Lex autostradale
La rubrica Lex del Financial Times è sempre una delle letture più interessanti della giornata. Oggi Lex affronta la questione della privatizzazione delle autostrade in Gran Bretagna. Il problema più difficile da superare, dice, è convincere il pubblico: in effetti, non è facile spiegare alla gente che, da domani, dovranno pagare quello che fino a oggi hanno avuto gratis. A volte, però, è necessario. In questo caso, tuttavia, c’è una soluzione a portata di mano, che il Ft identifica correttamente: il patto che il governo britannico (e qualunque altro) potrebbe proporre ai contribuenti è uno scambio tra tariffe autostradali e pressione fiscale. Cioè, ridurre le imposte sui carburanti come compensazione per l’accresciuto aggravio alla mobilità. Si tratta dell’uovo di colombo: le due giustificazioni teoriche della tassazione dei carburanti sono che in questo modo vengono internalizzate le esternalità ambientali, e che il gettito serve per la manutenzione stradale et similia. Ma se le strade sono a pagamento, si ottiene lo stesso risultato in modo meno distorsivo e più equo. Speriamo che, almeno a Londra, qualcuno sappia cogliere un suggerimento tanto prezioso.
26 agosto 2009 liberismo


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Pur concordando nel merito ritengo che il problema sia quantificare la riduzione di imposta alla luce del fatto che la ripartizione dell’uso tra autostrade e strade comuni non è omogenea. Inoltre tale ripartizione, che potrebbe essere alla base del calcolo della riduzione di imposta, è soggetta a cambiamento proprio per l’introduzione del pedaggio: banalmente il fatto che il carburante costi meno e l’autostrada sia a pagamento potrebbe dirottare sulla viabilità comune parte del traffico cambiando la ripartizione stessa. Sono solo ipotesi, ovviamente.
Credo che potrei dare un dito mignolo per pagare meno tasse e gli articoli e gli suggerimenti/provvedimenti simili mi fanno solo un’invidia molto personale e privata.
Credo che se i Londinesi, per la loro privatizzazione , prendono come esempio di confronto a medio termine , quella delle autostrade in Italia, ” pedaggi elevati, infinitesimi investimenti e pressione fiscale reale alle stelle” , in tal caso a non c’è opera di convincimento che tenga.
Dove lo stato è assente e connivente con la cricca del malaffare il popolo giubila incosciente dell’atroce destino.
Già noi, popolo imbelle, stupido, senza spina dorsale, senza bandiera e dalle mille faccie abbiamo scoperto l’inganno delle privatizzazioni.
Tutti gioirono, esultarono per la nuova ventata di democratia, pochi piansero.