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Obamacare, qualche lettura

Quello che sta avvenendo in America sulla healthcare reform cosi’ fortemente voluta da Obama sta facendo scorrere fiumi d’inchiostro. Il problema e’ economico e politico. Economico per quanto la nuova sanita’ obamiana puo’ arrivare a costare – sommandosi a una ormai lunga serie di interventi voluti dall’Amministrazione. Politico perche’ si tratta del primo, grande ostacolo che il team di Obama si trova davanti. Tutti i piu’ avvertiti lettori di sondaggi ci suggeriscono che la luna di miele ormai e’ finita, e che Mr Change e’ ormai prossimo a diventare una figura controversa e polarizzante.
Sulla socializzazione della sanita’ americana, Obama trova un’opposizione sorprendentemente grintosa, nonostante il tracollo del partito repubblicano. E tanto dovrebbe bastare a farci comprendere quanto sia sentito e forte il tema.
Sul web le analisi traboccano, mi fermo a qualche segnalazione. Ilsussidiario pubblica una bella e utile intervista con Grace Marie Turner. L’Economist spiega bene come stanno acquisendo peso i democratici “fiscal conservatives”, scettici sull’iniziativa del Presidente. Mark Steyn ha un articolo forse un po’ retorico, ma molto efficace, sulla National Review On Line: “A Liberty Issues”, che inquadra la questione, appunto, oltre gli argomenti d’efficienza. Similmente filosofico questo post in cui Mario Rizzo risponde a Peter Singer, intravedendo nel servizio sanitario universale un indizio di Stato etico. Leggiamolo bene, magari ripensando alle polemiche di questi giorni sulla RU486 in Italia (quale che sia il nostro punto di vista, e’ giusto che certe scelte spettino ai politici? e se non loro, a chi?).

2 agosto 2009 liberismo, welfare , ,

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  1. 3 agosto 2009 a 8:31 | #1

    E’ molto interessante anche questo commento di Clive Crook sul FT: http://www.ft.com/cms/s/0/8e920892-7f8a-11de-85dc-00144feabdc0.html

  2. Alberto Mingardi
    3 agosto 2009 a 10:21 | #2

    E come non segnalare il prode Rampini sulla Repubblica di oggi (http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/esteri/obama-presidenza-9/obama-lobby-sanita/obama-lobby-sanita.html)? Nel pezzo, elogio del coraggio del presidente che si batte contro il complesso sanitario-industriale, una strepitosa liquidazione dell’Hudson Institute: “si autodefinisce indipendente ma sforna analisi a senso unico, sparando a zero sulla riforma sanitaria”. ChissĂ  se le “analisi a senso unico” (sono meglio i doppi sensi?) inficiano anche la pretesa indipendenza dei giornali oppure no…

  3. 3 agosto 2009 a 18:32 | #3

    Uniamoci ai piĂą: segnalerei un paio di articoli di James Capretta. Su Weekly Standard con Yuval Levin e su National Review con Levi Troy, solo per abbonati. Molto interessante anche questa analisi dei risultati della sanitĂ  americana raffrontati a quelli di sistemi sanitari “socializzati” che sfata alcuni miti abbastanza persistenti.

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