Commenti a: Banca del Sud: perché qui se ne discute /2009/10/16/banca-del-sud-perche-qui-se-ne-discute/ diretto da Oscar Giannino Sun, 20 Dec 2009 09:42:41 +0100 http://wordpress.org/?v=2.8.4 hourly 1 Di: dave /2009/10/16/banca-del-sud-perche-qui-se-ne-discute/comment-page-1/#comment-2082 dave Sat, 17 Oct 2009 17:35:58 +0000 /?p=3317#comment-2082 Secondo me ha ragione Ugo Arrigo. Ormai Giulio Tremonti e' alla frutta e non sa piu' che pesci pigliare... Secondo me ha ragione Ugo Arrigo.

Ormai Giulio Tremonti e’ alla frutta e non sa piu’ che pesci pigliare…

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Di: rugantino /2009/10/16/banca-del-sud-perche-qui-se-ne-discute/comment-page-1/#comment-2073 rugantino Sat, 17 Oct 2009 10:04:06 +0000 /?p=3317#comment-2073 I ministri del Sud erano contro Tremonti semplicemente perchè volevano ancora più soldi per il Sud di quelli che verranno buttati con questa inutile Banca del Mezzogiorno. E' difficile capire perchè in un sito come questo ci si aggrappi ad appigli inconsistenti per non riconoscere una semplice verità: è una banca pubblica, che sprecherà denaro dei contribuenti finanziando clientele politiche. I ministri del Sud erano contro Tremonti semplicemente perchè volevano ancora più soldi per il Sud di quelli che verranno buttati con questa inutile Banca del Mezzogiorno. E’ difficile capire perchè in un sito come questo ci si aggrappi ad appigli inconsistenti per non riconoscere una semplice verità: è una banca pubblica, che sprecherà denaro dei contribuenti finanziando clientele politiche.

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Di: Alberto Mingardi /2009/10/16/banca-del-sud-perche-qui-se-ne-discute/comment-page-1/#comment-2064 Alberto Mingardi Fri, 16 Oct 2009 16:10:12 +0000 /?p=3317#comment-2064 Ringrazio tutti per i commenti. Al lettore Aldo: l'Isfol esisterebbe nel mio Paese liberista ideale? No, ovviamente. Ma l'Italia non è il mio Paese liberista ideale, e, posto che il luogo appropriato in cui un consigliere d'amministrazione deve esprimere il proprio parere è per l'appunto il consiglio d'amministrazione, credo che molte delle attività dell'Isfol di monitoraggio delle politiche per l'occupazione siano utili. Una chiosa, su quello che mi sembra essere il sottinteso del commento. Se la sua logica fosse portata all'estremo, ne verrebbe fuori che i liberisti dovrebbero astenersi da qualsiasi azione politica, e parimenti da qualsiasi attività universitaria in atenei pubblici. Per fortuna abbiamo alcuni (troppo pochi) liberisti che fanno politica, ed alcuni (sempre troppo pochi) liberisti che insegnano in Università di Stato. Qual è l'alternativa? L'Aventino non mi entusiasma, come prospettiva - e se c'è una cosa che l'Istituto che dirigo ha sempre cercato di fare, è proprio calare le idee nella realtà. Non limitarsi ad enunciazioni di principio (che pure, servono sempre: perché non dobbiamo dimenticarci le nostre buone ragioni), ma cercare di individuare delle "soluzioni" a problemi reali che a quei principi facciano riferimento. Non ho problemi ad ammettere che sia altra cosa insegnare in un'università pubblica, e partecipare ad un board di un ente pubblico. Ma, al di là del fatto che ho grande stima dell'indipendenza di giudizio dei miei colleghi consiglieri e se permettete anche della mia, avere occasioni, anche piccole come questa, per capire come opera effettivamente lo Stato non è uno spreco di tempo. E se, nel mentre, riusciamo anche a dare una mano affinché certe risorse siano spese un po' meglio e magari persino "meno", non abbiamo fatto un'opera cattiva. Nelle scelte professionali e personali, ognuno obbedisce alla sua coscienza. Ho profondo rispetto per chi è portato dal suo antistatalismo a fuggire dal mondo. Se fosse stata la mia attitudine, avrei avuto abbondanti occasioni per fare le valigie. Personalmente qui sono e qui resto, sul poco che riesco a fare e dire chi vuole giudichi (e grazie per l'attenzione). Ringrazio tutti per i commenti. Al lettore Aldo: l’Isfol esisterebbe nel mio Paese liberista ideale? No, ovviamente. Ma l’Italia non è il mio Paese liberista ideale, e, posto che il luogo appropriato in cui un consigliere d’amministrazione deve esprimere il proprio parere è per l’appunto il consiglio d’amministrazione, credo che molte delle attività dell’Isfol di monitoraggio delle politiche per l’occupazione siano utili.
Una chiosa, su quello che mi sembra essere il sottinteso del commento. Se la sua logica fosse portata all’estremo, ne verrebbe fuori che i liberisti dovrebbero astenersi da qualsiasi azione politica, e parimenti da qualsiasi attività universitaria in atenei pubblici. Per fortuna abbiamo alcuni (troppo pochi) liberisti che fanno politica, ed alcuni (sempre troppo pochi) liberisti che insegnano in Università di Stato. Qual è l’alternativa? L’Aventino non mi entusiasma, come prospettiva – e se c’è una cosa che l’Istituto che dirigo ha sempre cercato di fare, è proprio calare le idee nella realtà. Non limitarsi ad enunciazioni di principio (che pure, servono sempre: perché non dobbiamo dimenticarci le nostre buone ragioni), ma cercare di individuare delle “soluzioni” a problemi reali che a quei principi facciano riferimento.
Non ho problemi ad ammettere che sia altra cosa insegnare in un’università pubblica, e partecipare ad un board di un ente pubblico. Ma, al di là del fatto che ho grande stima dell’indipendenza di giudizio dei miei colleghi consiglieri e se permettete anche della mia, avere occasioni, anche piccole come questa, per capire come opera effettivamente lo Stato non è uno spreco di tempo. E se, nel mentre, riusciamo anche a dare una mano affinché certe risorse siano spese un po’ meglio e magari persino “meno”, non abbiamo fatto un’opera cattiva.
Nelle scelte professionali e personali, ognuno obbedisce alla sua coscienza. Ho profondo rispetto per chi è portato dal suo antistatalismo a fuggire dal mondo. Se fosse stata la mia attitudine, avrei avuto abbondanti occasioni per fare le valigie. Personalmente qui sono e qui resto, sul poco che riesco a fare e dire chi vuole giudichi (e grazie per l’attenzione).

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Di: Aldo /2009/10/16/banca-del-sud-perche-qui-se-ne-discute/comment-page-1/#comment-2061 Aldo Fri, 16 Oct 2009 14:45:56 +0000 /?p=3317#comment-2061 Verrebbe da chiedersi se tra le "dinamiche intrinsecamente connesse all'agire politico" che rischiano di rendere una "mangiatoia" la Banca del Mezzogiorno, Alberto Mingardi annovererebbe anche l'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, al secolo ISFOL, di cui Mingardi stesso è Consigliere di Amministrazione, a seguito del decreto del 5 Agosto 2008 a firma del Ministro Sacconi. Dietro l'ennesimo acronimo prospera l'ente pubblico che si occupa di materie che l'intera letteratura liberista, sia nelle sue espressioni più ortodosse, sia nelle sue varianti eretiche, faticherebbe a considerare tra le prerogative principali di quell'istituzione venerabile, lo Stato, che il liberismo stesso, sin dagli albori, vorrebbe, se non abolire,quantomeno ridurre ai minimi termini. Ma si sa, anche i liberisti "tengono famiglia"... Verrebbe da chiedersi se tra le “dinamiche intrinsecamente connesse all’agire politico” che rischiano di rendere una “mangiatoia” la Banca del Mezzogiorno, Alberto Mingardi annovererebbe anche l’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, al secolo ISFOL, di cui Mingardi stesso è Consigliere di Amministrazione, a seguito del decreto del 5 Agosto 2008 a firma del Ministro Sacconi. Dietro l’ennesimo acronimo prospera l’ente pubblico che si occupa di materie che l’intera letteratura liberista, sia nelle sue espressioni più ortodosse, sia nelle sue varianti eretiche, faticherebbe a considerare tra le prerogative principali di quell’istituzione venerabile, lo Stato, che il liberismo stesso, sin dagli albori,
vorrebbe, se non abolire,quantomeno ridurre ai minimi termini. Ma si sa, anche i liberisti “tengono famiglia”…

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Di: luigi zoppoli /2009/10/16/banca-del-sud-perche-qui-se-ne-discute/comment-page-1/#comment-2060 luigi zoppoli Fri, 16 Oct 2009 14:31:54 +0000 /?p=3317#comment-2060 Al di là delle opinioni di merito sulla banca del Mezzogiorno, siano davvero sicuri che serva? E nella logica della questione meridionale, siamo sicuri che la priorità fosse la Banca e non il ripristino di condizioni minime che consentano un noraùmale sviluppo? luigi zoppoli Al di là delle opinioni di merito sulla banca del Mezzogiorno, siano davvero sicuri che serva? E nella logica della questione meridionale, siamo sicuri che la priorità fosse la Banca e non il ripristino di condizioni minime che consentano un noraùmale sviluppo?
luigi zoppoli

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Di: radiconED /2009/10/16/banca-del-sud-perche-qui-se-ne-discute/comment-page-1/#comment-2057 radiconED Fri, 16 Oct 2009 13:26:05 +0000 /?p=3317#comment-2057 Bene, bando all'ironia, piedi per terra e proposte ragionevoli. Una banca "statale" nel mezzogiorno d'Italia non é , oltre che originale, ragionevole. Funzionerà male. Meglio di niente, si dirà : ma a quale prezzo, nel senso di costi in termini di clientele ed inefficenze nell'impiego dei soldi in ballo. La proposta è una maggiore concorrenza nel settore bancario (oggi abbiamo due o tre grandi gruppi ed uno in più formato da "amministrazione pubblica" che ripatrimonializza le banche socie comminando sulle gambe della rete Poste non sarà una grande rivoluzione/soluzione dei problemi di finanza e credito del sud Italia ) con una operazione di più ampio respiro che coinvolga una cordata di banche estere interessate ad entrare "nell'affare" di rilanciare investimenti e sviluppo nel sud Italia con sul piatto la contropartita di poterci guadagnare di sicuro, muoversi con condizioni e tariffe e criteri più liberi , di avere regole ferree fatte rispettare (questo dovrebbe fare "l'amministrazione pubblica") facendo esplodere tutte le potenzialità che il sud Italia ha e che essendo regione piazzata nel centro del Mediterraneo deve avere un ruolo consono. Saluti Bene, bando all’ironia, piedi per terra e proposte ragionevoli. Una banca “statale” nel mezzogiorno d’Italia non é , oltre che originale, ragionevole. Funzionerà male. Meglio di niente, si dirà : ma a quale prezzo, nel senso di costi in termini di clientele ed inefficenze nell’impiego dei soldi in ballo. La proposta è una maggiore concorrenza nel settore bancario (oggi abbiamo due o tre grandi gruppi ed uno in più formato da “amministrazione pubblica” che ripatrimonializza le banche socie comminando sulle gambe della rete Poste non sarà una grande rivoluzione/soluzione dei problemi di finanza e credito del sud Italia ) con una operazione di più ampio respiro che coinvolga una cordata di banche estere interessate ad entrare “nell’affare” di rilanciare investimenti e sviluppo nel sud Italia con sul piatto la contropartita di poterci guadagnare di sicuro, muoversi con condizioni e tariffe e criteri più liberi , di avere regole ferree fatte rispettare (questo dovrebbe fare “l’amministrazione pubblica”) facendo esplodere tutte le potenzialità che il sud Italia ha e che essendo regione piazzata nel centro del Mediterraneo deve avere un ruolo consono. Saluti

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Di: Scarthorse /2009/10/16/banca-del-sud-perche-qui-se-ne-discute/comment-page-1/#comment-2056 Scarthorse Fri, 16 Oct 2009 12:53:49 +0000 /?p=3317#comment-2056 Osservo che le tre maggiori banche italiane, "privatizzate", osannate e "privatissime" sono governate da Fondazioni bancarie di emanazione politica (v. il top management in fila alle primarie di Prodi) e addirittura una ha nel patto di sindacato uno Stato estero. Osservo che le tre maggiori banche italiane, “privatizzate”, osannate e “privatissime” sono governate da Fondazioni bancarie di emanazione politica (v. il top management in fila alle primarie di Prodi) e addirittura una ha nel patto di sindacato uno Stato estero.

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