Commenti a: Svalutare l’euro. Per chi? /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/ diretto da Oscar Giannino Thu, 15 Jul 2010 00:00:23 +0200 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Leonardo, IHC /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7621 Leonardo, IHC Tue, 13 Jul 2010 06:46:03 +0000 /?p=6466#comment-7621 <a href="#comment-7618" rel="nofollow">@Alberto </a> Il confronto è utile quando è civile a entrambi; poi restiamo ognuno della propria idea e va bene anche così per me. Non so a che grado di studio universitario tu sia arrivato, quindi non so se hai già trattato di politica monetaria. C'è una grossa letteratura attorno a questo tema; al tempo della tesi lavorai molto su L E O Svensson, che ho trovato molto utile perché difendendo l'inflation targeting riassumeva moltissima letteratura sui vari regimi monetari e di cambio. A distanza di tempo e con strumenti intellettuali che allora non avevo, ho cambiato giudizio su alcuni passaggi e quindi sulle conclusioni, però quella lettura aiuta a evidenziare le criticità. L'idea di un nuovo SME con paesi senza debito può avere un qualche senso... per un po', anche perché permette di calibrare l'economia con spesa pubblica (visto che il debito è basso). Viene comunque un momento in cui il cambio "ombra" è talmente fuori da quello praticato per cui un attacco speculativo diventa "obbligatorio". Senza debito pubblico il punto di rottura si allontana sicuramente fino a diventare magari politicamente insignificante, comunque non è una soluzione. Chiaramente, lo sai, l'Europa ora ha un problema fiscale, per cui si parla di mondi ideali. Con riferimento alla microeconomia però ti farei notare una cosa: il tasso di cambio è un prezzo come qualsiasi altro. Un cambio fisso o amministrato è un prezzo fisso o amministrato, non di mercato, quindi non riflette scarsità e valore del bene (in questo caso la valuta). A livello micro se imponi un prezzo esogenamente alteri il vincolo di bilancio degli operatori quindi imponi un paniere di acquisto che è ottimale secondo un criterio politico ma non è ottimale rispetto ai fondamentali. E la non ottimalità comporta sub-ottimalità delle dinamiche di crescita. Aggeggiare sul tasso di cambio (e con questo non dico che non lo stiano già facendo, perché tramite i currency swap hanno già fatto di tutto) amplia questa distorsione. @Alberto
Il confronto è utile quando è civile a entrambi; poi restiamo ognuno della propria idea e va bene anche così per me.
Non so a che grado di studio universitario tu sia arrivato, quindi non so se hai già trattato di politica monetaria. C’è una grossa letteratura attorno a questo tema; al tempo della tesi lavorai molto su L E O Svensson, che ho trovato molto utile perché difendendo l’inflation targeting riassumeva moltissima letteratura sui vari regimi monetari e di cambio. A distanza di tempo e con strumenti intellettuali che allora non avevo, ho cambiato giudizio su alcuni passaggi e quindi sulle conclusioni, però quella lettura aiuta a evidenziare le criticità.

L’idea di un nuovo SME con paesi senza debito può avere un qualche senso… per un po’, anche perché permette di calibrare l’economia con spesa pubblica (visto che il debito è basso). Viene comunque un momento in cui il cambio “ombra” è talmente fuori da quello praticato per cui un attacco speculativo diventa “obbligatorio”. Senza debito pubblico il punto di rottura si allontana sicuramente fino a diventare magari politicamente insignificante, comunque non è una soluzione.
Chiaramente, lo sai, l’Europa ora ha un problema fiscale, per cui si parla di mondi ideali.

Con riferimento alla microeconomia però ti farei notare una cosa: il tasso di cambio è un prezzo come qualsiasi altro. Un cambio fisso o amministrato è un prezzo fisso o amministrato, non di mercato, quindi non riflette scarsità e valore del bene (in questo caso la valuta). A livello micro se imponi un prezzo esogenamente alteri il vincolo di bilancio degli operatori quindi imponi un paniere di acquisto che è ottimale secondo un criterio politico ma non è ottimale rispetto ai fondamentali. E la non ottimalità comporta sub-ottimalità delle dinamiche di crescita. Aggeggiare sul tasso di cambio (e con questo non dico che non lo stiano già facendo, perché tramite i currency swap hanno già fatto di tutto) amplia questa distorsione.

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Di: Alberto /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7618 Alberto Mon, 12 Jul 2010 19:34:58 +0000 /?p=6466#comment-7618 <a href="#comment-7608" rel="nofollow">@Leonardo, IHC</a> ciao Leonardo..la mia idea effettivamente suona simil-Sme.. ma credo un grazie ad un grado di copertura da parte del' Euroarea e potendo contare su dei margini in cui operare,ben definiti oltre i quali comunque non si potrebbe andare al fine di poter agevolare i paesi ad esportare potendo questi quindi applicare una sorta di Discriminazione perfetta dei cambi ( preso liberamente in prestito e ancora più liberamente parafrasato dalla microeconomia), agevolando quindi i paesi extra Euro con cui si hanno più rapporti commerciali. Ovviamente il mio ragionamento è basato partendo da uno stato di equilibrio senza deficit da parte degli stati, potendo ammettere un leggero margine di deficit, il che ovviamente rimane come una "splendida e raggiante utopia" visto lo stato attuale delle cose. Tornando alla realtà credo fortemente che questo "abbattimento" in termini di cambio da parte della moneta Europea, abbia qualcosa di straordinario (credo che stiamo vivendo una stagione d'oro per quel che riguarda la teoria economica, e sinceramente da aspirante economista mi rendo conto di trovarmi in mezzo a qualcosa di epocale). Ti ringrazio per la possibilità di confronto. @Leonardo, IHC
ciao Leonardo..la mia idea effettivamente suona simil-Sme.. ma credo un grazie ad un grado di copertura da parte del’ Euroarea e potendo contare su dei margini in cui operare,ben definiti oltre i quali comunque non si potrebbe andare al fine di poter agevolare i paesi ad esportare potendo questi quindi applicare una sorta di Discriminazione perfetta dei cambi ( preso liberamente in prestito e ancora più liberamente parafrasato dalla microeconomia), agevolando quindi i paesi extra Euro con cui si hanno più rapporti commerciali.
Ovviamente il mio ragionamento è basato partendo da uno stato di equilibrio senza deficit da parte degli stati, potendo ammettere un leggero margine di deficit, il che ovviamente rimane come una “splendida e raggiante utopia” visto lo stato attuale delle cose.
Tornando alla realtà credo fortemente che questo “abbattimento” in termini di cambio da parte della moneta Europea, abbia qualcosa di straordinario (credo che stiamo vivendo una stagione d’oro per quel che riguarda la teoria economica, e sinceramente da aspirante economista mi rendo conto di trovarmi in mezzo a qualcosa di epocale).
Ti ringrazio per la possibilità di confronto.

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Di: diana /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7614 diana Mon, 12 Jul 2010 15:42:00 +0000 /?p=6466#comment-7614 <a href="#comment-7592" rel="nofollow">@Francesco Zanardi</a> purtroppo, anche la R&S nei settori TLC e microprocessori è già stata praticamente spostata in Asia (vedi NSN di Cinisello Balsamo)... qui in Europa siamo rimasti solo noi utOnti di PC e cellulari :-) @Francesco Zanardi

purtroppo, anche la R&S nei settori TLC e microprocessori è già stata praticamente spostata in Asia (vedi NSN di Cinisello Balsamo)… qui in Europa siamo rimasti solo noi utOnti di PC e cellulari :-)

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Di: Leonardo, IHC /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7609 Leonardo, IHC Mon, 12 Jul 2010 12:25:45 +0000 /?p=6466#comment-7609 <blockquote cite="#commentbody-7595"> <strong><a href="#comment-7595" rel="nofollow">Mirco Romanato </a> :</strong><a href="#comment-7592" rel="nofollow">@Francesco Zanardi</A>L’economia non va male perché si delocalizza, si delocalizza perché l’economia va male</blockquote> questa me la incornicio sopra il letto

Mirco Romanato :@Francesco ZanardiL’economia non va male perché si delocalizza, si delocalizza perché l’economia va male

questa me la incornicio sopra il letto

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Di: Leonardo, IHC /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7608 Leonardo, IHC Mon, 12 Jul 2010 12:24:32 +0000 /?p=6466#comment-7608 <a href="#comment-7599" rel="nofollow">@Alberto </a> se ho capito (SE) tu riporresti uno SME. purtroppo quel sistema è fallito e per buone ragioni: un tasso di cambio fisso (che non è l'euro, l'euro è proprio una moneta unica) espone i paesi ad attacchi speculativi praticamente inevitabili con cui ci si rimangia tutti i "guadagni" (fraudolenti per me) del passato. Inoltre non si può considerare del tutto "credibile" uno stato che può, se vuole, espandere l'offerta di moneta, cioè inflazionare, a piacere potendo ridurre il valore reale del debito pubblico; chiaramente questo problema è più significativo per i grandi debitori di cui massimo esempio l'Italia, perché hanno più "stimoli" di altri a creare inflazione. i grandi debitori hanno voluto l'euro proprio perché si "delegasse" la politica monetaria a un ente in qualche modo più "duro" perché più prossimo a una storia fatta di intransigenza monetaria e anche fiscale. La BCE è a francoforte, accando alla Bundesbank, non per caso. In assenza di questo "correttivo", paesi come l'italia avrebbero già fatto la fine dell'argentina un paio di volte. io temo che i "risultati" dell'euro siano dovuti ad un effettivo moral hazard fiscale; nessuno ha mai pensato che gli altri paesi l'avrebbero lasciato fallire. @Alberto
se ho capito (SE) tu riporresti uno SME. purtroppo quel sistema è fallito e per buone ragioni: un tasso di cambio fisso (che non è l’euro, l’euro è proprio una moneta unica) espone i paesi ad attacchi speculativi praticamente inevitabili con cui ci si rimangia tutti i “guadagni” (fraudolenti per me) del passato.
Inoltre non si può considerare del tutto “credibile” uno stato che può, se vuole, espandere l’offerta di moneta, cioè inflazionare, a piacere potendo ridurre il valore reale del debito pubblico; chiaramente questo problema è più significativo per i grandi debitori di cui massimo esempio l’Italia, perché hanno più “stimoli” di altri a creare inflazione. i grandi debitori hanno voluto l’euro proprio perché si “delegasse” la politica monetaria a un ente in qualche modo più “duro” perché più prossimo a una storia fatta di intransigenza monetaria e anche fiscale. La BCE è a francoforte, accando alla Bundesbank, non per caso. In assenza di questo “correttivo”, paesi come l’italia avrebbero già fatto la fine dell’argentina un paio di volte.

io temo che i “risultati” dell’euro siano dovuti ad un effettivo moral hazard fiscale; nessuno ha mai pensato che gli altri paesi l’avrebbero lasciato fallire.

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Di: Leonardo, IHC /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7607 Leonardo, IHC Mon, 12 Jul 2010 12:17:03 +0000 /?p=6466#comment-7607 <a href="#comment-7605" rel="nofollow">@Francesco Zanardi </a> sì non ci sono airbag. la mia posizione purtroppo è questa: le crisi vanno fatte deflagrare ben forte e velocemente. la crisi italiana doveva venir fatta scoppiare probabilmente negli anni 90, ora il botto non potrebbe che essere più forte, e chiaramente spaventa anche me; non di meno mettere pezze e tirare avanti solo sposta il problema caricandolo ulteriormente finché non sarà più rimandabile (quale sia il punto di rottura definitivo, però, io non so dirlo). @Francesco Zanardi
sì non ci sono airbag. la mia posizione purtroppo è questa: le crisi vanno fatte deflagrare ben forte e velocemente. la crisi italiana doveva venir fatta scoppiare probabilmente negli anni 90, ora il botto non potrebbe che essere più forte, e chiaramente spaventa anche me; non di meno mettere pezze e tirare avanti solo sposta il problema caricandolo ulteriormente finché non sarà più rimandabile (quale sia il punto di rottura definitivo, però, io non so dirlo).

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Di: Francesco Zanardi /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7605 Francesco Zanardi Mon, 12 Jul 2010 09:53:07 +0000 /?p=6466#comment-7605 <a href="#comment-7598" rel="nofollow">@Leonardo, IHC</a> Sono d'accordo con te e anche, in parte, con Mirco Romanato. Mi spiego, spero, meglio di prima: ci vuole una conversione che per forza di cose è a lungo termine, ma noi siamo sopraffatti dagli eventi a breve, brevissimo termine. Purtroppo la nostra classe dirigente non mette palliativi a breve, e nemmeno fa progetti a lungo. Ci vorrebbe un air-bag che assorba l'urto ed un progetto per la ripartenza: non ci sono. @Leonardo, IHC
Sono d’accordo con te e anche, in parte, con Mirco Romanato.
Mi spiego, spero, meglio di prima: ci vuole una conversione che per forza di cose è a lungo termine, ma noi siamo sopraffatti dagli eventi a breve, brevissimo termine. Purtroppo la nostra classe dirigente non mette palliativi a breve, e nemmeno fa progetti a lungo. Ci vorrebbe un air-bag che assorba l’urto ed un progetto per la ripartenza: non ci sono.

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Di: Alberto /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7599 Alberto Mon, 12 Jul 2010 07:22:12 +0000 /?p=6466#comment-7599 Ottimo articolo... La mia opinione da studente di Economia è la seguente: alla luce dei "risultati" del modello unico europeo, una possibile svolta di "modernizzazione" sia quella di attuare un tasso di cambio differente per ogni paese membro della Ue in virtù delle peculiarità della sua economia ( più Esportazioni cambio più favorevole), mantenendo comunque il tasso di cambio e i valori susseguenti in una "gabbia", con un minimo ed un massimo oltre il quale non si può sforare, fissato dalla Bce, e ridare agli stati la possibilità di poter attuare le politiche monetarie che meglio massimizzano l'utilità nel breve e medio periodo, lasciando quindi alla Banca Centrale la gestione del lungo periodo.Tutto questo riferito al commercio con i paesi esterni all'euro area. Credo che possa essere interessante la possibilità di "accordare" un tasso di cambio con uno dei paesi esteri con cui un paese dell'unione ha più "achefare", in modo tale da favorire il commercio tra questa partnership. Ottimo articolo…
La mia opinione da studente di Economia è la seguente:
alla luce dei “risultati” del modello unico europeo, una possibile svolta di “modernizzazione” sia quella di attuare un tasso di cambio differente per ogni paese membro della Ue in virtù delle peculiarità della sua economia ( più Esportazioni cambio più favorevole), mantenendo comunque il tasso di cambio e i valori susseguenti in una “gabbia”, con un minimo ed un massimo oltre il quale non si può sforare, fissato dalla Bce, e ridare agli stati la possibilità di poter attuare le politiche monetarie che meglio massimizzano l’utilità nel breve e medio periodo, lasciando quindi alla Banca Centrale la gestione del lungo periodo.Tutto questo riferito al commercio con i paesi esterni all’euro area.
Credo che possa essere interessante la possibilità di “accordare” un tasso di cambio con uno dei paesi esteri con cui un paese dell’unione ha più “achefare”, in modo tale da favorire il commercio tra questa partnership.

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Di: Leonardo, IHC /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7598 Leonardo, IHC Mon, 12 Jul 2010 06:35:55 +0000 /?p=6466#comment-7598 <a href="#comment-7592" rel="nofollow">@Francesco Zanardi </a> potresti aver ragione, ma io non sono d'accordo sul principio, perché noi non siamo in grado che di pensare alle produzioni di cui abbiamo conoscenza, mentre dovremmo permettere che nascano nuove idee, nuove imprenditorialità. il tuo ragionamento, con l'aggancio all'attualità, parla di produrre comunque auto; io ad esempio potrei dirti di buttare in cina tutte le auto, chi se ne frega, e trasformare l'italia in un enorme parco giochi per vacanzieri e intellettuali, sfruttare l'ambiente per il turismo (senza però devastare l'ambiente, cosa che in italia...) e per le curiosità culturali. il patrimonio culturale italiano è superiore a quello di qualsiasi continente e ci mettiamo a ragionare di carretti a combustibile fossile... Sarà difficile attuare questa conversione, ma l'alternativa è di togliere qualsiasi attività dall'italia (e dall'europa); la conversione è a lungo termine, persistere sull'auto è a breve termine, e come hai detto le autorità politiche non vedono oltre il loro mandato (o meno), ergo non possiamo affidarci alle autorità politiche per avere un futuro. men che meno possiamo affidarci alle pretese di un "diritto a un certo lavoro" per impostare un paese. @Francesco Zanardi
potresti aver ragione, ma io non sono d’accordo sul principio, perché noi non siamo in grado che di pensare alle produzioni di cui abbiamo conoscenza, mentre dovremmo permettere che nascano nuove idee, nuove imprenditorialità.
il tuo ragionamento, con l’aggancio all’attualità, parla di produrre comunque auto; io ad esempio potrei dirti di buttare in cina tutte le auto, chi se ne frega, e trasformare l’italia in un enorme parco giochi per vacanzieri e intellettuali, sfruttare l’ambiente per il turismo (senza però devastare l’ambiente, cosa che in italia…) e per le curiosità culturali. il patrimonio culturale italiano è superiore a quello di qualsiasi continente e ci mettiamo a ragionare di carretti a combustibile fossile… Sarà difficile attuare questa conversione, ma l’alternativa è di togliere qualsiasi attività dall’italia (e dall’europa); la conversione è a lungo termine, persistere sull’auto è a breve termine, e come hai detto le autorità politiche non vedono oltre il loro mandato (o meno), ergo non possiamo affidarci alle autorità politiche per avere un futuro. men che meno possiamo affidarci alle pretese di un “diritto a un certo lavoro” per impostare un paese.

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Di: Mirco Romanato /2010/07/08/svalutare-leuro-per-chi/comment-page-1/#comment-7595 Mirco Romanato Sun, 11 Jul 2010 16:32:08 +0000 /?p=6466#comment-7595 <a href="#comment-7592" rel="nofollow">@Francesco Zanardi</a> L'economia non va male perché si delocalizza, si delocalizza perché l'economia va male. Il punto su cui concentrarsi è perché l'economia va male. E i motivi sono sempre quelli: 1) Stato spendaccione e sprecone 2) Tasse alte 3) Leggi dannose o inutili Più Tasse = Meno Occupati e Meno Ricchezza Prodotta Qui, però, tutti vogliono lo stato sociale e vivere alle spalle degli altri. Non è strano che poi vada tutto male. @Francesco Zanardi
L’economia non va male perché si delocalizza, si delocalizza perché l’economia va male.
Il punto su cui concentrarsi è perché l’economia va male. E i motivi sono sempre quelli:
1) Stato spendaccione e sprecone
2) Tasse alte
3) Leggi dannose o inutili

Più Tasse = Meno Occupati e Meno Ricchezza Prodotta

Qui, però, tutti vogliono lo stato sociale e vivere alle spalle degli altri. Non è strano che poi vada tutto male.

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