Commenti a: Detassazione utili reinvestiti – Quando perserverare è diabolico /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/ diretto da Oscar Giannino Sun, 17 Jan 2010 01:25:24 +0100 http://wordpress.org/?v=2.8.4 hourly 1 Di: paolo /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-436 paolo Sat, 04 Jul 2009 12:45:22 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-436 Gli effetti reali sulle imprese a seguito della detassazione degli utili, in base alla norma recentemente approvata dal Governo, quando si avranno? Gli effetti reali sulle imprese a seguito della detassazione degli utili, in base alla norma recentemente approvata dal Governo, quando si avranno?

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Di: Antonio /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-431 Antonio Sat, 04 Jul 2009 09:09:01 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-431 Concordo anch'io sulla validità, almeno teorica, del provvedimento. In questo momento servono proprio investimenti ( cosi' come allo Stato servono le Riforme), e ben venga una manovra che li incoraggi. Una riserva la nutro sulla disponibilità del sistema creditizio a concedere finanziamenti. Con i parametri di Basilea2 molte aziende medio piccole ( il tessuto produttivo italiano) sono tagliate fuori, e inoltre tante aziende NON HANNO UTILI. Comunque era necessaria una manovra del genere, indispensabile direi. Ora veramente tocca alle imprese fare la loro parte, perchè se per investimenti intendono acquistare le SUV o i capannoni sfitti allora proprio non ci siamo. Concordo anch’io sulla validità, almeno teorica, del provvedimento. In questo momento servono proprio investimenti ( cosi’ come allo Stato servono le Riforme), e ben venga una manovra che li incoraggi. Una riserva la nutro sulla disponibilità del sistema creditizio a concedere finanziamenti. Con i parametri di Basilea2 molte aziende medio piccole ( il tessuto produttivo italiano) sono tagliate fuori, e inoltre tante aziende NON HANNO UTILI. Comunque era necessaria una manovra del genere, indispensabile direi. Ora veramente tocca alle imprese fare la loro parte, perchè se per investimenti intendono acquistare le SUV o i capannoni sfitti allora proprio non ci siamo.

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Di: elisabetta /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-403 elisabetta Wed, 01 Jul 2009 19:08:41 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-403 La maggior parte di chi lavora in aziende produttive private di questi tempi penso che valuti positivamente il provvedimento.I discorsi teorici sono sempre interessanti ma i problemi pratici soprattutto quelli finanziari che nelle aziende devono essere affrontati ogni giorno sono un'altra cosa. Questo provvedimento sarà un piccolo aiuto per le aziende e in quanto aiuto è da valutare positivamente, sia per gli imprenditori che per i dipendenti (io sono dipendente). La maggior parte di chi lavora in aziende produttive private di questi tempi penso che valuti positivamente il provvedimento.I discorsi teorici sono sempre interessanti ma i problemi pratici soprattutto quelli finanziari che nelle aziende devono essere affrontati ogni giorno sono un’altra cosa. Questo provvedimento sarà un piccolo aiuto per le aziende e in quanto aiuto è da valutare positivamente, sia per gli imprenditori che per i dipendenti (io sono dipendente).

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Di: Alberto /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-377 Alberto Tue, 30 Jun 2009 12:00:37 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-377 Non sono d'accordo sull'inutilità o negatività del provvedimento. Trovo questa tesi viziata da un "sospetto" errore di fondo. Non si può infatti incolpare il ministro qualora l'imprenditore, a fronte di un'opportunità , ecceda in investimenti di attrezzature non necessarie. E' come se un dottore prescrivesse un farmaco e il paziente ne abusasse raddoppiando le dosi. In ogni caso tutta la filiera produttiva coinvolta nella fornitura ne ricaverebbe un beneficio aumentando il proprio utile e contribuendo ai conti dello stato con le relative imposte. Ciò riguarda anche fornitori di servizi coinvolti a vario titolo (es società leasing, trasporti , fornitori materie prime, energia etc.) Molte Aziende italiane si confrontano quotidianamente con i mercati internazionali dove quasi sempre il carico fiscale ed il costo del lavoro e del denaro sono inferiore al nostro il che, rende molto difficile la competizione; una delle poche armi efficaci possibili è proprio il miglioramento della organizzazione e della qualità dei prodotti attraverso l'acquisizione di nuova tecnologia che permetterà anche di formare personale altamente qualificato. E' effettivamente da valutare la portata del provvedimento perchè se crisi vera c'è , gli utili saranno pochi e quindi pochi gli investimenti. O magari il conto economico dell'esercizio preso in considerazione x il calcolo dell'utile presenterà piacevoli sorprese . Non sono d’accordo sull’inutilità o negatività del provvedimento. Trovo questa tesi viziata da un “sospetto” errore di fondo. Non si può infatti incolpare il ministro qualora l’imprenditore, a fronte di un’opportunità , ecceda in investimenti di attrezzature non necessarie. E’ come se un dottore prescrivesse un farmaco e il paziente ne abusasse raddoppiando le dosi. In ogni caso tutta la filiera produttiva coinvolta nella fornitura ne ricaverebbe un beneficio aumentando il proprio utile e contribuendo ai conti dello stato con le relative imposte. Ciò riguarda anche fornitori di servizi coinvolti a vario titolo (es società leasing, trasporti , fornitori materie prime, energia etc.)

Molte Aziende italiane si confrontano quotidianamente con i mercati internazionali dove quasi sempre il carico fiscale ed il costo del lavoro e del denaro sono inferiore al nostro il che, rende molto difficile la competizione; una delle poche armi efficaci possibili è proprio il miglioramento della organizzazione e della qualità dei prodotti attraverso l’acquisizione di nuova tecnologia che permetterà anche di formare personale altamente qualificato.

E’ effettivamente da valutare la portata del provvedimento perchè se crisi vera c’è , gli utili saranno pochi e quindi pochi gli investimenti. O magari il conto economico dell’esercizio preso in considerazione x il calcolo dell’utile presenterà piacevoli sorprese .

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Di: John Christian Falkenberg /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-370 John Christian Falkenberg Mon, 29 Jun 2009 22:44:03 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-370 Potrei essere scettico sull'utilità del provvedimento, ma non riesco a resistere al fascino discreto di una riduzione della pressione fiscale. Milton Friedman docet. Potrei essere scettico sull’utilità del provvedimento, ma non riesco a resistere al fascino discreto di una riduzione della pressione fiscale. Milton Friedman docet.

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Di: John Christian Falkenberg /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-369 John Christian Falkenberg Mon, 29 Jun 2009 22:43:45 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-369 Potrei essere scettico sull'utilità del provvedimento, ma non riesco a resistere al fascino discreto di una riduzione fiscale. Milton Freidman docet Potrei essere scettico sull’utilità del provvedimento, ma non riesco a resistere al fascino discreto di una riduzione fiscale. Milton Freidman docet

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Di: Alessio /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-366 Alessio Mon, 29 Jun 2009 13:27:58 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-366 Carissimi, Le formule magiche e le pozioni miracolose del Governo Italiano mi lasciano indifferente...cosa possiamo aspettarci? nulla! Aforisma del giorno Karl Kraus : "Se ci fosse una stampa che invece di raccogliere i rifiuti come fosse una sputacchiera, tastasse il polso del tempo ammalato come fa il medico con il paziente, oggi dovrebbe avere un viso preoccupato. Nelle rubriche giornalistiche non si dovrebbe parlare d'altro che del sintomo locale di una malattia mortale. Distinti Saluti Alessio Carissimi,

Le formule magiche e le pozioni miracolose del Governo Italiano mi lasciano indifferente…cosa possiamo aspettarci? nulla!

Aforisma del giorno
Karl Kraus :
“Se ci fosse una stampa che invece di raccogliere i rifiuti come fosse una sputacchiera, tastasse il polso del tempo ammalato come fa il medico con il paziente, oggi dovrebbe avere un viso preoccupato. Nelle rubriche giornalistiche non si dovrebbe parlare d’altro che del sintomo locale di una malattia mortale.

Distinti Saluti
Alessio

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Di: Ivan /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-363 Ivan Mon, 29 Jun 2009 08:04:12 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-363 Quoto Franco, anch'io da imprenditore, valuto positivamente questa misura. Prima di tutto perchè è logica, se gli utili rimangono in azienda per favorirne la crescita è giusto che siano de-tassati, il ricorso al capitale proprio per coprire (parte degli) investimenti, lo vedo positivamente, ridurre l'utilizzo della leva debitoria è segno di forza dell'azienda e scopo dell'azienda deve essere la sua stessa crescita, prima dell'arricchimento dell'imprenditore. Perchè poi questo dovrebbe portare ad investimenti sbagliati ed infruttuosi? dobbiamo partire dal presupposto che l'imprenditore sa quello che fa, quindi investirà per il bene della propria azienda, per aumentarne la redditività (in tutti i suoi indici), non per diminuirla. Si parla tanto della difficoltà di accesso al credito (problema in fondo poco reale!), ma quale sarebbe l'esigenza di credito se non per nuovi investimenti? per dare liquidità (o come si dice "respiro") ad aziende ultra-indebitate, che stanno in piedi solo grazie al capitale di debito? Queste sono spesso le grandi aziende, quelle sponsorizz..ehm, rappresentate da Confindustria. Ma l'economia reale, l'imprenditoria reale, è tutt'altro, è quella delle piccole imprese, di quelle che con i loro soldi e con i finanziamenti in leasing comprano un nuovo tornio, un nuovo furgone ecc. E per fare questo utilizzano volentieri i propri guadagni, anziche ricorrere in toto a del denaro che costa il 6% all'anno mentre vede i propri utili tassati oltre il 40%. Certo poi l'enfasi data a questo provvedimento è esagerata, si tratta di una misura doverosa che quest'anno darà pochi benefici, perchè non saranno in molti ad avere grandi utili da reinvestire, quindi in attesa di leggere per intero il testo della Tremonti-ter, il giudizio è comunque di un palliativo scarso e certamente non coraggioso come si vorrebbe. Quoto Franco, anch’io da imprenditore, valuto positivamente questa misura. Prima di tutto perchè è logica, se gli utili rimangono in azienda per favorirne la crescita è giusto che siano de-tassati, il ricorso al capitale proprio per coprire (parte degli) investimenti, lo vedo positivamente, ridurre l’utilizzo della leva debitoria è segno di forza dell’azienda e scopo dell’azienda deve essere la sua stessa crescita, prima dell’arricchimento dell’imprenditore.
Perchè poi questo dovrebbe portare ad investimenti sbagliati ed infruttuosi? dobbiamo partire dal presupposto che l’imprenditore sa quello che fa, quindi investirà per il bene della propria azienda, per aumentarne la redditività (in tutti i suoi indici), non per diminuirla. Si parla tanto della difficoltà di accesso al credito (problema in fondo poco reale!), ma quale sarebbe l’esigenza di credito se non per nuovi investimenti? per dare liquidità (o come si dice “respiro”) ad aziende ultra-indebitate, che stanno in piedi solo grazie al capitale di debito? Queste sono spesso le grandi aziende, quelle sponsorizz..ehm, rappresentate da Confindustria. Ma l’economia reale, l’imprenditoria reale, è tutt’altro, è quella delle piccole imprese, di quelle che con i loro soldi e con i finanziamenti in leasing comprano un nuovo tornio, un nuovo furgone ecc. E per fare questo utilizzano volentieri i propri guadagni, anziche ricorrere in toto a del denaro che costa il 6% all’anno mentre vede i propri utili tassati oltre il 40%.
Certo poi l’enfasi data a questo provvedimento è esagerata, si tratta di una misura doverosa che quest’anno darà pochi benefici, perchè non saranno in molti ad avere grandi utili da reinvestire, quindi in attesa di leggere per intero il testo della Tremonti-ter, il giudizio è comunque di un palliativo scarso e certamente non coraggioso come si vorrebbe.

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Di: Franco Bocchini /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-361 Franco Bocchini Sun, 28 Jun 2009 16:53:41 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-361 Scusate, ma non sono d'accordo. Da imprenditore, che vive di mercato tutti i giorni e deve sempre fare i conti con la realtà più che con le teorie, non posso che vedere favorevolmente questo provvedimento, non a caso tanto sollecitato, a tutti i governi, da parte di Confindustria e di altre organizzazioni. Si può dire, piuttosto, che sia tardivo e limitato, in quanto la situazione reddituale media delle imprese sta precipitando - con l'ovvia conseguenza di ridurre la platea dei possibili fruitori - ma non credo sia da considerare in ottica emergenziale, quanto piuttosto di futura ripresa del ciclo economico positivo. Il problema da porsi, infatti, non può essere solo il modo di "passare la nottata", ma anche - e forse soprattutto - le condizioni nelle quali si affronterà il dopo-crisi: tentare di supportare la competitività delle aziende manifatturiere - non tutte presentano risultati negativi e bisogna evitare che, un domani, la crisi colpisca anche queste - è operazione assolutamente fondamentale per ridurre gli effetti di altri futuri momenti di difficoltà. Dovrò naturalmente leggere il testo del provvedimento, prima di dare un giudizio definitivo, ma dalle notizie di stampa attuali pare si tratti di agevolare l'investimento in attrezzature produttive, evitando l'errore del 1994 che - come correttamente ricordi - portò all'edificazione incontrollata di capannoni, puramente speculativa. Tale impostazione, se confermata, potrebbe contribuire a superare molte incertezze in merito alla sostenibilità di investimenti, opportuni ma costosi, volti a migliorare significativamente quel parametro che tutti gli osservatori notano essere deficitario nel sistema produttivo italiano: la produttività, cresciuta poco o nulla negli ultimi 15 anni mentre altrove, ovunque, la situazione progrediva rapidamente. Occorre tener presente, infatti, che gli investimenti in tecnologia ed organizzazione costituiscono la via maestra per raggiungere lo scopo e che, d'altra parte, l'ossessivo assorbimento di risorse, generate dalle imprese, da parte della mano pubblica ostacola non poco tale azione. Non ha alcuna importanza, dunque, il fatto che così s'incentivi il ricorso all'autofinanziamento, perché non è detto che diversamente gli investimenti avrebbero luogo, almeno nella stessa misura. Inoltre, in un momento nel quale l'accesso al credito bancario risulta difficile e lento - qualunque patetica difesa d'ufficio si tenti da parte dei vari Mr. Profumo, Passera & Co. - la possibilità di operare in altro modo non può che essere giudicata positivamente. Nemmeno è detto, peraltro, che le operazioni che si andranno ad effettuare porteranno alla riduzione della redditività, proprio perché l'unico realistico modo di competere e produrre margini - senza indulgere in anacronistiche visioni di costi paragonabili a quelli cino-indiani et similia - rimane il progresso teconologico che, però, è tutt'altro che gratuito. Diversamente, il rischio è l'obsolescenza e la lenta morte dell'impresa che non investe, magari solo perché non se lo può permettere - o teme di non averne la forza - guardando a quale enorme fetta dei suoi introiti le viene sottratta dall'idrovora pubblica. Un appunto finale. Questa non è la panacea, of course. Il problema di base, in questo Paese, è relativo alla scarsa presenza di mercato in tanti, troppi settori. Direbbe Monsieur de La Palisse, allora, che là sia necessario intervenire primariamente - e, purtroppo, i segnali sembrano quasi andare in senso opposto - ma non per questo il provvedimento di detassazione degli utili reinvestiti - se ben congegnato - deve essere giudicato negativamente. Scusate, ma non sono d’accordo. Da imprenditore, che vive di mercato tutti i giorni e deve sempre fare i conti con la realtà più che con le teorie, non posso che vedere favorevolmente questo provvedimento, non a caso tanto sollecitato, a tutti i governi, da parte di Confindustria e di altre organizzazioni. Si può dire, piuttosto, che sia tardivo e limitato, in quanto la situazione reddituale media delle imprese sta precipitando – con l’ovvia conseguenza di ridurre la platea dei possibili fruitori – ma non credo sia da considerare in ottica emergenziale, quanto piuttosto di futura ripresa del ciclo economico positivo. Il problema da porsi, infatti, non può essere solo il modo di “passare la nottata”, ma anche – e forse soprattutto – le condizioni nelle quali si affronterà il dopo-crisi: tentare di supportare la competitività delle aziende manifatturiere – non tutte presentano risultati negativi e bisogna evitare che, un domani, la crisi colpisca anche queste – è operazione assolutamente fondamentale per ridurre gli effetti di altri futuri momenti di difficoltà.
Dovrò naturalmente leggere il testo del provvedimento, prima di dare un giudizio definitivo, ma dalle notizie di stampa attuali pare si tratti di agevolare l’investimento in attrezzature produttive, evitando l’errore del 1994 che – come correttamente ricordi – portò all’edificazione incontrollata di capannoni, puramente speculativa.
Tale impostazione, se confermata, potrebbe contribuire a superare molte incertezze in merito alla sostenibilità di investimenti, opportuni ma costosi, volti a migliorare significativamente quel parametro che tutti gli osservatori notano essere deficitario nel sistema produttivo italiano: la produttività, cresciuta poco o nulla negli ultimi 15 anni mentre altrove, ovunque, la situazione progrediva rapidamente.
Occorre tener presente, infatti, che gli investimenti in tecnologia ed organizzazione costituiscono la via maestra per raggiungere lo scopo e che, d’altra parte, l’ossessivo assorbimento di risorse, generate dalle imprese, da parte della mano pubblica ostacola non poco tale azione.
Non ha alcuna importanza, dunque, il fatto che così s’incentivi il ricorso all’autofinanziamento, perché non è detto che diversamente gli investimenti avrebbero luogo, almeno nella stessa misura. Inoltre, in un momento nel quale l’accesso al credito bancario risulta difficile e lento – qualunque patetica difesa d’ufficio si tenti da parte dei vari Mr. Profumo, Passera & Co. – la possibilità di operare in altro modo non può che essere giudicata positivamente. Nemmeno è detto, peraltro, che le operazioni che si andranno ad effettuare porteranno alla riduzione della redditività, proprio perché l’unico realistico modo di competere e produrre margini – senza indulgere in anacronistiche visioni di costi paragonabili a quelli cino-indiani et similia – rimane il progresso teconologico che, però, è tutt’altro che gratuito. Diversamente, il rischio è l’obsolescenza e la lenta morte dell’impresa che non investe, magari solo perché non se lo può permettere – o teme di non averne la forza – guardando a quale enorme fetta dei suoi introiti le viene sottratta dall’idrovora pubblica.
Un appunto finale. Questa non è la panacea, of course. Il problema di base, in questo Paese, è relativo alla scarsa presenza di mercato in tanti, troppi settori. Direbbe Monsieur de La Palisse, allora, che là sia necessario intervenire primariamente – e, purtroppo, i segnali sembrano quasi andare in senso opposto – ma non per questo il provvedimento di detassazione degli utili reinvestiti – se ben congegnato – deve essere giudicato negativamente.

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Di: Antonio Salvi /2009/06/28/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/comment-page-1/#comment-355 Antonio Salvi Sun, 28 Jun 2009 14:11:48 +0000 /index.php/2009/06/detassazione-utili-reinvestiti-quando-perserverare-e-diabolico/#comment-355 Hai perfettamente ragione caro Massimiliano. Secondo me è un laspus sia freudiano sia orwelliano. E un pizzico di semplice senilità.... Hai perfettamente ragione caro Massimiliano. Secondo me è un laspus sia freudiano sia orwelliano. E un pizzico di semplice senilità….

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