente i risultati di una relazione che sta indagando sui metodi statistici utilizzati e desumere, generalizzando, che non abbiamo avuto affatto splafonamenti negli anni passati. Si fa qualunquismo e di tutt’erba un fascio. Ci sono tanti splafonatori e ciascuno ha una storia a sè. Ognuno guardi alle sue vicende e si difenda se crede in tribunale.
Chi invece ha deciso di rateizzare ha implicitamente ammesso di dovere quei soldi all’Erario. Bene. E’ già un passo. Chiede ulteriori slittamenti per pagare? Insomma … dopo tanti anni. Ma voglio anche essere generoso: discutiamone; per quanto mi metto nei panni di chi è stato sempre in regola pagando di tasca sua per acquistare o affittare le quote e… come ci mettiamo nei confronti di questi imprenditori (a proposito una di quelle organizzazioni tiene a difendere con impegno proprio questi soggetti. Credi sia un atteggiamento da “padrino”?) Ma tant’è facciamo finta di nulla… C’è la crisi, non ce la si fa a pagare. Bene, teniamone conto: d’altronde in questa vicenda chi ha rateizzato sembrava quasi più colpevole di chi ha scelto invece di non mettersi in regola… . Basta che non facciamo in modo che il rinvio di sei mesi sia l’anticamera di un condono “perchè tanto i dati ci danno ragione”. Questo no.
Gli altri, quelli che non hanno mai pagato, devono subire le conseguenze della giustizia che appunto tratta (dovrebbe trattare) allo stesso modo chi non ha splafonato perchè era in regola, chi ha rateizzato e chi ha deciso che quella multa era ingiusta. Ognuno segua la sua strada. Ma per cortesia dopo tanti anni di tolleranza niente più sconti.

Non so se ho dimostrato di aver (forse) capito sino in fondo…
Grazie per l’attenzione
V.

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Di: paolo golfrè andreasi /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9129 paolo golfrè andreasi Fri, 24 Sep 2010 13:37:28 +0000 /?p=7096#comment-9129 TESTO 2 RELAZIONE COMMISSIONE DI INDAGINE GOVERNATIVA SULLE QUOTE LATTE gravi evidenti e inconfutabili responsabilità di Unalat e delle retrostanti associazioni agricole di categoria Coldiretti,Confagricoltura e Cia TESTO 2 RELAZIONE COMMISSIONE DI INDAGINE GOVERNATIVA SULLE QUOTE LATTE
gravi evidenti e inconfutabili responsabilità di Unalat e delle retrostanti associazioni agricole di categoria Coldiretti,Confagricoltura e Cia

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Di: paolo golfrè andreasi /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9128 paolo golfrè andreasi Fri, 24 Sep 2010 13:09:08 +0000 /?p=7096#comment-9128 vincenzo anche te non hai capito molto.L"applicazione delle multe per esubero dalle quote latte individuali non è come l"applicazione delle multe per violazione al codice della strada.Nessuna legge vieta la commmercializzazione di latte oltre la quota individuale.La legge nazionale e europea dice solo che se la quota NAZIONALE è oltrepassata il produttore singolo che esubera dalle proprie quote individuali può incorrere nella multa .Circa 8 commissioni di indagine sia governative che di carabinieri hanno messo forti interrogativi sull"esubero dalla quota nazionale così come dichiarato ogni anno dalle istituzioni nazionali.E per questo parecchi tribunali amm. che civili hanno concesso provv. cautelari o annullamenti del prelievo.Ti cito solo un fatto:la commissione europea trattiene i contributi agricoli se le multe non sono pagate.La corte di giustizia stabilisce nel 2001 che se vi sono sospensive sulle multe da pagare la commissione deve pagare tutti i contributi senza decurtazioni .Nel 2003 il prode attuale sindaco di roma allora ministro agricolo sotto scacco delle mafiose organizzazioni agricole chiede il riconoscimento del debito di 1.400.000 di euro di multe non pagate dagli allevatori in quanto sospese dai tribunali e le accolla allo stato sperando che gli allevatori multati aderiscano a una rateizzazione del debito in 14 anni senza interessi.Risultato, solo un minimo importo è stato pagato dai produttori restando il rimanente a carico dell"erario. [email protected] 3474910124 vincenzo anche te non hai capito molto.L”applicazione delle multe per esubero dalle quote latte individuali non è come l”applicazione delle multe per violazione al codice della strada.Nessuna legge vieta la commmercializzazione di latte oltre la quota individuale.La legge nazionale e europea dice solo che se la quota NAZIONALE è oltrepassata il produttore singolo che esubera dalle proprie quote individuali può incorrere nella multa .Circa 8 commissioni di indagine sia governative che di carabinieri hanno messo forti interrogativi sull”esubero dalla quota nazionale così come dichiarato ogni anno dalle istituzioni nazionali.E per questo parecchi tribunali amm. che civili hanno concesso provv. cautelari o annullamenti del prelievo.Ti cito solo un fatto:la commissione europea trattiene i contributi agricoli se le multe non sono pagate.La corte di giustizia stabilisce nel 2001 che se vi sono sospensive sulle multe da pagare la commissione deve pagare tutti i contributi senza decurtazioni .Nel 2003 il prode attuale sindaco di roma allora ministro agricolo sotto scacco delle mafiose organizzazioni agricole chiede il riconoscimento del debito di 1.400.000 di euro di multe non pagate dagli allevatori in quanto sospese dai tribunali e le accolla allo stato sperando che gli allevatori multati aderiscano a una rateizzazione del debito in 14 anni senza interessi.Risultato, solo un minimo importo è stato pagato dai produttori restando il rimanente a carico dell”erario. 3474910124

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Di: Vincenzo /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9118 Vincenzo Thu, 23 Sep 2010 15:40:22 +0000 /?p=7096#comment-9118 Calmi, calmi.... ma possibile che allora questa vicenda sia solo un mare di "schifezze" e che ci sono i soliti capri espiatori - che si chiamano organizzazioni agricole - e tutti gli altri "via va bene così se quelli fanno i furbi con il latte in polvere allora lo faccio anch'io e non pago le multe?" E magari poi cerco un politico che mi sostiene questa tesi "disobbediente?". E no... questo proprio no. Intanto è qualunquismo prendersela con le Organizzazioni. Specie con quelle (almeno una tra quelle citate si è comportata così) che si sono limitate a dire agli allevatori che l'Europa chiedeva una certa cosa e che quindi bisognava rispettare le regole. Chi le regole non le ha rispettate (fregandosene di tutti, delle regole, dei colleghi onesti "fessi" ma anche dei contribuenti), non può invocare nessuna giustificazione. Paghi e basta. Abbiamo anche concesso ampie dilazioni di pagamento. Se un tale fa un reato io non sono automaticamente autorizzato a fare scempio delle norme. Posso solo chiedere che quello venga perseguito. Se ci sono questi comportamenti illeciti ("è possibile provarlo" scrive golfrè andreasi qui sopra) li si denunci alle autorità competenti. E' ora di trattare con pari dignità chi si è comportato secondo le regole (e magari ha sborsato milioni per comprare od affittare quote latte e produrre in regola) e chi non l'ha fatto. Se non altro si tratta di una questione di pari opportunità tra imprese. Chi ha rateizzato paghi e chi non ha neanche voluto mettersi in regola con l'ultima opportunità di dilazione concessa (sono passati anni) mi spiace - e mi spiace davvero se un'impresa che dovrebbe dare occupazione e crescita al paese è in difficoltà - ma credo che dovrà vedersela con l'ufficiale giudiziario. A me se non pago una multa o sono in ritardo con le tasse fanno così... non vedo motivo per fare diversamente. Saluti VL. <a href="#comment-9087" rel="nofollow">@paolo golfrè andreasi </a> Calmi, calmi…. ma possibile che allora questa vicenda sia solo un mare di “schifezze” e che ci sono i soliti capri espiatori – che si chiamano organizzazioni agricole – e tutti gli altri “via va bene così se quelli fanno i furbi con il latte in polvere allora lo faccio anch’io e non pago le multe?” E magari poi cerco un politico che mi sostiene questa tesi “disobbediente?”.

E no… questo proprio no.

Intanto è qualunquismo prendersela con le Organizzazioni. Specie con quelle (almeno una tra quelle citate si è comportata così) che si sono limitate a dire agli allevatori che l’Europa chiedeva una certa cosa e che quindi bisognava rispettare le regole.

Chi le regole non le ha rispettate (fregandosene di tutti, delle regole, dei colleghi onesti “fessi” ma anche dei contribuenti), non può invocare nessuna giustificazione. Paghi e basta. Abbiamo anche concesso ampie dilazioni di pagamento. Se un tale fa un reato io non sono automaticamente autorizzato a fare scempio delle norme. Posso solo chiedere che quello venga perseguito. Se ci sono questi comportamenti illeciti (“è possibile provarlo” scrive golfrè andreasi qui sopra) li si denunci alle autorità competenti.

E’ ora di trattare con pari dignità chi si è comportato secondo le regole (e magari ha sborsato milioni per comprare od affittare quote latte e produrre in regola) e chi non l’ha fatto. Se non altro si tratta di una questione di pari opportunità tra imprese.

Chi ha rateizzato paghi e chi non ha neanche voluto mettersi in regola con l’ultima opportunità di dilazione concessa (sono passati anni) mi spiace – e mi spiace davvero se un’impresa che dovrebbe dare occupazione e crescita al paese è in difficoltà – ma credo che dovrà vedersela con l’ufficiale giudiziario.

A me se non pago una multa o sono in ritardo con le tasse fanno così… non vedo motivo per fare diversamente.

Saluti
VL.

@paolo golfrè andreasi

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Di: Silvano_IHC /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9095 Silvano_IHC Tue, 21 Sep 2010 21:17:16 +0000 /?p=7096#comment-9095 I had a dream: sogno un paese dove i carabinieri non si occupino del latte, al massimo su querela di parte a seguito di un danno o di un pericolo per la salute (limitatamente a qualche marca e/o lotto immesso in commercio). Sogno un paese, anzi una "unione" di paesi..., in cui lo stato non elargisce sussidi per zappare la terra o strizzare le puppe alle mucche. Purtroppo mi sono svegliato. I had a dream: sogno un paese dove i carabinieri non si occupino del latte, al massimo su querela di parte a seguito di un danno o di un pericolo per la salute (limitatamente a qualche marca e/o lotto immesso in commercio). Sogno un paese, anzi una “unione” di paesi…, in cui lo stato non elargisce sussidi per zappare la terra o strizzare le puppe alle mucche.
Purtroppo mi sono svegliato.

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Di: paolo golfrè andreasi /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9089 paolo golfrè andreasi Tue, 21 Sep 2010 12:43:37 +0000 /?p=7096#comment-9089 fai giornalismo se ci tieni ,andando a chiedere a agea ,ministero agricolo e regioni competenti in materia di quote latte,come mai che 12000 aziende lattiere su 40000 non posseggono l"autorizzazione a produrre latte.E lo stesso lo commercializzano questo latte non autorizzato,non lo distruggono. diossina.....rifiuti tossici...chissà se può importare qualcosa alla comunità. Ciò è descritto sempre nella relazione del 15 aprile 2010 e nella relazione della commissione verifica accertamento lattieri caseari del 2003 fai giornalismo se ci tieni ,andando a chiedere a agea ,ministero agricolo e regioni competenti in materia di quote latte,come mai che 12000 aziende lattiere su 40000 non posseggono l”autorizzazione a produrre latte.E lo stesso lo commercializzano questo latte non autorizzato,non lo distruggono. diossina…..rifiuti tossici…chissà se può importare qualcosa alla comunità. Ciò è descritto sempre nella relazione del 15 aprile 2010 e nella relazione della commissione verifica accertamento lattieri caseari del 2003

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Di: paolo golfrè andreasi /2010/09/21/un-drappello-di-disorientati/comment-page-1/#comment-9087 paolo golfrè andreasi Tue, 21 Sep 2010 12:33:58 +0000 /?p=7096#comment-9087 i principali delinquenti del settore si chiamano coldiretti ,confagricoltura e cia che ,una categoria di cerebrolesi come gli agricoltori continua ancora a foraggiare anche se perseguono con metodo la distruzione dell"impresa agricola i principali delinquenti del settore si chiamano coldiretti ,confagricoltura e cia che ,una categoria di cerebrolesi come gli agricoltori continua ancora a foraggiare anche se perseguono con metodo la distruzione dell”impresa agricola

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