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Centri commerciali, male assoluto

Per qualcuno – cito a memoria – il male assoluto sono state le leggi razziali fasciste, per qualcun altro (Mina Giannandrea, presidente della neonata Federstrade, intervistata dalla redazione romana del Corsera) sono i centri commerciali. Così van le cose.

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sposa in pieno la tesi della Giannandrea: “Bloccheremo i centri commerciali. Sono nati oltre ogni limite. Nei cambi di destinazione d’uso, relativi al piano caso, azzereremo le cubature commercialiâ€. Dopo i tassisti e gli avvocati, ecco la nuova lobby de noantri: i negozianti di quartiere.

12 aprile 2010 mercato , , ,

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  1. Alfredo
    12 aprile 2010 a 21:26 | #1

    s’ode anche la lobby degli ambulanti, lancia in resta contro il recepimento delle direttive europee in tema di liberalizzazioni.

    e come dimenticare quella dei balneari che difendono una norma italica dal nome “diritto d’insistenza”, che garantisce il rinnovo perenne e automatico delle concessioni per se, ma anche per gli eredi.

  2. Tovaric
    12 aprile 2010 a 22:42 | #2

    Meno mercato e più rendite! Ora ci manca il ritorno all’economia corporativa e all’autarchia.
    Poi uno si chiede come mai l’Italia è in pieno declino economico.

  3. baron litron
    12 aprile 2010 a 23:09 | #3

    “Ora ci manca il ritorno all’economia corporativa”

    perché, ne siamo mai usciti?

  4. Calogero Bonasia
    13 aprile 2010 a 7:37 | #4

    Ho lavorato “lato backoffice” ad applicazioni informatiche per una società fornitrice di una nota catena di centri commerciali. Esempio? Latte comperato dagli agricoltori locali a circa 35 centesimi di euro… rivenduto, sulla catena al cliente finale a 1 euro e 45 centesimi. Idem per altri prodotti dell’agricoltura.

    Altro esempio. Nella città dove abito, esiste una intersezione di strade dove letteralmente si rischia di fare il tiro a segno tra automobili. Sei morti nell’arco di 11 anni, decine di incidenti. Occorrerebbe una rotonda… ma nessuno la costruisce, fino a quando… a circa 2 Km di distanza non sbancano una collina e ci fabbricano l’ennesimo ipersupermega centro commerciale… la rotonda la costruiscono… ma non nel punto dove serve, anzi… subito a ridosso di una curva cieca, senza nessuna segnalazione.

    Altri incidenti. Ma è tutto progresso, in nome dei soldi, dei pochi ricchissimi e delle banche dove i loro soldi stanno…

    Io preferisco il commerciante di quartiere! Sui tassisti, stendo un velo pietoso (come mai nel 2010 si riesce a geolocalizzare una supposta nel sedere di una marmotta in pieno deserto Iracheno e non si riesce a mettere sui taxi un rilevatore in tempo reale dei Km percorsi e della relativa “fatturazione” al cliente??).

  5. Pietro
    13 aprile 2010 a 20:43 | #5

    IO vado dal commerciante di quartiere se ha prodotti di qualità migliore, altrimenti non ha senso andarci per comperare le stesse cose che ha il centro commerciale a prezzi più alti, con orari di apertura impossibili per chi lavora.
    Invece di girare 10 negozi vado una volta alla settimana alle 8 di sera al centro commerciale, faccio scorta per tutta la settimana, con meno problemi di parcheggio, risparmiando molto più tempo e alla fine spendendo anche meno.
    Dato che preferisco fare beneficenza nei confronti di persona veramente bisognose, non ho particolari motivi per preferire il piccolo commerciante, oltre a questo incolpare di una rete stradale da terzo mondo i centri commerciali invece dei politici che ingrassano sulle loro belle poltrone da assessore mi sembra una forma di strabismo abbastanza surreale.

  6. La linea dell’inutile (Mauro)
    13 aprile 2010 a 22:59 | #6

    Quoto Pietro qui sopra

  7. 14 aprile 2010 a 20:31 | #7

    quoto pietro.

  8. 17 luglio 2010 a 11:39 | #8

    giustissimo…!!! oggi i centri commerciali stanno distruggendo il piccolo imprenditore e con questi l’economia reale del Paese.

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