Commenti a: Tasse, libertà e populismo mediatico /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/ diretto da Oscar Giannino Wed, 30 Dec 2009 23:30:37 +0100 http://wordpress.org/?v=2.8.4 hourly 1 Di: Mario Fuoricasa /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2260 Mario Fuoricasa Fri, 23 Oct 2009 16:42:37 +0000 /?p=3388#comment-2260 Mi piacerebbe immensamente smontare l'istituto del sostituto d'imposta, se qualsiasi battaglia legale fosse utile aderirei subito. Temo però che oltre al distaccato supporto ideale verso i “Don Quijote” non si possa andare. Energie sprecate! Tempo perso! Siamo tutti con loro, ma siamo consapevoli, se minimamente informati, che per via legale, anche avendo addotto a difesa il comportamento manifesto di diligenza sostanziale e lo scopo per nulla elusivo delle somme legalmete dovute, queste persone pagheranno un dazio, espresso in tempo e danaro, non valutabile. Lo stato vive grazie alle certe e costanti rimesse di tasse, imposte e contributi secondo un piano finanziario oramai incartato. La materiale rivoluzione sarebbe possibile solo se in via preventiva le organizzazioni di ogni categoria la smettessero di incontrare lo stato senza un piano pratico fatto di norme e regolamenti. Le direzioni centrali dei ministeri non sono in grado di riformare la loro stessa organizzazione a causa dell'ignoranza circa le possibilità tecniche e per ovvi motivi di conflitto di interessi. Quindi andare al ministero per chiedere questo o quell'intervento non solo è poco strategico ma soprattutto quasi pernicioso. Le organizzazioni interessate potrebbero tranquillamente riscrivere il Testo unico delle Imposte come pure le norme per l'accertamento e parlando di sostituto d'imposta quelle della riscossione. Una riforma extraparlamentare. Una riforma che coglie l'occazione di venire dal basso. Lo stato, gli appareti ed i ministeri devono solo prendere o lasciare. Ovviamente prendere o lasciare con intelligenza, avendo capito che la musica è destinata a cambiare. Se nel frattempo si manifestasse qualche endorsment politico (sono convinto di si) tanto meglio altrimenti si dovrà ottenere con altri strumenti dell'armamentario democratico. Una riforma extraparlamentare e' fatta da chi ci sta. Un gesto di tale natura non può in nessun caso ignorare delle necessità di transizione, anzi le pianifica in maniera dettagliata, non si può far scoppiare il disordine. Ci sono tanti studiosi, menti fini, apostoli del liberismo, beh! Avanti. Organizzare sudando per costruire e presentare l'alternativa organica efficace e completa da attuare in progressione con tutte le cautele verso il cambiamento; questo s’ha da fare. Non c'e' nessuna forza politica in grado di fare questo immane lavoro, solo una libera associazione di forze aggregate di cittadini ed associazioni che si dividono i compiti, programmano, redigono schemi, li verificano e li discutono, potranno presentare un corpo di norme ed azioni in grado di rivoluzionare l'attuale sistema. Chi ha bisogno del potere del Governo e del Parlamento non ha consapevolezza del proprio potere. Se qualcuno mi chiedesse, ma tu cosa saresti in grado di apportare in pratica, io risponderei che ho le idee molto chiare su come, passaggio per passaggio, strumento per strumento, ribaltare gli oneri di liquidazione dell' imposta sul valore aggiunto, liberando, piccole o grandi imprese non importa, da un giogo amministrativo inutile, costoso per il contribuente ed irrimediabilmente inefficente per lo stato in termini di evasione fatta per via documentale. Un sistema così ribaltato, conscio della gerarchia delle fonti in questione (UE), aprirebbe ad un sistema dinamico di stimolo alla compliance ed alla crescita permettendo di individuare nuovi e fin oggi impensabili strumenti per la lotta alla sottocapitalizzazione delle imprese italiane. Terzo non disdegnabile risultato sarebbe una disciplina entusiasticamente autoattuata per gli evidenti vantaggi nella copmpliance del sistema dei pagamenti tra soggetti economici. Altro vantaggio è che su un impianto ben fatto si possono sommare per accrescimento ulteriori e positivi effetti, mentre su quello attuale la somma non da il totale. Il sostituto d'imposta sarebbe morto e sepolto almeno nelle sue vessatorie manifestazioni. Viviamo in un Paese che ha un passato di gestione che non si può ripudiare, abbiamo la responsabilità di raccogliere quello che c'e' e quello che manca. Una riforma non può distruggere rovinosamente uno Stato. La libertà si conquista con l’azione. Il tempo del patch-work, delle operazioni correttive, delle visioni parziali, e' finito. Idee concrete, attuabili che vadano al di la del “abbassiamo questo o alziamo quello”, non ne vedo. Il tempo per mettere in campo una riforma che venga dal basso che si presenti organica e completa non sarebbe poi così lungo. Questione di pochi mesi. L'attuazione potrebbe partire al primo gennaio 2011. Guadagneremmo un primato in Europa che costringerebbe gli altri stati ad emularci. L'Italia non è morta e, viste le condizioni di molti partner europeri, non è nemmeno un malato terminale. A chi spetta farsi carico della responsabilità del cambiamento se chi dovrebbe agire non può farlo perchè ha le mani legate?? Per quanto tempo i poteri forti e quelli deboli uniti ai blocchi sociali avranno la possibilità di fare i comodi loro con noi spettatori sia pure urlanti ma impotenti. Non aspetteremo per caso un salvatore della Patria? Cosa posso materialmente fare da solo? Una cippa! A chi posso spiegare le mie idee? Alla Dir.Gen dell'Economia? Al Ministro? Alle ConfXXXX? Alle Federyyyy? Al Beato Giorgio Fidenato? Mi starebbero a sentire? Penso di no! Lo dico a voi di Chicago Blog. Con stima Mario Fuoricasa. Mi piacerebbe immensamente smontare l’istituto del sostituto d’imposta, se qualsiasi battaglia legale fosse utile aderirei subito.
Temo però che oltre al distaccato supporto ideale verso i “Don Quijote” non si possa andare. Energie sprecate! Tempo perso!
Siamo tutti con loro, ma siamo consapevoli, se minimamente informati, che per via legale, anche avendo addotto a difesa il comportamento manifesto di diligenza sostanziale e lo scopo per nulla elusivo delle somme legalmete dovute, queste persone pagheranno un dazio, espresso in tempo e danaro, non valutabile.
Lo stato vive grazie alle certe e costanti rimesse di tasse, imposte e contributi secondo un piano finanziario oramai incartato.
La materiale rivoluzione sarebbe possibile solo se in via preventiva le organizzazioni di ogni categoria la smettessero di incontrare lo stato senza un piano pratico fatto di norme e regolamenti.
Le direzioni centrali dei ministeri non sono in grado di riformare la loro stessa organizzazione a causa dell’ignoranza circa le possibilità tecniche e per ovvi motivi di conflitto di interessi.
Quindi andare al ministero per chiedere questo o quell’intervento non solo è poco strategico ma soprattutto quasi pernicioso.
Le organizzazioni interessate potrebbero tranquillamente riscrivere il Testo unico delle Imposte come pure le norme per l’accertamento e parlando di sostituto d’imposta quelle della riscossione.
Una riforma extraparlamentare. Una riforma che coglie l’occazione di venire dal basso. Lo stato, gli appareti ed i ministeri devono solo prendere o lasciare. Ovviamente prendere o lasciare con intelligenza, avendo capito che la musica è destinata a cambiare.
Se nel frattempo si manifestasse qualche endorsment politico (sono convinto di si) tanto meglio altrimenti si dovrà ottenere con altri strumenti dell’armamentario democratico.
Una riforma extraparlamentare e’ fatta da chi ci sta. Un gesto di tale natura non può in nessun caso ignorare delle necessità di transizione, anzi le pianifica in maniera dettagliata, non si può far scoppiare il disordine.
Ci sono tanti studiosi, menti fini, apostoli del liberismo, beh! Avanti.
Organizzare sudando per costruire e presentare l’alternativa organica efficace e completa da attuare in progressione con tutte le cautele verso il cambiamento; questo s’ha da fare.
Non c’e’ nessuna forza politica in grado di fare questo immane lavoro, solo una libera associazione di forze aggregate di cittadini ed associazioni che si dividono i compiti, programmano, redigono schemi, li verificano e li discutono, potranno presentare un corpo di norme ed azioni in grado di rivoluzionare l’attuale sistema.
Chi ha bisogno del potere del Governo e del Parlamento non ha consapevolezza del proprio potere.
Se qualcuno mi chiedesse, ma tu cosa saresti in grado di apportare in pratica, io risponderei che ho le idee molto chiare su come, passaggio per passaggio, strumento per strumento, ribaltare gli oneri di liquidazione dell’ imposta sul valore aggiunto, liberando, piccole o grandi imprese non importa, da un giogo amministrativo inutile, costoso per il contribuente ed irrimediabilmente inefficente per lo stato in termini di evasione fatta per via documentale.
Un sistema così ribaltato, conscio della gerarchia delle fonti in questione (UE), aprirebbe ad un sistema dinamico di stimolo alla compliance ed alla crescita permettendo di individuare nuovi e fin oggi impensabili strumenti per la lotta alla sottocapitalizzazione delle imprese italiane.
Terzo non disdegnabile risultato sarebbe una disciplina entusiasticamente autoattuata per gli evidenti vantaggi nella copmpliance del sistema dei pagamenti tra soggetti economici.
Altro vantaggio è che su un impianto ben fatto si possono sommare per accrescimento ulteriori e positivi effetti, mentre su quello attuale la somma non da il totale.
Il sostituto d’imposta sarebbe morto e sepolto almeno nelle sue vessatorie manifestazioni.
Viviamo in un Paese che ha un passato di gestione che non si può ripudiare, abbiamo la responsabilità di raccogliere quello che c’e’ e quello che manca.
Una riforma non può distruggere rovinosamente uno Stato. La libertà si conquista con l’azione.
Il tempo del patch-work, delle operazioni correttive, delle visioni parziali, e’ finito. Idee concrete, attuabili che vadano al di la del “abbassiamo questo o alziamo quello”, non ne vedo.
Il tempo per mettere in campo una riforma che venga dal basso che si presenti organica e completa non sarebbe poi così lungo. Questione di pochi mesi.
L’attuazione potrebbe partire al primo gennaio 2011. Guadagneremmo un primato in Europa che costringerebbe gli altri stati ad emularci.
L’Italia non è morta e, viste le condizioni di molti partner europeri, non è nemmeno un malato terminale. A chi spetta farsi carico della responsabilità del cambiamento se chi dovrebbe agire non può farlo perchè ha le mani legate?? Per quanto tempo i poteri forti e quelli deboli uniti ai blocchi sociali avranno la possibilità di fare i comodi loro con noi spettatori sia pure urlanti ma impotenti. Non aspetteremo per caso un salvatore della Patria?
Cosa posso materialmente fare da solo? Una cippa!
A chi posso spiegare le mie idee? Alla Dir.Gen dell’Economia? Al Ministro? Alle ConfXXXX? Alle Federyyyy? Al Beato Giorgio Fidenato?
Mi starebbero a sentire? Penso di no!
Lo dico a voi di Chicago Blog.

Con stima Mario Fuoricasa.

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Di: andrea lucangeli /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2258 andrea lucangeli Fri, 23 Oct 2009 13:42:52 +0000 /?p=3388#comment-2258 fresca fresca di oggi (Radio Radicale): una associazioni di piccoli imprenditori pordenonesi fà una azione di disobbedienza civile, si rifiuta di FARE DA GABELLIERE (gratis) PER LO STATO e paga i propri dipendenti AL LORDO, rifiutandosi di applicare il sostituto d’imposta.- La cosa viene ampiamente pubblicizzata, gli aderenti all’associazione si autodenunciano ad INPS ed Agenzia delle Entrate, i dipendenti (avvisati per tempo) chiedono a chi debbano versare tasse e contributi previdenziali.- Risposta (ottusa) dello Stato: cartella esattoriale, titolo esecutivo ed ingiunzione di pagamento.- Il contenzioso finirà davanti al Giudice del Lavoro: alla prima udienza l’associazione di cui sopra solleverà la questione di costituzionalità della norma che viola ben due dettati della Costituzione.- Che sia l’inizio della “rivoluzione” come auspicato/paventato da Oscar? fresca fresca di oggi (Radio Radicale): una associazioni di piccoli imprenditori pordenonesi fà una azione di disobbedienza civile, si rifiuta di FARE DA GABELLIERE (gratis) PER LO STATO e paga i propri dipendenti AL LORDO, rifiutandosi di applicare il sostituto d’imposta.- La cosa viene ampiamente pubblicizzata, gli aderenti all’associazione si autodenunciano ad INPS ed Agenzia delle Entrate, i dipendenti (avvisati per tempo) chiedono a chi debbano versare tasse e contributi previdenziali.- Risposta (ottusa) dello Stato: cartella esattoriale, titolo esecutivo ed ingiunzione di pagamento.- Il contenzioso finirà davanti al Giudice del Lavoro: alla prima udienza l’associazione di cui sopra solleverà la questione di costituzionalità della norma che viola ben due dettati della Costituzione.- Che sia l’inizio della “rivoluzione” come auspicato/paventato da Oscar?

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Di: andrea lucangeli /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2256 andrea lucangeli Fri, 23 Oct 2009 10:10:35 +0000 /?p=3388#comment-2256 notizia fresca fresca di oggi (Radio Radicale): una associazioni di piccoli imprenditori pordenonesi fà una azione di disobbedienza civile, si rifiuta di FARE DA GABELLIERE PER LO STATO e paga i propri dipendenti AL LORDO, rifiutandosi di applicare il sostituto d'imposta.- La cosa viene ampiamente pubblicizzata, gli aderenti all'associazione si autodenunciano ad INPS ed Agenzia delle Entrate, i dipendenti (avvisati per tempo) chiedono a chi debbano versare i contributi previdenziali.- Risposta (ottusa) dello Stato: cartella esattoriale, titolo esecutivo ed ingiunzione di pagamento.- Il contenzioso finirà davanti al Giudice del Lavoro: alla prima udienza l'associazione di cui sopra solleverà la questione di costituzionalità della norma che viola il dettato della Costituzione.- Che sia l'inizio della "rivoluzione" come auspicato/paventato da Oscar G.? notizia fresca fresca di oggi (Radio Radicale): una associazioni di piccoli imprenditori pordenonesi fà una azione di disobbedienza civile, si rifiuta di FARE DA GABELLIERE PER LO STATO e paga i propri dipendenti AL LORDO, rifiutandosi di applicare il sostituto d’imposta.- La cosa viene ampiamente pubblicizzata, gli aderenti all’associazione si autodenunciano ad INPS ed Agenzia delle Entrate, i dipendenti (avvisati per tempo) chiedono a chi debbano versare i contributi previdenziali.- Risposta (ottusa) dello Stato: cartella esattoriale, titolo esecutivo ed ingiunzione di pagamento.- Il contenzioso finirà davanti al Giudice del Lavoro: alla prima udienza l’associazione di cui sopra solleverà la questione di costituzionalità della norma che viola il dettato della Costituzione.- Che sia l’inizio della “rivoluzione” come auspicato/paventato da Oscar G.?

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Di: bill /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2234 bill Thu, 22 Oct 2009 12:59:44 +0000 /?p=3388#comment-2234 Purtroppo, l'insegnante di cui sopra rappresenta benissimo la mentalità imperante nel paese, un minestrone di pauperismo, socialismo e cattolicesimo mal digerito. Come coagulante di tutto ciò, Babbo Stato che dovrebbe prendersi cura di tutti noi, dalla culla alla bara, e che poverino non può farlo per colpa di quei cattivoni di evasori, i quali anzi lo costringono ad essere cattivo cattivo con i dipendenti, ai quali preleva sangue in sempre maggior quantità. Tutto ciò è puerile, oltrechè slegato dalla realtà. La quale ci dice poche cose: 1)Le tasse sono troppo alte: è ovvio e naturale che chi ha la possibilità cerchi di non pagarle. 2)Questo stato costa troppo, e il più delle volte fa dei danni. 3)E' semplicemente stupido pensare che chi il debito pubblico lo ha creato si ponga ora il problema di risanarlo. 3bis)Per mettere a posto i conti, bisognerebbe tagliare pesantemente la spesa pubblica (sì, fra l'altro anche licenziare..), e abbassare le tasse a tutti, imprese e persone (e non solo ai dipendenti, come bofonchiano i socialisti di tutti i colori), il che porterebbe nuova linfa all'economia e pure all'erario (ad ogni forte riduzione della pressione fiscale ha sempre corrisposto un maggiore introito fiscale). Siccome nessuno ha il coraggio di dirlo, e tantomeno di farlo, stiamo parlando di niente.. Purtroppo, l’insegnante di cui sopra rappresenta benissimo la mentalità imperante nel paese, un minestrone di pauperismo, socialismo e cattolicesimo mal digerito. Come coagulante di tutto ciò, Babbo Stato che dovrebbe prendersi cura di tutti noi, dalla culla alla bara, e che poverino non può farlo per colpa di quei cattivoni di evasori, i quali anzi lo costringono ad essere cattivo cattivo con i dipendenti, ai quali preleva sangue in sempre maggior quantità.
Tutto ciò è puerile, oltrechè slegato dalla realtà.
La quale ci dice poche cose:
1)Le tasse sono troppo alte: è ovvio e naturale che chi ha la possibilità cerchi di non pagarle.
2)Questo stato costa troppo, e il più delle volte fa dei danni.
3)E’ semplicemente stupido pensare che chi il debito pubblico lo ha creato si ponga ora il problema di risanarlo.
3bis)Per mettere a posto i conti, bisognerebbe tagliare pesantemente la spesa pubblica (sì, fra l’altro anche licenziare..), e abbassare le tasse a tutti, imprese e persone (e non solo ai dipendenti, come bofonchiano i socialisti di tutti i colori), il che porterebbe nuova linfa all’economia e pure all’erario (ad ogni forte riduzione della pressione fiscale ha sempre corrisposto un maggiore introito fiscale).
Siccome nessuno ha il coraggio di dirlo, e tantomeno di farlo, stiamo parlando di niente..

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Di: Ennio Nazarri /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2229 Ennio Nazarri Thu, 22 Oct 2009 10:33:31 +0000 /?p=3388#comment-2229 Egregio dott.Giannino: la sua posizione su quella autentica vergogna che è il "sostituto d'imposta" è più che sottoscrivibile, oggi a portarla avanti è l'imprenditore Giorgio Fidenato e pochi altri...senz'altro non da alcun sindacato ne da alcun partito politico. Circa l'ingegnua buona fede di chi ancora pensa che l'esosità del prelievo tributario dipenda strettamente dall'evasione fiscale dei soliti "cattivi", credo si dovrebbe sollecitare, per il bene del paese, il rapido risveglio di queste anime candide: fatto 100 il costo che un imprenditore paga in totale per un suo dipendente, il netto percepito alla fine dal dipendente è circa 30, il resto và in tasse e contribuzioni varie al sistema pubblico; ora a meno che qualcuno pensi che l'economia "sommersa", in "nero", sia dello stesso ordine di quella "emersa" - e taglieggiata - , tolta questa possibile "ipotesi", quel 70% che lo stato si prende del valore economico del lavoro dipendente dipende dai "cattivoni" evasori o dalla esosità dello stato sprecone stesso? Per non citare il fatto che il restante 30% viene poi ulteriormente assoggetato al pagamento delle imposte indirette: IVA sui consumi - cibo, vestiti, mobili, bollette etc...<a href="#comment-2201" rel="nofollow">@Oscar Giannino </a> Egregio dott.Giannino: la sua posizione su quella autentica vergogna che è il “sostituto d’imposta” è più che sottoscrivibile, oggi a portarla avanti è l’imprenditore Giorgio Fidenato e pochi altri…senz’altro non da alcun sindacato ne da alcun partito politico. Circa l’ingegnua buona fede di chi ancora pensa che l’esosità del prelievo tributario dipenda strettamente dall’evasione fiscale dei soliti “cattivi”, credo si dovrebbe sollecitare, per il bene del paese, il rapido risveglio di queste anime candide: fatto 100 il costo che un imprenditore paga in totale per un suo dipendente, il netto percepito alla fine dal dipendente è circa 30, il resto và in tasse e contribuzioni varie al sistema pubblico; ora a meno che qualcuno pensi che l’economia “sommersa”, in “nero”, sia dello stesso ordine di quella “emersa” – e taglieggiata – , tolta questa possibile “ipotesi”, quel 70% che lo stato si prende del valore economico del lavoro dipendente dipende dai “cattivoni” evasori o dalla esosità dello stato sprecone stesso? Per non citare il fatto che il restante 30% viene poi ulteriormente assoggetato al pagamento delle imposte indirette: IVA sui consumi – cibo, vestiti, mobili, bollette etc…@Oscar Giannino

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Di: stefano /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2227 stefano Thu, 22 Oct 2009 10:18:48 +0000 /?p=3388#comment-2227 @Oscar Giannino: Il populismo mediatico, e il conseguente "divide et impera" fiscale, fanno parte del gioco. Finché dura il sistema noi Italiani faremo come i capponi che Renzo portava all'avv. Azzeccagarbugli, litigheremo tra noi e le cose continueranno placidamente come prima. Certa parte dell'elite a succhiare la mammellona dello Stato a spese degli altri (cedendo parte delle prebende ai clientes, ma ciò è inevitabile). Questi gentili figuri sono ben rappresentati in confindustria e istituzioni varie, per cui è normale che si affidi ad un Riotta (bravo fin che volete ma sicuramente non un liberale) la direzione del giornale parrocchiale. Quindi non perdiamoci d'animo, il Sole risentirà sempre di questo per cui non è, e non sarà mai dalla nostra parte, non più di tanto almeno. @Oscar Giannino:
Il populismo mediatico, e il conseguente “divide et impera” fiscale, fanno parte del gioco.
Finché dura il sistema noi Italiani faremo come i capponi che Renzo portava all’avv. Azzeccagarbugli, litigheremo tra noi e le cose continueranno placidamente come prima. Certa parte dell’elite a succhiare la mammellona dello Stato a spese degli altri (cedendo parte delle prebende ai clientes, ma ciò è inevitabile).
Questi gentili figuri sono ben rappresentati in confindustria e istituzioni varie, per cui è normale che si affidi ad un Riotta (bravo fin che volete ma sicuramente non un liberale) la direzione del giornale parrocchiale.
Quindi non perdiamoci d’animo, il Sole risentirà sempre di questo per cui non è, e non sarà mai dalla nostra parte, non più di tanto almeno.

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Di: andrea lucangeli /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2226 andrea lucangeli Thu, 22 Oct 2009 09:55:20 +0000 /?p=3388#comment-2226 Piccolo inciso a margine: ieri sera su LA7 programma Exit, Prato 24.000 cinesi irregolari, 5000 attività industriali irregolari....lo Stato (Prefetto, Questore, Sindaco) ha dichiarato (nei fatti): "ci arrendiamo, avete vinto voi..." ergo l'ennesima parte d'Italia fuori controllo...- Ma allora di cosa stiamo parlando? Tasse, non tasse, trattenuta alla fonte, ma sono barzellette! Qui ci sono intere parti del paese che godono di extraterritorialità (altro che San Marino...).- Il Ministro degli Esteri Frattini ai meetings internazionali dovrebbe presentarsi così: "Salve, sono il Ministro degli Esteri italiano, tranne che per Campania, Calabria, Sicilia e Prato....".- Piccolo inciso a margine: ieri sera su LA7 programma Exit, Prato 24.000 cinesi irregolari, 5000 attività industriali irregolari….lo Stato (Prefetto, Questore, Sindaco) ha dichiarato (nei fatti): “ci arrendiamo, avete vinto voi…” ergo l’ennesima parte d’Italia fuori controllo…- Ma allora di cosa stiamo parlando? Tasse, non tasse, trattenuta alla fonte, ma sono barzellette! Qui ci sono intere parti del paese che godono di extraterritorialità (altro che San Marino…).- Il Ministro degli Esteri Frattini ai meetings internazionali dovrebbe presentarsi così: “Salve, sono il Ministro degli Esteri italiano, tranne che per Campania, Calabria, Sicilia e Prato….”.-

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Di: andrea lucangeli /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2224 andrea lucangeli Thu, 22 Oct 2009 09:31:06 +0000 /?p=3388#comment-2224 Questa è una discussione sterile, vecchia come il mondo, e che non troverà mai l'accordo delle parti...- Colui il quale - lavoratore dipendente - ha la trattenuta alla fonte si sente in diritto di pontificare sull'altrui evasione fiscale, forte del suo status di "intoccabile"; ma poi - se guardiamo bene la vita reale - tutti conosciamo insegnanti che fanno ripetizioni "in nero", dipendenti pubblici e privati con secondo lavoro sempre "in nero".- Gli altri, quelli non tassati alla fonte, replicano che loro la "pagnotta" se la devono guadagnare ogni giorno, non hanno prebende e stipendi garantiti, si "fanno un mazzo così" da mattina a sera per pagare - poi - una valanga di tasse.- E' una guerra di religione stupida artatamente costruita da uno Stato (italiano) furbetto...- Ha ragione Oscar, se venisse abolita la trattenuta alla fonte, i dipendenti farebbero la rivoluzione perciò lo Stato, zitto zitto , non prende in considerazione la proposta, tollerando invece la "modica quantità" di evasione fiscale dei lavoratori dipendenti.- Stesso discorso per gli autonimi, valanghe di tasse ma "tolleranza" per la modica quantità di evasione fiscale "fisiologica" (se vuoi campare...).- E' un sistema che fa comodo a tutti: dipendenti (piccoli evasori) contro autonomi (grandi evasori) e lo Stato - sopra - che "bonariamente" bacchetta e preleva dalle tasche dei litiganti .... Questa è una discussione sterile, vecchia come il mondo, e che non troverà mai l’accordo delle parti…- Colui il quale – lavoratore dipendente – ha la trattenuta alla fonte si sente in diritto di pontificare sull’altrui evasione fiscale, forte del suo status di “intoccabile”; ma poi – se guardiamo bene la vita reale – tutti conosciamo insegnanti che fanno ripetizioni “in nero”, dipendenti pubblici e privati con secondo lavoro sempre “in nero”.- Gli altri, quelli non tassati alla fonte, replicano che loro la “pagnotta” se la devono guadagnare ogni giorno, non hanno prebende e stipendi garantiti, si “fanno un mazzo così” da mattina a sera per pagare – poi – una valanga di tasse.- E’ una guerra di religione stupida artatamente costruita da uno Stato (italiano) furbetto…- Ha ragione Oscar, se venisse abolita la trattenuta alla fonte, i dipendenti farebbero la rivoluzione perciò lo Stato, zitto zitto , non prende in considerazione la proposta, tollerando invece la “modica quantità” di evasione fiscale dei lavoratori dipendenti.- Stesso discorso per gli autonimi, valanghe di tasse ma “tolleranza” per la modica quantità di evasione fiscale “fisiologica” (se vuoi campare…).- E’ un sistema che fa comodo a tutti: dipendenti (piccoli evasori) contro autonomi (grandi evasori) e lo Stato – sopra – che “bonariamente” bacchetta e preleva dalle tasche dei litiganti ….

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Di: stefano /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2222 stefano Thu, 22 Oct 2009 08:43:37 +0000 /?p=3388#comment-2222 @Joanne Maria Pini: e se il tizio chiamato in causa dal fisco fosse poi realmente un poveraccio? Gentile Signora, in qualità di insegnante ha sicuramente presente l'ottusità della nostra burocrazia. Nega anche l'evidenza! Poniamo, per fare un esempio, che lei riesca ad arrivare a fine mese pulita pulita, senza lussi, con una vita modesta, senza debiti ma anche senza una lira. Un bel giorno Equitalia la omaggia con una cartella da, poniamo, 6 milioni di euro (colpa di una omonimia, sempre per esempio). Lei deve trovarsi un avvocato, chiaramente a sue spese perché quello d'ufficio non lo vuole. Ora, non avendo una lira deve farsi finanziare la difesa. Sempre che lei trovi un buon cristiano disposto al sacrificio (qualche grande istituto di credito?) Dopo un po', lei vince in giudizio contro l'Agenzia delle Entrate. Purtroppo a quanto mi consta non rimborsano le spese legali (di solito il giudice decide per le "spese compensate"). Quindi ritengo che per restituire il prestito dovrà arrangiarsi in qualche strano modo, ovviamente in nero, perché il suo stipendio è quello che è (però con abbastanza tempo libero a disposizione). Ovviamente spero che non le capiti mai, le suggerirei però di meditare su Kafka. @Joanne Maria Pini: e se il tizio chiamato in causa dal fisco fosse poi realmente un poveraccio? Gentile Signora, in qualità di insegnante ha sicuramente presente l’ottusità della nostra burocrazia. Nega anche l’evidenza!
Poniamo, per fare un esempio, che lei riesca ad arrivare a fine mese pulita pulita, senza lussi, con una vita modesta, senza debiti ma anche senza una lira.
Un bel giorno Equitalia la omaggia con una cartella da, poniamo, 6 milioni di euro (colpa di una omonimia, sempre per esempio).
Lei deve trovarsi un avvocato, chiaramente a sue spese perché quello d’ufficio non lo vuole.

Ora, non avendo una lira deve farsi finanziare la difesa. Sempre che lei trovi un buon cristiano disposto al sacrificio (qualche grande istituto di credito?)
Dopo un po’, lei vince in giudizio contro l’Agenzia delle Entrate.
Purtroppo a quanto mi consta non rimborsano le spese legali (di solito il giudice decide per le “spese compensate”).
Quindi ritengo che per restituire il prestito dovrà arrangiarsi in qualche strano modo, ovviamente in nero, perché il suo stipendio è quello che è (però con abbastanza tempo libero a disposizione).
Ovviamente spero che non le capiti mai, le suggerirei però di meditare su Kafka.

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Di: stefano /2009/10/21/tasse-liberta-e-populismo-mediatico/comment-page-1/#comment-2219 stefano Thu, 22 Oct 2009 08:11:37 +0000 /?p=3388#comment-2219 @Bruno: sei cattivo, cattivo, cattivo. Invece di suggerire il piccone, perché non suggerire le lezioni private? Quanti insegnanti ne impartiscono, senza peraltro renderne edotta l'Agenzia delle Entrate? Non è automatico dire STATALE = NON EVASORE Ho incontrato un numero piuttosto elevato di pompieri, postini, infermieri, poliziotti, impiegati comunali, impiegati ULSS, ecc., che arrotondano in nero. Fatto sta che questa gente, volente o nolente, evade. Per quanto poi concerne Piero, possiamo andare avanti con l'elencazione degli anni e le percentuali di debito correlate: caro Piero, qui o si cambia o facciamo la fine della rana bollita. Perfettamente inutile girarci intorno: bisogna rientrare dal debito, e lo si può fare solamente se l'economia funziona. Strangolare le galline provoca la mancanza di uova. @Bruno: sei cattivo, cattivo, cattivo.
Invece di suggerire il piccone, perché non suggerire le lezioni private? Quanti insegnanti ne impartiscono, senza peraltro renderne edotta l’Agenzia delle Entrate?
Non è automatico dire STATALE = NON EVASORE
Ho incontrato un numero piuttosto elevato di pompieri, postini, infermieri, poliziotti, impiegati comunali, impiegati ULSS, ecc., che arrotondano in nero. Fatto sta che questa gente, volente o nolente, evade.
Per quanto poi concerne Piero, possiamo andare avanti con l’elencazione degli anni e le percentuali di debito correlate: caro Piero, qui o si cambia o facciamo la fine della rana bollita. Perfettamente inutile girarci intorno: bisogna rientrare dal debito, e lo si può fare solamente se l’economia funziona.
Strangolare le galline provoca la mancanza di uova.

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