Commenti a: Due citazioni valgono più di mille parole /2010/09/03/due-citazioni-valgono-piu-di-mille-parole/ diretto da Oscar Giannino Fri, 24 Dec 2010 21:42:01 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: MassimoF. /2010/09/03/due-citazioni-valgono-piu-di-mille-parole/comment-page-1/#comment-8767 MassimoF. Fri, 03 Sep 2010 12:06:58 +0000 /?p=6864#comment-8767 Caro Pietro , complimenti per l'appendice. L'ultima frase , è Hayekianamente perfetta. Caro Pietro , complimenti per l’appendice. L’ultima frase , è Hayekianamente perfetta.

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Di: Umberta Mesina /2010/09/03/due-citazioni-valgono-piu-di-mille-parole/comment-page-1/#comment-8763 Umberta Mesina Fri, 03 Sep 2010 10:38:36 +0000 /?p=6864#comment-8763 Oh, rivelazione! Quando ho scoperto la scuola austriaca e il Ludwig von Mises Institute, tre settimane fa, mi sono chiesta come mai potessi, diciamo, andare tanto d'accordo con una scuola di pensiero che avevo ignorato fino ad allora. Il fatto è che io sono laureata in Agraria e mi occupo di economia e politica agricola da undici anni. Gli economisti agrari perlopiù sono laureati in Agraria, il che vuol dire che hanno studiato, oltre all'economia, anche la matematica, la fisica, la chimica e la biologia, per non dir nulla delle materie tecniche. La nostra facoltà è fatta così. Io, poi, per educazione non scolastica, cerco di osservare la realtà per quello che è e di usare il metodo più opportuno. Immagino sia per questo che il pensiero austriaco mi pareva in qualche modo familiare. Del resto, quando si tratta di osservare la realtà, noi "contadini" siamo privilegiati rispetto a chiunque. Adesso sono curiosa di capire come la scuola austriaca guarda al settore agricolo e alle sue peculiarità. Condivido la speranza per l'estinzione del metodo fisico nelle scienze sociali. Oh, rivelazione!

Quando ho scoperto la scuola austriaca e il Ludwig von Mises Institute, tre settimane fa, mi sono chiesta come mai potessi, diciamo, andare tanto d’accordo con una scuola di pensiero che avevo ignorato fino ad allora.

Il fatto è che io sono laureata in Agraria e mi occupo di economia e politica agricola da undici anni.
Gli economisti agrari perlopiù sono laureati in Agraria, il che vuol dire che hanno studiato, oltre all’economia, anche la matematica, la fisica, la chimica e la biologia, per non dir nulla delle materie tecniche. La nostra facoltà è fatta così.
Io, poi, per educazione non scolastica, cerco di osservare la realtà per quello che è e di usare il metodo più opportuno.

Immagino sia per questo che il pensiero austriaco mi pareva in qualche modo familiare. Del resto, quando si tratta di osservare la realtà, noi “contadini” siamo privilegiati rispetto a chiunque.

Adesso sono curiosa di capire come la scuola austriaca guarda al settore agricolo e alle sue peculiarità.

Condivido la speranza per l’estinzione del metodo fisico nelle scienze sociali.

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Di: stefano fiorenzani /2010/09/03/due-citazioni-valgono-piu-di-mille-parole/comment-page-1/#comment-8762 stefano fiorenzani Fri, 03 Sep 2010 10:15:15 +0000 /?p=6864#comment-8762 Sicuramente Mises aveva intuito tanto della complessità e delle implicazioni interdisciplinari della "scienza economica". Ad oggi però (in un mondo in cui le scelte di politica economica mirano principalmente al consenso dei mercati finanziari) si riesce con difficoltà a trovare economisti che riescano ad integrare propriamente la logica dei mercati in quella economica generale, figuriamoci l'integrazione con le dinamiche sociali o storiche. Non parliamo poi di coloro che le decisioni economiche le prendono veramente sia in ambito pubblico che privato... La question e mio parere è la seguente: si riuscirà ad implementare questa rivoluzione del pensiero economico prima che i danni provocati dalle logiche mainstream siano troppo grandi??? E come??? Sicuramente Mises aveva intuito tanto della complessità e delle implicazioni interdisciplinari della “scienza economica”. Ad oggi però (in un mondo in cui le scelte di politica economica mirano principalmente al consenso dei mercati finanziari) si riesce con difficoltà a trovare economisti che riescano ad integrare propriamente la logica dei mercati in quella economica generale, figuriamoci l’integrazione con le dinamiche sociali o storiche. Non parliamo poi di coloro che le decisioni economiche le prendono veramente sia in ambito pubblico che privato…
La question e mio parere è la seguente: si riuscirà ad implementare questa rivoluzione del pensiero economico prima che i danni provocati dalle logiche mainstream siano troppo grandi??? E come???

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