In questo articolo sul Wall Street Journal, Bob Barro – maestro con Sargent e Lucas della Nuova Macroeconomia Classica e teorico delle cosiddette aspettative razionali – porta nuova linfa alla comune nostra tesi: il moltiplicatore keynesiano della spesa pubblica a fini di sostegno alla crescita è un mito indimostrato. I tagli alle tasse funzionano molto meglio. Prosegui la lettura…
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Scandalo in Germania per l’intervista a Lettre International di Thilo Sarrazin, ex ministro delle Finanze nel governo di sinistra di Berlino, a tutti gli effetti parificato a un Land. Sarrazin siede nel board della Bundesbank, e nella coalizione di sinistra berlinese rappresentava l’ala piĂą moderata ma pur sempre della SPD. Come responsabile delle Finanze, per sette anni fino al maggio scorso ha fatto il possibile per ridimensionare la colossale spesa pubblica in deficit, che ha prodotto un debito astronomico di ben 60 miliardi di euro Leggete qui in sintesi che cosa ha detto: che la crisi di Berlino dipende dal fatto che il 40% dei nuovi nati nasce nel lumpenproletariat di immigrati turchi e arabi che non partecipano al ciclo delle attivitĂ economiche ma si limitano al piĂą a rivendere frutta e verdura; che questi giovani di basso talento e nessuna ambizione abbassano inevitabilmente lo standard formativo della cittĂ e ne abbattono il capitale umano; che occorrerebbe piantarla di tener la porta aperta a tutti ma solo scegliere gli immigrati meglio formati e gli altri mandarli via; e che infine Berlino non si è mai ripresa dallo sterminio degli ebrei che ne azzerò il livello intellettuale e ogni sana tendenza all’elitismo, mentre dalla generazione del ‘68 in avanti troppa gente si è abituata solo a vivere dei sussidi pubblici. La Bundesbank ha emesso una nota ufficiale per distanziarsi dalle opinioni di Sarrazin. E io vi chiedo: questo apparente leghista di sinistra secondo voi è un provocatore, oppure dice cose che a chi conosce Berlino sembrano solo di buon senso, sia pur provocatorio?
Oscar Giannino liberismo, welfare capitale umano, elitismo, Immigrazione
Il dato sui redditi personali di agosto mostra un incremento dello 0,2 per cento, 0,1 per cento oltre le attese. Le spese per consumi personali sono aumentate dell’1,3 per cento, 0,2 per cento in piĂą del consenso, con il maggior incremento (5,3 per cento mensile) realizzato dalla categoria dei beni durevoli, un effetto del programma di rottamazione auto “cash for clunkers“. Il deflatore dei prezzi delle spese per consumi personali è cresciuto dello 0,3 per cento mensile. Di conseguenza, le spese personali reali sono aumentate dell’1 per cento mensile, mentre il reddito reale personale è calato nel mese dello 0,1 per cento. A causa dell’effetto una tantum di spinta ai consumi personali e di redditi nominali in moderato incremento, il tasso di risparmio è sceso dal 4 al 3 per cento. Nei mesi prossimi, in assenza di circostanze straordinarie come la rottamazione delle auto, è prevedibile che il risparmio torni a crescere, mentre la difficile situazione del mercato del lavoro (vedi oltre) non depone a favore di uno sviluppo dei consumi.
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Mario Seminerio Senza categoria, macroeconomia