Commenti a: Germania: altri quattro anni di incertezza con un sistema in cambiamento /2009/09/28/germania-altri-quattro-anni-di-incertezza-con-un-sistema-in-cambiamento/ diretto da Oscar Giannino Fri, 24 Dec 2010 00:30:31 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: americo /2009/09/28/germania-altri-quattro-anni-di-incertezza-con-un-sistema-in-cambiamento/comment-page-1/#comment-1761 americo Wed, 30 Sep 2009 16:14:38 +0000 /?p=3005#comment-1761 Osservazione determinante, quella del dott. Giannino: L'Italia non è la Germania. Storia, cultura e struttura sono per molti versi "parallelamente" antitetici. Basti pensare alle differenze fra nazionalsocialismo e fascismo... E la realtà tedesca di oggi continua in ampia misura ad essere "figlia" (o "nipote") del 1919 e - soprattutto - delle sue conseguenze. Penso che tutto (compresa, in particolare, le configurazione politica dello Stato Tedesco: legge elettorale, legge sui partiti, ripartizione federalista dei poteri fra Bundestag e Bundesrat, poteri della presidenza della Repubblica) debba essere letto tenendo conto del ruolo "improntante" (nel senso di 'imprinting') dei traumi di Weimar: iperinflazione, svaltuazione, disoccuppazione ed instabilità politica. Nel 1949 la Germania ha fatto tutto il possibile (e l'impossibile) per tentare di escludere una "ricaduta su Weimar" e si è (auto?-)assegnata una sorta di tutela "autoritaria" della democrazia (esclusione dello strumento referendario, "barriere" elettorali, possibilità di proibire partiti "anticostituzionali", istituzionalizzazione del controllo dell'informazione etc.) che ha comunque stabilizzato volens nolens il Paese. E cosí (stabile) resterà: fino a quando il sistema economico reggerà e sarà in grado di sostenere i costi di questa struttura e di quella che i tedeschi chiamano "rete sociale". Non è detto - soprattutto alla luce dei possibili sviluppi della crisi - che debba restare cosí in eterno... E penso che l'affermazione della Linke possa essere letta anche come un primo "scricchiolio". Che gli eredi della SED potessero contare su un certo bacino elettorale nel loro ex-Paese (cioè ex DDR) era ed è scontato - ma che comincino a raccogliere significativi risultati anche nei Länder "occidentali", alla vigilia di un (previsto) forte aumento della disoccupazione... Osservazione determinante, quella del dott. Giannino: L’Italia non è la Germania. Storia, cultura e struttura sono per molti versi “parallelamente” antitetici. Basti pensare alle differenze fra nazionalsocialismo e fascismo… E la realtà tedesca di oggi continua in ampia misura ad essere “figlia” (o “nipote”) del 1919 e – soprattutto – delle sue conseguenze. Penso che tutto (compresa, in particolare, le configurazione politica dello Stato Tedesco: legge elettorale, legge sui partiti, ripartizione federalista dei poteri fra Bundestag e Bundesrat, poteri della presidenza della Repubblica) debba essere letto tenendo conto del ruolo “improntante” (nel senso di ‘imprinting’) dei traumi di Weimar: iperinflazione, svaltuazione, disoccuppazione ed instabilità politica. Nel 1949 la Germania ha fatto tutto il possibile (e l’impossibile) per tentare di escludere una “ricaduta su Weimar” e si è (auto?-)assegnata una sorta di tutela “autoritaria” della democrazia (esclusione dello strumento referendario, “barriere” elettorali, possibilità di proibire partiti “anticostituzionali”, istituzionalizzazione del controllo dell’informazione etc.) che ha comunque stabilizzato volens nolens il Paese. E cosí (stabile) resterà: fino a quando il sistema economico reggerà e sarà in grado di sostenere i costi di questa struttura e di quella che i tedeschi chiamano “rete sociale”. Non è detto – soprattutto alla luce dei possibili sviluppi della crisi – che debba restare cosí in eterno… E penso che l’affermazione della Linke possa essere letta anche come un primo “scricchiolio”. Che gli eredi della SED potessero contare su un certo bacino elettorale nel loro ex-Paese (cioè ex DDR) era ed è scontato – ma che comincino a raccogliere significativi risultati anche nei Länder “occidentali”, alla vigilia di un (previsto) forte aumento della disoccupazione…

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Di: Giovanni Boggero /2009/09/28/germania-altri-quattro-anni-di-incertezza-con-un-sistema-in-cambiamento/comment-page-1/#comment-1712 Giovanni Boggero Mon, 28 Sep 2009 15:25:02 +0000 /?p=3005#comment-1712 <a href="#comment-1711" rel="nofollow">@oscar giannino</a> Proprio così. Chi fa questi discorsi ignora che nel far comparazione bisogna conoscere gli "stili" sottesi a ciascun sistema giuridico, il contesto in cui nascono le norme ed in cui vengono applicate. Quello che i comparatisti chiamano "formante". Ciò detto, i trapianti giuridici possono talora avvenire. La mera recezione di quel modello porterebbe però ad esiti completamente diversi da quelli che si pensa possa in realtà produrre. E il motivo è semplice: l'Italia non è la Germania. Per il resto, ti segnalo un bel corsivo molto critico della FAZ di sabato. http://www.faz.net/s/Rub4D6E6242947140018FC1DA8D5E0008C5/Doc~E94AF7DA6833E447781C602FB9A2BA9A4~ATpl~Ecommon~Scontent.html @oscar giannino

Proprio così. Chi fa questi discorsi ignora che nel far comparazione bisogna conoscere gli “stili” sottesi a ciascun sistema giuridico, il contesto in cui nascono le norme ed in cui vengono applicate. Quello che i comparatisti chiamano “formante”.

Ciò detto, i trapianti giuridici possono talora avvenire. La mera recezione di quel modello porterebbe però ad esiti completamente diversi da quelli che si pensa possa in realtà produrre. E il motivo è semplice: l’Italia non è la Germania.

Per il resto, ti segnalo un bel corsivo molto critico della FAZ di sabato.
http://www.faz.net/s/Rub4D6E6242947140018FC1DA8D5E0008C5/Doc~E94AF7DA6833E447781C602FB9A2BA9A4~ATpl~Ecommon~Scontent.html

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Di: oscar giannino /2009/09/28/germania-altri-quattro-anni-di-incertezza-con-un-sistema-in-cambiamento/comment-page-1/#comment-1711 oscar giannino Mon, 28 Sep 2009 14:31:45 +0000 /?p=3005#comment-1711 hai assolutamente ragione, sulla peculiarità di ogni modello-Paese istituzionale, parlavo del modello elettorale solo aragionando su chi in Italia, appunto, pensa di "importare" hai assolutamente ragione, sulla peculiarità di ogni modello-Paese istituzionale, parlavo del modello elettorale solo aragionando su chi in Italia, appunto, pensa di “importare”

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