Commenti a: Semel in anno, viva Sergio Romano /2010/05/19/semel-in-anno-viva-sergio-romano/ diretto da Oscar Giannino Sun, 23 May 2010 05:22:59 +0200 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Andrea Massucco /2010/05/19/semel-in-anno-viva-sergio-romano/comment-page-1/#comment-6483 Andrea Massucco Fri, 21 May 2010 10:15:20 +0000 /?p=6012#comment-6483 <a href="#comment-6455" rel="nofollow">@w.v.longhi</a> Non lo ritengo uno sfogo, ma un'inappuntabile rappresentazione della realtà. Complimenti! @w.v.longhi
Non lo ritengo uno sfogo, ma un’inappuntabile rappresentazione della realtà. Complimenti!

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Di: marcinkus /2010/05/19/semel-in-anno-viva-sergio-romano/comment-page-1/#comment-6470 marcinkus Thu, 20 May 2010 18:52:26 +0000 /?p=6012#comment-6470 Non pensavo che qualcuno di CB riuscisse ancora a leggere il corriere. Incredibile amisci! Non pensavo che qualcuno di CB riuscisse ancora a leggere il corriere. Incredibile amisci!

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Di: w.v.longhi /2010/05/19/semel-in-anno-viva-sergio-romano/comment-page-1/#comment-6455 w.v.longhi Thu, 20 May 2010 13:33:31 +0000 /?p=6012#comment-6455 l'osservazione di marianusc, nella sua semplicità, è estremamente acuta. ne approfitto per uno sfogo un po' insulso. in realtà, si fronteggiano scuole di pensiero che hanno come pilastri teorie che generalizzano in modo fin troppo astratto. peraltro, aggiungerei che non è vero che la maggior parte dei quotidiani se la sta prendendo con la speculazione: è vero esattamente l'opposto. tutti i media principali ci stanno dicendo che la speculazione ha ragione, che in fondo fa il suo mestiere, e la colpa è degli stati ipertrofici. in italia scrivono il contrario il manifesto e liberazione, qualcuno su il fatto (i postmodernisti non economisti, di solito... tipo Fini, massimo, non gianfranco). i liberisti hanno dalla loro la concretezza delle ricette: bisogna tagliare la spesa pubblica e ridurre le tasse a cominciare dalle aliquote più alte. i keynesiani residui vogliono tagliare gli sprechi e dare la caccia agli evasori. qualcuno di loro azzarda la riduzione delle tasse, ma solo sul lavoro e alle piccole imprese. per i liberisti la speculazione è utile perché mette alla luce del sole i bilanci pubblici. i keynesiani residui odiano la speculazione perché li mette di fronte alla realtà dei conti e li costringe ad un bagno di retorica verbosa e indigeribile. quello che unisce liberisti e keynesiani è il lamento comune: i keynesiani dicono che la crisi conferma che il liberismo è morto, i liberisti dicono che la crisi sta portando i politici ad uccidere lo scarso liberismo ancora esistente. liberisti e keynesiani sono convinti che il capitalismo (quello libero e selvaggio delle praterie) sta morendo, solo che i liberisti lo vorrebbero salvare e i keynesiani vorrebbero terminare il lavoro. ma il mercato non è mai stato tanto vivo. forse il sano conservatorismo sociale a la S. Romano aiuta ad evitare le retoriche contrapposte. forse. ma ormai non sono più sicuro di niente da parecchio tempo. e non invidio chi è più sicuro di me. l’osservazione di marianusc, nella sua semplicità, è estremamente acuta. ne approfitto per uno sfogo un po’ insulso. in realtà, si fronteggiano scuole di pensiero che hanno come pilastri teorie che generalizzano in modo fin troppo astratto. peraltro, aggiungerei che non è vero che la maggior parte dei quotidiani se la sta prendendo con la speculazione: è vero esattamente l’opposto. tutti i media principali ci stanno dicendo che la speculazione ha ragione, che in fondo fa il suo mestiere, e la colpa è degli stati ipertrofici. in italia scrivono il contrario il manifesto e liberazione, qualcuno su il fatto (i postmodernisti non economisti, di solito… tipo Fini, massimo, non gianfranco). i liberisti hanno dalla loro la concretezza delle ricette: bisogna tagliare la spesa pubblica e ridurre le tasse a cominciare dalle aliquote più alte. i keynesiani residui vogliono tagliare gli sprechi e dare la caccia agli evasori. qualcuno di loro azzarda la riduzione delle tasse, ma solo sul lavoro e alle piccole imprese. per i liberisti la speculazione è utile perché mette alla luce del sole i bilanci pubblici. i keynesiani residui odiano la speculazione perché li mette di fronte alla realtà dei conti e li costringe ad un bagno di retorica verbosa e indigeribile. quello che unisce liberisti e keynesiani è il lamento comune: i keynesiani dicono che la crisi conferma che il liberismo è morto, i liberisti dicono che la crisi sta portando i politici ad uccidere lo scarso liberismo ancora esistente. liberisti e keynesiani sono convinti che il capitalismo (quello libero e selvaggio delle praterie) sta morendo, solo che i liberisti lo vorrebbero salvare e i keynesiani vorrebbero terminare il lavoro. ma il mercato non è mai stato tanto vivo. forse il sano conservatorismo sociale a la S. Romano aiuta ad evitare le retoriche contrapposte. forse. ma ormai non sono più sicuro di niente da parecchio tempo. e non invidio chi è più sicuro di me.

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Di: marianusc /2010/05/19/semel-in-anno-viva-sergio-romano/comment-page-1/#comment-6445 marianusc Wed, 19 May 2010 22:47:16 +0000 /?p=6012#comment-6445 dite quello che volete voi, ma mi sa tanto di scontro ideologico, dall'una e dall'altra parte. Da un punto di vista metodologico lo è sicuro, perchè non vedo nessuno di entrambi gli "schieramenti" portare numeri inconfutabili a sostegno della propria tesi. dite quello che volete voi, ma mi sa tanto di scontro ideologico, dall’una e dall’altra parte.
Da un punto di vista metodologico lo è sicuro, perchè non vedo nessuno di entrambi gli “schieramenti” portare numeri inconfutabili a sostegno della propria tesi.

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