Commenti a: La politica estera del rating /2010/07/13/la-politica-estera-del-rating/ diretto da Oscar Giannino Fri, 24 Dec 2010 18:52:25 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: Leonardo, IHC /2010/07/13/la-politica-estera-del-rating/comment-page-1/#comment-7648 Leonardo, IHC Wed, 14 Jul 2010 10:10:49 +0000 /?p=6501#comment-7648 <a href="#comment-7644" rel="nofollow">@Mario Seminerio </a> giusto, l'advisory. Grazie @Mario Seminerio
giusto, l’advisory.
Grazie

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Di: Mario Seminerio /2010/07/13/la-politica-estera-del-rating/comment-page-1/#comment-7644 Mario Seminerio Wed, 14 Jul 2010 09:18:28 +0000 /?p=6501#comment-7644 Perché il dollaro non viene abbandonato? Forse perché gli Stati Uniti sono ancora la prima potenza mondiale, nukes incluse. Riguardo la funzione dell'agenzia, l'ho scritto nel commento precedente: "bisognerà attendere per vedere all’opera l’agenzia, e poter quindi capire se i cinesi la useranno più dalla polarità tecnocratica (come advisor per gli investimenti di SAFE, ad esempio), oppure politico-diplomatica". Nel caso dell'advisory, l'obiettivo minimale sarà quello di dare fastidio all'oligopolio anglosassone.Non vedo comunque duplicazioni con il ruolo del governatore della PBOC perché quest'ultimo non prende posizione pubblica sui rating sovrani. A ognuno la propria funzione, in definitiva. Perché il dollaro non viene abbandonato? Forse perché gli Stati Uniti sono ancora la prima potenza mondiale, nukes incluse.
Riguardo la funzione dell’agenzia, l’ho scritto nel commento precedente: “bisognerà attendere per vedere all’opera l’agenzia, e poter quindi capire se i cinesi la useranno più dalla polarità tecnocratica (come advisor per gli investimenti di SAFE, ad esempio), oppure politico-diplomatica”. Nel caso dell’advisory, l’obiettivo minimale sarà quello di dare fastidio all’oligopolio anglosassone.Non vedo comunque duplicazioni con il ruolo del governatore della PBOC perché quest’ultimo non prende posizione pubblica sui rating sovrani. A ognuno la propria funzione, in definitiva.

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Di: Leonardo, IHC /2010/07/13/la-politica-estera-del-rating/comment-page-1/#comment-7639 Leonardo, IHC Wed, 14 Jul 2010 06:56:56 +0000 /?p=6501#comment-7639 <a href="#comment-7634" rel="nofollow">@Mario Seminerio </a> Gli Stati Uniti, ritengo, possono continuare a finanziarsi senza sudden stop e reversal perché il dollaro è riserva di valore internazionale e prezza le materie prime, per cui ancora non ci può essere una vera fuga totale dal dollaro, giusto un po' di pressione con altre valute tipo l'euro, e quindi le attività (e il debito) in dollari hanno sempre e comunque un certo appeal intramontabile. Cosa trattenga le entità psichiche dall'abbandonare il dollaro e prendere il rand o il rublo, in fondo non lo so. Ma devono esserci motivi validi, o a livello politico o economico (legami, interferenze, minacce, nazionalità di imprese, o debito preesistente) perché questo giochino continui a perpetuarsi. La razionalità è certo limitata, ma il portafoglio ci vede benino. Tornando a bomba, come dice il gioioso Ahmadinejad: io non ho ancora capito dal pezzo e dal commento, a che serve un nuovo megafono o gufo come quello costruito, nel senso che se si tratta solo di un ente politico che "costruisce la realtà" (a quanto ho capito, lei pensa che loro lancino un warning e le altre autorità cinesi faranno seguire azioni, così che l'agenzia di rating diventi un campanellino che stimoli paura già al solo aprir bocca) c'erano appunto già altri enti che potevano lanciare allarmi e poi agire. Fosse in Italia avrei pensato che dovevano dare un lavoro a qualche figlio e nipote di parlamentari e allora si sono inventati un ente, ma spererei almeno in Cina non fosse così. Le è possibile ritornare su questo punto? @Mario Seminerio
Gli Stati Uniti, ritengo, possono continuare a finanziarsi senza sudden stop e reversal perché il dollaro è riserva di valore internazionale e prezza le materie prime, per cui ancora non ci può essere una vera fuga totale dal dollaro, giusto un po’ di pressione con altre valute tipo l’euro, e quindi le attività (e il debito) in dollari hanno sempre e comunque un certo appeal intramontabile.
Cosa trattenga le entità psichiche dall’abbandonare il dollaro e prendere il rand o il rublo, in fondo non lo so. Ma devono esserci motivi validi, o a livello politico o economico (legami, interferenze, minacce, nazionalità di imprese, o debito preesistente) perché questo giochino continui a perpetuarsi. La razionalità è certo limitata, ma il portafoglio ci vede benino.

Tornando a bomba, come dice il gioioso Ahmadinejad: io non ho ancora capito dal pezzo e dal commento, a che serve un nuovo megafono o gufo come quello costruito, nel senso che se si tratta solo di un ente politico che “costruisce la realtà” (a quanto ho capito, lei pensa che loro lancino un warning e le altre autorità cinesi faranno seguire azioni, così che l’agenzia di rating diventi un campanellino che stimoli paura già al solo aprir bocca) c’erano appunto già altri enti che potevano lanciare allarmi e poi agire. Fosse in Italia avrei pensato che dovevano dare un lavoro a qualche figlio e nipote di parlamentari e allora si sono inventati un ente, ma spererei almeno in Cina non fosse così.
Le è possibile ritornare su questo punto?

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Di: Mario Seminerio /2010/07/13/la-politica-estera-del-rating/comment-page-1/#comment-7634 Mario Seminerio Tue, 13 Jul 2010 13:57:40 +0000 /?p=6501#comment-7634 Gli Stati Uniti sono una repubblica delle banane che riesce ancora, e piuttosto agevolmente, a finanziare il proprio ampio e nuovamente crescente deficit commerciale. Bisognerebbe indagare questo fenomeno, credo. E si noti che "il mondo", o meglio "i mercati" sono entità psichiche dalla razionalità limitata, soprattutto oggi, non decisori a fil di spada sulla EMH. Sul valore segnaletico delle mosse di rating, diciamo che ora i cinesi hanno un intero spettro di segnalatori, da Hu Jintao al governatore della Pboc all'agenzia di rating, poi sarà il "mercato della politica" internazionale a scegliersi le nicchie. Sulla funzione di market mover, come ho scritto: questa è una agenzia politica, tende a "costruire la realtà", anziché subirla esclusivamente. La sua credibilità non dipenderà necessariamente da quante volte "ci prende", ma da quanto le sue previsioni avranno il placet e l'azione del paese e del partito. Credo bisognerà attendere per vedere all'opera l'agenzia, e poter quindi capire se i cinesi la useranno più dalla polarità tecnocratica (come advisor per gli investimenti di SAFE, ad esempio), oppure politico-diplomatica. Gli Stati Uniti sono una repubblica delle banane che riesce ancora, e piuttosto agevolmente, a finanziare il proprio ampio e nuovamente crescente deficit commerciale. Bisognerebbe indagare questo fenomeno, credo. E si noti che “il mondo”, o meglio “i mercati” sono entità psichiche dalla razionalità limitata, soprattutto oggi, non decisori a fil di spada sulla EMH.

Sul valore segnaletico delle mosse di rating, diciamo che ora i cinesi hanno un intero spettro di segnalatori, da Hu Jintao al governatore della Pboc all’agenzia di rating, poi sarà il “mercato della politica” internazionale a scegliersi le nicchie.

Sulla funzione di market mover, come ho scritto: questa è una agenzia politica, tende a “costruire la realtà”, anziché subirla esclusivamente. La sua credibilità non dipenderà necessariamente da quante volte “ci prende”, ma da quanto le sue previsioni avranno il placet e l’azione del paese e del partito. Credo bisognerà attendere per vedere all’opera l’agenzia, e poter quindi capire se i cinesi la useranno più dalla polarità tecnocratica (come advisor per gli investimenti di SAFE, ad esempio), oppure politico-diplomatica.

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Di: Leonardo, IHC /2010/07/13/la-politica-estera-del-rating/comment-page-1/#comment-7633 Leonardo, IHC Tue, 13 Jul 2010 13:39:16 +0000 /?p=6501#comment-7633 E' difficile immaginare che il rating cinese sia privato... E' pure difficile immaginare che prima che una delle tre grandi società di rating muova i propri giudizi non ci siano alcune controparti informate pronte a trarre profitto sulla rapidità di azione post annuncio... E' ancora più difficile immaginare che il mondo aspetti una società di rating per capire, nei termini di Monsurrò, che gli USA sono uan repubblica delle banane. Sicuramente la mossa cinese serve per mandare messaggi, ma tanto valeva lasciare la parola al Governatore della BoC invece di inventarsi un nuovo carrozzone, o no? La sua credibilità come operatore di mercato deriverà da quanto prontamente invierà successivi warning o upgrade sui Sovrani o altro. Da qui discenderà il suo peso come market mover. E’ difficile immaginare che il rating cinese sia privato… E’ pure difficile immaginare che prima che una delle tre grandi società di rating muova i propri giudizi non ci siano alcune controparti informate pronte a trarre profitto sulla rapidità di azione post annuncio… E’ ancora più difficile immaginare che il mondo aspetti una società di rating per capire, nei termini di Monsurrò, che gli USA sono uan repubblica delle banane.

Sicuramente la mossa cinese serve per mandare messaggi, ma tanto valeva lasciare la parola al Governatore della BoC invece di inventarsi un nuovo carrozzone, o no?

La sua credibilità come operatore di mercato deriverà da quanto prontamente invierà successivi warning o upgrade sui Sovrani o altro. Da qui discenderà il suo peso come market mover.

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Di: Pietro Monsurrò /2010/07/13/la-politica-estera-del-rating/comment-page-1/#comment-7624 Pietro Monsurrò Tue, 13 Jul 2010 08:31:43 +0000 /?p=6501#comment-7624 Sarebbe credibile se l'agenzia di rating cinese dicesse che è inaffidabile il debito di un paese senza grossi debiti, con una posizione fiscale solida, poche unfunded liabilities, decenni di serietà monetaria alle spalle? (Lasciamo stare che non esistono paesi del genere, probabilmente). In altre parole, dire che gli USA sono una repubblica delle banane è una manipolazione politica o un semplice dato di fatto noto a tutti? Sarebbe credibile se l’agenzia di rating cinese dicesse che è inaffidabile il debito di un paese senza grossi debiti, con una posizione fiscale solida, poche unfunded liabilities, decenni di serietà monetaria alle spalle? (Lasciamo stare che non esistono paesi del genere, probabilmente).

In altre parole, dire che gli USA sono una repubblica delle banane è una manipolazione politica o un semplice dato di fatto noto a tutti?

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