Il comitato economico del PdL
Siamo seri. La soluzione varata questa sera ad Arcore è una pezza a colori. La presidenza a Tremonti del comitato economico del PdL, formato dai tre coordinatori del partito e dai capigruppo a Camera e Senato formalizza che il ministro deve coordinarsi con chi lo critica, e che Berlusconi – come prescrive la Costituzione – è sovraordinato. La mia personalissima opinione è che Tremonti abbia comunque formalizzato da parte sua una distinzione politica molto forte, da Berlusconi e dall’attuale PdL. In vista del futuro, che si preannuncia travagliato. E chi vivrà vedrà, in che cosa possa consistere. Non lo sa di preciso nessuno dei protagonisti. Neanche Tremonti. Né Silvio. Ma la distinzione politica è stata segnata. Il comitato serve solo a tirare avanti in qualche modo. Voglio vedere come, appena si comincia a votare sugli emendamenti alla finanziaria.
27 ottobre 2009 Senza categoria


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Il Trem (prima o poi) passerà alla Lega, dove lo accoglieremo a braccia aperte.- Non ne può più dei vari Fini, Bocchino, Fitto, Prestigiacomo, Baldassarri & Co., che un giorno sì e l’altro pure si “impancano” a criticare ed a dare giudizi sul suo operato.- E poi nel PDL (ritirato il Berlusca per ovvi motivi…anagrafici) chi comanderà? Me lo vedo proprio il Trem che dice signorsì a Fini….
Tremonti non passerà mai alla Lega, perchè diventare, nel migliore dei casi il numero 2 di un partito che ha l’8% dei voti se c’è la possibilità per quanto remota di diventare il numero uno di un partito con il 37% ?
Io continuo a pensare che il problema principale, sul piano politico, sia Fini e il suo futuro. Le fibrillazioni nascono tutte da li. Fini non può neanche immaginare un suo futuro politico se non pensando anche ad una disaggregazione delle attuali alleanze e della coalizione. Con l’esistenza della lega, per di più di quelle proporzioni, un futuro da leader G.Fini non può neanche immaginarselo: Dead Man Walking. In questa prospettiva Tremonti diventa un “nemico” da eliminare o da ridimensionare. Ed è iniziato il balletto, in stretta alleanza con chi ha sempre manifestato una “storica” inimicizia (i “duri e puri”), quelli che elaborano “finanziarie” alternative sui giornali online. Condivido con te, e già oggi arrivano i primi segnali, che più di qualcuno ci potrebbe pensare a provarci ad impallinarlo in parlamento. Dove andremo a finire, come dice Cossiga ancora non siamo in grado di profetizzarlo
ma che Tremonti abbia fatto capire chiaramente dove oggi sta sembra abbastanza chiaro (imho).
Io non sono un economista ma che ne pensate di questo: che si potessero scaricare nella dichiarazione dei redditi una percentuale (10, 15, 20%) di tutte le spese che si fanno (cibo, abiti, ecc ecc). Uno quando acquista, come si fa già in farmacia, si fa mettere il codice fiscale nello scontrino e alla fine dell’anno, la percentuale stabilita della quantità totale viene dedotta dall’imponibile nella dichiarazione dei redditi. In questo modo, tutti chiederebbero scontrini e fatture perché si scaricano e verrebbero fuori un sacco di soldi evasi finora e molto sommerso. Due piccioni con una fava…