Commenti a: Fus: il governo fa marcia indietro? /2009/07/30/fus-il-governo-fa-marcia-indietro/ diretto da Oscar Giannino Fri, 24 Dec 2010 09:18:48 +0100 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.0.1 Di: Eleonora /2009/07/30/fus-il-governo-fa-marcia-indietro/comment-page-1/#comment-742 Eleonora Fri, 31 Jul 2009 07:35:55 +0000 /?p=1826#comment-742 Intervengo solo sulla questione della sproporzione tra fondi e spettatori per quanto riguarda teatro e lirica. A prescindere dal fatto che i costi per allestire uno spettacolo lirico e quelli per uno spettacolo teatrale sono molto diversi, con ovviamente una spesa notevolemente molto più alta per la lirica, vorrei dire che pur non essendo un' appassionata del genere (sono stata in vita mia due volte all'Opera) ho avuto il piacere di andarci con biglietti "scontati" (meno di 20 euro, se non ricordo male 12)per la prova generale, e ho visto, con grande sorpresa, un numero altissimo di spettatori giovani. (under 40, ma anche under 30). Mi sembra evidente che è anche il costo del biglietto ad allontanare fasce d'età e di reddito dalla lirica (e dal teatro) e che se i prezzi fossero più bassi, aumenterebbe il numero degli spettatori, e cinema e teatro non sarebbero più luoghi di "cultura di lusso" per gente che se lo può permettere. Se non rendiamo l'accesso alla cultura semplice, economico e attraente, ma creiamo generi "di lusso" anche nella produzione culturale, direi che siamo proprio fuori strada. Altra cosa: se il finanziamento a teatro e lirica prosegue tuttavia sulla strada che ha percorso finora, con somme sempre più alte destinate agli spettacoli dei grandi autori (ormai consolidati, che potrebbero ricorrere a sponsor privati per farsi cofinanziare gli allestimenti) e meno per gli emergenti e per la sperimentazione, anche qui non si crea spazio per un cambiamento. Intervengo solo sulla questione della sproporzione tra fondi e spettatori per quanto riguarda teatro e lirica. A prescindere dal fatto che i costi per allestire uno spettacolo lirico e quelli per uno spettacolo teatrale sono molto diversi, con ovviamente una spesa notevolemente molto più alta per la lirica, vorrei dire che pur non essendo un’ appassionata del genere (sono stata in vita mia due volte all’Opera) ho avuto il piacere di andarci con biglietti “scontati” (meno di 20 euro, se non ricordo male 12)per la prova generale, e ho visto, con grande sorpresa, un numero altissimo di spettatori giovani. (under 40, ma anche under 30). Mi sembra evidente che è anche il costo del biglietto ad allontanare fasce d’età e di reddito dalla lirica (e dal teatro) e che se i prezzi fossero più bassi, aumenterebbe il numero degli spettatori, e cinema e teatro non sarebbero più luoghi di “cultura di lusso” per gente che se lo può permettere. Se non rendiamo l’accesso alla cultura semplice, economico e attraente, ma creiamo generi “di lusso” anche nella produzione culturale, direi che siamo proprio fuori strada.
Altra cosa: se il finanziamento a teatro e lirica prosegue tuttavia sulla strada che ha percorso finora, con somme sempre più alte destinate agli spettacoli dei grandi autori (ormai consolidati, che potrebbero ricorrere a sponsor privati per farsi cofinanziare gli allestimenti) e meno per gli emergenti e per la sperimentazione, anche qui non si crea spazio per un cambiamento.

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Di: Stefano /2009/07/30/fus-il-governo-fa-marcia-indietro/comment-page-1/#comment-739 Stefano Thu, 30 Jul 2009 20:02:20 +0000 /?p=1826#comment-739 Cinepanettoni o no i film italiani non vanno finanziati con i soldi dei contribuenti. Al massimo si potrebbe pensare a degli incentivi per aumentarne il consumo: sconti sui biglietti, riduzione delle tasse sui DVD, liberalizzazione del commercio nei cinema o cose così. Qualsiasi cosa purché neutrale all'autore, al produttore, ecc... Non se ne può veramente più di film che raccontano l'eccezionalità in peggio dell'Italia da 40 anni a questa parte. We want our money back! Cinepanettoni o no i film italiani non vanno finanziati con i soldi dei contribuenti. Al massimo si potrebbe pensare a degli incentivi per aumentarne il consumo: sconti sui biglietti, riduzione delle tasse sui DVD, liberalizzazione del commercio nei cinema o cose così. Qualsiasi cosa purché neutrale all’autore, al produttore, ecc… Non se ne può veramente più di film che raccontano l’eccezionalità in peggio dell’Italia da 40 anni a questa parte.
We want our money back!

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