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Archivio per 15 ottobre 2009

La banca piovuta dal cielo

15 ottobre 2009

Tutto ciò che avrei voluto scrivere sulla banca piovuta dal cielo lo ha fatto oggi, 1000 volte meglio, Francesco Forte. Articolo stupendo nel quale il maestro di finanza pubblica raggiunge l’apice quando scrive:

In astratto si può supporre che lo Stato sia una immacolata creatura che, facendo nascere la banca del Sud con soldi pubblici e soldi privati, si asterrebbe dallo scegliere chi debba essere il presidente della nuova banca e chi l’amministratore delegato. In concreto si intravede già la corsa dei vari esponenti meridionali a candidarsi a capo di questa banca. E se il presidente sarà pugliese o amico dei pugliesi, l’amministratore delegato dovrà essere siciliano o campano. E nel caso che prevalga, per tale carica, il campano, il direttore generale dovrà essere siciliano o viceversa.
Bisognerebbe poi sistemare un sardo come vice presidente e un calabrese come vice direttore generale, salvo metter questi a capo del collegio sindacale. Resterebbe da piazzare un basilicatese. Potrebbe aspirare a fare il vice direttore generale, salvo che questo posto non sia rivendicato dal calabrese o dal sardo, in quanto piĂą importante della presidenza del collegio sindacale dal punto di vista operativo e quindi clientelare.

Ma se è così (e se aggiungiamo anche la notizia del ponte …), sembriamo ritornati nel pieno degli anni ‘70. Peccato che l’irreffrenabile attivismo della non immacolata creatura si accompagni a parametri di finanza pubblica da prima metĂ  degli anni ‘90.

Ugo Arrigo Senza categoria

Banca per il Mezzogiorno, non è peccato

15 ottobre 2009

Prima di sparare, come ha fatto con ironia Carlo Stagnaro qualche ora fa sull’ennesimo “carrozzone” annunciato, suggerisco di riflettere. Per conto mio mi espongo volentieri al pubblico ludibrio. La Banca per il Mezzogiorno varata oggi dal governo credo proprio che debba essere considerata una grande novitĂ  positiva. Non siamo piĂą ad annunci, il progetto è concreto, quindi si può ragionare in termini diversi alla colorita iniziativa di anni fa, una scatola vuota affidata a Carlo di Borbone. Ora la faccenda – finalmente – è del tutto diversa. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino credito, mercato

Auto di Stato, la BCE silenziata

15 ottobre 2009

Nel Bollettino mensile reso noto stamane la BCE boccia senza appello gli aiuti di Stato all’auto. Non c’è un solo giornale italiano che lo riporti nel suo sito. Repubblica ha tenuto la notizia per un paio d’ore, poi l’ha retrocessa.  Inutile chiedersi: come mai? Utile invece interrogare chi ci legge, e che magari è giustamente pronto a strapparsi la camicia in nome della presunta libertĂ  di stampa in materia di politica italiana. Ma invece all’auto-condizionamento rigoroso e assoluto in materia economico-finanziaria – laddove “auto” va letto in chiave polisemica, come fenomeno spontaneo e come mezzo di trasporto – com’è che nessuno fa mai caso? Bisogna dire le cose come stanno: quando si tratta di Fiat e di tutti i direttori che le devono carriera e onori nei media, l’ipocrisia non può che regnar sovrana. Berlusconi se lo sogna, di avere i direttori ai piedi che ha avuto sempre Torino, per il semplice fatto che lui al Corriere e alla Stampa non ha mai – giustissimamente – fatto promuovere o nominato neanche un portiere. Eppure, ripeto, la BCE ha parlato chiaro. Le misure per l’auto non sono solo distorsive in termini di concorrenza: quel che è ancora peggio, deprimono la crescita. Prosegui la lettura…

Oscar Giannino liberismo, mercato , , , , ,

La smentita è una notizia data due volte

15 ottobre 2009

La Banca del Mezzogiorno non può diventare un carrozzone.

Giulio Tremonti, 15 ottobre 2009

Carlo Stagnaro liberismo , ,

L’Eni in festa. La fa e/o gliela fanno?

15 ottobre 2009

Paolo Scaroni ha tutti i diritti, oggi, di festeggiare. La firma di un contratto per lo sviluppo del giacimento di Zubair, che contiene riserve stimate per 4,1 miliardi di barili e oggi ha una produzione quotidiana di appena 227 mila barili è un indubbio successo della diplomazia del gruppo italiano, che si conferma una delle grandi compagnie petrolifere mondiali. Il ministro iracheno del petrolio, Hussein al-Shahristani, ha parlato di un obiettivo di produzione pari a 1,125 milioni di barili al giorno in un orizzonte di sei anni. La forma dell’accordo – che vede il Cane a sei zampe alla guida di un consorzio con Sinopec, Occidental e Korea Gas – è quella di un contratto di servizio. Secondo la descrizione dell’Oil & Gas Journal (subscription required),

The minister said a consortium led by Italy’s Eni SPA had agreed to Baghdad’s offer of $2/bbl for each extra barrel of oil it extracts on top of the current production of 227,000 b/d at the 4.1 billion bbl Zubair field.

Quanto Piazzale Mattei possa festeggiare, dunque, dipende essenzialmente da due questioni: la capacitĂ  di rispettare la tabella di marcia, e i termini del contratto, che – a seconda di come sono definiti – possono consentire una piĂą o meno rapida messa a libro delle risorse. In gioco c’è il risultato 2010: se si può librare tutto e subito, Scaroni è salvo. Altrimenti, deve ancora mettere le mani su nuovi giacimenti per garantire un adeguato tasso di sostituzione delle riserve. Ma i festeggiamenti per la conquista irachena sono resi un po’ meno euforici dalla stilettata che, tramite il Corriere della sera, viene inflitta da Eric Knight, capo del fondo attivista Knight-Vinke che ha proposto il breakup dell’azienda.

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Carlo Stagnaro energia, liberismo , , , , ,

Problema morale o azzardo morale?

15 ottobre 2009

Come detto nel precedente post, il piĂą grave problema degli attuali mercati finanziari è che sono un common, in quanto le politiche monetarie (e se necessario anche politiche non convenzionali quali iniezioni di capitale, regolamentazioni, amnesie nell’applicazione delle regolamentazioni, etc.) tendono a socializzare le perdite. Prosegui la lettura…

Pietro Monsurrò Senza categoria

Camici liberi!

15 ottobre 2009

In un panorama contraddistinto da leggi e proposte di legge che fanno a gara per comprimere la libertà economica – si pensi che giacciono in Parlamento ben 19 progetti finalizzati ad istituire nuovi ordini o albi professionali – ogni tanto appare qualche lodevole idea di segno contrario.

E’ il caso della proposta A.C.2529 (primo firmatario On. Michele Scandroglio) la quale intende rimuovere un vincolo assurdo che contraddistingue negativamente il sistema sanitario italiano (SSN). Prosegui la lettura…

Silvio Boccalatte liberismo , , ,

Non prendeteci per l’hub

15 ottobre 2009

Hub: “Con il termine hub and spoke si intende un modello di sviluppo della rete delle compagnie aeree costituito da uno scalo dove si concentrano la maggior parte dei voli…. Il termine hub and spoke è stato creato per analogia con la ruota della bicicletta (hub = mozzo, spoke = raggio)” (Voce di wikipedia)
Due Hub: “Da eterni rivali a grandi alleati. Malpensa e Fiumicino firmano la pace e danno il via a un grande patto per il rilancio del sistema aeroportuale italiano. Due hub, insomma, che insieme dovrebbero riuscire a dare un robusto contributo per il nostro Paese” (da Libero-news, 15 ottobre).
Mezzo hub: Sono gli spoke, i raggi (i collegamenti aerei attivati da uno specifico vettore) a rendere hub un aeroporto, punto di interconnessione tra le diverse rotte che vi convergono, e non le scelte organizzative delle sedi aeroportuali. Malpensa non è più hub intercontinentale perché il vettore che lo rendeva tale se ne è andato via. Fiumicino è invece un mezzo hub a causa del limitato numero di collegamenti intercontinentali realizzati da Alitalia.

Possiamo evitare di usare il termine hub come se fosse una medaglia nobiliare degli aeroporti?

Ugo Arrigo Senza categoria , , ,

Tony Blair is unfit

15 ottobre 2009

Non ce ne vogliano gli amici de Il Foglio che hanno lanciato la campagna per la candidatura di Tony Blair alla guida del Consiglio Europeo. Chi scrive ha già espresso, mesi fa, la sua contrarietà. Se gli argomenti sul comportamento di Tony Blair durante la guerra in Iraq possono non convincere tutti i lettori, un liberale dovrebbe almeno preoccuparsi immaginando l’ex premier inglese a capo del Consiglio Europeo.

Se il record sulle politiche economiche può essere in larga parte condivisibile quello che preoccupa è la filosofia di governo che ha ispirato il partito laburista inglese durante gli anni di governo.

La Convention on Modern Liberty tenutasi a Londra lo scorso febbraio ha ampiamente dimostrato le violazioni sistematiche dei diritti civili compiute dal governo laburista durante le due legislature.

Per questo David Cameron rispondendo al report da noi redatto* (date un’occhiata ne vale la pena) dichiarò alla Convention:

When academics look back on Labour’s time in power the erosion of our historic liberties will surely be one of its most defining, and damning, aspects. Things we have long thought were part of the fabric of liberty in this country – such as trial by jury, habeas corpus with strict limits on the time that people can be held without charge, the protection of parliament against intrusion by the executive – have been whittled away.

Mentre Conor Gearty accademico vicino alle posizioni laburiste definì la Convention come un insieme di “covered right-wingers”, l’ Economist dedicò ampio spazio alla manifestazione.

Non siamo sorpresi dunque che statalisti del calibro di Walter Veltroni, Luciano Violante, e Andrea Romano (sul cui ruolo di direttore di Italiafutura abbiamo giĂ  riflettuto) sostengano oggi la candidatura di Tony Blair. Ah, dimenticavo Silvio Berlusconi.

No, un liberale non voterebbe mai per Tony Blair.

*Anche il programma Taking Liberties di Channel 4 ha ampiamente dimostrato le sistematiche violazioni dei diritti civili da parte del New Labour.

Pasquale Annicchino Senza categoria