Commenti a: Berlusconi e la concorrenza. Un dibattito a Milano /2009/06/18/berlusconi-e-la-concorrenza-un-dibattito-a-milano/ diretto da Oscar Giannino Sat, 02 Jan 2010 00:41:26 +0100 http://wordpress.org/?v=2.8.4 hourly 1 Di: Jessica-online /2009/06/18/berlusconi-e-la-concorrenza-un-dibattito-a-milano/comment-page-1/#comment-2545 Jessica-online Thu, 29 Oct 2009 20:30:42 +0000 /?p=1068#comment-2545 leggere l'intero blog, pretty good leggere l’intero blog, pretty good

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Di: Alberto Mingardi /2009/06/18/berlusconi-e-la-concorrenza-un-dibattito-a-milano/comment-page-1/#comment-294 Alberto Mingardi Fri, 19 Jun 2009 12:41:13 +0000 /?p=1068#comment-294 Sono d'accordo con lei. Per fare (bene) le privatizzazioni, ci vuole un po' di cultura di mercato. La televisione è semplicemente un osso che le parti politiche vogliono disputarsi. Le nuove tecnologie hanno e sempre più avranno la forza di completare la "rivoluzione del telecomando" - sperabilmente, il calo verticale della credibilità dell'offerta della tv lottizzata dovrebbe andare di pari passo, facendosi più evidente man mano diventa chiaro che si può fare di più e di meglio, senza i quattrini del contribuente. Sono d’accordo con lei. Per fare (bene) le privatizzazioni, ci vuole un po’ di cultura di mercato. La televisione è semplicemente un osso che le parti politiche vogliono disputarsi. Le nuove tecnologie hanno e sempre più avranno la forza di completare la “rivoluzione del telecomando” – sperabilmente, il calo verticale della credibilità dell’offerta della tv lottizzata dovrebbe andare di pari passo, facendosi più evidente man mano diventa chiaro che si può fare di più e di meglio, senza i quattrini del contribuente.

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Di: bill /2009/06/18/berlusconi-e-la-concorrenza-un-dibattito-a-milano/comment-page-1/#comment-291 bill Fri, 19 Jun 2009 09:06:26 +0000 /?p=1068#comment-291 Solo una cosa: che la liberalizzazione della Rai potesse mai essere fatta dalla sinistra è, mi scusi, una fantasia. Nel senso che la preoccupazione della sinistra è sempre stata quella di occuparla militarmente coi suoi scherani, non certo quella di aprire un mercato televisivo libero. Per costoro, è preminente la funzione pedagogica del mezzo (il che è, a mio avviso, una colossale quanto pericolosa scemenza). E' vero che, in una situazione partitocratica come la nostra, la destra ha pensato solo a contrastare, spesso con poca efficacia, l'opera dei militanti dell'altra parte. Ergo: non si è liberalizzato niente, anche per timore che i sindacati dei circa quindicimila (sic!) dipendenti Rai provochino il solito, triste can can, come sempre fanno i sindacati quando si sfiorano gli assetti di potere, e le relative rendite, in questo paese. Rimane solo una speranza: le nuove tecnologie. Queste possono portare alla nascita di nuovi attori sul mercato televisivo, specie per i canali tematici, che potrebbero finalmente far saltare gli ascolti delle televisioni generaliste, già oggi più adatte ad essere seguite dai pazienti di un nosocomio che altro Solo una cosa: che la liberalizzazione della Rai potesse mai essere fatta dalla sinistra è, mi scusi, una fantasia. Nel senso che la preoccupazione della sinistra è sempre stata quella di occuparla militarmente coi suoi scherani, non certo quella di aprire un mercato televisivo libero. Per costoro, è preminente la funzione pedagogica del mezzo (il che è, a mio avviso, una colossale quanto pericolosa scemenza).
E’ vero che, in una situazione partitocratica come la nostra, la destra ha pensato solo a contrastare, spesso con poca efficacia, l’opera dei militanti dell’altra parte.
Ergo: non si è liberalizzato niente, anche per timore che i sindacati dei circa quindicimila (sic!) dipendenti Rai provochino il solito, triste can can, come sempre fanno i sindacati quando si sfiorano gli assetti di potere, e le relative rendite, in questo paese.
Rimane solo una speranza: le nuove tecnologie. Queste possono portare alla nascita di nuovi attori sul mercato televisivo, specie per i canali tematici, che potrebbero finalmente far saltare gli ascolti delle televisioni generaliste, già oggi più adatte ad essere seguite dai pazienti di un nosocomio che altro

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