Commenti a: Tagli lineari e preferenza ‘L’ /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/ diretto da Oscar Giannino Fri, 24 Dec 2010 12:57:49 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: Beppe /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-9000 Beppe Thu, 16 Sep 2010 08:27:14 +0000 /?p=7036#comment-9000 <blockquote cite="#commentbody-8993"> <strong><a href="#comment-8993" rel="nofollow">Nicole Kelly</a> :</strong> @Beppe, un ufficio postale non è un ufficio statale ma una sicietà per azioni che si mantiene con il prezzo dei servizi erogati e, se utilizza qualche forma di finanziamento pubblico, è per servizi che lo Stato agevola come la spedizione delle stampe a favore degli editori. </blockquote> Ho sempre amato il nonsense humour. "L'assetto proprietario di Poste Italiane vede la partecipazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze per il 65% e della Cassa Depositi e Prestiti SpA per il restante 35%." Tratto da http://www.poste.it/azienda/chisiamo/governance.shtml <blockquote> @tutti, forse voi non vi rendete conto di alcune cose: </blockquote> Forse tu non ti rendi conto che, pur coscienti di certi dati, la conoscenza di *altri* dati o la presenza di una diversa struttura di valori potrebbe condurre altre persone a conclusioni diverse dalle tue. <blockquote> 1) alcuni servizi, come l’assistente sociale, l’Italia non se li poteva permettere, quando sono stati istituiti, e sono stati pagati con il ricorso al debito pubblico: </blockquote> Curiosamente, per me questo è uno dei punti più importanti da considerare, se non il più importante. La tua conclusione qual è? Voglio dire, da questo fatto, cosa concludi di radicalmente diverso da ciò che tutti (???) dicono? <blockquote> 2) se anche la gente viene pensionata, cmq le pensioni devono essere pgate dalle tasse perchè non c’è, come crede qualcuno, un salvadanaio da qualche parte; </blockquote> Continuo a essere mooolto perplesso. Chi sarebbe che crede nel salvadanaio? Ah, tu dai per scontato che tutti ritengano che chi ha percepito uno stipendio per 30 anni senza fare nulla di neanche lontanamente utile/desiderato dalla società (sto ovviamente forzando l'esempio: evitiamo la banale risposta che la maggioranza dei dipendenti pubblici lavorano e sono indispensabili), debba ora essere messo in pensione solo perché ciò dicono le consuetudini? Dobbiamo per forza scartare l'ipotesi di licenziare in tronco delle persone e di non versargli nessuna pensione fino al raggiungimento dei 65 anni (o quello che dicono i calcoli demografici), come accade continuamente nel privato? E ancora, è del tutto impossibile, per te, concepire che la prosecuzione dei pagamenti degli attuali livelli pensionistici da parte dello stato possa un giorno essere messa in discussione da problemi di bilancio e risolta, come avviene ogni giorno in tutto il mondo, da un accordo fra debitore in crisi finanziaria e creditori che comporti una riduzione dei crediti? <blockquote> 3) la maggior parte dei dipendneti pubblici sono necessari se si vogliono mantenere standard decenti [cut] 4) [cut] una grande capacità prgettuale a monte e una grandissima capacità di controllo in esecuzione [...] non sono nè patrimonio dei politici e loro consulenti nè nelll’attuale o futuro personale su cui incide il metodo di reclutamento che porta a far entrare nella PA e nella PAL gente senza spessore anche se con titoli e capacità di superare un concorso. </blockquote> Qui mi pare che ti rispondi da sola, no? Soprattutto se togli "grande" e "grandissima" e le sostituisci con "ragionevole" e "discreta", ma questa è forse una cattiveria gratuita. Resta il fatto che, in presenza di una gran mole di persone mediamente più incompetenti della media nazionale (mi baso su quanto dici tu) e organizzate estremamente male, qualunque manager ti potrebbe confermare che non c'è alcuna difficoltà ad assicurare lo stesso output con personale molto ridotto.

Nicole Kelly :
@Beppe, un ufficio postale non è un ufficio statale ma una sicietà per azioni che si mantiene con il prezzo dei servizi erogati e, se utilizza qualche forma di finanziamento pubblico, è per servizi che lo Stato agevola come la spedizione delle stampe a favore degli editori.

Ho sempre amato il nonsense humour.
“L’assetto proprietario di Poste Italiane vede la partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 65% e della Cassa Depositi e Prestiti SpA per il restante 35%.”
Tratto da http://www.poste.it/azienda/chisiamo/governance.shtml

@tutti, forse voi non vi rendete conto di alcune cose:

Forse tu non ti rendi conto che, pur coscienti di certi dati, la conoscenza di *altri* dati o la presenza di una diversa struttura di valori potrebbe condurre altre persone a conclusioni diverse dalle tue.

1) alcuni servizi, come l’assistente sociale, l’Italia non se li poteva permettere, quando sono stati istituiti, e sono stati pagati con il ricorso al debito pubblico:

Curiosamente, per me questo è uno dei punti più importanti da considerare, se non il più importante. La tua conclusione qual è? Voglio dire, da questo fatto, cosa concludi di radicalmente diverso da ciò che tutti (???) dicono?

2) se anche la gente viene pensionata, cmq le pensioni devono essere pgate dalle tasse perchè non c’è, come crede qualcuno, un salvadanaio da qualche parte;

Continuo a essere mooolto perplesso.
Chi sarebbe che crede nel salvadanaio?
Ah, tu dai per scontato che tutti ritengano che chi ha percepito uno stipendio per 30 anni senza fare nulla di neanche lontanamente utile/desiderato dalla società (sto ovviamente forzando l’esempio: evitiamo la banale risposta che la maggioranza dei dipendenti pubblici lavorano e sono indispensabili), debba ora essere messo in pensione solo perché ciò dicono le consuetudini? Dobbiamo per forza scartare l’ipotesi di licenziare in tronco delle persone e di non versargli nessuna pensione fino al raggiungimento dei 65 anni (o quello che dicono i calcoli demografici), come accade continuamente nel privato? E ancora, è del tutto impossibile, per te, concepire che la prosecuzione dei pagamenti degli attuali livelli pensionistici da parte dello stato possa un giorno essere messa in discussione da problemi di bilancio e risolta, come avviene ogni giorno in tutto il mondo, da un accordo fra debitore in crisi finanziaria e creditori che comporti una riduzione dei crediti?

3) la maggior parte dei dipendneti pubblici sono necessari se si vogliono mantenere standard decenti [cut]
4) [cut] una grande capacità prgettuale a monte e una grandissima capacità di controllo in esecuzione [...] non sono nè patrimonio dei politici e loro consulenti nè nelll’attuale o futuro personale su cui incide il metodo di reclutamento che porta a far entrare nella PA e nella PAL gente senza spessore anche se con titoli e capacità di superare un concorso.

Qui mi pare che ti rispondi da sola, no? Soprattutto se togli “grande” e “grandissima” e le sostituisci con “ragionevole” e “discreta”, ma questa è forse una cattiveria gratuita.
Resta il fatto che, in presenza di una gran mole di persone mediamente più incompetenti della media nazionale (mi baso su quanto dici tu) e organizzate estremamente male, qualunque manager ti potrebbe confermare che non c’è alcuna difficoltà ad assicurare lo stesso output con personale molto ridotto.

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Di: Pastore Sardo /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8999 Pastore Sardo Thu, 16 Sep 2010 06:07:19 +0000 /?p=7036#comment-8999 <a href="#comment-8993" rel="nofollow">@Nicole Kelly</a> sul punto 1 posso dire che sono state pagate tante cose con il debito pubblico che non potevamo permetterci sul punto 2 mi sembra chiaro come siano pagate le pensioni, ma per me è ancora più chiaro come sono state regalate le pensioni per fini politici e sindacali ... e non potevamo permetterci anche questo sul punto 3 mi permetto di dissentire, una parte dei dipendenti pubblici non sono necessari (es. http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/In_classe_in_75 ), anche quelli necessari non sono utilizzati appropriatamente (es. i poliziotti sono in bassa percentuale nelle strade) e hanno un basso livello di competenza (maestri di materia specialistica come l'inglese che non sono specializzati e non sanno pronunciare neanche "thank you"); tantissimi piccoli comuni non erogano standard decenti non perchè mancano i dipendenti che non si potrebbero permettere ma perchè non si sono mai aggregati (adesso finalmente i comuni sotto i 5000 abitanti e in sardegna sotto i 3000 dovranno farlo per legge) sul punto 4 posso confermare con mano che non ci sono generalmente strutture e organizzazioni efficienti all'interno della PA di progettazione di indirizzo (anche tecnologico) e infatti i soliti fornitori ti rifilano quello che vogliono perchè all'interno della PA non sanno cosa vogliono comprare (anche se loro pensano il contrario) e quindi non sanno cosa ti vendono, come ho già detto prima : All’interno di questi problemi culturali e di conoscenza (e adesso aggiungo di amicizie e di carenze di appropriate strutture organizzative) tutto è trattato allo stesso modo perchè se il politico/dirigente/funzionario non sa di che cosa si sta parlando quando uno esprime una “indipendenza nell’analisi” questa viene considerata come un raglio tra i tanti che si sentono .... quando ti va bene che ti ascoltano. @Nicole Kelly
sul punto 1 posso dire che sono state pagate tante cose con il debito pubblico che non potevamo permetterci
sul punto 2 mi sembra chiaro come siano pagate le pensioni, ma per me è ancora più chiaro come sono state regalate le pensioni per fini politici e sindacali … e non potevamo permetterci anche questo
sul punto 3 mi permetto di dissentire, una parte dei dipendenti pubblici non sono necessari (es. http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/In_classe_in_75 ), anche quelli necessari non sono utilizzati appropriatamente (es. i poliziotti sono in bassa percentuale nelle strade) e hanno un basso livello di competenza (maestri di materia specialistica come l’inglese che non sono specializzati e non sanno pronunciare neanche “thank you”); tantissimi piccoli comuni non erogano standard decenti non perchè mancano i dipendenti che non si potrebbero permettere ma perchè non si sono mai aggregati (adesso finalmente i comuni sotto i 5000 abitanti e in sardegna sotto i 3000 dovranno farlo per legge)
sul punto 4 posso confermare con mano che non ci sono generalmente strutture e organizzazioni efficienti all’interno della PA di progettazione di indirizzo (anche tecnologico) e infatti i soliti fornitori ti rifilano quello che vogliono perchè all’interno della PA non sanno cosa vogliono comprare (anche se loro pensano il contrario) e quindi non sanno cosa ti vendono, come ho già detto prima :

All’interno di questi problemi culturali e di conoscenza (e adesso aggiungo di amicizie e di carenze di appropriate strutture organizzative) tutto è trattato allo stesso modo perchè se il politico/dirigente/funzionario non sa di che cosa si sta parlando quando uno esprime una “indipendenza nell’analisi” questa viene considerata come un raglio tra i tanti che si sentono …. quando ti va bene che ti ascoltano.

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Di: Nicole Kelly /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8993 Nicole Kelly Wed, 15 Sep 2010 15:59:29 +0000 /?p=7036#comment-8993 @Beppe, un ufficio postale non è un ufficio statale ma una sicietà per azioni che si mantiene con il prezzo dei servizi erogati e, se utilizza qualche forma di finanziamento pubblico, è per servizi che lo Stato agevola come la spedizione delle stampe a favore degli editori. @tutti, forse voi non vi rendete conto di alcune cose: 1) alcuni servizi, come l'assistente sociale, l'Italia non se li poteva permettere, quando sono stati istituiti, e sono stati pagati con il ricorso al debito pubblico: 2) se anche la gente viene pensionata, cmq le pensioni devono essere pgate dalle tasse perchè non c'è, come crede qualcuno, un salvadanaio da qualche parte; 3) la maggior parte dei dipendneti pubblici sono necessari se si vogliono mantenere standard decenti (insegnanti, militari, poliziotti, pompieri, infermieri, medici), quindi i tagli si possono fare solo fra quegli addetti il cui compito è trasformare e trasferire dati da un sistema all'altro; questo si può fare, perchè la tecnologia esiste e costa poco, ma occorre modificare le leggi, compresa la costituzione che, più che un quadro di riferimento, è una gabbia per certi contesti a valle di essa (vedi sistema fiscale); 4) automatizzare funzioni di trasferimento dati implica una grande capacità prgettuale a monte e una grandissima capacità di controllo in esecuzione e queste non sono nè patrimonio dei politici e loro consulenti nè nelll'attuale o futuro personale su cui incide il metodo di reclutamento che porta a far entrare nella PA e nella PAL gente senza spessore anche se con titoli e capacità di superare un concorso. @Beppe, un ufficio postale non è un ufficio statale ma una sicietà per azioni che si mantiene con il prezzo dei servizi erogati e, se utilizza qualche forma di finanziamento pubblico, è per servizi che lo Stato agevola come la spedizione delle stampe a favore degli editori.

@tutti, forse voi non vi rendete conto di alcune cose:

1) alcuni servizi, come l’assistente sociale, l’Italia non se li poteva permettere, quando sono stati istituiti, e sono stati pagati con il ricorso al debito pubblico:
2) se anche la gente viene pensionata, cmq le pensioni devono essere pgate dalle tasse perchè non c’è, come crede qualcuno, un salvadanaio da qualche parte;
3) la maggior parte dei dipendneti pubblici sono necessari se si vogliono mantenere standard decenti (insegnanti, militari, poliziotti, pompieri, infermieri, medici), quindi i tagli si possono fare solo fra quegli addetti il cui compito è trasformare e trasferire dati da un sistema all’altro; questo si può fare, perchè la tecnologia esiste e costa poco, ma occorre modificare le leggi, compresa la costituzione che, più che un quadro di riferimento, è una gabbia per certi contesti a valle di essa (vedi sistema fiscale);
4) automatizzare funzioni di trasferimento dati implica una grande capacità prgettuale a monte e una grandissima capacità di controllo in esecuzione e queste non sono nè patrimonio dei politici e loro consulenti nè nelll’attuale o futuro personale su cui incide il metodo di reclutamento che porta a far entrare nella PA e nella PAL gente senza spessore anche se con titoli e capacità di superare un concorso.

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Di: Beppe /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8992 Beppe Wed, 15 Sep 2010 15:56:31 +0000 /?p=7036#comment-8992 <a href="#comment-8983" rel="nofollow">@Giordano Masini</a> Mah, se l'auspicio è che un politico faccia ciò che "è giusto" senza cercare tornaconti di qualche tipo, temo di non riuscire a seguirti. Non avendo alcun dato che mi suggerisca che l'altruismo indiscriminato sia mai esistito sul pianeta, preferisco cercare di immaginare quale sistema possa spingere degli egoisti a fare ciò che è bene per la maggioranza...o almeno per me ;-) In USA, pur con collegi uninominali che consentono a un elettore di telefonare direttamente al *suo* deputato o senatore, per comunicargli ciò che pensa dell'ultima proposta di legge o discorso in aula, esistono le lobbies. In Italia, dove ogni collegio ha numerosi rappresentanti e dove i collegi sono molto più numerosi che in USA, non vedo come si possa sperare di fare a meno delle lobbies. Un eventuale gruppo di pressione che rappresenti dei dipendenti pubblici che chiedono il licenziamento dei "fannulloni" avrebbe gli stessi pregi e difetti di qualunque altra "corporazione". Se ci tocca tenerci le altre, perché non questa? Ok, a parte la quasi provocazione, non trovi anche tu che ci sia qualcosa di anomalo nel fatto che la tua amica non si renda conto da sola dei perché delle sue frustrazioni e che, pur setacciando i media italiani, sia assurdamente difficile trovare il discorso che hai fatto tu firmato da uno statale? Se parlare di lobbies e sindacati ti infastidisce, limitiamoci a gruppi di persone affini che si riuniscono intorno a qualche blog su internet. Ne esiste almeno uno che riunisca statali stufi dei colleghi parassiti? Con tutto ciò che offre internet, credo ci dovrebbe essere, ma non sarei troppo sorpreso se non esistesse niente di simile. @Giordano Masini
Mah, se l’auspicio è che un politico faccia ciò che “è giusto” senza cercare tornaconti di qualche tipo, temo di non riuscire a seguirti.
Non avendo alcun dato che mi suggerisca che l’altruismo indiscriminato sia mai esistito sul pianeta, preferisco cercare di immaginare quale sistema possa spingere degli egoisti a fare ciò che è bene per la maggioranza…o almeno per me ;-)
In USA, pur con collegi uninominali che consentono a un elettore di telefonare direttamente al *suo* deputato o senatore, per comunicargli ciò che pensa dell’ultima proposta di legge o discorso in aula, esistono le lobbies.
In Italia, dove ogni collegio ha numerosi rappresentanti e dove i collegi sono molto più numerosi che in USA, non vedo come si possa sperare di fare a meno delle lobbies.
Un eventuale gruppo di pressione che rappresenti dei dipendenti pubblici che chiedono il licenziamento dei “fannulloni” avrebbe gli stessi pregi e difetti di qualunque altra “corporazione”. Se ci tocca tenerci le altre, perché non questa?

Ok, a parte la quasi provocazione, non trovi anche tu che ci sia qualcosa di anomalo nel fatto che la tua amica non si renda conto da sola dei perché delle sue frustrazioni e che, pur setacciando i media italiani, sia assurdamente difficile trovare il discorso che hai fatto tu firmato da uno statale?

Se parlare di lobbies e sindacati ti infastidisce, limitiamoci a gruppi di persone affini che si riuniscono intorno a qualche blog su internet.

Ne esiste almeno uno che riunisca statali stufi dei colleghi parassiti?
Con tutto ciò che offre internet, credo ci dovrebbe essere, ma non sarei troppo sorpreso se non esistesse niente di simile.

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Di: Pastore Sardo /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8989 Pastore Sardo Wed, 15 Sep 2010 15:25:14 +0000 /?p=7036#comment-8989 <a href="#comment-8982" rel="nofollow">@Beppe</a> Infatti nella mia esperienza ho sempre visto gli incapaci fare molti più danni dei delinquenti, il problema è ancora più gravoso in Italia perchè quelli in malafede sono anch'essi incapaci e asini, oltre al danno dei loro magnamagna abbiamo il danno della inutilità di quello che realizzano per sbafare. La chimica in sardegna è un classico esempio, gli investimenti decennali per le miniere di carbone improduttive un altro esempio. Milioni di euro per produrre costose cattedrali per pochi posti di lavoro, se gli regalavano gli stessi soldi 20 anni fa questi operai/minatori vivevano ancora di rendita senza rompere le balle a nessuno. Immaginate che per un'isola come la nostra la cosa più naturale sarebbe investire in conoscenze, che creino un terziario avanzato per poter erogare servizi senza costi di infrastrutture di trasporto fisico penalizzanti per un isola. Ci vuole una scienza a pensare come replicare i servizi dell'Irlanda? NON ESISTE attualmente in Sardegna un esponente politico di qualsiasi partito che mette questa tematica tra quelle necessarie per lo sviluppo in Sardegna. Riescono a dire turismo, agricoltura e ambiente senza neanche capire come far crescere e rendere anche queste. All'interno di questi problemi culturali e di conoscenza tutto è trattato allo stesso modo perchè se il politico/dirigente/funzionario non sa di che cosa si sta parlando quando uno esprime una "indipendenza nell'analisi" questa viene considerata come un raglio tra i tanti che si sentono. P.S. <a href="#comment-8977" rel="nofollow">@Roberto Bera</a> AL DIEE dell'università di Cagliari abbiamo un esponente di livello internazionale nelle metodologie agili per lo sviluppo del software @Beppe
Infatti nella mia esperienza ho sempre visto gli incapaci fare molti più danni dei delinquenti, il problema è ancora più gravoso in Italia perchè quelli in malafede sono anch’essi incapaci e asini, oltre al danno dei loro magnamagna abbiamo il danno della inutilità di quello che realizzano per sbafare.
La chimica in sardegna è un classico esempio, gli investimenti decennali per le miniere di carbone improduttive un altro esempio.
Milioni di euro per produrre costose cattedrali per pochi posti di lavoro, se gli regalavano gli stessi soldi 20 anni fa questi operai/minatori vivevano ancora di rendita senza rompere le balle a nessuno.
Immaginate che per un’isola come la nostra la cosa più naturale sarebbe investire in conoscenze, che creino un terziario avanzato per poter erogare servizi senza costi di infrastrutture di trasporto fisico penalizzanti per un isola.
Ci vuole una scienza a pensare come replicare i servizi dell’Irlanda?
NON ESISTE attualmente in Sardegna un esponente politico di qualsiasi partito che mette questa tematica tra quelle necessarie per lo sviluppo in Sardegna.
Riescono a dire turismo, agricoltura e ambiente senza neanche capire come far crescere e rendere anche queste.
All’interno di questi problemi culturali e di conoscenza tutto è trattato allo stesso modo perchè se il politico/dirigente/funzionario non sa di che cosa si sta parlando quando uno esprime una “indipendenza nell’analisi” questa viene considerata come un raglio tra i tanti che si sentono.

P.S.
@Roberto Bera
AL DIEE dell’università di Cagliari abbiamo un esponente di livello internazionale nelle metodologie agili per lo sviluppo del software

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Di: Giordano Masini /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8983 Giordano Masini Wed, 15 Sep 2010 13:13:13 +0000 /?p=7036#comment-8983 Forse al termine "capacità di analisi" (alle volte dubito che capiscano, invero, o che abbiano la minima idea di quel che sarebbe necessario fare) avrei dovuto aggiungere il termine "indipendenza nell'analisi", ovvero che la realtà non bisogna farsela spiegare dai sindacati, anche qualora vi fosse il "sindacato dei meritevoli". Forse al termine “capacità di analisi” (alle volte dubito che capiscano, invero, o che abbiano la minima idea di quel che sarebbe necessario fare) avrei dovuto aggiungere il termine “indipendenza nell’analisi”, ovvero che la realtà non bisogna farsela spiegare dai sindacati, anche qualora vi fosse il “sindacato dei meritevoli”.

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Di: Beppe /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8982 Beppe Wed, 15 Sep 2010 12:30:17 +0000 /?p=7036#comment-8982 Non sono sicuro di aver capito cosa intendi. Stai dicendo che credi seriamente che i politici che entrano in un ufficio postale medio (o dentro il loro ministero) non si accorgano che 3/4 dei dipendenti stanno operando al minimo se non a zero? E che, vedendo questo, non riescano a rendersi conto che quell'ufficio postale potrebbe costare una frazione del costo attuale, fornendo lo stesso livello di servizio, eliminando alcuni scaldasedie? Io sono il primo a dire che più che corruzione e malafede, il problema della classe politica italiana è scarsa intelligenza e cultura, ma questo mi pare eccessivo. Forse non ti ho capito. Non sono sicuro di aver capito cosa intendi.
Stai dicendo che credi seriamente che i politici che entrano in un ufficio postale medio (o dentro il loro ministero) non si accorgano che 3/4 dei dipendenti stanno operando al minimo se non a zero?
E che, vedendo questo, non riescano a rendersi conto che quell’ufficio postale potrebbe costare una frazione del costo attuale, fornendo lo stesso livello di servizio, eliminando alcuni scaldasedie?

Io sono il primo a dire che più che corruzione e malafede, il problema della classe politica italiana è scarsa intelligenza e cultura, ma questo mi pare eccessivo. Forse non ti ho capito.

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Di: Roberto Bera /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8977 Roberto Bera Wed, 15 Sep 2010 10:32:57 +0000 /?p=7036#comment-8977 Per interesse personale, perchè ora l'azienda da cui dipendo non è ancora focalizzata su questo, sono esperto di metodologie Agili, in particolare di Scrum (ma anche Lean e Kanban). Ritengo che nella PA l'introduzione di queste metodologie darebbe un notevole contributo. "pastore" ha ragione per quanto riguarda lo straordinario, l'approccio agile cerca di evitarlo. Penso che i "fannulloni" non sempre lo siano per loro cattiva volontà, ma per spesso l'organizzazione non riesce a cavar fuori le loro potenzialià operative. Per interesse personale, perchè ora l’azienda da cui dipendo non è ancora focalizzata su questo, sono esperto di metodologie Agili, in particolare di Scrum (ma anche Lean e Kanban).
Ritengo che nella PA l’introduzione di queste metodologie darebbe un notevole contributo.
“pastore” ha ragione per quanto riguarda lo straordinario, l’approccio agile cerca di evitarlo.
Penso che i “fannulloni” non sempre lo siano per loro cattiva volontà, ma per spesso l’organizzazione non riesce a cavar fuori le loro potenzialià operative.

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Di: Giordano Masini /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8971 Giordano Masini Wed, 15 Sep 2010 09:07:46 +0000 /?p=7036#comment-8971 <blockquote cite="#commentbody-8959"> <strong><a href="#comment-8959" rel="nofollow">Beppe</a> :</strong> Attualmente i dipendenti pubblici sembrano, da fuori, una massa compatta dedicata allo sfruttamento delle risorse. Se facessero vedere di essere, come sono, tutt’altro che compatti e di essere disposti a togliere la solidarietà di corpo ai loro colleghi ladri, immagino che qualcuno si presenterebbe a farsi votare da loro con le proposte adatte. </blockquote> secondo me il problema è più semplice, e rigurda la capacità di analisi e la volontà politica: capacità di anlisi, perché sarebbe legittimo aspettarsi che chi ha responsabilità politiche sia in grado di leggere la realtà prescindendo dai movimenti organizzati, e perché il compito delle pubbliche amministrazioni è quello di garantire dei servizi a costi ragionevoli (per quel che riguarda la ragionevolezza dei costi il paragone con altri paesi può tornare utile). Gli operatori dei servizi pubblici sono degli strumenti, e non dei fini, e le politiche vanno commisurate al raggiungimento di determinati obbiettivi più che al compiacimento di determinate categorie. Sarebbe bello se vi fossero dei dipendenti organizzati contro il parassitismo? Non so, può darsi (o sarebbe un altra categoria da compiacere?), ma non cambia nulla, perché il dividendo elettorale la politica lo deve cercare tra gli utenti dei servizi, non tra chi li eroga. E qui viene il problema della volontà politica: le riforme, tutte, in questo paese non vengono fatte per un motivo molto semplice: manca la volontà di farle, non perché esistano ostacoli insuperabili, poteri più o meno forti e via discorrendo (anzi, esistono, ma non sono insuperabili): andiamoci a vedere come era ridotta e chi faceva il bello e il cattivo tempo nell'Inghilterra pre-Thatcher e poi ne riparliamo. Anch'io, per esempio, faccio parte di una categoria "parassitaria": sono un agricoltore e gran parte del mio reddito deriva da sussidi. Non credo di dovermi sentire in colpa per il fatto di beneficiare di quei sussidi, che l'autorità pubblica mi mette a disposizione (il fatto che scriva spesso contro la politica dei sussidi in agricoltura potrebbe essere forse un contentino per la mia coscienza?). Vivendo a contatto con molti agricoltori comprendo (anche se non condivido) paura diffusa tra loro all'idea che un giorno qualcuno possa interrompere quei sussidi. Il problema non è tanto quindi accontentare i parassiti (o presunti tali) o i bravi (o presunti tali), ma di preoccuparsi di come funzionano le cose.

Beppe :
Attualmente i dipendenti pubblici sembrano, da fuori, una massa compatta dedicata allo sfruttamento delle risorse. Se facessero vedere di essere, come sono, tutt’altro che compatti e di essere disposti a togliere la solidarietà di corpo ai loro colleghi ladri, immagino che qualcuno si presenterebbe a farsi votare da loro con le proposte adatte.

secondo me il problema è più semplice, e rigurda la capacità di analisi e la volontà politica: capacità di anlisi, perché sarebbe legittimo aspettarsi che chi ha responsabilità politiche sia in grado di leggere la realtà prescindendo dai movimenti organizzati, e perché il compito delle pubbliche amministrazioni è quello di garantire dei servizi a costi ragionevoli (per quel che riguarda la ragionevolezza dei costi il paragone con altri paesi può tornare utile). Gli operatori dei servizi pubblici sono degli strumenti, e non dei fini, e le politiche vanno commisurate al raggiungimento di determinati obbiettivi più che al compiacimento di determinate categorie. Sarebbe bello se vi fossero dei dipendenti organizzati contro il parassitismo? Non so, può darsi (o sarebbe un altra categoria da compiacere?), ma non cambia nulla, perché il dividendo elettorale la politica lo deve cercare tra gli utenti dei servizi, non tra chi li eroga.

E qui viene il problema della volontà politica: le riforme, tutte, in questo paese non vengono fatte per un motivo molto semplice: manca la volontà di farle, non perché esistano ostacoli insuperabili, poteri più o meno forti e via discorrendo (anzi, esistono, ma non sono insuperabili): andiamoci a vedere come era ridotta e chi faceva il bello e il cattivo tempo nell’Inghilterra pre-Thatcher e poi ne riparliamo.

Anch’io, per esempio, faccio parte di una categoria “parassitaria”: sono un agricoltore e gran parte del mio reddito deriva da sussidi. Non credo di dovermi sentire in colpa per il fatto di beneficiare di quei sussidi, che l’autorità pubblica mi mette a disposizione (il fatto che scriva spesso contro la politica dei sussidi in agricoltura potrebbe essere forse un contentino per la mia coscienza?). Vivendo a contatto con molti agricoltori comprendo (anche se non condivido) paura diffusa tra loro all’idea che un giorno qualcuno possa interrompere quei sussidi.

Il problema non è tanto quindi accontentare i parassiti (o presunti tali) o i bravi (o presunti tali), ma di preoccuparsi di come funzionano le cose.

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Di: Beppe /2010/09/14/tagli-lineari-e-preferenza-l/comment-page-1/#comment-8970 Beppe Wed, 15 Sep 2010 08:47:55 +0000 /?p=7036#comment-8970 <blockquote cite="#commentbody-8963"> <strong><a href="#comment-8963" rel="nofollow">Piccolapatria</a> :</strong> #Beppe- Condivido il suo intervento, in particolare la parte finale. Certo la soluzione dei tagli indiscriminati è un orrore e non risolve lo sfascio imperante ma, qui si tratta di intervenire come i pompieri che allagano giustamente la casa quando è in fiamme, senza considerare i danni ulteriori e conseguenti. [...] Il getto del pompiere arriva su tutto e tutti e neanche ora si vede un sussulto di reazione in quelli che meriterebbero diverso trattamento, salvo l’imprecazione contro i tagli generalizzati che, appunto, portano danno a loro, mentre tutti noi pagheremo ancora e ancora per i servizi che ci mancheranno. </blockquote> E io condivido il tuo, particolarmente la parte che riporto. E' la metafora più chiara che ho letto sulla ratio dei tagli lineari. In luglio avevo trovato particolarmente insulsi e vigliacchetti i vari Zaia e Cota (Formigoni incommentabile) che grossomodo si accodavano a Errani nel chiedere a Tremonti di fare tutto da solo. Dentro di me pensavo che Tremonti è un po' come la crisi economica per la mia azienda: mi toglie fatturato. Poi sono io che devo decidere quali spese tagliare per far fronte al calo del fatturato. Non posso pensare che siano i miei clienti a pagare di volta in volta l'affitto del capannone, la pubblicità sulla rivista X o sul sito Y, lo stipendio del venditore o dell'operaio o del manager, la bolletta di Vodafone, magari verificando anche se TIM o Wind non hanno un'offerta migliore e così via.

Piccolapatria :
#Beppe- Condivido il suo intervento, in particolare la parte finale.
Certo la soluzione dei tagli indiscriminati è un orrore e non risolve lo sfascio imperante ma, qui si tratta di intervenire come i pompieri che allagano giustamente la casa quando è in fiamme, senza considerare i danni ulteriori e conseguenti.
[...]
Il getto del pompiere arriva su tutto e tutti e neanche ora si vede un sussulto di reazione in quelli che meriterebbero diverso trattamento, salvo l’imprecazione contro i tagli generalizzati che, appunto, portano danno a loro, mentre tutti noi pagheremo ancora e ancora per i servizi che ci mancheranno.

E io condivido il tuo, particolarmente la parte che riporto.

E’ la metafora più chiara che ho letto sulla ratio dei tagli lineari.

In luglio avevo trovato particolarmente insulsi e vigliacchetti i vari Zaia e Cota (Formigoni incommentabile) che grossomodo si accodavano a Errani nel chiedere a Tremonti di fare tutto da solo.
Dentro di me pensavo che Tremonti è un po’ come la crisi economica per la mia azienda: mi toglie fatturato.
Poi sono io che devo decidere quali spese tagliare per far fronte al calo del fatturato. Non posso pensare che siano i miei clienti a pagare di volta in volta l’affitto del capannone, la pubblicità sulla rivista X o sul sito Y, lo stipendio del venditore o dell’operaio o del manager, la bolletta di Vodafone, magari verificando anche se TIM o Wind non hanno un’offerta migliore e così via.

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