Commenti a: Fanno le buche e neppure le riempiono /2009/06/17/fanno-le-buche-e-neppure-le-riempiono/ diretto da Oscar Giannino Thu, 17 Dec 2009 18:14:12 +0100 http://wordpress.org/?v=2.8.4 hourly 1 Di: Domenico /2009/06/17/fanno-le-buche-e-neppure-le-riempiono/comment-page-1/#comment-293 Domenico Fri, 19 Jun 2009 10:22:47 +0000 /?p=1052#comment-293 Non capisco perchè il moltiplicatore keynesiano non dovrebbe funzionare. Il denaro, a meno che non venga distrutto, anche quando viene "sprecato" finisce nelle tasche di qualcuno che lo spenderà e a sua volta farà spendere. E' chiaramente un meccanismo che funziona nel breve periodo perchè alla lunga se il capitale non viene ricostituito e incrementato la spesa non sarà più nè sostenibile tanto meno incrementabile. Sono convinto che sprechi ed inefficienze che sempre accompagnano le opere pubbliche, ancorché utili, abbiano motivazioni politiche piuttosto che economiche e che non vi sia nessun interesse nel cambiare le cose da parte di chi avrebbe il potere di cambiarle. Non capisco perchè il moltiplicatore keynesiano non dovrebbe funzionare. Il denaro, a meno che non venga distrutto, anche quando viene “sprecato” finisce nelle tasche di qualcuno che lo spenderà e a sua volta farà spendere. E’ chiaramente un meccanismo che funziona nel breve periodo perchè alla lunga se il capitale non viene ricostituito e incrementato la spesa non sarà più nè sostenibile tanto meno incrementabile. Sono convinto che sprechi ed inefficienze che sempre accompagnano le opere pubbliche, ancorché utili, abbiano motivazioni politiche piuttosto che economiche e che non vi sia nessun interesse nel cambiare le cose da parte di chi avrebbe il potere di cambiarle.

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Di: Carlo Stagnaro /2009/06/17/fanno-le-buche-e-neppure-le-riempiono/comment-page-1/#comment-292 Carlo Stagnaro Fri, 19 Jun 2009 09:55:14 +0000 /?p=1052#comment-292 Sono abbastanza d'accordo, anche se penso che un importante contributo all'adeguamento infrastrutturale del paese potrebbe arrivare - e in parte lo sta già facendo - dall'adeguamento della rete stradale e autostradale. Prioritario sarebbe, almeno nelle maggiori città, rafforzare le arterie urbane. Per evitare, però, i problemi che tu indichi, e che sono reali, bisogna sottrarre l'aggettivo, cioè queste "opere" devono cessare di essere "pubbliche": non dovrebbe essere lo Stato a dire cosa va fatto, quando e con che soldi; dovrebbe essere il mercato a farlo, e dal mercato dovrebbero essere raccolte le liquidità necessarie e da lì dovrebbe arrivare la remunerazione del capitale investito, sul modello autostradale (magari in presenza di una regolazione efficace e di un contesto affidabile). Ma, mi rendo conto, in Italia siamo due passi oltre l'utopia. Sono abbastanza d’accordo, anche se penso che un importante contributo all’adeguamento infrastrutturale del paese potrebbe arrivare – e in parte lo sta già facendo – dall’adeguamento della rete stradale e autostradale. Prioritario sarebbe, almeno nelle maggiori città, rafforzare le arterie urbane. Per evitare, però, i problemi che tu indichi, e che sono reali, bisogna sottrarre l’aggettivo, cioè queste “opere” devono cessare di essere “pubbliche”: non dovrebbe essere lo Stato a dire cosa va fatto, quando e con che soldi; dovrebbe essere il mercato a farlo, e dal mercato dovrebbero essere raccolte le liquidità necessarie e da lì dovrebbe arrivare la remunerazione del capitale investito, sul modello autostradale (magari in presenza di una regolazione efficace e di un contesto affidabile). Ma, mi rendo conto, in Italia siamo due passi oltre l’utopia.

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Di: baron litron /2009/06/17/fanno-le-buche-e-neppure-le-riempiono/comment-page-1/#comment-285 baron litron Wed, 17 Jun 2009 21:28:57 +0000 /?p=1052#comment-285 a mio modestissimo avviso, l'unica opera pubblica che potrebbe "rendere" in Italia sono le ferrovie: siamo l'unico paese al mondo che dopo la guerra ha fatto poco o niente sulla rete ferroviaria(insieme al Laos, ma lì hanno fatto che smantellare direttamente), e si vede. intendiamoci, però: le ferrovie andrebbero rifatte seriamente, molto seriamente: si prenda la rete inglese, o meglio ancora quella giapponese (territorio, oltretutto, orograficamente piuttosto simile all'Italia), e ci si metta di buzzo buono, con l'obiettivo di farne la vera ossatura del trasporto di uomini e merci. ci sarà da lavorare per qualche anno, ma i ritorni in termini di interesse nazionale (che è ben diverso - soprattutto qui - dall'interesse dello stato) sarebbero davvero inestimabili. e soprattutto (ma so di cadere nell'utopia più estrema, NON lo si faccia all'italiana, o meglio, non lo si faccia come s'è fatto dagli anni '30 in poi..... a mio modestissimo avviso, l’unica opera pubblica che potrebbe “rendere” in Italia sono le ferrovie: siamo l’unico paese al mondo che dopo la guerra ha fatto poco o niente sulla rete ferroviaria(insieme al Laos, ma lì hanno fatto che smantellare direttamente), e si vede.
intendiamoci, però: le ferrovie andrebbero rifatte seriamente, molto seriamente: si prenda la rete inglese, o meglio ancora quella giapponese (territorio, oltretutto, orograficamente piuttosto simile all’Italia), e ci si metta di buzzo buono, con l’obiettivo di farne la vera ossatura del trasporto di uomini e merci. ci sarà da lavorare per qualche anno, ma i ritorni in termini di interesse nazionale (che è ben diverso – soprattutto qui – dall’interesse dello stato) sarebbero davvero inestimabili.
e soprattutto (ma so di cadere nell’utopia più estrema, NON lo si faccia all’italiana, o meglio, non lo si faccia come s’è fatto dagli anni ‘30 in poi…..

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