Se Cameron riscopre la centralitĂ del lavoro
Sarà che ora le elezioni, da “già vinte” che erano, nelle ultime settimane si sono fatte assai incerte e c’è perfino chi scommette su un Regno Unito senza maggioranza. Sarà che magari c’è stato un soprassalto di serietà , dopo un’orgia di retorica a buon mercato e uno spaventoso vuoto di idee. Sarà che alla fine qualcuno si è convinto che taluni principi anche elementari (che il lavoro è importante, che la responsabilità è cruciale, che l’imprenditoria è il motore dell’economia) sono piuttosto radicate in larga parte della società , a Londra come altrove. Sarà per questo o per altro ancora, ma è comunque doveroso registrare che nel “Welfare Contract” proposto da David Cameron agli inglesi con lo scopo di riformulare – in caso di vittoria dei conservatori – le relazioni sociali e soprattutto la rete di protezione, alcune idee buone ci sono.
In primo luogo, è evidente la volontà di condizionare i sostegni per i disoccupati ad un comportamento attivo e in sostanza alla disponibilità reale a trovare un altro impiego. Questo è il punto più cruciale delle politiche riformistiche in tema di lavoro (elaborate soprattutto nelle società scandinave) ed è importante che i conservatori l’abbiano fatto proprio.
Oltre a ciò, si intende favorire l’intraprendenza e stimolare una retorica nuova, che valorizzi la voglia di fare, costruire, immaginare e realizzare imprese. Si vogliono proporre spazi e istituti che favoriscano ua nuova imprenditoriale, nella convinzione che non ci si deve occupare solo di intervenire sui fallimenti, ma si devono anche favorire o comunque non ostacolare nuove storie di successo.
L’idea è che si debba agire non soltanto a favore di quanti sono senza lavoro, ma anche e soprattutto per mutare l’atteggiamento di chi non ha un lavoro e neppure lo cerca. (A pagina 5 del testo, tra l’altro, compare una tabella su questi “non lavoratori”, persone che hanno abbandonato anche la speranza di trovare un impiego, e l’Italia purtroppo si rivela al primo posto in Europa in questa speciale classifica.)
Sia chiaro: quello presentato da Cameron è un programma elettorale, e quindi non mancano elementi demagogici, proposte discutibili o peggio, insieme a una certa pretesa di “governare” questo settore del mercato.
Però è importante che ora i conservatori si concentrino sulla creazione di lavoro: non da intendersi soltanto come una crescita degli impieghi, ma anche e soprattutto come una maggiore mobilitazione della società e come l’opportunità per un crescente dinamismo. Non sarebbe male se anche alle nostre latitudini si prestasse attenzione a questi sviluppi.
22 aprile 2010 welfare


(8 voti, media voti: 4,75 di 5)
Anche Huerta De Soto si è mosso con un endorsement verso i tories dichiarando che tre candidati conservatori (se eletti) hanno intenzione di rivedere la legislazione bancaria e finanziaria partendo dal peccato originale del 1844 della Peel’s Bancking Act. Interessante sarebbe capire di piĂą sulla reale portata della proposta in margine alla concreta realizzabilitĂ . Si sa che in campagna elettorale, ad ogni latitudine, le promesse sono la reale merce di scambio.
mario fuoricasa